A poche ore dall’inizio della FIBA World Cup abbiamo fatto qualche domanda a Flavio Tranquillo, la voce di Sky che da anni ci accompagna nelle lunghe nottate NBA e che ci accompagnerà in questi Mondiali.
Tanti i temi di questa competizione: dalla Cina organizzatrice all’Italia, passando per gli Stati Uniti decimati.
Le parole di Flavio Tranquillo
Come ha lavorato la Cina nell’organizzare questa manifestazione?
Per ora non abbiamo avuto modo di farci un’idea, la Cina è lontana in tanti sensi. Sarà però molto interessante vedere la manifestazione sotto questo punto di vista.
Come arriva l’Italia a questa manifestazione? Sarà la fine del ciclo degli “Italiani d’America”?
Ci arriva con un po’ di stanchezza e con un po’ di questioni che rimangono irrisolte. Trovo esagerato il peso dato ai risultati delle squadre nazionali, e sbagliato pensare che a fronte di X talento individuale il risultato della squadra sia pari a quell’X. Così non è stato in questo periodo storico per tanti motivi, tra cui il principale è la scarsa completezza dei roster, ricchissimi di certe caratteristiche e poverissimi di altre.
In una squadra di club l’equilibrio si può costruire andando a prendere i giocatori adatti, in una nazionale si fa con quel che si ha. Comunque sì, al di là di un accesso alle Olimpiadi (difficile perché ci sono pochissimi posti), dal 2021 la nazionale dovrà rinnovarsi, se ne sarà capace.
Gli americani hanno disertato in massa l’impegno mondiale: la competizione ha scarso appeal oltreoceano, oppure sono tutti concentrati sulla prossima stagione NBA?
I Mondiali non sono le Olimpiadi, la calendarizzazione è penalizzante per i giocatori NBA e il peso di una stagione è sempre più forte. Credo che a Tokyo vedremo ben altra squadra, ma sarà interessante vedere anche questi 12. Non solo per vedere se vincono o perdono, traendo da questo risultato auspici immotivati.
Chi sarà la superstar di questo Mondiale, e chi la sorpresa? Infine, chi saranno i grandi assenti?
Giannis la superstar. La sorpresa non saprei, ma ce ne saranno tante, sia a livello individuale che di squadra. Gli assenti? Teodosic, Mirotic, Melli, Murray, Dieng. E tanti altri.