Il prossimo 2 e 3 marzo inizierà ufficialmente l’avventura della Happy Casa Brindisi e della Dinamo Sassari nei playoff di Basketball Champions League 2020/21. Anche per quest’anno la massima competizione europea per club gestita dalla FIBA ha deciso di confermare il format della Final Eight (che si disputerà in una location ancora da definire nella prima settimana di maggio) a conclusione di una stagione particolare come quella in corso.
Nota di margine e da non sottovalutare: le protagoniste in Champions hanno disputato in regular season una partita ogni due settimane causa diminuzione delle formazioni in ogni gruppo per evitare il rischio focolai (dai 4 gironi con 8 squadre si è passati ad 8 gironi da 4 squadre ognuno). Nei playoff, invece, tutte le partecipanti giocheranno ogni settimana, mettendo perciò molto più alle corde le energie dei giocatori.

Happy Casa Brindisi: si prevede una gran battaglia
La squadra di coach Vitucci sarà protagonista nel gruppo I assieme agli israeliani dell’Hapoel Unet-Credit Holon e alle due turche Pinar Karsiyaka e Tofas Bursa. L’inizio dell’avventura (per la prima volta nella loro storia) dei pugliesi nei playoff è previsto il prossimo mercoledì 3 marzo al PalaPentassuglia contro Holon.
Calendario Brindisi
Round 1: 03/03/2020 – h. 20.00 vs Hapoel Unet-Credit Holon
Round 2: 09/03/2020 – h. 20.30 vs Pinar Karsiyaka
Round 3: 16/03/2020 – h. 20.30 vs Tofas Bursa
Round 4: 24/03/2020 – h. 18.30 @Tofas Bursa
Round 5: 31/03/2020 – h. 20.30 @ Hapoel Unet-Credit Holon
Round 6: 06/04/2020 – h. 18.30 @Pinar Karsiyaka
Proprio gli israeliani dell’Hapoel, nonché vincitori nella prima fase del girone C (davanti all’AEK Atene di Keith Langford), sono una squadra da non prendere sottogamba. La forza di Holon risiede principalmente nel backcourt nel solido e fisico duo CJ Harris-Tyrus McGee, autore in combinato di 30 punti e 7 assist di media e trascinatore dei compagni nei momenti più importanti. Delle loro penetrazioni beneficiano la batteria di ali tiratrici composta da Chris Johnson, Guy Pnini, Isaiah Miles e Maxime De Zeeuw; complessivamente questi quattro tentano oltre 20 triple a partita (mandandone a bersaglio il 40.5%) e sono dotati inoltre di un’importante stazza per la taglia. Da segnalare poi il contributo di Frédéric Bourdillon e Willy Workman, due collanti e ottimi difensori in un roster che sa dire la sua nella propria metà campo (solo 75.8 punti subiti di media in regular season). Cosa manca all’Hapoel? Un centro di alto livello che sappia coprire sapientemente l’area, data l’assenza prolungata del titolare Richard Howell (in dubbio per l’inizio dei Playoff); su questo punto debole dovrà spingere molto l’Happy Casa cavalcando Nick Perkins. In generale, però, occhio ai gialloviola, squadra molto insidiosa capace di grandi fiammate in salsa fisicità e tiro da tre punti.

Il Pinar Karsiyaka ha staccato il pass per i playoff battendo la concorrenza di Bilbao e Fortitudo Bologna nel girone F e finendo alle spalle dell’imbattuto Brose. La squadra di Smirne si affida principalmente all’ex Milano e Virtus Bologna Amath M’Baye, tiratore da oltre 15 punti a partita e leader da cui passare nei momenti di difficoltà, e a Raymar Morgan, centro undersize (203 cm) di grande presenza e dinamismo da 19 punti di media. Gli altri americani a roster, Sek Henry, DJ Kennedy e Tony Taylor, sono buoni role players (specie il terzo, playmaker dall’atteggiamento encomiabile e motore della squadra con i suoi 4.3 assist a partita), tosti fisicamente ma senza grandissimi picchi di talento. Occhio alla “classe operaia” turca, specie Yunus Sonsirma, Metecan Birsen e Onulrap Bitim, oltre al veterano Semih Erden, capace di “sporcare” le partite e avvantaggiare psicologicamente la propria squadra. Comunque sia, considerando che nella prima fase la Fortitudo (soprattutto all’andata in terra turca) ha saputo tener loro valorosamente testa, una Brindisi molto più in palla rispetto ai bolognesi dovrebbe avere tutte le carte in regola quantomeno per giocarsela.
Il Tofas Bursa in regular season ha vinto il girone B davanti all’ERA Nymburk e ha eliminato sorprendente Dijon. I turchi sono trascinato dal trio made in USA DeVaughn Akoon-Purcell, Tarik Philip, Jeremy Simmons: il primo è il go-to-guy della squadra, una combo-guard da 18 punti a partita e dalle mille abilità offensive; il secondo è una guardia-ala versatile, ottimo difensore e molto pericoloso in campo aperto; il terzo, lo scorso anno a Varese, è il centro boa, la costante e l’àncora difensiva. Occhio anche a Semaj Christon, altro americano in palla a giorni alterni ma una possibile variabile impazzita, Tomislav Zubcic, ala-centro moderno in costante crescita (17.7 punti messi a referto di media) e con mira da tre punti (45.5% in stagione), e Berk Ugurlu, playmaker specialista difensivo e anima del gruppo. Quando in campo c’è il Tofas spesso le partite sono ad alto punteggio (88.2 punti segnati e oltre 85 subiti, escludendo le partite contro il Keravnos, chiara squadra materasso del girone B) e ruotano attorno alla vena realizzativa degli americani di Bursa. Quando Akoon-Purcell, Philip e Christon su tutti hanno le scarpe ben allacciate per le avversarie la partita si complica e non poco, visto il mix di atletismo e talento da alta Champions League di questi giocatori. Al contrario, nel caso si riuscisse a mettere loro la museruola, i turchi potrebbero perdere le staffe e prestare il fianco ai parziali avversari.

Tirando le somme, sarà un girone difficile per Brindisi, specie dal punto di vista della fisicità, tratto prevalente in tutte le tre future avversarie dell’Happy Casa. Comunque sia, soprattutto le due turche sono squadre con evidenti punti deboli e coach Vitucci perciò dovrà essere in grado di metterli a nudo. È chiaro che molto dipenderà da (se e) come tornerà D’Angelo Harrison, 5° miglior scorer della competizione (19.3 punti a partita) e simbolo di questa Brindisi; ipotizzando l’americano non al 100%, sarà fondamentale il contributo che daranno gli italiani Riccardo Visconti, Mattia Udom, Raphael Gaspardo e Alessandro Zanelli, i lottatori, i giocatori con attributi e sempre pronti a sopperire alle brutte serate dei compagni americani. Ai nastri di partenza, forse l’Hapoel è di un nulla avanti alle altre tre ma la decideranno i dettagli e la gestione delle energie; probabilmente il gruppo I è il più equilibrato se si prende in considerazione il livello di tutte le quattro partecipanti.
Dinamo Sassari: i quarti di finale sono un obiettivo alla portata
La Dinamo Sassari arriva ai playoff forte del 2° posto conquistato nel girone A alle spalle della corazzata Tenerife e davanti allo spauracchio Bakken Bears. Nel gruppo L i sardi se la vedranno con gli spagnoli del Casademont Zaragoza, i cechi dell’ERA Nymburk e i tedeschi del Brose Bamberg. Il via per Sassari è previsto per il 2 marzo al PalaSerradimigni.
Calendario Sassari
Round 1: 02/03/2020 – h. 20.30 vs Casademont Zaragoza
Round 2: 09/03/2020 – h. 18.30 @ ERA Nymburk
Round 3: 17/03/2020 – h. 20.00 @ Brose Bamberg
Round 4: 24/03/2020 – h. 20.30 vs Brose Bamberg
Round 5: 30/03/2020 – h. 20.30 @ Casademont Zaragoza
Round 6: 07/03/2020 – h. 20.30 vs ERA Nymburk
Il Casademont Zaragoza ha vinto il girone D nella prima fase davanti al Nizhny Novgorod ed è un avversario pericoloso quanto monco per la Dinamo Sassari. Saranno da marcare attentamente Dylan Ennis, scultoreo playmaker tuttofare della squadra firmatario di 16.5 punti e 4.2 assist di media, e il trio di ali Nico Brussino-Robin Benzing–Elias Harris, tiratori letali, buoni atleti (specie il terzo) e soprattutto facilitatori in attacco. Tuttavia, il Casademont sarà privo del regista TJ Bray (accasatosi al Panathinaikos) e del centro Jason Thompson (rilasciato per volontà del giocatore di tornare negli USA) e ha rimpiazzato ad ora solo il secondo con Jacob Wiley, svincolato da Gran Canaria e reduce da una bella finestra nella bolla di Perm con la sua Macedonia. Saranno determinanti perciò il ritorno del lungodegente big man Javier Justiz e la crescita di scorer quali Rasheed Sulaimon, Jonathan Barreiro e dell’attuale centro titolare Tryggvi Hlinason. Insomma, il blasone è quello solito ma non si tratta della stessa squadra arrivata al 4° posto nella Basketball Champions League 2019/20 (tra l’altro anche l’allenatore di allora, Porfi Fisac, è stato sostituito da Sergio Hernandez, attuale coach anche dell’Argentina).

L’ERA Nymburk è una squadra ordinata, super leggera e letale soprattutto in transizione. La stella è Vojtech Hruban, ala dai fondamentali purissimi e attaccante elegante e completo. Oltre alle sue pericolose uscite dai blocchi, i cechi ricorrono alla duttilità di Hayden Dalton, lungo di 203 cm con grande tecnica e braccia infinite, alla fisicità di Retin Obasohan, guardia dall’imponente fisicità e letale con le sue penetrazioni al ferro, e alla mano mortifera da oltre l’arco di un tiratore puro come Omar Prewitt (40.6% in stagione). Aldilà di questi uomini citati, Nymburk ha tanto comprimari che fanno il lavoro “sporco” come Petr Benda, Stephen Zimmerman e Jerrick Harding. In generale, a questo gruppo, se si esclude Obasohan, mancano muscoli e stazza per affrontare Sassari. Inoltre, quando l’ERA è costretto ad attaccare contro una difesa schierata perde parecchia efficacia e il talento di Hruban e Dalton potrebbe non bastare visto il livello delle avversarie. Attenzione, comunque sia, a non metterli in ritmo: se in the zone, ci mettono poco a piazzare il break decisivo (assomiglia molto alla Dinamo da questo punto di vista).
Il Brose Bamberg, ben lontano dai fasti con Trinchieri in panchina, ha vinto il girone F in regular season ed è l’unica squadra ancora imbattuta in questa edizione della Basketball Champions League. I tedeschi sono un collettivo affiatato e profondo ma privo di una stella ben definita. Degno di nota il reparto lunghi, composto da Christian Sengfelder, Chase Fieler, David Kravish e l’ultimo arrivato Shevon Thompson, che mixa dinamismo e tiro da tre punti dei primi due con la stazza e la presenza in area della coppia americana. Tra gli esterni, gli uomini da temere maggiormente sono Devon Hall e Bennet Hundt, playmaker molto aggressivi e con licenza di andare fuori dallo spartito. A completare la rotazione di coach Roijakkers ci sono degli ottimi 3&D come Kenneth Ogbe, Dominic Lockhart, l’azzurro Michele Vitali, leader occulto dei tedeschi, e l’eccentrico Tyler Lanson, mina vagante e altro scorer imprevedibile in uscita dalla panchina.

Insomma, per Sassari si può parlare di un girone alla portata e senza favorite di primordine per il titolo (vedi sotto). Fondamentale sarà per la Dinamo battere subito in casa Zaragoza ed evitare così complicazioni e imprevisti in trasferta. Ci si aspetta tanto, ancora una volta, dall’asse Marco Spissu (impressionante la maturazione in termini di leadership e gestione della partita) – Miro Bilan, vero pilastro dei sardi e certezza su cui dovranno puntare molto vista l’assenza, specie tra Bamberg e Nymburk, di statuari protettori del ferro. Tutto da scoprire l’impatto a livello europeo di Ethan Happ (una sola partita giocata dall’americano in Champions ma nel bel mezzo del caos della Fortitudo di inizio stagione), mentre Jason Burnell e la sua fisicità saranno un’arma difficilmente arginabile. Sassari, come da suo stile, proverà ad imporre i propri ritmi agli avversari, cavalcando a più non posso i mantra “contropiede-post basso-tiro da tre punti”: dalle percentuali da oltre l’arco di Eimantas Bendzius, Filip Kruslin e di un sempre più importante Stefano Gentile (leader aggiunto e uomo imprescindibile per il Poz) dipenderanno molte delle fortune della Dinamo, che partirà probabilmente assieme al Bamberg come favorita del gruppo L.
Uno sguardo agli altri gironi
Come detto in precedenza, il sorteggio benevolo ha preservato le squadre italiane dalle corazzate, in particolare Burgos e Tenerife, già affrontate singolarmente durante la regular season nell’ordine da Brindisi e Sassari. Entrambe le compagini spagnole dovrebbero avere vita piuttosto facile, poiché assieme a loro nel girone J ci sono il VEF Riga (attenzione però al talento smisurato di Kyle Allman, playmaker che potremmo vedere in piazze più prestigiose in futuro) e l’Igokea, ossia due cenerentole già con la pancia piena in BCL e con roster qualitativamente ben inferiori delle più quotate avversarie.

Diverso il discorso del gruppo K, un girone di ferro e con tre candidate di rilievo per gli unici due biglietti disponibili per la Final Eight. Infatti, oltre al Nizhny Novgorod, pericolosa outsider ma con qualche fiche in meno da puntare visto il grosso gap fisico-atletico (un occhio di riguardo sarà da tenere su Alexander Komolov, guardia molto intrigante), saranno protagoniste in questo girone il Turk Telekom, l’AEK Atene e il SIG Strasburgo. La formazione di Ankara vanta a roster due talenti purissimi come Kyle Wiltjer, Sam Dekker, affiancati dal valido Nick Johnson in cabina di regia, ma, per usare un eufemismo, non mostra sempre sul parquet un atteggiamento e una concentrazione difensiva encomiabile. Come se non bastasse, i turchi hanno appena aggiunto due posti a tavola firmando Marcus Foster (svincolato dal Panathinaikos) e Johnny O’Bryant (liberato dalla Stella Rossa per motivi disciplinari e sostituto di Michael Eric, attuale centro del CSKA Mosca). I gialloneri, invece, si affidano all’immarcescibile Keith Langford, prossimo a festeggiare i 38 anni di età ma capace ancora di incantare mezza Europa con i suoi 21.5 punti a partita (miglior marcatore della stagione in Champions), e alla flotta di veterani (Jonas Maciulis, Matt Lojeski, Marcus Slaughter, Nikos Zisis, assieme ai più giovani e atletici Kingsley Moses e Yannick Moreira) perfetti per puntare quantomeno a replicare la finale raggiunta lo scorso anno. Strasburgo, infine, ha uno dei candidati principali al premio di MVP, Bonzie Colson (ala con stazza notevole e mano educatissima), e un bel gioco corale nonostante non spicchino altre importanti individualità, poiché Ishmail Wainright e Brandon Jefferson sono più role player e giocatori da folate. Sarà curioso, infine, valutare i progressi di Ike Udanoh, andato via da Trieste a dicembre e sinora un tassello molto importante nelle rotazioni del SIG (gioca, difatti, oltre 31 minuti di media ed è spesso coinvolto come playmaker aggiunto).
Insomma, tutto è apparecchiato per la grande abbuffata. Chi raggiungerà la fase finale di Baskteball Champions League?