Un’altra grande notte europea attende l’Olimpia Milano dopo lo storico successo di Mosca di otto giorni fa. Al Forum arriva il Barça capolista, distante solo quattro punti in classifica e vincente all’andata con il punteggio di 87-71. Per l’AX assente ancora Delaney mentre Jasikevicius dovrà ancora attendere prima di far ri-debuttare Pau Gasol.
Davies prova la fuga, Milano reagisce
Calathes inizia subito marcando Punter faccia a faccia ma Milano non si scompone e sfrutta Micov per attaccare Abrines (l’anello debole della catena difensiva blaugrana) per respingere i primi assalti di Higgins al ferro (4-5). Hines, ben marcato da Oriola nella metà campo avversaria, difensivamente esce in aiuto e recupero sul pick and roll di Calathes ma il lato debole di LeDay concede alcuni lay-up troppo semplici (6-9). Grazie agli strepitosi blitz del Barça sulle uscite dai blocchi, neanche dopo il tv timeout Punter riesce a mettersi in partita mentre, dall’altra parte, l’appena entrato Davies si sbarazza di Evans e firma il primo break della partita (6-13). Approfittando del riposo in panchina di Higgins e Calathes, Rodriguez si mette al lavoro ubriacando Bolmaro e regalando a Evans e Datome un paio di canestri mentalmente importanti Nel finale di periodo, il quintetto alto meneghino con Shields da 2 riesce finalmente a pareggiare i centimetri avversari e solo un lob per Smits a fil di sirena ridà un minimo di ossigeno ai blaugrana (12-15).
Il Barça inizia a prendere il sopravvento
La fisicità e la concentrazione delle due squadre è assolutamente da playoff anticipato. Entrambe le difese continuano a negare il tiro da tre punti agli avversari e a spingere gli esterni ad entrare nei colmi pitturati. In apertura del secondo quarto, Shields smuove la retina attaccando il più piccolo Kuric e LeDay, con un flash dal lato debole, punisce un addormentato e ancora poco presente Mirotic per firmare il primo vantaggio milanese sul 19-17. Mentre Davies e Hines proseguono nel loro spettacolare duello sulle due metà campo, ecco che Mirotic e Abrines concludono delle spettacolari azioni collettive sbloccandosi da tre punti (25-29). Al tramontare del primo tempo, il pick and roll Rodriguez-Hines accompagna una serie di liberi di Punter e Micov e dà un minimo di ossigeno ai suoi. Tuttavia, la completezza del Barça a poco a poco inizia a venire fuori, specie con Calathes a dettare i ritmi della sfida: le sue accelerazioni spostano l’inerzia verso i catalani e alla fine ci pensa Higgins a sigillare il primo tempo con un jumper di pura classe contro Shields (29-38).

L’Olimpia non demorde ma i catalani sono dei mastini e prendono definitivamente il largo
Al rientro dagli spogliatoi, l’Olimpia cambia le carte in tavola in attacco facendo gestire i possessi a Shields e coinvolgendo LeDay (impreciso da tre punti) e il suo marcatore Mirotic sui pick and roll. Il problema per Messina però ha un nome e cognome su tutti: Nick Calathes, eccezionale nell’imbeccare i compagni sui miss-match, sui tagli e nel tenere la distanza di sicurezza sul punteggio a favore dei catalani (35-45). Per Milano, arriva anche Punter alla festa, la difesa resta super nei raddoppi sul post-basso di Mirotic ma Hanga e Higgins, oltre a una tostissima difesa collettiva sui cambi, pescano dei jolly e non permettono a una coriacea Milano di accorciare (40-52). Successivamente tornano le “panchine” sul parquet e nonostante Evans si confermi essere una dinamo troppo importante per l’Olimpia, Hanga ha il semaforo verde per attaccare Rodriguez ad ogni azione; Milano ora sembra subire il gap fisico con gli avversari. Al termine del periodo, Messina prova il quintetto “piccolo” con LeDay da 5 e Brooks da 4, regge in difesa contro Davies ma non riesce ad aprire la scatola in attacco. Risultato? 44 punti segnati in 30′ e -11 al tabellone (44-55).
Jasikevicius risponde immediatamente alla scelta del quintetto dell’Olimpia schierando Claver da 4 e l’incontenibile Smits da 5, punendo ancor più facilmente sui cambi Rodriguez e Micov in difesa e firmando il massimo vantaggio blaugrana sul +16. Momento già decisivo per Milano, ma un coniglio dal cilindro pescato da Moraschini non riesce ad arginare la circolazione del pallone e la mobilità difensiva avversaria. Gli ultimi minuti, perciò, servono solo a svuotare le panchine e a fissare il punteggio finale sul 56-72.
La migliore partita dell’anno del Barcellona è stata una manifestazione di superiorità imbarazzante contro una Milano inerme soprattutto dal punto di vista fisico. Jasikevicius ha annullato tutte le opzioni milanesi offensive e difensive, mostrando una profondità di roster senza uguale. Per Milano il passivo è pesante ma non c’è troppo da recriminare o da rimpiangere, escludendo il fatto di avere dei veri minus difensivi (vedi Rodriguez, Micov e Datome) che a questo livello si pagano a caro prezzo. Prossimo appuntamento per l’Olimpia in Eurolega sarà venerdì prossimo a Vitoria contro il lanciatissimo Baskonia. Vincere vorrebbe dire avere la certezza matematica del pass playoff.