Fiba Under 19 2021
Gli Stati Uniti, campioni nel 2019

Mondiale Under 19 – La guida al torneo

Tutto quello che c'è da sapere per godersi il torneo più importante dei campioni del futuro.

Dopo quasi due anni, l’attesa è finalmente terminata: tornano le competizioni giovanili ufficiali FIBA, e si parte con il botto: il mondiale Under 19 è alle porte.

Tra poco la palla a due tra Francia e Corea del Sud darà il via alle danze, e in giornata si giocherà un apprezzabilissimo Turchia-USA (16:30 ora italiana), ma questo è solo un antipasto di quello che ci aspetterà nei prossimi giorni: sedici squadre a battagliare sul parquet per ottenere il trofeo che da due anni appartiene alla nazionale a stelle e strisce. Tutte le partite saranno visibili su Youtube, gratis, direttamente dal canale FIBA.

In Lettonia saranno nove giorni di fuoco: i quattro gironi sono equilibrati e la possibilità di assistere ad un’altra favola – com’è stato per il Mali arrivato secondo nella passata edizione – c’è. Qui vi presentiamo, girone per girone, ogni singola squadra e tutti i giovani fenomeni da tenere d’occhio.

Girone A

Senegal

Dopo la delusione dello scorso dicembre ai Campionati Africani Under 18, dove ha trovato la sconfitta in finale contro lo sfavorito Mali, il Senegal torna su un grande palcoscenico. Il core è lo stesso, e la mentalità è sempre quella: sprigionare tutta la potenza atletica degli esterni e sfruttare il potenziale fisico della coppia di lunghi composta da Khalifa Diop e Ibou Dianko Badji, entrambi di stampo iberico: il primo cresciuto nel Gran Canaria ed il secondo nel Barcellona. Nella batteria di esterni è presente Babacar Sane (che un paio di mesi fa è figurato nel Mock Draft 2022 di Espn a metà secondo giro), classe 2003 con un motore inesauribile.

Tuttavia, i senegalesi devono far fronte ad un paio di assenze di rilievo: Pape Sow, pilastro nelle selezioni giovanili del Baskonia, e Pierre Sene, gregario importante del Malaga che porta quantità in campo.

Il calendario dei senegalesi andrà in crescendo: il debutto è contro il Giappone, la seconda sfida contro la Lituania, e poi, per ultimo, l’avversario sulla carta più tosto: il Canada.

La formazione africana non parte come favorita del girone però potrebbe essere una piacevole sorpresa per noi appassionati, ma allo stesso tempo un problema per le avversarie.

Video @IDProspects

Canada

I nordamericani sono la favorita di questo raggruppamento e una delle principali accreditate a conquistare il trofeo. La qualità a disposizione di Paul Weir – incaricato di guidare i biancorossi nella spedizione – è davvero tantissima: Bennedict Mathurin è reduce da un’annata altalenante ad Arizona, incostanza che lo ha portato alla scelta di spendere un altro anno al College prima di dichiararsi eleggibile per il Draft. Sotto le plance i canadesi possono contare su un duo complementare: Charles Bediako, ritenuto uno dei migliori centri entranti al college, e Zach Edey, lungo di 2 metri e 25 che l’anno prossimo giocherà a Purdue e che in difesa è un fattore con la sua lunghezza. Unica pecca: una varietà di soluzioni offensive ancora tutte da costruire.

Un giocatore che attirerà su di sè i riflettori sarà Caleb Houstan, ala classe 2003 che giocherà per i Michigan Wolverines. Caleb è un due metri estremamente intelligente che non ha bisogno della palla in mano per essere efficiente. Paul Weir si affiderà molto a lui e al suo talento, sperando di replicare il cammino del 2017, quando RJ Barrett e compagni sconfissero in finale la sorprendente Italia di Okeke e Pajola.

VIdeo @fiba

Lituania

La Lituania è un paese che trasuda pallacanestro, e questo lo si può notare sin dalle selezioni giovanili. Il paese baltico non tocca i 3 milioni di abitanti, ma negli ultimi trent’anni (ovvero da quando si è reso indipendente dall’URSS nel 1991) ha conquistato svariate medaglie in campo internazionale, tra cui un oro nel 2013 al Mondiale U19. Quella squadra poteva vantare due futuri giocatori NBA come Domantas Sabonis e Jonas Valanciunas, e due ragazzi di caratura internazionale come Edgaras Ulanovas e Rokas Giedraitis. 

In Lettonia, i bianco-verdi si presentano con una formazione con alcuni prospetti di caratura internazionale: Augustas Marciulionis è figlio del leggendario Sarunas, e a 19 anni è considerato dagli addetti ai lavori uno dei playmaker più interessanti del panorama internazionale: ottima capacità nel giocare il pick and roll e dettare i ritmi di gioco, quest’anno ha vissuto una stagione di crescita al Rytas Vilnius. Oltre a Marciulionis ci sarà Azuolas Tubelis, anch’egli scuola Rytas, che ha passato l’ultimo anno ad Arizona: lungo potente che sa creare spazi in area per concludere a canestro.

Il giocatore più giovane del roster è Paulius Murauskas, talento 2004 dello Zalgiris visto all’ANGT lo scorso mese, che a febbraio ha esordito in Serie A lituana.

La partita che determinerà il piazzamento nel girone dei baltici sarà verosimilmente quella d’esordio contro il Canada, importa quindi partire subito bene.

Video @benjamin rodriguez

Giappone

I nipponici hanno uno dei roster più giovani di tutta la manifestazione: i ragazzi sotto età sono otto, tra i quali sette 2003 e un 2005. Il leggendario coach Kenichi Sako ha scelto di dare un’impronta verde alla sua spedizione.

Il giocatore chiave degli asiatici è Lawrence Harper Jr., classe 2003 che a gennaio, ancora minorenne, è diventato il giocatore più giovane ad esordire nella Serie A giapponese. Chissà se Lawrence ripercorrerà le orme di un altro giapponese, Rui Hachimura, che nell’ormai lontano 2014 concluse il mondiale Under 17 da top scorer. 

Oltre a Harper Jr., Sako si affiderà ad altri due 2003: Bruce Kanno, il cui padre è americano, e Ibu Yamazaki che invece ha origini guineane. Ripescando il parallelo con Hachimura, sia Kanno che Yamazaki hanno giocato insieme alla Meisei High School di Sendai, la stessa in cui giocò l’attuale giocatore di Washington. Il più giovane del roster è Yuto Kawashima, ala di 2 metri ancora molto acerba ma che potrebbe regalare sorprese. 

Il Giappone manca all’appuntamento mondiale Under 19 dal 2017. Quattro anni fu decimo posto, quest’anno la storia potrebbe essere diversa.

video @B.League

Girone B

Porto Rico

Al mondiale Under 17 del 2018 (annata 2001), il Porto Rico conquistò un miracoloso terzo posto: la vittoria ai quarti di finale contro il Montenegro sancì un momento epocale nella storia del basket portoricano, giovanile e non solo. In semifinale arrivò la Francia dei vari Hayes, Maledon e Gauzin, e il sogno, seppur lottando fino alla fine (73-78 il risultato finale) si spense sul più bello. La finalina per il terzo posto fu comunque la ciliegina sulla torta: vittoria contro il super favorito Canada con conseguente apoteosi. 

A quella spedizione in terra argentina parteciparono Phillip Wheeler e Diego Ortega, due ragazzi del 2002 che saranno incaricati di portare alto l’orgoglio caraibico in Lettonia. Wheeler si è visto l’anno scorso a Roma, alla Stella Azzurra: gran atleta con abilità nel dare ritmo alla partita, che ha trascorso la passata stagione nello Gimnasia Indalo, squadra che milita nella massima serie argentina e che proverà a sfruttare questa vetrina per rilanciarsi in campo internazionale. Ortega, ala di 1 metro e 95, ha parecchia esperienza: basti pensare che questa è la sua seconda Coppa del Mondo U19; Diego nel 2019 conquistò il sesto posto mondiale, giocando contro ragazzi di due anni più grandi di lui.  

Video @Superpropotential

Iran

L’Iran arriva ai nastri di partenza come la Cenerentola del girone. La nazionale del Medio-oriente torna al Mondiale Under 19 per la prima volta dal 2017 quando sconfisse il Mali nella finalina per evitare l’ultimo posto dell’intero torneo. Onestamente su di loro si sa davvero ancora poco, con una lista dei convocati uscita praticamente a ridosso dell’inizio del torneo. Il miglior posizionamento della storia dell’Iran ad un mondiale Under 19 è l’undicesimo posto del 2013, in cui i bianco rossi riuscirono a battere per due volte l’Argentina di Gabriel Deck: prima alla fase a gironi e poi nella finalina per l’undicesimo posto.

Lettonia

La Lettonia ospita per la prima volta nella sua storia un campionato del mondo giovanile, e per farlo ha scelto di puntare su un’annata che presenta un paio di giocare di livello internazionale. Kriss Helmanis ha speso gli ultimi anni nella Joventut Badalona e ha dimostrato di essere uno dei lunghi più interessanti e promettenti della generazione internazionale 2002. Kriss è un centro che tira egregiamente con entrambe le mani, e con una proprietà dei fondamentali tutt’altro che comune per un ragazzino di appena 19 anni.

Freds Bagastskis invece ha un anno in meno e gioca nel Valencia: tiratore poco costante che però quando trova il fondo della retina difficilmente lo lascia. Negli scorsi giorni, in un’amichevole di preparazione contro i cugini della Lituania ha segnato 24 punti confermandosi come uno dei terminali offensivi principali dei baltici.

Entrambi i ragazzi sono figli d’arte, i loro genitori hanno giocato come compagni di squadra gli Europei del 1997, 2001 e 2003. 

La Lettonia si ritrova in un girone potenzialmente abbordabile, dove l’obiettivo è quello di posizionarsi il più in alto possibile per evitare incroci sfavorevoli con il Gruppo A.

Video @BasketCantera

Serbia

Alla Serbia manca una medaglia al Mondiale Under 19 dal lontano 2013 quando l’annata dei 1994 guidata da Micic e Milutinov si fermò solo in finale contro gli USA di Marcus Smart e Montrezl Harrell.

La nazionale dei balcani è stata inserita in un girone decisamente abbordabile e da questa situazione potrebbe trarne vantaggio. La qualità al servizio di Zoran Lukic è veramente tanta: in termini notorietà nel nostro continente, Nikola Jovic è il giocatore più d’impatto: ala classe 2003 dallo smisurato talento offensivo che durante gli ultimi dodici mesi al Mega Belgrado è cresciuto esponenzialmente. Jovic a marzo è stato premiato come MVP della fase ANGT di Belgrado.

Oltre a Jovic, l’altra stella è Stefan Todorovic, che nell’ultimo anno, nel vecchio continente, è passato in secondo piano a causa della scelta di lasciare il Partizan Belgrado ed intraprendere il percorso americano dell’High School. Stefan è un tiratore mortifero, nato nel dicembre del 2002, con uno straordinario senso del canestro. 

Al mondiale, un peso offensivo come quello serbo in poche altre nazionali ce l’hanno.     

Nikola Djurisic parteciperà a questa manifestazione nonostante sia un 2004, e questa è la prova del suo smisurato dominio nelle categorie giovanili. Dopo una soddisfacente annata al Mega e facendo incetta di trofei con il suo compagno di squadra Jovic, Djurisic vuole portare esplosività al reparto esterni.

Girone C

Argentina

L’Argentina vive da un paio d’anni un momento di difficoltà nel cambio generazionale. Nonostante alcuni giocatori prodotti di assoluto livello, dal fuoriclasse affermato Campazzo, al neo New York Knicks Luca Vildoza fino ad arrivare alla stellina del Barcellona classe 2000 Leando Bolmaro, la nazionale giovanile fatica a ritrovare quella profondità di talento necessaria per poter ambire alla zona medaglie in una manifestazione del livello di un Mondiale Under 19, come testimoniano il settimo posto nell’edizione 2017 (il miglior piazzamento nelle ultime tre edizioni) e l’undicesimo posto della passata edizione 2019 (dove terminò imbattuta la fase a girone).

Le speranze di coach Farabello sono tutte riposte su Juan Francisco Fernandez, ala moderna di 205cm in forza al Fuenlabrada in Spagna e considerato da tutti (a ben vedere) la prossima grande “stella” di casa: braccia infinite, tiro educato anche dalla lunga distanza, e capacità di attaccare il ferro in gioco esterno tale da potergli aprire presto le porte per una carriera di tutto rispetto. Attorno a lui è difficile trovare un altro vero possibile crack.

Mai sottovalutare gli argentini però, i quali rispettando al meglio la tradizione sono un gruppo coeso e difensivamente ostico, arma che potrebbe permettergli di superare gli ottavi di finale.

Spagna

I grandi assenti dell’edizione 2019 si presentano ai nastri di partenza senza il gioiello ormai professionista a tutti gli effetti Usman Garuba. Il centro classe 2002 ha disputato in maglia Real Madrid una stagione così in crescendo soprattutto nel finale (basti pensare a gara-4 della serie play off d’Eurolega contro l’Efes Istanbul) da assicurargli una chiamata nel roster che dovrebbe prender parte ai prossimi giochi olimpici di Tokyo.

Gli iberici guidati da coach Javi Zamora possono contare su un nucleo ben abituato a competere per il podio annoverando nel roster molti dei giocatori medaglia d’argento e d’oro rispettivamente agli europei 2018 e 2019 under 16, vedasi il talento di casa Estudiantes Hector Alderete, ala piccola votata all’attacco con una grande pulizia tecnica, o Jeffrey Isima dell’Unicaja, ala-centro di 201 cm dotato di gran fisicità ed un istinto al rimbalzo di alto livello.
Su tutti però, gli occhi saranno puntati sull’MVP del torneo europeo 2019, Ruben Dominguez Gonzalez, unico 2003 della spedizione, costruttore di gioco dal talento visionario in fase di lettura.

Difficile dire senza Garuba se possano esser un gruppo in grado di competere per la vittoria finale, ma per coralità di gioco e mentalità risulta dura comunque non considerarli tra le prime 6 posizioni finali. E se finissero in zona podio, nessuno dovrebbe stupirsi.


Francia

Partiamo da quello che tutti speravano di vedere al torneo, e che sì, ci sarà: Victor Wembanyama, il 2004 futura prima scelta al Draft 2023 secondo tanti, tantissimi addetti ai lavori. Il quasi 220 cm fresco di passaggio da Nanterre all’Asvel Lyon dove farà il proprio debutto (presumibilmente) anche in Eurolega, già visto agli europei di Udine, sarà uno dei giocatori più attesi di tutta la competizione, ed una delle chiavi del gioco tutto atletismo, contropiede e tiro dalla distanza in transizione veloce dei transalpini.

La squadra terza nell’edizione 2019 si candida apertamente ad esser una delle grandi sfidanti per puntare nuovamente dritta a medaglia (e chissà…) potendo contare su un gruppo rodato: i play-guardia Lucas Beaufort (Strasburgo) e Matthew Strazel (Asvel Lyone) sono più maturi e con esperienze importanti fatte registrare nell’ultimo anno, a cui si aggiungono i talenti del 2003 Armel Traore e soprattutto il 2.10 Brice Dessert, entrambi in forza al Centro Federale Nazionale di Parigi.

C’è poco da fare, la Francia sta lavorando bene e questo gruppo 2002-2003 si avvicina a questa manifestazione con grande convinzione dei propri mezzi, e poche realtà sembrano potersi avvicinare ad una simile completezza fisica e tecnica.   

Corea del Sud

I coreani mancano in questa competizione dal 2017, quando conquistarono un insperato quattordicesimo posto a discapito dell’Iran e del Mali. Inevitabilmente, si presentano ai nastri di partenza come squadra materasso all’interno di un girone in cui figurano colossi come Spagna e Francia, ed una potenziale sorpresa come l’Argentina.

Girone D

Turchia

Partiamo da una premessa: Alperen Sengun non ci sarà. Il talento classe 2002 ha disputato la stagione 2020-2021 nel massimo campionato turco con la maglia del Besiktas, ed è stato in grado di concludere l’anno con 19 pt, 9r e 2.5 ast di media per quasi 27 di valutazione, meritandosi la chiamata in Nazionale maggiore per disputare il torneo preolimpico: questo cambia tutto (per le avversarie).
Il futuro giocatore NBA sarebbe stato infatti un elemento in grado di sovvertire gli equilibri dell’intera manifestazione, la cui presenza avrebbe trasformato la Turchia in una seria candidata per un posto sul podio.

Invece la squadra medaglia di bronzo nell’edizione 2015, ma che ha saltato le successive edizioni del 2017 e del 2019, dovrà sudare parecchio in questo mondiale per riuscire ad avanzare il più possibile: il girone è tra i più complessi e non sarà facile evitare l’ultimo posto, ma non bisogna commettere l’errore di ritenere i finalisti dell’europeo under 18 del 2018 (perso contro la Spagna) un gruppo privo di talento. Infatti, il basket giovanile in Turchia può contare sui ragazzi della under 16 (2003-2004), capaci sempre nel 2018 di far meglio dei compagni di Nazionale più grandi vincendo la competizione continentale nella propria categoria.

La stella della squadra è Adem Bona, lungo di origine nigeriana che ha tarscorso l’ultima stagione alla Prolific Prep, in America, conquistandosi a suon di prestazioni rumorose, un posto nel Mock Draft 2022.

La circolazione di palla e il tiro dalla distanza la fanno da padrone trovando fisicamente alcune difficoltà rispetto alla media delle altre formazioni, e questo mondiale verrà vissuto come un momento fondamentale per macinare esperienza in quegli elementi più giovani che, molto probabilmente, potranno tornare un’altra volta a dimostrare il proprio valore.

Mali

Il Mali si presenta all’edizione 2021 con al collo quella medaglia d’argento frutto di una delle cavalcate più trionfali che si ricordino ad un mondiale giovanile, e che rappresenta il miglior piazzamento di sempre per una squadra del continente africano (anche a livello senior).

Oumar Ballo, il grande eroe di quella scalata, sarà presente, ma non sarà cosi scontato un suo impatto analogo: il freshman ormai ex Gonzaga (dal prossimo anno giocherà per Arizona Wildcats) è reduce da una stagione dove ha visto poco il campo producendo 2.5pt e 1.5r di media, e vive un momento di perdita di fiducia notevole. L’appuntamento al Mondiale Under 19 potrebbe rappresentare quella scintilla necessaria al centro inserito nel miglior quintetto dell’ultima rassegna per ritrovare quella sicurezza nei propri mezzi imprescindibile per accendere l’entusiasmo nei suoi compagni di squadra (su tutti Ladji Dembele e Cherif Kanoute).

Forza fisica, controllo dei rimbalzi e ripartenza in contropiede sono come da tradizione le armi principali della formazione ormai divenuta un pezzo di storia del basket africano, ma la presenza in roster di un centro dotato tecnicamente come è Ballo, rende il Mali una squadra in grado di impensierire le difese avversarie anche in condizioni di gioco rallentato, dove sono stati bravi a sviluppare un’impostazione di gioco più ordinata. Difficile fare previsioni, e come detto, la maggior parte (se non tutte) delle chances di avanzamento sono riposto su un giocatore ben preciso: Oumar Ballo. Riuscirà a dominare?

Australia

L’Australia vive un momento sicuramente positivo a livello di basket internazionale, forse uno dei più fiorenti. A livello giovanile non è mai semplice sviluppare una grossa tradizione vista la fortissima tradizione nel rugby e la posizione geografica che rende difficile mantenere costante il confronto con il resto delle principali federazioni internazionali.

Noni nell’edizione 2019, assenti in quella 2017 e solamente undicesimi nel 2015, i ragazzi di coach Darren Perry faranno affidamento sul top prospect Dyson Daniels, giocatore che ha trascorso gli ultimi anni nell’NBA Academy, proprio in Australia. A febbraio, Dyson ha esordito in nazionale senior mettendo a referto 23 punti e 6 assist, mostrando tutto il suo potenziale, tanto da meritarsi la chiamata dalla G League per far parte del Team Ignite nella prossima stagione.

Abilissimo sui pick and roll grazie ad una visione di gioco fuori dal comune, e dotato di gombe potentissime sia per andare a rimbalzo sia per condurre in velocità la transizione primaria, Daniels potrebbe esser uno di quei giocatori in grado di far prendere alla propria squadra (un mix di giovani debuttanti ed un solo reduce dal mondiale 2019, Taumuri Wigness) una piega inaspettata con la sua incredibile capacità di generare punti per i compagni e di rappresentare un’incognita fisica per i pari ruoli davvero ostica da arginare. Approdare ai quarti di finale rappresenterebbe  già un risultato da incorniciare, ma per fisicità e miglioramenti mostrati potrebbe non essere cosi fantascientifico.

Video @fiba

USA

Gli Stati Uniti sono sicuramente una delle super favorite per la vittoria finale, soprattutto con l’assenza ufficiale di Garuba nella Spagna e visto che parliamo della Nazione in grado di vincere 4 delle ultime 6 edizioni disputate. Eppure, non è affatto scontato il successo finale perché se è vero che da un lato la formazione a stelle e strisce dispone di un gruppo di assoluto talento (forse, come spesso accade, il più completo e distribuito) è anche vero che tutti i ragazzi scelti per il camp finale da cui sono stati selezionati i giocatori che prenderanno parte al Mondiale in terra lettone sono tutti debuttanti per quanto riguarda a competizioni con la maglia della propria Nazionale. Nessuno, infatti, ha mai preso parte ad una sfida internazionale ufficiale nelle categorie precedenti (under 18 o under16).

Detto questo, basterebbe ricordare la presenza del n.1 dei talenti liceali, Chet Holmgren, per ricordare a tutti che il talento unito all’atletismo della formazione USA è sempre li da ammirare.

Infine, oltre alla prossima stella NBA annunciata (Holmgren) coach Dixon potrà fare affidamento su Patrick Baldwin Jr, Kennedy Chandler, Peyton Watson e Hunter Sallis, tutti inclusi tra i primi 10 giocatori della nazione a livello liceale, e da molti considerati futuri pro nella lega dei Giganti.

Mondiale Under 19 - Le stelle del torneo
Scopriamo i 5 giocatori dei quali non perdere nemmeno una partita al Mondiale. Per loro, un futuro assicurato.
Mondiale Under 19 - 5 possibili sorprese
5 nomi a sorpresa che potrebbero consacrarsi tra le stelle del torneo in Lettonia.
Recap ANGT - Il trionfo del Real Madrid
Dopo la Final Four di Eurolega è andata agli archivi anche la Final Eight dell’ANGT 2020-21. È stato...

POTREBBERO INTERESSARTI

Le indicazioni che ci ha lasciato il Mondiale 2023
A poco più di una settimana dalla fine del Mondiale 2023, un bilancio a 360° sul torneo iridato tra note...
Guida al Mondiale FIBA 2023
Inizia il Mondiale 2023, bisogna essere preparati.
È già passato un anno
Nel giorno dell'invasione russa, la nazionale ucraina giocava una partita di qualificazione al Mondiale...

Non perdere nemmeno una storia. Iscriviti alla nostra newsletter.

Overtime

Storie a spicchi

Non perdere nemmeno una storia. Iscriviti alla nostra newsletter.