Dopo il trionfo in casa Real, una permanenza forzata in Spagna causa neve e il curioso allenamento in casa dei “nemici” di giornata, Milano scende in campo al Forum contro un’avversaria diretta per i playoff di Eurolega visto il record quasi similare (10-7 Olimpia, 10-8 i taronja), il Valencia. Obiettivo dichiarato di Messina per questa partita: vincere e ribaltare il -5 dell’andata. In casa AX assenti ancora Micov (COVID) e Shields (problema muscolare alla coscia) mentre dall’altra parte non ci saranno il lungodegente Marinkovic (spalla) e Dubljevic (probabilmente out per COVID).
L’inizio non è dei più scintillanti tra palle perse ed errori da entrambe le parti; la sblocca poi Moraschini con un gioco da 4 punti dopo oltre 2′ dalla prima palla a due. Valencia inizia in difesa con grossa aggressività sulla palla e pre-rotazioni per coprire l’area; lo stesso fa Milano raddoppiando in post-basso e aiutando specie un Punter in difficoltà sinora a tenere Sastre. Kalinic e Williams sono i più bravi a gestire i tagli e i ribaltamenti dal lato debole, non permettendo la fuga ad un’Olimpia cinica con LeDay a rimbalzo e con il duo Punter-Delaney in transizione contro i più lenti Sastre e Vives (13-9). Mancando Dubljevic, Ponsarnau ricorre al duo di lunghi leggero Labeyrie-Williams, allontanando Hines dalla copertura del ferro; perciò, a fine primo quarto e con il campo apertissimo, Layberie e il piccolo Hermannsson puniscono la brutta difesa di Datome in aiuto per mantenere in equilibrio la sfida (21-20).
Ad inizio secondo periodo, la difesa meneghina sale di livello e di concentrazione sulle uscite dai blocchi (soprattutto Roll su Prepelic), propiziando recuperi ben finalizzati in transizione da un ottimo Datome (ben servito dal Chacho) per il massimo vantaggio Olimpia sul +9. Nonostante un timeout di Ponsarnau e un rimbalzo in attacco dalla spazzatura di Kalinic, Milano prosegue nel parziale guidato da Hines che spadroneggia in area contro Labeyrie (Padrilla non riesce a dare lo stesso supporto di Williams al francese) e dai cecchini Rodriguez-Datome: in pochi minuti l’Olimpia vola via sul 37-22. Vedendo il margine ampio, l’AX si rilassa un attimo in attacco, concede a Williams e Van Rossom di tornare a tempestare l’area avversaria ma Delaney, LeDay e Punter rispondono prontamente, causando anche il 3° fallo personale di Tobey. Al termine del primo tempo, Milano continua a far prevalere la maggiore fisicità, a segnare liberi (8 totali) e triple (ben 9), lasciando Valencia a 18 punti di distanza dopo la bomba a fil di sirena di LeDay (54-36 dopo 20′).

Pronti via nel terzo periodo e subito gran poster di LeDay su Williams, a cui fa seguito un bell’arresto e tiro di Punter (58-36). Scivolata sul -24 con un nuovo gioco da 4 punti a firma Delaney, Valencia prova a reagire con la grinta del grande campione Kalinic ma Datome continua nella sua (ennesima) serata di gloria. Van Rossom e Tobey, ispirati da Kalinic, in semi-transizione accorciano sul -15 (68-53) ma, nonostante la zona 2-3 schierata da Ponsarnau, l’AX risponde colpo su colpo agli avversari, apparendo in controllo della gara. Dopo 30′, il tabellone dice 76-60.
Gli ospiti però non vogliono ancora alzare bandiera bianca: Prepelic segna da 9 metri e Milano abbassa il livello dell’aggressività, subendo specie in area Labeyrie e Vives e sprecando possessi su possessi offensivi (76-67). Messina ricorre al timeout per provare a fermare l’emorragia, Prepelic dalla lunetta prosegue nel parziale valenciano e allora Datome si inventa un bel canestro in penetrazione di importanza capitale (78-69 a 6′ dal termine). Aver smosso la retina riaccende l’Olimpia che torna subito a bombardare da oltre l’arco con Punter e Delaney, rispingendo gli avversari sul -13. Valencia ora non ha più la forza di reagire, soprattutto nella metà campo difensiva. Punter annulla i canestri di Prepelic e Datome allora, sempre lui, frusta di nuovo la retina da lontano siglando il successo milanese. Finisce 95-80 e differenza canestri più che ribaltata.
Nelle ultime partite Valencia aveva già iniziato a mostrare un calo fisico e Milano è stata molto cinica a metterlo in evidenza. Certo, aver segnato specie nel primo tempo tutte quelle triple ha dato una mano ma l’Olimpia ha sempre creato buoni tiri (aumentando conseguentemente la possibilità di avere elevate percentuali) e ha capitalizzato sui punti deboli avversari. Rodriguez, Punter, Delaney e soprattutto Gigione Datome (27 punti) oggi meritano la copertina, assieme anche a Roll e Moraschini, gregari di lusso non appariscenti ma che si sono fatti sentire eccome. Ora si vola a Berlino, per la sfida di giovedì con l’ALBA da non sottovalutare.