Dopo lo storico successo di Tel Aviv, Milano torna a giocare al Forum iniziando un infernale mese di dicembre da 12 partite in 29 giorni ospitando l’insidioso, seppur privo di due prime punte come Fontecchio e Eriksson, ALBA Berlino:
Messina inizia curiosamente con Micov e Tarczewski in quintetto e soprattutto levando all’ALBA la propria arma principale: l’attacco in transizione. Un po’ di pigrizia in avvio in entrambe le metà campo di Punter, Delaney e Tarczewski non permettono però a Milano di prendere il largo. A metà primo periodo, l’ALBA si tiene lì grazie agli assist di Sikma e ai back-door troppo facilmente concessi dall’Olimpia (9-9). I tedeschi giocano sempre nella stessa maniera raddoppiando con Thiemann/Lammers sul palleggiatore e anticipando su tutte le linee di passaggio: con un minimo di pazienza, Punter e Rodriguez escono da questo pressing sono bravi nel regalare spazi ai compagni per portare Milano sul +3. Con l’ingresso sul parquet di Shields, LeDay e Hines, la difesa dell’Olimpia sale nettamente di livello in termini di concentrazione e fisicità: l’ALBA non trova più efficienza in attacco e una serie di tiri liberi guadagnati da Shields e Hines tengono Milano avanti 19-13 dopo 10‘.
I tedeschi continuano a subire tremendamente la fisicità degli avversari e la squadra di Messina è cinica nel superare la prima linea difensiva e trovare così punti in area in semi-transizione: Berlino trova il primo canestro del secondo quarto a 6′ e 15″ dall’intervallo lungo con Sikma ma il problema per gli uomini di Aito è che Milano è già scappata sul 27-15 grazie a un Hines dominante e alle accelerazioni di Delaney e Rodriguez. Da segnalare il rientro di Datome sul parquet dopo il lungo infortunio nella seconda metà del periodo e il sardo segna subito la tripla del +15; al termine del primo tempo, nonostante l’ALBA trovi un paio di jolly estemporanei di Maodo Lo, l’Olimpia continua ad essere solida specialmente nella copertura dell’area causando molte palle perse agli avversari: in attacco poi ci pensano Rodriguez e Shields a concretizzare le belle difese, portando Milano addirittura sul +20 (42-22 dopo 20′).

Un regalo di Delaney dalla rimessa non fa cominciare al meglio il secondo tempo per Messina ma lo stesso ex Barça e Kevin Punter continuano a finalizzare per una Milano che tocca il massimo vantaggio sul +25 (49-24). Sebbene Thiemann, Lo e Siva siano i berlinesi intenti a creare qualcosa dal nulla in attacco, quando l’Olimpia rischiera il quintetto oggi di “riserva” (Rodriguez, Roll, Shields, LeDay, Hines) la contesa si chiude con grosso anticipo. Dopo tre quarti il tabellone dice 64-41, alla sirena finale, nonostante un minimo rientro in pieno garbage time propiziato da Olinde e Thiemann, 75-55.
Brava Milano a non prendere sottogamba l’impegno contro i tedeschi e a riuscire piano piano a prendere il largo. Messina può essere soddisfatto soprattutto per la continuità e solidità mostrata dai suoi uomini, eccetto i minuti iniziali. Ora testa al Panathinaikos: la squadra degli ex Nedovic, Mack e White è sulla carta un avversario inferiore all’Olimpia e perciò sarà fondamentale conquistare altri due preziosissimi punti in classifica.