Argentina Francia, la seconda semifinale di questo Mondiale che può regalare una finale tutta europea o regalare a Scola e compagni la possibilità di giocarsi l’oro.
Parte fortissimo Luis Scola che nei primi quattro minuti di Argentina Francia segna 7 dei 10 punti dell’albiceleste portando a lezione l’intera formazione transalpina. Un po’ sorpresa la Nazionale francese che soffre l’intensità sudamericana in entrambe le metà del parquet. Fondamentali due triple di Labeyrie per tenere a contatto i transalpini nel primo quarto, utilissimo anche De Colo che sfrutta l’intensità avversaria a suo favore per subire falli e andare in lunetta. 21-18 il parziale del primo quarto di Argentina Francia, ma il meglio deve ancora arrivare.
Entrano meglio i nostri “cugini” che si fanno guidare da De Colo e Fournier in fase offensiva, mentre Gobert ancora non riesce a fare sua questa partita. L’arma migliore del’Argentina resta il ritmo: quando l’albiceleste riesce a correre riescono (quasi) sempre ad andare a canestro con facilità; sono invece in difficoltà dal punto di vista dei falli i francesi che non sono in grado di imporre il proprio stile di gioco più lento ed efficace in metà campo. Il primo tempo si chiude con una tripla senza senso di Facundo Campazzo che regala il +7 ai suoi davanti a Manu Ginobili al rientro negli spogliatoi.
L’Argentina rientra in campo mettendo sempre in campo una straordinaria coesione in campo, mentre la Francia è schiava di un Fournier non in grande spolvero. A metà del terzo quarto la Francia tocca addirittura il -15, e l’albiceleste prova la fuga che varrebbe la finale Mondiale.
Nel quarto quarto iniziano a sentirsi i problemi di falli dell’Argentina, oltre che una stanchezza crescente per entrambe le squadre. Negli ultimi cinque minuti di gara la Francia si trova a 8 punti di distacco, ma la gara è ancora aperta. La difesa degli argentini tiene il vantaggio mentre dall’altra parte del parquet è Scola che illumina l’intera Cina. A tre minuti dalla fine la Francia ha, ormai, tirato i remi in barca con un passivo di 15 punti che sancisce, con largo anticipo, la finale dell’albiceleste. Nel segno di un immenso Luis Scola
Argentina Francia, le pagelle dell’albiceleste
MVP: Luis Scola 10. S’è mai visto un giocatore di 39 anni dominare a questo livello? Lui e l’Argentina hanno già scritto la storia, ma hanno ancora un piccolo step prima di diventare leggenda. (28 Pts, 2 Ast, 13 Reb)
Facundo Campazzo 7. Non gioca con la qualità di 48 ore fa contro la Serbia, ma è sempre in grado di dipingere pallacanestro meglio di quanto Giotto abbia mai dipinto su tela. (12 Pts, 6 Ast, 7 Reb)
Luca Vildoza 7. Non gioca neanche metà partita, ma il suo apporto è palpabile per ogni suo pallone toccato, sarà fondamentale anche domenica sera in finale. (10 Pts, 3 Ast, 4 Reb)
Gabriel Deck 7.5. Contro la Serbia aveva giocato una partita mitologica, ma nella gara di oggi non è da meno: fisicità e dinamismo a livelli altissimi! (13 Pts, 0 Ast, 2 Reb)
Marcos Delia 7. Tiene botta contro Gobert, nonostante la differenza di altezza e si prende la sua dose di riflettori. (6 Pts, 0 Ast, 3 Reb)
Nicolàs Laprovìttola 7. Male quando si trova a tirare dal perimetro ma se l’Argentina si troverà a giocare la finale è anche grazie a lui. (7 Pts, 4 Ast, 3 Reb)
Nicolàs Brussino. 6. Pochissimo tempo in campo, ma non sbaglia comunque niente. (2 Pts, 0 Ast, 1 Reb)
Tayavek Gallizzi 7. Non dovrebbe essere in questo campo a giocare questa partita, ma lui non lo sa e la gioca lo stesso. Più falli che punti fatti, ma in difesa serve anche il suo apporto (2 Pts, 0 Ast, 1 Reb)
Màximo Fjellerup SV. Troppo poco tempo in campo per incidere veramente. (0 Pts, 0 Ast, 0 Reb)
Augustìn Càffaro SV. In campo giusto un minuto, il tempo per prendere e sbagliare due tiri. (0 Pts, 0 Ast, 0 Reb)
Patricio Garino 6. Quello che fa non appare sul boxscore, ma non per questo l’Argentina può fare a meno di lui. (0 Pts, 0 Ast, 3 Reb)
Le pagelle della Francia
MVP: Frank Ntilikina 6.5. Non si salva nessuno, ma vista la sua giovane età gli permetterà di diventare un leader di questa Nazionale. (16 Pts, 2 Ast, 2 Reb)
Evan Fournier 5. Dev’essere un fan del Signore degli Anelli perché prende un po’ troppo alla lettera Gandalf quando dice “You shall not pass”, peggior partita del suo Mondiale. (16 Pts, 2 Ast, 2 Reb).
Nando De Colo 5.5. Non in grande spolvero, come tutti i transalpini. Prova a non arrendersi anche quando i suoi compagni erano già sotto la doccia. (11 Pts, 4 Ast, 3 Reb)
Louis Labeyrie 6. Non è più giovanissimo, alle Olimpiadi potrà rifarsi. Le sue due triple nel primo quarto hanno dato un’illusione in più alla Francia. (8 Pts, 0 Ast, 2 Reb)
Amath M’baye 5. Non pronto a questo palcoscenico e lo si vede nel secondo tempo, a Bologna però se lo tengono giustamente stretto. (4 Pts, 0 Ast, 3 Reb)
Andrew Albicy 5. Non è il peggiore, ma quando entra in campo non è sempre pronto. (3 Pts, 1 Ast, 2 Reb)
Nicolas Batum 5. Uno dei 3 NBA che dovrebbe portare esperienza e personalità in campo, non porta nessuna delle due. (3 Pts, 1 Ast, 5 Reb)
Rudy Gobert 4. Quando il tuo leader si dimentica di entrare in campo non può andare bene, e per la Francia è andata molto male. (3 Pts, 0 Ast, 11 Reb)
Mathias Lessort 6. Poco tempo in campo, ma con un -2 al plus/minus è il migliore dei suoi in questa particolare statistica. (2 Pts, 0 Ast, 2 Reb)
Axel Toupane SV. Entra in campo per meno di un minuto, non si può valutare la sua prestazione (0 Pts, 0 Ast, 0 Reb)
Vincent Poirier SV. Meno di 5 minuti sul parquet, non ha il tempo di fare nulla. (0 Pts, 0 Ast, 0 Reb)
Paul Lacombe SV. Come per gli altri due, entra sul referto ma non ha tempo di fare nulla. (0 Pts, 1 Ast, 0 Reb)