Panathinaikos Olimpia Milano LeDay 2021
Zach LeDay attacca in palleggio Howard Sant-Roos 2021 (euroleague.net)

Eurolega 2020/21, Round 33: il Panathinaikos rimonta da -20 e batte all’OT l’Olimpia Milano

L'Olimpia Milano vola nel primo tempo in scioltezza sul +20 ma poi la grinta del Panathinaikos riapre la partita e la porta all'overtime. Nel supplementare poi, Milano viene fisicamente e mentalmente travolta. Contro l'Efes la settimana prossima gli uomini di Messina si giocheranno il piazzamento nella griglia dei playoff

Assicurato il pass playoff con il successo comodo sul campo della Stella Rossa, l’Olimpia Milano vola in Grecia e atterra ad Atene per giocare ad OAKA contro il Panathinaikos già eliminato. All’andata, i verdi fecero lo scherzetto ai meneghini vincendo in rimonta per 77-80. Per Messina restano out Malcolm Delaney e Jeremy Evans mentre coach Kattash riabbraccia Nemanja Nedovic, assente sul parquet da inizio febbraio.

Punter e Rodriguez dettano già la via

Il Panathinaikos parte cambiando a 5 in difesa e Milano, passandosi il pallone con fin troppa pazienza (Roll da playmaker contro la fisicità avversaria non riesce a creare il vantaggio), non trova il modo di sfondare il muro greco. Tuttavia, nell’altra metà campo, il contenimento di Hines in area manda in bambola le penetrazioni di Sant-Roos e Bochoridis e il duo LeDay-Punter ne approfitta in contropiede (4-9). Il numero 0 vuole sin da subito caricarsi i compagni sulle spalle e grazie ai blocchi monumentali di Hines, firma il +10 a metà periodo. Kattash, in seguito al timeout televisivo, mette dentro le sue star Nedovic ed Hezonja e ottiene subito dei fischi a favore. Il problema però per i greci si chiama Rodriguez che mandato erroneamente a destra sul pick and roll da Sant-Roos crea le solite praterie ai tiratori Shields e Punter: dopo neanche 7′ Milano è già sul 9-23. Al termine del periodo, Hezonja, vedendosi marcato dal Chacho e da Tarczewski in area, aziona le quattro ruote motrici e riesce a non far sprofondare i suoi. Lo stesso canarino però con la palla in mano fa impazzire Auguste e Bentil sui cambi difensivi e i suoi assist per Tarczewski siglano il 15-26 su cui si chiudono i primi 10′ di partita.

Anche Tarczewski si invita alla festa targata Olimpia

Neanche l’altro ex della partita, Shelvin Mack, riesce a mettere in discussione il dominio di Rodriguez sul pick and roll con Tarczewski. Dietro poi, il Pana, in primis con un brutto Papapetrou, forza troppi tiri contro una difesa meneghina rapida, precisa e che riesce sempre a stare davanti al suo difensore (da elogiare anche i puntuali aiuti di Tarczewski). Nonostante Roll continui a faticare nelle vesti di playmaker, Punter e Tarczewski in transizione firmano il momentaneomassimo vantaggio meneghino sul +17 (20-37). Nella fase centrale del quarto, le squadre si “allungano” e la catena della concentrazione scende da entrambe le parti. Di conseguenza, Messina ferma la partita con un timeout, Hines torna a banchettare sullo short roll contro il drop di Papagiannis ribaltando il lato e regalando cioccolatini su cioccolatini a LeDay (22-42). Il Panathinaikos continua a trovare la strada sbarrata per il ferro nell’attacco a metà campo e, al termine del primo tempo, pesca dei conigli dal cilindro con Nedovic e Bentil. Il Chacho, però, sulla sirena, ha deciso che lo show non è ancora finito: facendosi beffa di Nedovic e Papagiannis, è proprio lui a mettere la cera lecca sui primi 20′ dominati dall’Olimpia (29-46).

Panathinaikos Olimpia Milano 2021
Eleftherios Bochoridis attacca Kevin Punter 2021 (euroleague.net)

Il Panathinaikos non vuole alzare bandiera bianca

Hines anche ad inizio ripresa sfida il centro avversario al tiro da fuori ma anche Mitoglou non riesce a punire questa scelta. LeDay, tuttavia, concede qualche taglio di troppo a Bentil e silenziosamente il Panathinaikos prova a lanciare qualche segnale di rimonta (36-48). Milano allora, partendo dal pick and roll di Rodriguez, trova il fondo della retina con i ribaltamenti per Punter ma le spallate di Bentil (e le lacune difensive del Chacho) sorprendono anche Brooks (40-50). A differenza della partita di andata, però, l’Olimpia non si scompone: Hines dà una mano in copertura del ferro e le semi-transizioni chiuse dagli immarcabili Rodriguez e Punter ristabiliscono il +15 AX. Dopo il timeout televisivo, Mack trova il modo di punire il drop di Hines alzando dei lob per i 221cm di Papagiannis mentre difensivamente White, Papapetrou ed Hezonja riescono a tenere gli 1vs1 di Shields e Rodriguez ricucendo ancora sul 46-55. Negli ultimi minuti del terzo quarto, l’attacco meneghino resta poco dinamico ma i centimetri di Tarczewski arginano Papagiannis e riportano l’inerzia a favore degli uomini di Messina. Il fallo all’ultimo secondo di Datome su White però è mentalmente vitale per il Panathinaikos che resta aggrappato agli avversari (49-59 dopo 30′).

La rimonta dei verdi si completa con Mario Hezonja

Ad inizio quarto periodo, il palcoscenico se lo prende di forza ed eleganza Shavon Shields con 4 punti consecutivi ma il Panathinaikos continua a non mollare. Mack ora è un fattore su Punter in difesa e Papagiannis là sotto a rimbalzo è un problema: la sua riapertura per Papapetrou firma il -8 a 7′ dal termine. Messina allora ferma la partita, rischiera Tarczewski, trova subito due punti cruciali ma Papapetrou e Bentil mostrano tutta la loro fisicità (contro Datome e Brooks abbastanza opachi) in penetrazione e ora il Pana fa davvero paura (59-67). Due errori a cronometro fermo di Papagiannis e la difesa concentrata di Micov su Hezonja però rallentano la rincorsa. Si entra così nelle fasi cruciali del match e la fisicità sale di colpi: siccome Tarczewski inizia a mostrare i suoi soliti cali di concentrazione, Messina rimette dentro Hines e allora Mack regala di nuovo cioccolatini a Papagiannis. Milano ora ha smesso di muovere la palla in attacco, un gran White da oltre l’arco firma il -3 ed, entrando negli ultimi 120″, sia Shields che Punter non sfruttano lo spazio apertogli da Rodriguez. In transizione allora, Papagiannis corregge di nuovo a rimbalzo in attacco per il 66-67, poi lo stesso centro greco e White falliscono i colpi del sorpasso. La fortuna per Milano è quella di avere Shields in squadra: è lui infatti a subire un fallo di Hezonja e a riallungare dalla lunetta sul 66-69. Il Pana però rimette in scena lo stesso copione, pick and roll per Papagiannis e altro alley-oop concluso. Dall’altra parte, Shields e Punter sbagliano ma Mack fallisce di nuovo il floater del sorpasso. A 14.5″ dal termine di conseguenza Punter viene mandato in lunetta, quest’ultimo fa 1/2 e allora Hezonja scappa in transizione e beffa Hines per pareggiare a quota 70 con ancora 1.8″ sul cronometro. Ultima azione: Messina disegna un passaggio per il post di LeDay ma il lungo americano non riesce a controllare il pallone. La disperata rimessa del Panathinaikos non va a buon fine e di conseguenza si va all’overtime!

Milano non ne ha più, il Panathinaikos esulta

Il tempo supplementare si apre come erano finiti i regolamentari, ossia con un canestro di Hezonja; poi però il croato commette il suo quinto fallo personale ed esce dalla partita. Il testimone allora lo riceve Shelvin Mack che fulmina il drop di Tarczewski con la tripla del 76-71. Messina prova la carta della zona 2-3 ma White la punisce immediatamente attaccando Shields dalla lunetta mentre lo stesso Punter non riesce più a creare il vantaggio dal palleggio come accadeva nel primo tempo. A 2′ e mezzo dal termine poi ci si mette anche una carambola che finisce nelle mani di Papapetrou e si trasforma in tre punti: il Pana ora è avanti 81-73. L’AX è con le spalle al muro: Datome pesca centri preziosi a cronometro fermo per il -6 ma ancora Mack in penetrazione non si ferma più (85-75). Anche Rodriguez adesso è sulle gambe e con 100″ sul cronometro, Messina sembra sventolare bandiera bianca schierando i mai entrati Cinciarini e Moraschini. Micov però trova altri punti da tiro libero e da oltre l’arco dei tre punti, il Pana alza le mani dal manubrio troppo presto e Bochoridis regala 3 liberi, tutti mandati a bersaglio, a Datome (86-83 a 18″ dal termine). I verdi ora riescono a superare la pressione, Cinciarini riesce a spendere fallo su un non tiratore di liberi come Papagiannis (che infatti fa 0/2) ma Datome fallisce la tripla del pareggio. Finisce 86-83.

Sconfitta che in termini di classifica non cambia molto (il quinto posto è quasi una certezza) ma che nel morale potrebbe farsi sentire. Appena calata la concentrazione (da metà terzo quarto in avanti), Milano ha mostrato tutta la scarsità di energie a disposizione. Rodriguez, Punter e Shields hanno forzato troppo e il Chacho dietro ha permesso a Mack di dominare gli ultimi 20′ di partita. Urge perciò un recupero lampo di Malcolm Delaney. Oggi, tra l’altro, il brutto lavoro sugli esterni ha portato l’AX a mostrare chiaramente i limiti di centimetri di Hines mentre Tarczewski, dopo 30′ sontuosi, è tornato nel suo buco nero cestistico di errori e scarsa lucidità. Ora all’Olimpia manca una sola partita da disputare in questa regular season e sarà cruciale per il proprio piazzamento nella griglia dei playoff: al Forum, infatti, arriverà il lanciatissimo Efes.

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