Italia Spagna, il big match sotto la lente di ingrandimento

Italia Spagna. A sole 48 ore dalla sconfitta contro la Serbia gli azzurri di Meo Sacchetti sono chiamati a un’altra partita tanto difficile quanto fondamentale. Di fronte alla nostra Nazionale ci saranno gli spagnoli di Sergio Scariolo che hanno chiuso il girone a punteggio pieno ma non senza qualche grattacapo. L’allenatore della penisola iberica ha definito la squadra arrivata in Cina per questa competizione “La peggior Spagna degli ultimi dieci anni”. Dopo aver guidato questa Nazionale per sette degli ultimi dieci anni (con tre ori e un bronzo agli Europei oltre all’argento alle Olimpiadi del 2012 e il bronzo a quelle del 2016) il coach italiano si è trovato un roster non pronto per il ricambio generazionale di cui avrebbe bisogno. Ma i problemi non finiscono qui, lo stesso Scariolo in conferenza stampa ha parlato del rischio che Rudy Fernandez e Sergio Llull non giochino a causa di infortuni, queste le sue parole: “Ad adesso non posso assicurare che Rudy e Sergi giochino. (Llull) Ha una distorsione ai legamenti del polso destro, la sua mano dominante. Più doloroso che serio, ma gli impedisce alcuni movimenti. Stiamo sempre parlando di una partita che si giocherà in 24 ore.”

Saranno tre, come andremo ad analizzare a breve, le chiavi tattiche di Italia Spagna: il tiro dal perimetro; il ritmo che le due squadre vorranno imporre e la difesa, vero nodo cruciale per tutti i 40 minuti di questa sfida.

Italia Spagna. Le chiavi della gara

Il tiro dal perimetro

L’arma migliore per gli azzurri è certamente il tiro da tre punti. Danilo Gallinari e Marco Belinelli sono i migliori realizzatori della nostra Nazionale combinando per 30 punti di media a partita dopo il primo girone appena concluso. Contro la Serbia di Djordjevic sono stati proprio i due “italiani d’America” a creare i maggiori imbarazzi alla difesa avversaria e lo stesso dovrà succedere anche contro gli iberici. D’altro canto, però, anche la Nazionale di Marc Gasol e Ricky Rubio ricorrerà spesso al tiro dal perimetro (31 tentativi di media a partita) anche partendo da percentuali peggiori rispetto all’Italia (32.3% contro il 43.7% azzurro).

Questa soluzione, però, non sarà fine a se stessa: gli iberici cercheranno di aprire il campo per liberare il centro dell’area per approfittare delle penetrazioni di Rubio e delle immense qualità di Marc Gasol; lo stesso vale per gli azzurri che cercheranno di dare spazio in penetrazione ad Alessandro Gentile, a Daniel Hackett e Gigi Datome (grande assente in queste prime tre gare dell’Italia) che possono far male sia attaccando il ferro, sia con il tiro dalla media distanza.

Il ritmo

Fortunatamente, per gli azzurri, la Spagna non è fisicamente dominante quanto la Serbia. Questo sarà un vantaggio per la squadra di Meo Sacchetti che potrà sfruttare la propria di fisicità per mettere in difficoltà gli avversari, in entrambe le fasi di gioco. In attacco sarà fondamentale per l’Italia muovere velocemente il pallone e gli uomini per costringere gli avversari ad arrivare in ritardo sugli aiuti e, non di minore importanza, per costringerli a qualche mismatch. Nella metà campo difensiva, invece, la fisicità degli azzurri potrà mettere in difficoltà gli avversari che, già nella partita contro Porto Rico, hanno dimostrato di soffrire in maniera particolare una difesa dinamica.

D’altro canto gli spagnoli vorranno rallentare il ritmo della gara per permettere ai propri talenti di sfruttare il proprio enorme potenziale tecnico e per permettere a Ricky Rubio, vero cervello di questa squadra, di guidare il piano partita preparato da Scariolo. Llull dalla panchina avrà il gravoso compito di guidare la squadra quando Rubio, invece, dovrà riposare; e sarà proprio questo il momento clou per second unit degli azzurri che dovrà resistere alle sue folate offensive e metterlo in difficoltà in transizione difensiva.

La difesa

Bear Bryant, storico coach del College Football, è il primo ad aver detto la ormai famosissima frase “Offense sells tickets, but defense wins Championships (l’attacco vende i biglietti, ma la difesa vince i campionati)”. Proprio la difesa, infatti, sarà la chiave più importante per la Nazionale azzurra contro i pericolosissimi iberici. L’osservato numero uno sarà, senza dubbio, Marc Gasol. Contro il centro neo-campione NBA con i Toronto Raptors sarà fondamentale limitare il suo impiego in post dove è, a tutti gli effetti, un playmaker aggiunto. Proprio per questo, per gli azzurri, sarà importante ripetere il lavoro fatto contro Jokic nel match contro la Serbia. Riuscire a limitare Gasol, però, potrebbe non bastare visto che offensivamente la Spagna ha tante frecce nella sua faretra, gli altri osservati speciali saranno Ricky Rubio e Juancho Hernangomez. Il primo sarà molto pericoloso nelle situazioni di pick n roll dove gli azzurri, però, potranno concentrarsi sul rollante battezzando la guardia e costringendola a colpire con il tiro da tre, non certo la soluzione preferita della casa, ma anche Hernangomez sarà da temere visto che, in virtù di un Mondiale per ora deludente, avrà un’altissima voglia di riscattarsi. Sarà importantissimo l’apporto che Brooks e Abass riusciranno a dare nella metà campo difensiva per sporcare i passaggi avversari e causare turnovers che possano lanciare gli azzurri in contropiede.

Per quanto riguarda gli iberici, invece, la difesa dovrà concentrarsi su tre assignemnts ben precisi: 1) alzare la pressione su Daniel Hackett per costringerlo a commettere errori, come successo contro la Serbia; 2) tenere fisicamente botta contro Danilo Gallinari, vera stella degli azzurri; 3) ultimo, ma non per importanza, Marco Belinelli che in qualsiasi momento può accendere la luce e mettere in serio imbarazzo qualsiasi difesa. Gli spagnoli dovranno essere pazienti e accettare spesso i mismatch atletici che gli azzurri potrebbero guadagnare.

Italia Spagna. Le stelle a confronto


I due osservati speciali della partita tra Italia e Spagna saranno, senza dubbio, Marc Gasol e Danilo Gallinari. Entrambi hanno, ormai, alle spalle una grande esperienza in NBA e in Nazionale, anche se il centro iberico può vantare un palmarès molto più ricco. Fisicamente Gasol è l’unico giocatore che nel roster spagnolo può contrastare il neo-giocatore degli Oklahoma City Thunder. D’altro canto, però, sarà abbastanza raro vederli uno contro l’altro.

Danilo Gallinari avrà un compito ben preciso: essere il leader tecnico di questa squadra in grado di prendersi le responsabilità quando il pallone peserà come un macigno, come in occasione delle tre triple consecutive ad inizio terzo quarto contro la Serbia. Le fortune della Nazionale passeranno, indubbiamente, dalle sue sapienti mani sperando di poterlo vedere, almeno per questa volta, sorridere alle telecamere al termine della gara.

Marc Gasol, d’altro canto, vuole guidare una Nazionale che è arrivata a questi Mondiali notevolmente ridimensionata e senza quell’immagine di powerhouse che da anni ormai contraddistingue la Spagna. Fresco campione NBA avrà il dovere di mettere la sua esperienza al servizio dei compagni, ma non solo. Infatti sarà certamente lui il faro offensivo della squadra e dalle sue mani dovranno arrivare tanti punti e tanti passaggi illuminanti per proseguire in questa avventura Mondiale.

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