Fenerbahçe-Milano 2020
Nando De Colo nella gabbia milanese di Vlado Micov, Shavon Shields e Zach LeDay 2020 (euroleague.net)

Eurolega 2020/21, Round 14: il talento di Milano domina il Fenerbahçe

Il Fenerbahçe privo di Vesely può nulla contro il talento e il cinismo di una Milano sempre in controllo della partita

Dopo aver incassato la doppia sconfitta a Barcellona e contro Brindisi, l’Olimpia Milano vola a Istanbul per affrontare una delle due squadre turche della competizione, il Fenerbahçe, poco brillante recentemente (anche se vincente a San Pietroburgo) e privo anche di una pedina fondamentale come Jan Vesely. Per Milano invece torna a disposizione il Chacho Rodriguez.

I turchi iniziano con il quintetto alto e cavalcano sia Pierre da 2 marcato da Delaney che De Colo da playmaker difeso da Punter. Tuttavia, dall’altra parte del campo, gli esterni milanesi attaccano in velocità sfruttando il drop di Duveriouglu sul pick and roll e firmando il primo vantaggio AX sul 5-8. Milano in difesa opta per il cambio sistematico (o show forte con Tarczewski, buono fino al momento del primo fallo e del conseguente calo di concentrazione) e trova un paio di triple a marca LeDay da ribaltamento che annullano i bersagli da lontano di Barthel e Ulanovas (15-14). Con i primi ingressi in uscita dalla panchina (Brown e Dixon da una parte, Shields, Hines, Rodriguez e l’ex Datome dall’altra), il Fenerbahçe diventa ancora più cinico nel punire i minimi ritardi meneghini sui cambi (21-16); ma, per fortuna per Messina, il Chacho Rodriguez è in ottima condizione fisica per accelerare sul pick and roll e creare il vantaggio in attacco ben finalizzato da Shields e Datome. A metterci la mostarda poi ci pensa nella propria metà campo Kyle Hines, eccezionale negli aiuti, e grande artefice dell’1-10 di break in chiusura di primo periodo. Sulla sirena però, Pierre pesca il jolly ben servito da Dixon e tiene la partita in equilibrio sul 25-26.

Nel secondo quarto le percentuali e il ritmo della sfida si abbassano; Milano perciò inizia a sfruttare la carta del post basso di un ottimo Datome e i rimbalzi in attacco del solito mastodontico Hines (contro Hamilton) per tornare ad avere un po’ più di margine (27-33). Milano già a metà secondo periodo schiera LeDay da 5, rendendo il gioco più fluido, allargando il campo per i jumper di Punter e Delaney e difendendo splendidamente sui cambi (specie con Brooks e Micov). In un attimo, l’Olimpia vola sul +12 (27-39). De Colo cerca di dare una scossa ai suoi mettendo in ritmo i tiratori Mahmutoglu e Barthel e attaccando Datome ma LeDay continua a punire il difensore diretto Duverioglu con il suo jumper e a tenere l’Olimpia avanti nel punteggio (35-44 dopo 20′).

 

Fenerbahçe-Milano Rodriguez 2020
Sergio Rodriguez contro Bobby Dixon 2020 (euroleague.net)

Anche in avvio del secondo tempo, LeDay resta immarcabile con il suo tiro da fuori e la lucidità del solo Pierre non riesce a ricucire il gap. Anzi, mentre Tarczewski gioca forse la miglior partita dell’anno (okay, è contro Duverioglu ma giusto dargli dei meriti), Lorenzo Brown tiene fede al suo playmaking non élitario per far sprofondare il Fener sul -14 (41-55). Dopo un fallo tecnico fischiato a Micov (comunque autore di un’ottima partita), l’AX sfodera di nuovo le armi Shields, Rodriguez e Hines per andare in cassa e spegnere i timidi tentativi di rimonta turchi firmati Barthel. A chiudere il terzo periodo ci pensa Gigi Datome, il quale sulla sirena insacca la bomba del +20 (48-68).

In avvio di quarto quarto, Duverioglu punisce il minimo momento di distrazione meneghino  ma i suoi layup restano solo un fuoco di paglia, nonostante il calo d’intensità e di qualità della partita. Negli ultimi minuti, il Fenerbahçe non mette mai realmente paura all’Olimpia, la quale gestisce il vantaggio (fin troppo, regalando troppo spazio a Westermann) e la porta a casa con il punteggio finale di 71-79.

Importante successo di Milano che resta così stabilmente all’interno delle prime otto dell’Eurolega. Contro una squadra così speculare dal punto di vista fisico, Milano ha fatto prevalere il maggior talento e ha mostrato una grande concentrazione nel gestire il margine sull’avversario. Ora 48 ore di riposo e altra sfida da portare a casa: si gioca sempre a Istanbul contro un’Efes ben lontano dall’essere la corazzata dello scorso anno.

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