OT Daily. Siamo arrivati, finalmente, all’ultimo quarto di Regular Season, poco più di 20 partite per squadra per completare il quadro della post-season nella Eastern Conference più combattuta degli ultimi anni. Bucks saldamente al primo posto con il miglior record della Lega, Raptors e Celtics che si contendono i due gradini bassi del podio; Heat, 76ers e Pacers in lotta per il quarto posto con Magic e Nets al settimo e ottavo posto.
Questo ultimo mese abbondante di sfide ci darà, senza dubbio, un’idea più chiara su come potrebbero andare i playoff, i Bucks sono nettamente favoriti ma: “più grossi sono, più rumore fanno quando cadono”.
OT Daily. La Central Division sotto la lente di ingrandimento
Milwaukee Bucks
OT Daily. Dopo le due sole sconfitte nel mese di febbraio (una per mano degli Indiana Pacers e l’altra dei Denver Nuggets) i Bucks hanno ipotecato definitivamente il primo posto nella Eastern Conference con ben 10 partite di vantaggio su Raptors e Celtics. A fare notizia negli ultimi giorni, però, non è stato il basket giocato bensì il botta e risposta a distanza tra Giannis Antetokounmpo e James Harden: gli ultimi due vincitori del titolo di MVP e unici veri concorrenti per il premio di questa stagione.
Già durante l’All Star Game si erano accesi i riflettori sui due a causa di un colpo quasi gratuito che il greco ha inflitto al giocatore degli Houston Rockets, poi ci sono state le parole di Harden a gettare benzina sul fuoco fino alla risposta di Giannis. I due non si stanno molto simpatici, questo è chiaro ormai a tutti e l’unico modo per risolvere questa faida sarebbe affrontarsi durante le Finals con un anello in gioco: sarà veramente così? Difficile, ma non da escludere.
Indiana Pacers
OT Daily. La pausa dell’All Star Weekend ha fatto benissimo alla squadra di Nate McMillan che aveva accumulato ben sette sconfitte nelle ultime dieci gare, mentre è riuscita a ottenere quattro vittorie in cinque partite dal ritorno alla Regular Season. Non è, però, un risultato da celebrare all’infinito perché delle quattro vittorie la più difficile è stata contro i Portland Trailblazers (squadra che in stagione ha un 42.6% di vittorie contro il 60% dei Pacers.) mentre l’unica sconfitta è maturata contro i Toronto Raptors. Nelle prossime 22 gare ben 13 saranno contro squadre virtualmente ai playoff, sarà fondamentale inanellare una sequenza di vittorie per provare a guadagnare almeno il quinto posto (attualmente in mano ai Philadelphia 76ers) per evitare una tra Raptors e Celtics al primo turno.
Per riuscirci sarà fondamentale ritrovare il miglior Victor Oladipo. L’ex Magic e Thunder è rientrato a gennaio dopo un durissimo infortunio che l’ha tenuto un anno lontano dal parquet e, al momento, ha i numeri peggiori della carriera. Queste ultime 22 gare saranno fondamentali per lui per ritrovare il ritmo e la fiducia che aveva prima del suo infortunio, perché con un Oladipo ritrovato e il roster ben costruito dai Pacers potrebbero rivelarsi una sorpresa nel corso dei playoff.
Chicago Bulls
OT Daily. La squadra della città ventosa è tornata dall’All Star Weekend con una missione ben precisa: vincere più partite possibili e provare una rimonta difficilissima per approdare ai playoff. Le quattro gare giocate dallo stop non sono di buon auspicio viste le quattro sconfitte (Hornets, Suns, Thunder e Knicks) e una sola vittoria contro i Wizards. Con poco più che venti partite al termine il distacco da Nets e Magic può sembrare ormai incolmabile (sette partite) e per i Bulls sarà imperativo prendere una decisione ben chiara: provare a raggiungere l’ottavo posto oppure cercare di “migliorare” il proprio record in ottica lottery.
In ottica salary cap per i Bulls la prossima stagione non parte da buoni propositi, Otto Porter ha una player option da 28.5 milioni, Markkanen e Felicio saranno all’ultimo anno di contratto e sarà molto difficile intavolare una trade o riuscire a convincere qualche free agent: l’unica speranza resta il draft. Attualmente i Bulls hanno il sesto peggior record della Lega ma potrebbero ben presto scendere verso il fondo e migliorare le proprie quotazioni in vista della lottery: i playoff sono vicini ma il rebuilding lo è di più.
Detroit Pistons
OT Daily. Per la squadra del Michigan la rincorsa ai playoff è ormai pura illusione e questo finale servirà a Dwayne Casey e alla dirigenza per programmare la stagione che verrà. I Pistons arriveranno alla prossima stagione con Blake Griffin nel suo penultimo anno di contratto, Derrick Rose e Luke Kennard, invece, hanno il contratto in scadenza 2021 a cui si potrebbe aggiungere Tony Snell che ha una PO da 12 milioni. Il cap è quasi interamente libero e sia Griffin che Rose potrebbero rivelarsi ottimi asset per qualche trade, oppure potrebbero formare (assieme a Luke Kennard) la spina dorsale del quintetto.
Ora la dirigenza Pistons dovrà, per forza, fare un piano serio sia nel breve che nel lungo termine. Iniziare un rebuilding ora sarebbe la situazione ideale ma, allo stesso tempo, Detroit è una città che ha calcato i parquet più importanti a inizio anni 2000 e l’obiettivo è tornare a quei livelli: un rebuilding consentirebbe di pianificare su più anni ma, allo stesso tempo, la squadra dovrà essere competitiva almeno per puntare a un piazzamento nelle prime otto. Si prospettano mesi difficili in cui tutte le decisioni saranno fondamentali per il futuro della franchigia.
Cleveland Cavaliers
OT Daily. Per i Cleveland Cavaliers la stagione non finirà mai abbastanza in fretta anche se nel mese di febbraio in Ohio ci sono state due vittime illustri: i 76ers e i Miami Heat. A margine dei problemi dirigenziali (inserite link al pezzo Central di due settimane fa evidenziando “a margine dei problemi dirigenziali”) il roster è carico di giocatori con stipendi molto alti e contratti lunghi: su tutti Kevin Love (31 milioni l’anno fino al 2023) e Larry Nance (10 milioni l’anno fino al 2023) e il nuovo arrivato Andre Drummond che a fine stagione potrà esercitare una player option da 28.75 milioni.
Trovare una franchigia disponibile a una trade per Love è, ormai dall’inizio della stagione, la priorità dei Cavs che hanno bisogno di cominciare un rebuilding che, dall’addio di LeBron, non è mai veramente cominciato. Con il secondo peggior record della Lega (solo i Warriors hanno un record peggiore) le prospettive di un’ottima chiamata al draft ci sono: si materializzeranno in successo? Troppo presto per dirlo.