Sergio Rodriguez è stato, giustamente, uno degli acquisti più chiacchierati dell’estate italiana. Dopo il pezzo in cui vi abbiamo raccontato della sua carriera, ecco una lavagna ampliata per provare a capire meglio quante cose sappia fare (bene).
Chiamato al posto di Mike James per essere il leader tecnico ed emotivo dell’Olimpia targata Messina, se è forse vero che l’ex NBA ha probabilmente un talento offensivo maggiore, Sergio ha dalla sua la capacità di coinvolgere maggiormente i compagni. È un ‘pass-first’ player o, ancora meglio, è un ‘team-first’ player.
Fa quel che serve per vincere: emblematiche in questo senso le prime azioni in maglia Olimpia di Scola, in cui il Chacho lo cerca con continuità. Sono emblematici i giochi a due, giocati con pazienza, tempismo e intelligenza. Interessante vedere come cerchi continuamente il pallone e come cerchi di generare ogni volta un vantaggio ogni volta che ha la sfera fra le mani.
Messina chiude il quintetto con un lungo (Biligha, Scola, Tarczewski) e tiratori, in modo che il suo fenomeno possa giocare a due con il lungo e la difesa debba scegliere se aiutare a centro area o coprire i tiratori.
Il roster profondo di Milano sicuramente aiuta, ma il #13 ad oggi sta facendo vedere tutte le sue doti di passatore. Ma non è solo un passatore: ha un suo “signature move” efficace in quell’incrocio del palleggio sotto le gambe con cui genera separazione e, sopperendo ad un atletismo non strabordante, crea un tiro ad alta percentuale.
Lo ha fatto vedere in campionato, lo ha già fatto vedere in Eurolega.
Milano ha preso un fenomeno, poco da fare. Vedere per credere nella nostra lavagna per LBA.