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Final Four 2021 di Eurolega: la guida

Manca sempre meno all'atto conclusivo di questa fantastica stagione dell'Eurolega. Per tutte le informazioni sulla Final Four (e l'atto conclusivo dell'Adidas Next Generation Tournament), ecco la guida targata Overtime

2000-01: Virtus Kinder Bologna
2001-02: Panathinaikos
2002-03: Barcellona
2003-04: Maccabi Elite Tel Aviv
2004-05: Maccabi Elite Tel Aviv
2005-06: CSKA Mosca
2006-07: Panathinaikos
2007-08: CSKA Mosca
2008-09: Panathinaikos
2009-10: Barcellona
2010-11: Panathinaikos
2011-12: Olympiacos
2012-13: Olympiacos
2013-14: Maccabi Electra Tel Aviv
2014-15: Real Madrid
2015-16: CSKA Mosca
2016-17: Fenerbahçe
2017-18: Real Madrid
2018-19: CSKA Mosca
2019-20: stagione non terminata


Dopo lo stop causa pandemia dello scorso anno, l’Eurolega è pronta ad accogliere nel suo albo d’oro un’altra protagonista del nostro continente. Chi conquisterà la Final Four 2021 di Colonia?

Potrebbe essere il CSKA Mosca, già vincitrice 8 volte della massima competizione europea per club (insegue il Real a quota 10) e ben 4 volte nell’epoca moderna dell’Eurolega (si divide il primato con il Panathinaikos). Potrebbe essere l’Anadolu Efes Istanbul, squadra lontana in passato da palcoscenici di questo tipo ma finalista nell’ultima stagione portata a termine. Ma potrebbe essere anche il Barcellona, club che, a dispetto della fama e degli ingenti investimenti, ha vinto soltanto due Euroleghe nella propria storia (l’ultima nel 2010). Oppure, perché no, potrebbe essere l’Olimpia Milano, la quale torna ad una Final Four per la prima volta dal 1992. L’AX difenderà il tricolore italiano dopo che l’ultima a farlo è stata la Montepaschi Siena nel 2011.

Per arrivare al meglio al rush finale di questa splendida stagione 2020/21 di Eurolega, ecco la guida targata Overtime. Ripercorreremo, squadra per squadra, il cammino fino al gran finale di Colonia, il giocatore sorpresa, quello che si è confermato ad altissimi livelli, il coach, l’angolo tattico a cura di Mikhail Laurenza, e il pronostico in vista delle Final Four.

Al termine, con il contributo di Pietro Cristofori, daremo anche un’occhiata alla fase conclusiva dell’Adidas Next Generation Tournament, torneo under 18 tra le migliori formazioni giovanili d’Europa che andrà in scena a Valencia la prossima settimana.

Buona lettura e buona Final Four a tutti!

A cura di:
Riccardo Crisci
Pietro Cristofori
Mikhail Laurenza
Cesare Milanti
Edoardo Pollero
Matteo Puzzuoli

Calendario:

Venerdì 28 maggio
h. 18.00: CSKA Mosca – Anadolu Efes Istanbul
h. 21.00: FC Barcellona – AX Armani Exchange Milano

Domenica 30 maggio
h. 17.30: Finale 3°-4° posto
h. 20.30: Finale 1°-2° posto

Tutte le partite saranno visibili su Eurosport Player

CSKA Mosca

(di Edoardo Pollero)

Evergreen della Final Four, il CSKA approda per la nona volta consecutiva (e per la diciassettesima nelle ultime diciotto stagioni terminate, mancando all’appuntamento solo nel 2011) all’atto più importante dell’Eurolega. Alla guida del carro armato c’è sempre il comandante Dimitris Itoudis, che da quando siede sulla panchina russa ha alzato la coppa due volte. Di fronte troverà in semifinale l’Anadolu Efes in quella che è a tutti gli effetti una rivincita della finalissima disputata nel 2019.

Il cammino in stagione

Partita come favorita per la vittoria finale, il CSKA è alla ricerca di quella doppietta che in venti anni è riuscita solo a Maccabi e Olympiacos e che nessuno è mai riuscito a compiere da quando la competizione ha adottato il format attuale con regular season allungata. L’infortunio di Nikola Milutinov e la firma di Mike James con i Brooklyn Nets sembravano tuttavia aver abbassato le possibilità di partecipare al grande ballo, eppure il CSKA prima ha chiuso la stagione regolare con il record di 24 vittorie e 10 sconfitte (al pari del Barcellona primo classificato) registrando anche la miglior striscia di successi consecutivi nella competizione (12), poi ha regolato il Fenerbahçe (falcidiato dalle assenze a causa del Covid-19) con un netto 3-0 nei playoff.

CSKA Mosca Final Four Eurolega 2021
Daniel Hackett, Will Clyburn, Ivan Ukhov e Johannes Voigtmann si scambiano high five 2021 (euroleague.net)

Il giocatore sorpresa

Iffe Lundberg: arrivato a stagione in corso per sostituire James il 15 febbraio 2021, Gabriel Iffe Lundberg ha conquistato in breve tempo un posto nel cuore dei tifosi, rispondendo presente ad ogni chiamata al dovere. Nelle 13 partite disputate, di cui 1 nello starting five, ha chiuso con 10.9 punti, 2.6 rimbalzi, 2.3 assist, 1 palla rubata e 11.8 di valutazione in 20.2 minuti di media. Le scarse percentuali a cronometro fermo (solo il 52.9% dalla lunetta) sono state compensate però dalla precisione nel tiro dalla media (67.3%) e dalla lunga distanza (44.7%).

La conferma

Daniel Hackett: quando viene chiesto di alzare il ritmo partita e “rompere” l’equilibrio, il nostro Daniel Hackett è sempre protagonista. In mezzo a colossi come Toko Shengelia e Will Clyburn, è lui a prendersi la palma di migliore nei momenti che contano. Il nativo di Forlimpopoli è stato determinante su entrambi i lati del campo.

In fase difensiva ha stroncato sul nascere ogni tentativo di assalto nemico grazie alla sua capacità di leggere il gioco sia in aiuto sia sul portatore di palla (leader nella classifica delle palle rubate ai playoff con 1.7 di media); in attacco ha saputo fare del male soprattutto nel clutch time, sfruttando in particolare la propria fisicità contro i più piccoli playmaker avversari.

CSKA Mosca Hackett 2021
Daniel Hackett è in pratica una trasposizione di Dimitris Itoudis sul parquet 2021 (euroleague.net)

L’allenatore

Dimitris Itoudis: gli ingranaggi funzionano in modo corretto solo se ben oliati. La capacità del coach greco è stata quella di saper tenere il marchingegno attivo durante tutta la regular season, mantenendo alta la qualità e inserendo anche gli uomini giusti nel momento giusto (vedi gli innesti di Lundberg ed Eric).

Uno stratega se ce n’è uno, il cui aplomb è difficile se non impossibile da imitare. Nonostante qualcosa sia andato storto durante l’anno anche fuori dal parquet (Mike James ne sa qualcosa…), niente gli ha vietato di chiudere con oltre venti vittorie e sbarazzarsi facilmente di una rivale come il Fenerbahçe facendolo sembrare quasi scontato.

L’angolo tattico

  • Allargare il campo dopo il raddoppio e/o il cambio – Il CSKA, per evitare che in primis l’Efes gli impedisca di giocare il pick and roll, può provare a fare una cosa molto semplice, ovvero: allargare il campo. Nel primo caso Sanli invece di stare con il suo (Eric) decide di raddoppiare sul pericolo numero uno, Mike James (ma anche con Lundberg potrebbe accadere la stessa cosa), costringendo Beaubois ad aiutare sul rollante. James è bravo ad aprirsi, Hackett (diventato ormai uno specialista al tiro, come dimostra il 46% abbondante su oltre 3 tentativi di media in stagione), a mettersi in visione. Passaggio d’uscita e tre punti facili.
  • La duttilità di Voigtmann da centro – Nella seconda clip, invece, Voigtmann, analogamente a quanto fatto da Sanli in precedenza, dopo il gioco a due si apre, eludendo il recupero del suo marcatore (Singleton) che aveva ancora una volta raddoppiato. Sanli in quella situazione rimane col suo. Il lungo tedesco ha quindi due opzioni, ovvero il piazzato o la penetrazione. Opta per la seconda e conclude con un bel “tear drop“.
  • L’impatto di Kurbanov in difesa – È però quella difensiva la metà campo in cui i russi hanno sofferto di più nella partita di ritorno. Chi dovrà fare un extra-sforzo per ribaltare il pronostico è il legionario Nikita Kurbanov. Itoudis lo usa spesso sul miglior giocatore avversario, indipendentemente dal ruolo. Nell’ultima azione lo vediamo in difesa su Micic. L’ordine del coach è: rimanere col serbo. Kurbanov fa un lavoro straordinario nel seguirlo sui blocchi e una volta ricevuto il pallone Micic se lo trova ancora di fronte. Nonostante questo, il serbo risulterà il miglior marcatore dei suoi con 21 punti. I compagni di Kurbanov dovranno aiutarlo quando il russo sarà in panchina a prendere fiato. Questo tipo di difesa può limitare anche il numero dei tiri liberi, che in quel match fu impietoso: 26 tentativi a 12 in favore dell’Efes.

Aspettative per la Final Four

La differenza nelle partite secche la fanno determinazione e sangue freddo. Sarà complicato tenere a bada un Efes dal dente avvelenato ed eventualmente, se possibile, alzare ancor di più l’asticella nel giorno della eventuale finale. In situazioni di sudden death (morte istantanea, come spesso vengono chiamate le partite da dentro o fuori) l’uomo in più è Will Clyburn che ha chiuso i playoff come leader per punti segnati a partita (21) e per valutazione (22.7), ottenuto il riconoscimento di MVP nel mese di Aprile e soprattutto è stato il miglior giocatore delle ultime Final Four disputate nel 2019.

Anadolu Efes Istanbul

(di Cesare Milanti)

Una stagione altalenante, quella dell’Anadolu Efes che si affacciava all’Eurolega 2020/2021 con i gradi della favorita a cui era stata “scippata” la possibilità del trionfo. Dopo l’annata scorsa condizionata dall’arrivo prorompente della pandemia, una regular season a due facce e dei playoff da brivido contro il Real Madrid, la truppa allenata da Ataman arriva alla Final Four di Colonia pronta per aggiungere il trofeo più ambito in bacheca. Ma anche le rose più belle hanno le spine.

Il cammino in stagione

Altalenante, dicevamo: è indubbiamente l’aggettivo più adatto per rappresentare nel migliore dei modi l’annata della compagine di Istanbul. Perché se è sacrosanto lodare la seconda parte di stagione della corazzata turca di Ataman, è altrettanto corretto sottolineare come fino a gennaio inoltrato il record fosse di 11 vittorie e 10 sconfitte (diventeranno 12, il che rende l’idea in merito alla cavalcata fino ai playoff). È stata la stagione della definitiva – se ce ne fosse bisogno – affermazione di Micic, della partenza “diesel” di Larkin e di un gruppo che è maturato ancora di più grazie ai passi falsi. Ma è stata anche l’annata di un difficoltoso passaggio del turno contro un Real Madrid a dir poco rimaneggiato, sconfitto 3-2 con molta sofferenza. Insomma, è stato un Efes da montagne russe: il rollercoaster si fermerà prima del weekend più decisivo dell’anno?

Efes Dunston Beaubois 2021
Rodrigue Beaubois e Bryant Dunston 2021 (euroleague.net)

Il giocatore sorpresa

Sertac Sanli: se l’Efes ha nettamente cambiato tendenza a partire dalla sfida casalinga contro la Stella Rossa, è anche merito del suo inserimento nelle rotazioni: Sertac Sanli è senza alcun dubbio la sorpresa stagionale dell’Efes, mina vagante in un reparto lunghi che si è sempre affidato maggiormente a Dunston e Pleiss.

La sua versatilità offensiva nei pick and roll con i piccoli della squadra (Micic e Larkin su tutti, ma anche Simon e Beaubois) ha convinto Ataman ed il numero 15 ha risposto presente.

La conferma

Vasilije Micic: la scelta, per forza di cose, ricadrebbe su uno dei due fuoriclasse nel backcourt dei turchi. Shane Larkin, però, ha dimostrato in più di un’occasione di essere ancora troppo incostante, limite che dovrà affinare in futuro.

La conferma di quest’annata per l’Efes, dunque, non può che essere Vasilije Micic: leader tecnico ed emotivo dei suoi (suggellato anche dal premio di MVP della stagione 2020/21), il numero 22 potrebbe disputare la sua ultima Final Four prima dell’approdo in NBA. Che non voglia lasciare un ultimo gran ricordo sul Bosforo?

Efes Micic Sanli 2021
Sertac Sanli e Vasilije Micic con Kruno Simon sullo sfondo 2021 (euroleague.net)

L’allenatore

Ergin Ataman: Ettore Messina, Dimitris Itoudis e Sarunas Jasikevicius hanno qualcosa in comune nei rispettivi curriculum: la vittoria dell’Eurolega. Il coach dell’Olimpia Milano ce l’ha fatta in quattro occasioni, il greco due volte con il CSKA Mosca ed il lituano quando ancora non sedeva in panchina, per ben quattro volte. Questa, dunque, è la grande occasione di Ergin Ataman, alla guida dell’Efes dal 2017 e con un palmarès ricco di trionfi europei. Manca il più importante: una motivazione in più per i turchi.

L’angolo tattico

  • Sertac Sanli: il segreto di Pulcinella di Ataman – Nella prima parte vediamo come la crescita di Sanli in attacco sia stata esponenziale rispetto alla scorsa stagione. Oltre a essere uno dei migliori rollanti in Europa, il turco si rivela letale anche come tiratore. La gara di ritorno in regular season col CSKA fu un “no contest” in favore dell’Efes soprattutto anche grazie all’abilità di Sanli di bloccare off the ball: in questo caso il lungo blocca per il tiratore in uscita, Beaubois e legge la difesa di Bolomboy. Il numero 3 raddoppia sulla guardia francese, Sanli allora decide di aprirsi fuori dal perimetro. Beaubois fa uscire bene la palla dal raddoppio: la tripla è praticamente automatica.
  • La difesa in contenimento dell’Efes sul pick and roll – Ma Sanli risulta fondamentale anche in difesa, ancora una volta collaborando a 2 con Beaubois: in questo caso la difesa Efes decide di non cambiare, impedendo ogni tipo di pick and roll, specialità in cui la squadra di Itoudis eccelle. L’ex Dallas segue Ukhov, decidendo di mandarlo dentro. Sanli segue il flare di Shengelia riuscendo contemporaneamente a rimanere a metà strada per ritardare la decisione di Ukhov. Il russo non sa se tirare o passare, sceglie solo all’ultimo lo scarico per georgiano. Sanli è straordinario nel rimanere verticale e a stopparlo. Se l’Efes come in questa partita riuscirà a fermare i giochi a due anche con un Dunston in netta crescita nell’ultimo mese, allora avrà la strada aperta per la finale (e non solo).

Aspettative per la Final Four

All’indomani della conclusione della regular season, sembrava che non ci fosse scampo per nessuno: l’Efes avrebbe dominato i playoff contro il Real Madrid, antipasto della grande abbuffata di Colonia. Una delle versioni più rimaneggiate della storia recente dei Blancos ha però dato del filo da torcere agli uomini di Ataman, che hanno a tratti staccato la spina.

La sensazione, comunque, è che gli unici avversari dei turchi siano loro stessi: se entrano in campo psicologicamente pronti, per Olimpia, CSKA e Barcellona non resta che incrociare le dita.

FC Barcelona

(di Riccardo Crisci)

Il Barcellona non entrava alle Final Four di Eurolega dall’edizione 2014 disputatasi a Milano. Siccome al destino non fa mancare mai una certa dose di ironia, saranno proprio i meneghini gli sfidanti dei blaugrana in semifinale.
Tomic, Nachbar, Huertas, Abrines, Lorbek ed ovviamente capitan “la bomba” Navarro, solo per citarne alcuni, non furono comunque sufficienti per alzare al cielo il più importante trofeo continentale per club.

A vincere fu il sorprendente Maccabi Tel Aviv e questo dovrebbe fornire la misura di quanto fame, fiducia e testa, con quella spolverata finale di immancabile fortuna, siano da sempre gli ingredienti principali per riuscire nell’impresa a cui punta dritto il collettivo catalano.

Il cammino in stagione

Nonostante lo sforzo economico profuso in estate, i catalani hanno incontrato non poche difficoltà sul proprio cammino arrivando al giro di boa di metà stagione al quarto posto con record 11-6. Decisamente meglio il girone di ritorno, dove le sconfitte sono state solo 4 grazie a meccanismi di squadra più oleati in grado di farne la miglior difesa del campionato. Ciò ha consentito agli spagnoli di riagganciare e non mollare più la vetta della classifica dalla round 21.

Nei playoff ci sono invece volute tutte e cinque le gare a disposizione per aver la meglio di un mai domo Zenit San Pietroburgo, a dimostrazione ulteriore dell’enorme equilibrio che regna sovrano da inizio anno.

Barcellona Sarunas Jasikevicius 2021
Sarunas Jasikevicius con Roland Smits, Kyle Kuric e Adam Hanga 2021 (euroleague.net)

Il giocatore sorpresa

Leandro Bolmaro: quando parliamo di squadre come Barcellona, che sia un veterano navigato o un giovane in rampa di lancio, difficilmente avremo a che fare con sorprese o giocatori privi di gran talento.

Tra questi, il classe 2000 Leandro Bolmaro è riuscito a stupire tutti non tanto per le cifre registrate in stagione (medie di 2.8 punti, 0.8 rimbalzi, 1.2 assist in 8.5 minuti) ma per la sicurezza e la capacità di gestire – se non totalmente di azzerare, specialmente nell’ultimo periodo – l’enorme pressione di una stagione con cosi alte aspettative addosso. L’esterno di quasi due metri fa semplicemente tutto in campo: attacca, difende, porta palla, va a rimbalzo, si tuffa, e tira anche molto bene (40% da 2, e 42% da 3). Il futuro è suo.

Le conferme

Brandon Davies & Kyle Kuric: tra i tanti campioni a disposizione (Higgins, Mirotic, Calathes, Gasol, solo per citarne alcuni), due nomi forse meno altisonanti hanno confermato un rendimento tale da esser ormai pedine fondamentali per un team da titolo.

Da una parte Brandon Davies (visto anche a Varese), il quale con i suoi 12.1pt (terzo di squadra) in 21 minuti di media uniti a rimbalzi, stoppate e tanto lavoro sporco è risultato il secondo migliore del gruppo per valutazione (14.2). Per ulteriori informazioni, guardare l’impressionante mix di atletismo e tecnica scatenato contro lo Zenit.

Barcellona Brandon Davies 2021
Brandon Davies vola sopra al ferro 2021 (euroleague.net)

Dall’altra Kyle Kuric, di cui oltre a ricordare quanto sia andato vicino alla morte solo pochi anni fa per colpa di un tumore al cervello, è bene sottolineare la stagione chiusa con un irreale 59.5% da tre, 66/111. Ciò è ancor più impressionante se parametrato all’intensità difensiva vista in ogni possesso di ogni sfida. Irreale.

L’allenatore

Sarunas Jasikevicius: era il grande oggetto del desiderio di tante corazzate continentali dopo aver trainato lo Zalgiris alla Final Four di Belgrado nel 2018.

In tanti lo attendevano al grande salto lontano da casa e, nonostante qualche fisiologico tempo di assestamento, il coach è definitivamente entrato sottopelle ai giocatori: vedere elementi prettamente dediti alla fase offensiva come Calathes e Mirotic trasformarsi in mastini difensivi la dice lunga sulla capacità di Saras nell’instillare nel proprio gruppo un’identità vincente (almeno per quello che si è visto sinora).

L’angolo tattico

  • L’attenzione generata dal gioco a due Calathes-Mirotic – Il gioco a 2 fra Calathes e Mirotic è una delle armi più letali di tutta l’Eurolega e spesso Jasi lo usa come specchietto per le allodole per muovere la difesa. Nella prima clip vediamo come, mentre Mirotic salga per il pick and roll, Abrines vada a bloccare orizzontale per liberare Davies in post. Mettere quei 3 sul lato risulta un rebus quasi irrisolvibile per chiunque: Calathes serve l’ex Zalgiris in post per due facilissimi.
  • Le rotazioni difensive – Ciò che colpisce di più del Barcellona però è sicuramente la metà campo difensiva. Il sistema costruito dal coach lituano è clamoroso e i quintetti sono totalmente intercambiabili. L’obiettivo è da inizio stagione quello di riempire l’area. In questa azione vediamo come Mirotic, non un difensore d’élite, accetti ben volentieri il cambio accoppiandosi con Roll: gli altri 4 riempiono il pitturato, con Davies pronto a raddoppiare non appena parte il lob per Micov. Il serbo è bravo a riaprire ribaltare sul lato debole ma i closeout di Calathes è di Abrines sono assolutamente fenomenali. L’abbiamo visto sia al Palau blaugrana che al Forum: il Barcellona ama costringere gli avversari a trovare un tiro alla fine dei 24″, tenendo alto il giusto il ritmo della partita. Meno si corre, più il Barca ha possibilità di vincere il trofeo.

Aspettative per la Final Four

Vincere. E c’è poco da girarci intorno o perdersi in chissà quali digressioni: le aspettative in casa blaugrana sono molto chiare, lampanti e certificate ulteriormente dall’arrivo in corsa di una leggenda come Pau Gasol. Se ti chiami Barcellona l’obiettivo è solo vincere, ad iniziare dalla semifinale contro Milano. A tal proposito, i lunghi catalani, su tutti Mirotic e Davies, possono confermare quanto di buono fatto vedere negli scontri diretti di regular season e porre fine ai sogni dell’Olimpia.

AX Armani Exchange Milano

(di Matteo Puzzuoli)

Dopo 29 anni d’assenza, l’Olimpia Milano torna a disputare una Final Four e questo rende di per sé più che positiva la pagella della stagione meneghina. A Colonia gli uomini di Messina giocheranno senza niente da perdere. Il Barcellona avrà tutta la pressione addosso e perciò l’AX dovrà restare lì, punto su punto, azione dopo azione e sfruttare al meglio ogni singola opportunità che gli avversari concederanno.

Il cammino in stagione

Come dichiarato dallo stesso Messina, il momento chiave in cui Milano ha capito di poter davvero puntare in alto risale al successo in casa del Real dello scorso 8 gennaio. Non è stata tanto la vittoria in sé a svoltare la stagione, quanto la strana situazione che ha bloccato l’intero gruppo squadra in albergo a Madrid causa bufera di neve. Dopo quel weekend di “stop”, nel giro di 48 ore l’AX ha completato viaggio in treno a Valencia, allenamento in casa dei “nemici”, volo per Milano, vittoria proprio i taronja al Forum e proseguito una striscia di 10 vittorie su 12 partite che ha messo in banca la qualificazione ai playoff.

La serie contro il Bayern Monaco, poi, non è descrivibile a parole. Solo i finali di gara 1, 4 e 5 meriterebbero dei racconti a parte. Comunque sia, la superiorità del roster (di un giocatore danese in particolare…) e la lucidità dimostrata nella “bella” ha garantito meritatamente a Milano il pass per Colonia.

Il giocatore sorpresa

Shavon Shields: che l’americano con passaporto della Nazione dal “dente blu” fosse uno dalla tempra speciale lo sapevamo già dai tempi di Trento. Non era proprio così pronosticabile, invece, che riuscisse a crescere in modo direttamente proporzionale alla prestigiosità del palcoscenico.

La gara 5 contro il Bayern da 34 punti è la ciliegina sulla torta di una stagione in cui è stato costante, concreto, un carro armato in penetrazione, una sentenza sia dalla media che dalla lunga distanza e un difensore duttile in grado di marcare agevolmente dai play alle ali. La selezione nell’All-Euroleague Second Team è più che meritata. Questa è la prima Final Four della carriera e, vedendo la sua parabola, probabilmente non sarà neanche l’ultima.

Shavon Shields Milano 2021
Shavon Shields esulta 2021 (euroleague.net)

La conferma

Kyle Hines: 9 Final Four giocate su 9 anni di carriera in Eurolega. Per riconoscere la grandezza di Kyle Hines non servono i numeri, basta un’azione. Dopo esser stato tutto sommato limitato dai lunghi del Bayern e aver appena perso un sanguinoso pallone di pura distrazione, il centro ex Veroli ha deciso una serie di playoff con una sonora stoppata rifilata a Baldwin.

Hines, a 34 anni suonati, è ancora un Campione, usato con il contagocce da Messina in LBA (ha giocato in metà delle partite dell’AX) e uomo in più dall’enorme peso specifico anche a Colonia.

L’allenatore

Ettore Messina: appena arrivato a Milano, Messina si è assunto immediatamente la responsabilità di far tornare grande l’Olimpia anche in Europa. Beh, a distanza di neanche due anni, l’obiettivo è stato centrato. Questa squadra è chiaramente a sua immagine e somiglianza vista la trazione difensiva, gli esterni versatili con braccia lunghissime (perfetti per suddividersi la cabina di regia con il meno atletico Rodriguez), i lunghi dinamici e protettori dell’area. Proprio sotto canestro, però, Milano ha patito moltissimo il Barça. Perciò Messina dovrà cercare di ottenere il massimo anche da Brooks, Tarczewski ed Evans, oltre agli ineffabili LeDay e Hines.

L’angolo tattico

Il tiro da fuori di Milano – 10/27 all’andata, 2/15 al ritorno: il Barcellona ha fatto un lavoro straordinario nel limitare Milano in ciò che le riesce meglio, ovvero il tiro da fuori, ma la squadra di Messina ha le armi punire la difesa chiusa dei catalani. Nella prima clip, con pazienza, Micov trova il mismatch e si mette spalle a canestro per attirare i raddoppi. Delaney sul lato debole segue il movimento del suo compagno, che fa uscire la palla con tempi ottimi. L’americano riceve e spara una tripla pulitissima.

Raddoppio in post-basso e contropiede – Altro aspetto importante è quello del ritmo. Se il Barca vuole abbassarlo, l’Olimpia vuole invece cercare di tenerlo più alto possibile. Tutto parte ovviamente dalla difesa. Nella seconda clip la difesa è brava ad isolare Calathes e Mirotic senza coinvolgere il lato debole. L’ex Bucks ha un apparente mismatch contro Brooks e perciò chiama e riceve palla in post. Delaney è bravo prima a fare “dig” (ovvero fintare il raddoppio) e poi ad aiutare il suo compagno dopo il secondo palleggio di Mirotic, costretto a girarsi sul fondo ad un gancio difficile e sbagliato. Delaney ovviamente scommette sul tiro da 3 di Calathes, vincendo. L’ex Pana non riceve palla e, dopo l’errore di Mirotic, Micov è super a sporcare la palla a rimbalzo facendo partire in contropiede Punter.

L’Olimpia ha sofferto molto a rimbalzo soprattutto all’andata, ma situazioni come questa sono la chiave per provare a correre.

Aspettative per la Final Four

Guardando i risultati dei precedenti stagionali, sia all’andata che al ritorno Milano ha ceduto alla lunga per manifesta superiorità fisica e tecnica dei catalani. Tuttavia, l’atipicità di una gara secca non fa i conti con il passato e quindi, alla fine, alzerà le braccia al cielo solo chi commetterà meno errori.

Hines e Rodriguez, come ha dimostrato soprattutto gara 5 contro il Bayern, cercheranno di prendersi la squadra in mano nei momenti più delicati. Per il resto, Punter, Delaney e soprattutto Shields dovranno tener fede alle loro eccellenti abilità in 1vs1 per non far smettere di sognare questa Olimpia.

Un occhio alla fase finale dell’Adidas Next Generation Tournament

(di Pietro Cristofori)

Tra qualche giorno parte anche la Final Eight dell’ANGT. In seguito alla rinuncia di Colonia, impossibilitata dai protocolli Covid vigenti in Germania ad ospitare la manifestazione, come sede è stata scelta Valencia. Questa sarà la seconda volta in questa stagione che la Comunidad Valenciana ospiterà una fase della competizione. Le partite si giocheranno ne ‘L’Alquerìa del Basket’, il complesso sportivo più grande d’Europa e di proprietà dei Taronja

A contendersi il trono nelle giornate tra il 3 e il 6 giugno saranno le tre squadre vincitrici delle tappe preliminari giocate nei mesi scorsi (Barcellona, Real Madrid e Mega Belgrado) e le cinque formazioni che sono riuscite ad ottenere una wildcard dall’Eurolega (Asvel Villeurbanne, Stella Rossa Belgrado, Zalgiris Kaunas, Stella Azzurra Roma, e i padroni di casa del Valencia)

Visintin Stella Azzurra Spagnolo Real Madrid 2021
Matteo Visintin in maglia Stella Azzurra attacca in palleggio Matteo Spagnolo 2021 (euroleague.net)

Le magnifiche otto saranno divise in due gruppi da quattro. Tra il 3 e il 5 giugno andranno in scena i match della fase a gironi. Domenica 6 giugno alle ore 11 si concluderà la manifestazione con la finalissima tra le vincenti dei due raggruppamenti.

L’Italia sarà rappresentata dalla Stella Azzurra Roma, guidata dal duo di guardie Giordano-Visintin che dopo il secondo posto di due mesi fa nella tappa di Istanbul vorrà certamente dire la sua. I capitolini sono stati inseriti nel Gruppo B con il Barcellona di Caicedo, il Mega Belgrado di Jovic e Djurisic e il Valencia. Le partite contro catalani e serbi saranno due duri banchi di prova per i ragazzi di D’Arcangeli. Il Barça e il Mega sono le formazioni sulla carta più pronte ad approfittare di un eventuale passo falso del Real Madrid di Spagnolo e Ndiaye.

Tuttavia, la Stella Azzurra vista a Istanbul porta ottimismo e quindi uno spiraglio dal quale scorgere la finalissima resta aperto. L’ultima contesa del girone sarà contro Valencia, squadra (almeno ai nastri di partenza) materasso della quattro giorni.

Calendario

Giovedì 3 giugno

12:00 Stella Rossa Belgrado-ASVEL Villeurbanne
14:00 Zalgiris Kaunas-Real Madrid
16:00 Valencia-Mega Belgrado 
18:00 Stella Azzurra Roma-Barcellona

Venerdì 4 giugno

12:00 Stella Rossa Belgrado-Zalgiris Kaunas
14:00 ASVEL Villeurbanne-Real Madrid
16:00 Mega Belgrado-Stella Azzurra Roma
18:00 Valencia-Barcellona

Sabato 5 giugno

12:00 ASVEL Villeurbane-Zalgiris Kaunas
14:00 Real Madrid-Stella Rossa Belgrado
16:00 Valencia-Stella Azzurra Roma 
18:00 Barcellona-Mega Belgrado

Domenica 6 giugno 

11:00 Finalissima tra Vincente Gruppo A-Vincente Gruppo B

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