Non è sempre tutto chiaro dall’inizio.
La classe 2012 del draft NBA non è passata alla storia come una delle più ricche di giocatori determinanti negli anni futuri. Nonostante ciò, la sera del 28 giugno 2012 Khris Middleton non rientrò non solo tra le scelte della cosiddetta “Lottery”, ovvero le scelte di alto primo giro, ma neanche tra le prime trenta chiamate, finendo in quelle scelte che non sono state pronunciate dall’allora Commissioner e compianto David Stern. Come riportato nella tabella in basso, i giocatori chiamati prima dell’ala in uscita da Texas A&M sono stati ben 38 (colonna di sinistra); leggendo attentamente, però, si nota come ci siano dei giocatori che hanno fatto parlare poco di sé nel mondo Nba, oppure giocatori molto chiacchierati non esattamente per le proprie gesta cestistiche.
Le grandi delusioni del draft
Con la quarta scelta i Cavs hanno chiamato Dion Waiters, spettatore non pagante alle ultime Nba Finals vinte dai “suoi” L.A. Lakers e che ha fatto tanto parlare di sé durante la scorsa stagione per la sospensione causata dalla consumazione di alcune caramelle aventi un gusto particolare, marijuana. Con la sedicesima scelta gli Houston Rockets hanno chiamato Royce White, PF in uscita da Iowa State, la cui carriera è durata un totale di nove minuti, distribuiti in 3 partite, per poi transitare in D-League e vedere successivamente sfumata l’opportunità di approdare alla Auxilium Torino nel 2018: la società decise di tagliarlo il 23 agosto nonostante avesse firmato il contratto solo un mese prima, il 12 luglio, a causa dei continui ritardi del giocatore nell’arrivare nel capoluogo piemontese.
Scendendo ancora di qualche scelta troviamo Fab Melo alla ventiduesima chiamata; centro brasiliano proveniente da Syracuse, scelto dai Celtics, ha partecipato a sei delle ottantadue partite di regular season nella sua stagione da Rookie, giocando maggiormente in D-League, dove venne inserito nel All-Rookie First Team e nel All-Defensive First Team. Nel 2014-2015 fece ritorno in patria, firmando col Club Athletico Paulistano. Scomparve tragicamente a causa di un infarto all’interno del suo appartamento nel 2017, all’età di soli ventisette anni.

I dati in tabella: cosa spicca
La colonna centrale e quella di destra rappresentano un riordinamento ipotetico del draft del 2012 sulla base di due valori: rispettivamente il Win Share (dato che identifica quante vittorie il giocatore in questione ha portato con il proprio contributo alla squadra) e VORP*. Procedendo con questa operazione si ha la conferma della bontà delle scelte per quanto riguarda Anthony Davis, Damian Lillard, Bradley Beal e Andre Drummonnd, mentre stupisce l’ascesa di due giocatori come Draymond Green (scelto alla trentacinque dai Warriors) e di Khris Middleton appunto; questa ascesa è in forte contrapposizione con la discesa precipitosa dei giocatori citati precedentemente: Dion Waiters, per esempio, scende in 25^ posizione se utilizziamo il Win Share (WS) come metro di giudizio e precipita addirittura alla 41^ scelta se invece guardiamo al valore del VORP.
Impatto delle scelte del draft 2012
In entrambe le colonne riordinate solo cinque giocatori hanno avuto un impatto a livello di Win Share e di VORP:
- Damian Lillard 86.9 di WS e 40.2 di VORP;
- Anthony Davis 86.4 di WS e 39.7 di VORP;
- Draymond Green 45.9 di WS e 19.9 di VORP;
- Andre Drummond 64.1 di WS e 16.6 di VORP;
- Bradley Beal 44.9 di WS e 19 di VORP;
- Khris Middleton 42.8 di WS e 11.8 di VORP.
Per riassumere il tutto viene in soccorso Jimmy Buss, secondogenito di Jerry Buss e titolare della frase
Dieci ubriachi al bar sono bravi quanto tutti gli scout Nba a fare il draft.
É un po’ superficiale, ma rende bene l’idea di quanto sia difficile prevedere l’impatto di un giocatore proiettato in un contesto diverso rispetto a quello in cui ha sempre performato.
*VORP: partendo dal dato del Box Plus Minus (BPM), il quale ci permette di comprendere l’impatto di un giocatore in termine di margine di punti ripartiti su cento possessi, definiamo il VORP come conversione del BPM in una stima del contributo del giocatore, parametrizzata rispetto a un giocatore di riferimento, detto Replacement Player. In questo caso il parametro è -2 (BPM relativo al Replacement Player). Otteniamo quindi una scala di confronto univoca, la cui soglia sarà 0, ovvero il VORP del Replacement Player; un VORP > 0 indicherà un buon impatto del giocatore, mentre un VORP < 0 constaterà uno scarso rendimento del giocatore in questione.
Le Offensive Skills di Khris Middleton
Khris Middleton nel 2012 è entrato nel Mondo Nba come specialista, come un promettente “3&D” (ruolo tra i più richiesti nel mondo Nba odierno, basti pensare ai vari Crowder, Matthews, Kleber, Finney-Smith). Nelle prime 3 stagioni le sue cifre confermano queste caratteristiche del giocatore: il 43.35% delle conclusioni prese in situazione di Catch & Shoot, 51.55% senza mettere la palla per terra e addirittura il 77.47% delle conclusioni deriva da assist di un compagno, mentre solo il 14.65% delle conclusioni venivano scoccate dopo tre o più palleggi. Sommando a queste cifre il 6.5 AST% di media e gli 1.8 AST di media a partita, abbiamo la fotografia nitida di un role player, un giocatore perfetto per far parte del supporting cast da affiancare alle stelle della squadra.

Col passare delle stagioni però, complici anche gli infortuni di Jabari Parker, Middleton si è visto aumentare il numero di possessi a sua disposizione, partendo da un valore di Usage Percentage di 15.6 nella stagione da Rookie, passando per dei valori intermedi di 22.4 e 22.7 (rispettivamente con 105.6 e 110.8 di Offensive Rating) nel biennio 2015-2017, fino ad arrivare al Career High della stagione 2019-2020 con uno Usage del 26.7% (unito a un 113.3 di Offensive Rating), non l’unica statistica in career high in quella stagione.
Il ragazzo di Charleston mette a segno 20.9 PPG, cattura 6.2 RPG e tira con una percentuale reale (True shooting Percentage) del 61.9%; nel 2019-2020 Middleton è stato il terzo miglior tiratore di liberi (91.6%), l’undicesimo per percentuale nei tiri con i piedi dietro l’arco (41.5%) e ha flirtato con il riservatissimo club del “50-40-90” per soli 0.3 punti percentuali sui tiri dal campo (49.7 %FGM).
Il paragone con le altre star
Per dare un’idea comparativa, ecco alcuni dati relativi allo Usage e all’Offensive Rating di alcuni giocatori durante alcune loro stagioni o sprazzi di stagioni:
- Luka Doncic 2020-2021 34.9% di USG, 115.8 di OFFRTG (Offensive Rating).
- Bradley Beal 2020-2021 34.9 di USG, 112.4 di OFFRTG.
- Giannis Antetokoumpo 2019-2020 (Mvp) 36.35 di USG, 112.8 di OFFRTG.
- James Harden 2019-2020 35.6% di USG, 114 di OFFRTG.
- Lebron James Nba Finals 2015 38.9% di USG, 100.7 OFFRTG.
- Lebron James Nba Finals 2016 32.8% di USG, 108.7 OFFRTG.
Il continuo progresso del giocatore è rispecchiato anche dai dati: Khris Middleton ha acquisito lo status da seconda punta, persino da co-prima punta in alcune situazioni specifiche, quale è il clutch-time o la fine di un quarto, in una franchigia pretendente al grande obiettivo.
Middleton infatti nelle ultime tre stagioni ha dimezzato la percentuale delle conclusioni in Catch & Shoot (22.1%) e le conclusioni senza mettere palla per terra (29.37%), le conclusioni derivanti da assist sono scese al 42.71% mentre ha triplicato le conclusioni dopo 3 o più palleggi (43.77%).
Per consolidare la maggiore centralità di Middleton all’interno del gioco dei Bucks, anche come creatore di gioco per i compagni, il numero di assist per partita è salito a 4.8 in tendenza con l’aumento del valore dell’assist percentage a 21.73%.
I numeri offensivi nei momenti della partita definiti “Clutch”, ovvero partita con uno scarto entro i cinque punti una volta entrati negli ultimi cinque minuti della gara, riguardanti Khris Middleton giustificano ampiamente lo status acquisito di Co-prima punta; prendendo per esempio la stagione attuale, l’ala di Charleston è primo per Usage (32.4%), terzo per True Shooting percentage (59.9%), primo per Assist percentage (21.7%) e quarto per Assist/Turnover Ratio (1.25) all’interno dei Bucks.
Il Defensive Impact di Khris Middleton
Come scritto precedentemente, Middleton è entrato nella lega come specialista 3&D. Analizzando la componente “D” della sigla precedente occorre iniziare dalle misure del giocatore della Carolina del Sud, risalenti alle misurazioni della Draft Combine (2012): 6’6.75” (203 cm), 216.2 lbs (98kg) e 6’10”.75 Wingspan (211 cm).
La sua altezza e la sua apertura alare gli hanno sempre consentito di poter difendere efficacemente su giocatori dall’1 al 4, senza pagare dazio in velocità contro le guardie Nba né soffrire fisicamente contro una PF in post basso. Nel corso delle stagioni Khris ha saputo modificare il suo fisico, lavorando in palestra per aumentare la propria massa muscolare, fino ad arrivare al peso attuale di 222 lbs (100 kg).
Dando un’occhiata alle cifre difensive di Middleton, il valore del Difensive rating ha un andamento altalenante nel corso della carriera: ha un career high di 96.7, relativo alla stagione 2014-2015, che è un dato di assoluto rilievo (per dare un’idea Kawhi Leonard, Finals Mvp e DPOY nel 2014, aveva un difensive rating di 98.2). Certamente essendo l’ala di Charleston agli albori della sua carriera Nba e non avendo un ruolo primario nel sistema offensivo di Jason Kidd, le energie da spendere nella metacampo difensiva erano molto maggiori.
Facendo un fast forward di 5 anni, durante la stagione 2019-2020 Middleton ha avuto un ottimo impatto difensivo, avendo un difensive rating di 100.9 ( Draymond Green, DPOY 2016, 99.1 DEFRTG, Giannis Antetokoumpo, Mvp e DPOY 2019-2020, 97.4 DEFRTG ); nella stessa annata ha inoltre riscritto i propri Career-High per quanto riguarda PPG (20.9), RPG (6.2), USG (26%) e TS% (61.9), confermandosi perno importantissimo su entrambi i lati del campo per coach Mike Budenholzer.