OT Daily. Dopo l’All Star Game è giunto il momento dello sprint finale e con l’intensità crescente, il meglio deve ancora venire. L’Atlantic perde una delle sue stelle (Irving), Embiid si proclama il miglior giocatore del mondo, mentre Celtics e Raptors continuano la loro corsa al 2° posto ad Est. I Knicks mantengono alto l’onore, non volendo finire un’altra stagione con il peggior record della Lega.
Boston Celtics

OT Daily. Il vento in poppa e una chimica di squadra invidiabile, i Boston Celtics potrebbero aver trovato la risposta giusta a chi li reputa una squadra da regular season e poco convincente ai play-off. L’assenza di un centro, dopo il mancato acquisto sul mercato delle trade, non è stata un problema e stanotte, anche con l’assenza obbligata di Kemba Walker, i verdi si sono sbarazzati dei Timberwolves. La franchigia di Minneapolis non è certamente la più complicata da affrontare, ma gli spunti arrivati dalla vittoria sono molteplici e tutti fanno sorridere tifosi e soprattutto, il solito visionario Brad Stevens. Quattro giocatori sopra ai 25 punti, fatto che non accadeva dal 1960, tempi di Russell e Cousy, ma soprattutto l’evoluzione naturale di Daniel Theis, vero e proprio protagonista della gara. Dopo una partenza che faceva presagire una brutta giornata, il tedesco si è messo le gambe in spalla e ha alzato il livello del suo gioco, mettendo a referto 25 punti, conditi con 16 rimbalzi. Se le statistiche non sono sempre la testimonianza di una gara eccelsa, ci pensano i suoi jumper decisivi, la difesa nel pitturato e la stoppata su Beasley, vera e propria ciliegina sulla torta.
I Celtics puntano a qualificarsi come seconda potenza di Est, favoriti così dal match-up con una tra Brooklyn e/o Orlando (salvo qualificazione a sorpresa di una tra le inseguitrici). Gli All-Star Game hanno dato fiducia al giovane Tatum, alla prima convocazione, e sempre più il ruolo di leader silenzioso a Walker, il tutto accompagnato dalle prestazioni sugli scudi di Hayward, il jolly Smart e il ritorno sul parquet di Brown dopo diversi problemi fisici. Senza un centro, Stevens ha preferito concentrarsi sull’intelligenza tattica di Theis che non sta sfigurando nel ruolo di 5. Convinti delle indubbie capacità sulle 82 partite, Boston dovrà ripetersi in post-season, dove la qualificazione alle Semifinali di Conference è d’obbligo, ma il vero obiettivo è scalzare Toronto (campione in carica) e Milwaukee (1° potenza della Eastern) dalla cima.
Toronto Raptors

OT Daily. L’aria che si respira in Canada è fresca e pulita, il piccolo passo falso dopo le 15 vittorie consecutive è la logica conseguenza di chi, durante la stagione, ha superato le aspettative di chiunque li desse per spacciati con la partenza di Kawhi. Archiviata la vittoria interna contro i Suns, che ha messo in mostra ancora una volta il miglioramento e le straordinarie doti di leadership di Pascal Siakam, si punta a recuperare i tasselli fondamentali in vista dei play-off. Powell e Gasol sono certamente pedine utili a Nurse per far rifiatare chi sul parquet sta spendendo tutte le forze, con 35/40 minuti di gioco; il loro recupero diventerà un fattore a fine stagione, quando servirà dare ossigeno ad Ibaka, che sta giocando una pallacanestro eccelsa, ai livelli quasi di quella mostrata ad OKC e rimettere in rotazione Norman Powell servirà per accumulare punti dalla panchina, in effetti diminuiti con il suo infortunio, sebbene i suoi sostituti stiano compiendo un lavoro egregio.
La gara delle stelle ha visto Siakam debuttare nella Skills Challenge e nella sfida dei grandi, al fianco del compagno Lowry, lui alla sesta apparizione. Il weekend può considerarsi positivo nonostante le sconfitte, perché ciò che serviva alla franchigia, se già non fosse stato chiaro dopo l’anello dello scorso anno, è che i Raptors sono presenti sulla mappa e a voce alta e ben scandita vogliono vestire i panni della squadra da battere, come da tradizione per chi è detentore del Larry O’Brien Trophy. La lotta al secondo posto con i Celtics è serrata, un passo falso potrebbe complicare il cammino ai play-off, con Indiana, Philadelphia o Miami pronte a fingersi upset e scalzare la peggio classificata tra le due. Nurse sta forgiando i suoi giovani in vista delle logoranti partite della post-season, ma potrà dormire sonni tranquilli, perché i suoi giocatori più anziani sono pronti a dargli man forte e a preparare psicologicamente i nuovi arrivati, con l’obiettivo di ripetersi e non apparire più come la sorpresa.
Philadelphia 76ers

OT Daily. Embiid infortunato, Ben Simmons mostra all’intera NBA (se già non fosse chiaro) chi sia il vero padrone della franchigia, dando motivo di credere che tra i due non scorra buon sangue. Il camerunense, con il solito “savoir faire” apostrofa questi rumors con il termine “bullshit”, in gergo pu**anate e complice il forfait dell’australiano nella gara interna contro i Nets, decide di fugare ogni dubbio, piazzando 39 punti e 16 rimbalzi, prendendosi ancora i fischi del Wells Fargo Center e dichiarando nel post-partita di essere “the best player of the world” e rimarcando quanto Phila sia il vero “nemico” di cui aver paura. La partita si è risolta grazie ad un overtime in cui gli avversari, stremati, non sono riusciti a tenere a bada le sortite dei padroni di casa, Jarrett Allen dopo soli 14 minuti sul parquet è stato lasciato in panchina per tutta la durata dell’incontro, complice la prestazione enorme di Embiid. I problemi di gioco sono emersi ugualmente, poiché salvo il capolavoro del centro in maglia 21, solo Harris e in parte Burks (arrivato in Pennsylvania via trade) hanno contribuito al successo, lasciando perplessi i tifosi e poco fiduciosi nei confronti di una franchigia che realmente dovrebbe tenere testa a Giannis e soci, ma che fatica a produrre buon gioco e a trovare continuità.
Il duo Simmons-Embiid potrebbe trovare l’intesa vincente, il quintetto ha i mezzi per una post-season di alto livello, dunque dopo svariate dicerie e non pochi attriti, la dirigenza potrebbe aver trovato un colpevole in Brett Brown. L’head coach dei 76ers sarebbe colpevole di non saper sfruttare a modo i suoi giocatori, di non aver ancora insistito con l’australiano sul creare un jumper interessante in situazioni di gioco consone e di aver constatato troppo tardi l’incapacità di Horford ed Embiid nel condividere il parquet allo stesso momento, poiché troppo simili nel gioco e con entrambi in campo, la squadra lascia voragini in difesa, facilmente sfruttabili dagli avversari. Se anche quest’anno “The Process” dovesse andare incontro all’ennesimo fallimento, non vi è dubbio che in estate salteranno alcune teste e dovremmo aspettarci una Philadelphia dal nuovo volto.
Brooklyn Nets

OT Daily. Irving out. No non è l’hashtag di tendenza su Twitter, ma l’ufficialità arrivata proprio tramite i social dei Nets. Il loro playmaker e stella della franchigia andrà a tenere compagnia all’amico Durant, fermo ai box per la rottura del tendine d’Achille, saltando quindi tutto il resto della stagione e lasciando alla squadra in maglia bianco-nera un dilemma non facilmente risolvibile: vincere e mantenere un post ai play-off o alzare bandiera bianca, lasciandosi andare ad un numero tale di sconfitte che la estrometterebbe dalla post-season? Atkinson vorrebbe continuare sulla strada già battuta, anche a costo di subire uno sweep, ma con la consapevolezza di dare esperienza ai più giovani e rinvigorirsi per la nuova stagione, in cui, salvo sorprese, nella starting line-up comparirebbero sia l’ex Warriors sia Uncle Drew. La seconda scelta vorrebbe dire una pick al draft 2020, pescando un giocatore adatto alla rotazione dalla panchina o un innesto facilmente scambiabile per una pedina più esperta durante il mercato estivo. La dirigenza e la squadra in generale non si trovano di certo a far fronte al dilemma di Eutifrone, ma la decisione migliore potrebbe portare maggiori frutti ad un team che l’anno prossimo dovrà obbligatoriamente fare il salto di qualità e giocarsi ogni chance possibile, ponendosi almeno nelle 5 potenze della Lega e facendo a sportellate con i Bucks per il trono della Eastern Conference.
Momentaneamente i Nets si sono comportati egregiamente nella sfida contro i 76ers, perdendo solamente al supplementare, dove però, stremati, hanno messo a referto 1 solo punto. Le partite da giocare in questa parte finale di Febbraio sono abbordabili, ma gli scontri diretti con Magic e Wizards, saranno la risposta alla nostra domanda sulle intenzioni di Brooklyn. Senza dimenticare che LeVert e Dinwiddie saranno chiamati agli straordinari in ogni singola gara.
New York Knicks

OT Daily. Tornati a perdere con costanza e senza aver risolto nulla come d’abitudine, i Knicks affrontano gli ultimi due mesi di regular season con la solita flemma. Le sconfitte non sono un problema, il draft li vedrà protagonisti nel bene o nel male, la testa è proiettata sulla free agency 2020, nella speranza (per i tifosi) di non firmare 4/5 giocatori nello stesso ruolo o peggio, garantire il contrattone a chi non lo merita. Nelle ultime 3 partite, andate tutte perse, New York è andata oltre i 100 punti una sola volta, contro un team che detiene un record peggiore del loro, ma che gli ha inflitto ugualmente 140 punti; le altre due sconfitte sono arrivate con i Wizards e l’ultima, stanotte, con i più corazzati Pacers, in un losing effort che non ha dato segnali di miglioramento dai suoi giocatori, anzi, Randle ha giocato una delle sue peggiori partite e per la serie “piove sempre sul bagnato”, Elfrid Payton sembra perso per infortunio.
Come nell’ultimo OT Daily, parliamo della franchigia più inconcludente della Lega che sta chiudendo l’ennesima annata al di sotto delle aspettative dei tifosi, con la speranza (ormai persa) che la stagione 2020-2021 possa segnare finalmente l’inizio di una nuova era, dopo aver fallito la scorsa estate gli assalti alle numerose stelle senza contratto e al rookie più ambito del Draft. La pausa per il weekend delle stelle non sembra aver portato novità, con il calendario che nel mese di Marzo porta solo brutte notizie, vedendo le migliori squadre della Western Conference venire a far visita al Madison Square Garden. Chi vivrà vedrà e magari i Knicks ci stupiranno, chiudendo la stagione a testa alta come anticipo di quel che sarà la prossima annata.