
In occasione della Final Four di Anversa e dopo la vittoria della nostra Virtus Bologna ho avuto il piacere di intervistare telefonicamente coach Ettore Messina, che con i virtussini ha vinto da capo-allenatore due volte lo scudetto e la Coppa dei Campioni (1997/98 e 2000/01), la Coppa delle Coppe (1990) e per ben 4 volte la Coppa Italia (1990, 1999, 2000 e 2002).
Si parte con il successo della squadra di Djordjevic. Credi si possa tracciare parallelo tra questa squadra e la “tua” Virtus che ha vinto praticamente tutto?
Credo siano situazioni diverse e difficilmente confrontabili. Quello che però resta è una gioia per una vittoria importante di una Società prestigiosa come la Virtus.
Considerando anche la vittoria di Sassari in Europe Cup e analizzando l’attuale situazione della pallacanestro italiana con le vicende di Torino e Reggio Calabria su tutte, credi bastino due successi del genere per parlare di “movimento rigenerato”?
Da un lato le vittorie sono importanti, fanno piacere, creano interesse e attenzione. Dall’altra parte i problemi di cui hai parlato sono problemi di tutt’altro tipo, non sono sportivi. Sono problemi di risorse, di rispettare gli impegni, di avere persone affidabili alla guida di una società, sono situazioni differenti dove come ovvio la speranza è sempre quella di intraprendere una direzione di maggior chiarezza, di un maggior rispetto delle regole e sempre maggior progettualità che è la cosa più importante.
Domenica, una volta finita la partita, abbiamo intervistato coach Djordjevic in sala stampa. La prima cosa che ha detto, una volta sedutosi, è stata “Permettetemi innanzitutto di ricordare e di ringraziare tutti i grandi coach che mi hanno preceduto su questa panchina. Nikolic, Bucci, Peterson, Messina. È stato molto elegante e bello da parte sua…
Parliamo di una persona che è stata un grande campione e che oggi è diventata un eccellente allenatore. I successi che ha avuto con la Nazionale serba parlano da soli. Mi fa piacere che sia a Bologna, che abbia avuto subito la possibilità di vincere un titolo importante con una Società così importante per tutta la pallacanestro italiana.

Una domanda extra Virtus. Coach Meo Sacchetti sta facendo un ottimo lavoro, ricreando entusiasmo attorno alla Nazionale. Ora c’è il banco di prova più importante del mondiale cinese…
Il Mondiale è estremamente competitivo. Ci sono squadre molto attrezzate per fare bene, e prima di tutto dobbiamo augurarci di avere i nostri migliori giocatori in salute. Sicuramente, il fatto che sarà Meo ad occuparsi della transizione, cioè mettere insieme il gruppo esistente coi giocatori che non hanno potuto giocare nelle finestre perchè impegnati coi loro club, è grandioso. Se si riesce a fare una bella fusione dal punto di vista delle due “anime” del carattere della squadra, e Meo è la persona più indicata per riuscire a farlo, avremo certamente una squadra che quantomeno possa provare a competere con tutti quanti.
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