Cade Cunningham Oklahoma State 2021
Cade Cunningham in maglia Oklahoma State, stagione 2020-21 (www.okstate.com)

L’inarrestabile ascesa di Cade Cunningham

È Cade Cunningham il favorito per la prima scelta al Draft 2021?

Per capire fino in fondo il talento di Cade Cunningham, bisogna provare a conoscere il ragazzo che si nasconde dietro al giocatore, andando oltre le vittorie e i trofei.

Figlio di un mancato quarterback NFL per le sfortunate coincidenze della vita, anche Cade ha giocato a football, ma gli allenamenti ad agosto sotto il caldo sole del Texas non facevano per lui. Preferiva il basket, specie perché lo praticava l’amato fratello Cannen, protagonista di una mediocre carriera ad SMU conclusasi a 6 punti di media e a malapena 18 minuti di utilizzo. Ma è grazie a lui che la carriera di Cade ha preso la svolta decisiva: passare dall’essere una statica ala grande al diventare un dinamico playmaker. Il loro rapporto è diventato così sempre più simbiotico, al punto da trasformare anche l’ex C di Southern Methodist in un oggetto del recruiting

Già, perché è stata proprio l’assunzione del maggiore dei fratelli Cunningham come Assistant Coach (a 200.000$ l’anno) l’asso nella manica di coach Boynton e di Oklahoma State per far leva sull’ex Texas Titans. A niente sono valse le lusinghe delle più prestigiose Kentucky, Duke e North Carolina: Cade ha scelto l’università di Stillwater, fino a quel momento celebre per Tony Allen e i rivoluzionari RC Buford e Don Haskins, o forse per la meno nobile indagine dell’FBI, che ha condannato l’università ad un ban per la March Madness (anche se è in corso un appello dalle buone speranze). Ma è bastato l’arrivo di Cade a spazzare via con un colpo di spugna qualsiasi ignobile passato. E sul parquet ha dimostrato il perché è il favorito per la prima scelta al Draft NBA 2021.

Cade Cunnigham – A Day in the Life (Documentario)

Uscito dalla prestigiosa Montverde Academy, l’high school di altri prospetti del calibro di Moses Moody e Scottie Barnes (o degli attuali All Star NBA Ben Simmons e D’Angelo Russell), come numero 2 della ESPN Top 100, l’annuale classifica dei migliori 100 prospetti in arrivo al college (o da quest’anno in G League), Cunningham era probabilmente il giocatore con più hype fra gli scout e, come detto, non ha deluso le aspettative.

Le caratteristiche di Cade Cunningham

Point guard che per statura ricorda Ben Simmons (alto più di 2 metri e con un’apertura alare di oltre 210 centrimetri), Cade sa fare pressoché qualsiasi cosa su un campo da basket, mostrando in ogni momento una inspiegabile facilità nel rendere semplici anche le giocate più complesse. Dotato di una innata visione dei compagni, anche grazie ai momenti passati a lanciare palloni per i wide receivers di Arlington, è un giocatore dalle letture avanzate e mai banali, capace di trovare l’uomo libero sia a difesa schierata che in transizione.

Certo, questo atteggiamento talvolta spregiudicato gli costa qualche palla persa di troppo (4.3 TOV di media ed un AST/TO, ovvero il rapporto fra assist e palle perse, negativo) ma in un contesto NBA, circondato da giocatori professionisti (il che non è esattamente ciò che accade ad Oklahoma State), è plausibile che questo problema venga attenuato. Sicuramente questa è la parte offensiva del suo gioco dove deve lavorare di più per ambire ad un ruolo di primo rilievo anche tra i pro.

I punti di forza di Cade Cunningham

Probabilmente Cunningham è il miglior giocatore di pick and roll della prossima Draft Class (qualcuno potrebbe avanzare anche le candidature di Sharife Cooper o Daishen Nix), fondamentale che talvolta gioca addirittura da bloccante, ed è un tiratore affidabile (43.2% su 7.5 triple a partita su 100 possessi), con un’ottima meccanica sia dal palleggio che in catch and shoot, il che gli permette di essere pericoloso anche lontano dalla palla. La dimensione off the ball di Cade è difatti ciò che ha permesso la sua coesistenza ad Oklahoma State insieme ad un compagno di back court problematico come Likekele, sostanzialmente un non tiratore.

Nonostante un primo passo non fra i migliori della classe, l’ex stella di Montverde sa sempre creare separazione dal diretto avversario, sfruttando o il vantaggio in altezza (non è un caso che coach Boynton lo utilizzi spesso anche in post) o le abilità in palleggio.

Non sempre quest’anno ha finito nel migliore dei modi al ferro ma probabilmente ciò anche in virtù di compagni di squadra non così temibili sul perimetro, che costringono le difese avversarie a collassare sulle sue penetrazioni. Ad ogni modo la capacità di guadagnare liberi (2° per tiri liberi tentati in Big 12) lo rendono uno scorer efficiente indipendentemente dalle % in restricted area (58% di true shooting), come dimostrano i 19.8 punti a partita nella sua annata da freshman, secondo in Division I solo dietro all’inarrivabile Cam Thomas di LSU (22.8 punti di media).

Difensivamente ha il potenziale per essere un giocatore positivo anche nella propria metà campo (2.4 di steal % e 2.8 di block %), potendo cambiare in quasi ogni situazione di pick and roll, ma ad Oklahoma State ha giocato per lo più in una zona 2-3 e la sua velocità laterale lascia qualche dubbio sulla sua abilità nel marcare le guardie NBA più esplosive.

Verosimilmente marcherà i 3-4 al piano superiore, potendo contare anche su una struttura fisica tale da permettergli di non soffrire più di tanto spalle a canestro. Inoltre è un ottimo rimbalzista (6.3 rimbalzi di media), specie difensivo, potendo guidare la transizione direttamente dopo aver raccolto il pallone. 

Leaderhsip

Ma la qualità più grande di Cade Cunningham è la leadership.

Sa quando arriva il suo momento, come dimostrano i game winner contro Wichita State e Arkansas, o le prestazioni memorabili nei secondi tempi contro Texas e Kansas.

Ogni angolazione del game-winner di Cade contro Arkansas

È un vincente nato, che ha dedicato ogni aspetto della sua vita alla ricerca della perfezione in campo. Non è un caso infatti che sia uno dei pochi giovani giocatori ad essere, per sua stessa definizione, “al 95% vegano e al 100% vegetariano”. È anche un leader vocale, che non ha paura di farsi sentire quando l’intensità non è quella giusta, o di farsi da parte quando un compagno di squadra accusa la stanchezza di vivere di luce riflessa. Forse è maturità la parola che descrive meglio Cade Cunningham, una delle doti più introvabili ma più richieste in ragazzi di appena 19 anni.

Per quanto gli altri prospetti possano ciascuno far valere le proprie ragioni per esser chiamati con la prima scelta al prossimo Draft NBA, nessuno potrà fermare Cade Cunningham nella sua inarrestabile ascesa alla numero 1.

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