Dopo la pausa dedicata alle coppe nazionali, l’Olimpia Milano torna in campo in Eurolega affrontando il Maccabi Tel Aviv, distante 4 vittorie e mezzo in classifica e battuto all’andata dopo un overtime grazie al canestro della vittoria di Delaney. Assente per gli israeliani Omri Casspi mentre per Milano non ci saranno Brooks (coscia), LeDay (flessori) ma torna a disposizione Micov. L’ultimo arrivato Jeremy Evans non è stato ancora tesserato.
Si inizia a ritmo blando con l’AX che punta Blayzer (cinico Shields) e il Maccabi che gioca più pick and roll possibili (se poi ad orchestrarli c’è Wilbekin tanto meglio) per far muovere Tarczewski. Con Zoosman sul parquet al posto del #14, i gialli ritrovano equilibrio difensivo ma Datome è bravo a bruciare sul ribaltamento l’aiuto di Hunter (8-4). La squadra di Sfairopoulos non attacca fluidamente, cerca i cambi difensivi ed esagera con gli 1vs1, specie di Elijah Bryant, non riuscendo a scardinare un’eccezionale difesa meneghina. Nella seconda metà del periodo, Messina butta in campo il duo Rodriguez-Hines traendone subito benefici, attaccando con facilità il ferro (Zizic è ben diverso da Hunter in copertura dell’area) e aprendo praterie sul perimetro per i tiratori: risultato? 15-5 per l’AX. Al termine del quarto, Jones inventa un paio di soluzioni personali, Punter risponde a cronometro fermo capitalizzando lo scintillante ribaltamento di Rodriguez e poi Zizic ricuce le distanze con un gioco da tre punti, frutto di una delle poche azioni pazienti del Maccabi in attacco (21-12).
Nel secondo periodo, mentre il Chacho continua a scherzare contro il contenimento passivo di Zizic sui pick and roll, gli israeliani non concretizzano alcune buone uscite dai blocchi di Dorsey e toccano il massimo svantaggio sul -14. Poi tocca aBender che però, non riuscendo ad aprire la scatola da tre punti, viene sistematicamente divorato da Punter sul cambio difensivo; per fortuna del Maccabi allora, Wilbekin torna a guidare i pick and roll e le sue accelerazioni aprono spazi in area per rimbalzi offensivi e layup dei compagni Caloiaro e Hunter: a piccoli passi, Tel Aviv ricuce sul 30-20. Messina quindi chiama un time-out e consiglia ai suoi uomini di attaccare in post i cambi avversari: Hines e Shields eseguono immediatamente e la presenza di Hunter non basta a rimettere in equilibrio la sfida. Nel finale di tempo, Roll fallisce un paio di buoni tentativi per allungare ulteriormente ma tutto sommato Milano può ritenersi soddisfatta del 39-27 su cui chiudere i primi 20′ di partita.
Othello Hunter al tiro contro Kaleb Tarczewski 2021 (euroleague.net)
Sfairoupoulos ci ha messo un tempo a far attaccare Datome sui cambi con Jones e grazie alle due fiammate dell’americano, il Maccabi ingrana le marce alte, costringendo Delaney ad un paio di palle perse (molto bene i blitz improvvisati su di lui) e trovando dei saggi ribaltamenti finalmente finalizzati da Bryant (41-35). Messina è “costretto” a rimettere prima del previsto Rodriguez sul parquet e il Chacho crea subito il vantaggio dai raddoppi sul pick and roll. In un attimo, tre bombe inspirate dal canarino e chiuse da Datome e Punter rispezzano la partita sul 50-35. Dopo aver aperto l’area, l’opera viene proseguita da Hines, letteralmente magistrale nell’attaccare al ferro in 1vs1 Hunter (56-40). Inoltre, per gli israeliani Wilbekin non riesce a prendersi in mano la partita come fa spesso nei secondi tempi; Sfairopoulos, di conseguenza, butta nella mischia Di Bartolomeo e da lui ottiene subito una tripla di carattere che prova a tenere in vita le speranze del Maccabi. Tuttavia, Rodriguez e Micov ubriacano di palleggi Blayzer, annullando il primo centro di Dorsey da tre punti e consegnando la partita agli ultimi 10′ sul 65-48 dopo il centro di un silenzioso quanto concreto Shields.
Tel Aviv ci riprova con Dorsey, stavolta incaricato di attaccare Roll, ma il Chacho è letteralmente inarrestabile (grazie anche a una difesa ospite non ineccepibile) e Milano controlla agevolmente sul +17 dopo la schiacciata di un clamoroso Hines a 7′ dalla fine. Il Maccabi però non alza ancora bandiera bianca e lo stesso Blayzer, assieme a Hunter, dopo aver combinato disastri, punisce un’Olimpia che forse aveva alzato le mani dal manubrio troppo presto (72-61). Milano allora va in ufficio, precisamente da Hines e Datome, precisi nell’attaccare Zoosman e nel chiudere definitivamente la contesa. Gli israeliani non azzeccano mai il colpo del vero riaggancio, buttando palloni nei momenti cruciali e arrotondando il punteggio finale sul 87-68.
Un’altra prova da grandissima e solidissima squadra dell’Olimpia. Probabilmente stiamo assistendo nel 2021 al Chacho formato MVP visto al Real tanti anni fa. Su Hines, spendere ulteriori elogi è inutile e non in grado di spiegare il suo dominio in Eurolega. Nonostante Delaney stia giocando sottotono (e questo fa capire quanto potenziale abbia ancora questa squadra), giusto esaltare poi le prove di Datome e Shields, due che si prendono poco le copertine ma che oggi sono stati ineccepibili sulle due metà campo. Prossimo impegno dell’Olimpia in Eurolega il prossimo lunedì a San Pietroburgo nel recupero contro lo Zenit.