Le Olimpiadi sono qualcosa di speciale, unico, che ti resta attaccato sulla pelle e nell’anima per tutta la vita. Dopo 17 anni ci siamo anche noi ad inseguire il nostro sogno a cinque cerchi, a vivere quelle emozioni che le parole non sanno proprio definire. A Tokyo va in scena il XX torneo olimpico di pallacanestro maschile, un teatro che vedrà scontrarsi la crème de la crème del basket mondiale per Nazionali. La caccia al trono presieduto dagli Stati Uniti da 13 anni è ufficialmente aperta.
La fase a gironi si concluderà domenica 1° agosto mentre quella a eliminazione diretta si prolungherà fino a sabato 7 agosto. Nella guida targata Overtime, in ordine alfabetico parleremo dei tre gironi in cui saranno suddivise le 12 concorrenti pronte a darsi battaglia sul campo della spettacolare Saitama Super Arena (purtroppo priva di pubblico). Per ogni squadra abbiamo analizzato la loro storia recente, i precedenti alle Olimpiadi, il roster, la stella, il coach, la possibile sorpresa e il pronostico nel girone. Al termine troverete la spiegazione del format della fase a eliminazione diretta e un angolo dedicato al torneo femminile 3×3, competizione che vedrà impegnate le nostre ragazze capitanate da Rae D’Alie.
Tutte le partite saranno disponibili su Eurosport Player e Discovery Plus. Su Rai 2, invece, si potranno vedere le sfide della Nazionale italiana maschile e saltuari collegamenti sia dal torneo 3×3 che dal 5 contro 5.
Buona lettura, buona Olimpiade a tutti e ovviamente forza Azzurri e forza Azzurre!
A cura di:
Cesare Milanti
Edoardo Pollero
Matteo Puzzuoli
Girone A
(di Matteo Puzzuoli)
Calendario
1ª giornata: domenica 25 luglio
Ore 03.00 Iran – Repubblica Ceca
Ore 14.00 Francia – USA
2ª giornata: mercoledì 28 luglio
Ore 06.40: USA – Iran
Ore 14.00 Repubblica Ceca – Francia
3ª giornata: sabato 31 luglio
Ore 03.00 Iran – Francia
Ore 14.00 USA – Repubblica Ceca
FRANCIA

La Francia ha staccato il pass per Tokyo 2020 come seconda migliore Nazionale europea (dietro i campioni della Spagna) ai Mondiali di Cina 2019. I transalpini sono in una fase di transizione, dato che ai veterani De Colo, Heurtel, Batum, Fournier e Gobert fa compagnia un gruppo di “collanti” alla prima vera esperienza con la canotta de “Les Blues“. La Francia è sempre la Francia, una squadra fisicamente di spessore, a trazione fortemente posteriore per quanto riguarda la metà campo offensiva (soprattutto con De Colo e Fournier) e, viceversa, principalmente anteriore quando si tratta di difendere il proprio canestro (non solo con Gobert ma anche con Yabusele e Fall).
Precedenti alle Olimpiadi
I due migliori risultati raggiunti dalla Francia nelle Olimpiadi sono state le medaglie di argento di Londra 1948 (sconfitta per 65-21… punteggio di altri tempi) e Sydney 2000 (KO per 85-75 e per “Dunk of Death” subita), raggiunte dopo aver perso entrambi le finali contro gli Stati Uniti. Di 19 tornei di pallacanestro maschile giocati nella storia della competizione a cinque cerchi, i transalpini hanno partecipato in 9 edizioni, incluse le ultime a Londra 2012 e Rio 2016, terminate ambedue al 6° posto.
Roster
Andrew ALBICY, G, Herbalife Gran Canaria (ESP)
Nicolas BATUM, A, Los Angeles Clippers (NBA)
Petr CORNELIE, A/C, Pau-Lacq-Orthéz (FRA)
Nando DE COLO, G, Fenerbahçe (TUR)
Moustapha FALL, C, Olympiakos (GRE)
Evan FOURNIER, G, Boston Celtics (NBA)
Rudy GOBERT, C, Utah Jazz (NBA)
Thomas HEURTEL, G, Real Madrid (ESP)
Timothe LUWAWU-CABARROT, A, Brooklyn Nets (NBA)
Frank NTILIKINA, G, New York Knicks (NBA)
Vincent POIRIER, C, Real Madrid (ESP)
Guerschon YABUSELE, A, Real Madrid (ESP)
Coach: Vincent COLLET, non allena in club
La Stella

Evan FOURNIER: nella sua ultima apparizione con indosso la canotta transalpina al Mondiale in Cina 2019, l’attuale guardia dei Celtics ha segnato 19.8 punti con 17.2 tiri di media. Solo queste cifre fanno capire quanto Fournier sia il leader dei francesi, il vero playmaker, il creatore, colui che deve inventare nei momenti più difficili. Nel recente passato ha dimostrato di pestarsi un po’ i piedi con De Colo e di non leggere benissimo l’attacco dei suoi (esclusi i tagli, inarrestabili in area FIBA, di Gobert a canestro). In difesa, poi, è raro vederlo impegnato al 100%. Riuscirà a Tokyo a guidare “Les Blues” in zona medaglia?
Il Coach
Vincent COLLET: ha piantato le radici sulla panchina della Francia addirittura dal 2009. Con lui al timone, i transalpini hanno vinto l’Europeo 2013, raggiunto due bronzi nei Mondiali 2014 e 2019 e acciuffato due deludenti sesti posti a Londra 2012 e Rio 2016. A Tokyo, Collet avrà il difficile compito di unire la “vecchia” e la “nuova” generazione francese, cercando anche di amalgamare personalità tanto forti quanto differenti. Sinora, come dimostra l’ultimo KO in amichevole contro il Giappone per 81-75, la quadra non è stata ancora trovata. Batum e Heurtel, spesso la sua trasposizione sul parquet come leader vocali, dovranno farsi sentire più del solito nelle pieghe della partita.
La Possibile Sorpresa
Moustapha FALL: il centrone 29enne di 218 cm ha raggiunto la definitiva consacrazione continentale dopo un’ottima stagione all’ASVEL dei due fratelli Parker, Tony (il proprietario) e TJ (l’allenatore). Dal prossimo anno giocherà all’Olympiacos ma prima, ecco la meritata parentesi olimpica. In questa Francia, Fall è il backup di Gobert e ha caratteristiche opposte all’omologo dei Jazz: Moustapha ha delle mani da pianista, ottimi movimenti in post basso (incluso un sottovalutato playmaking) e molta meno elasticità atletica di Rudy. Per quest’ultimo punto di vista, tuttavia, le regole FIBA gli vengono incontro e potrebbero farlo esplodere come X factor dei suoi.
Pronostico nel girone
2° posto: ci sono gli USA nel girone e quindi, per forza di cose, i transalpini restano i primi inseguitori. Ma attenzione alla Repubblica Ceca, squadra tutt’altro che appagata o “cenerentola” di queste Olimpiadi. Le partite della prima fase saranno utili per stabilire con precisione le gerarchie e non incentrare il proprio gioco totalmente nelle mani di Fournier e De Colo. Considerando la presenza dell’Iran, la Francia potrebbe anche permettersi di finire come una delle due migliori terze e passare comunque ai quarti di finale.
IRAN

L’Iran è alla terza partecipazione al torneo di pallacanestro olimpico della propria storia. Ha agguantato il pass per Tokyo 2020 grazie ai successi, validi per la 23esima posizione, sulle Filippine per 95-75 e sull’Angola per 71-62 nella FIBA World Cup 2019. In questo modo, l’Iran è riuscito a sopravanzare la Cina e a regalarsi il sogno olimpico. Ecco, poi da qui a sperare di strappare un “referto rosa” alla Saitama Super Arena, di acqua sotto i ponti ce ne deve passare proprio tanta…
Precedenti alle Olimpiadi
L’Iran ha già partecipato ai giochi olimpici nelle edizioni di Londra 1948 e Pechino 2008. Nell’avventura inglese di oltre 70 anni fa, gli asiatici sono anche riusciti a strappare due successi, evento non replicato in Cina dove il passivo medio è stato di 27.8 punti. 13 anni fa i capibranco della Nazionale iraniana erano sempre gli stessi, ossia Hamed Haddadi e Samad Bahrami, quest’ultimo insignito dell’onore (così come Patty Mills per l’Australia, Tomas Satoransky per la Repubblica Ceca e Rui Hachimura per il Giappone) di essere il portabandiera del suo popolo a Tokyo 2020.
Roster
Rouzbeh ARGHAVAN, C, Petrochimi BandarImam (IRI)
Samad Nikkah BAHRAMI, A, Mahram Teheran (IRI)
Saeid DAVARPANAH, G/A, Mahram Teheran (IRI)
Aaron GERAMIPOOR, C, San Lorenzo de Almagro (ARG)
Hamed HADDADI, C, Sichuan Blue Whales (CHN)
Mohammed HASSABZADEH, A, Sanat Nafr Abadan (IRI)
Philip JALALPOOR, G, Medi Bayreuth (GER)
Arsalan KAZEMI, A, Chemidor Qom (IRI)
Navid REZAEIFAR, G, Naft Abadan (IRI)
Mike ROSTAMPOUR, A, Prievidza (SVK)
Sina VAHEDI, G, Chemidor Teheran (IRI)
Benham YAKHCHALI, G, Syantainics MBC (GER)
Coach: Mehran SHANINTAB, Shahrdari Gorgan (IRI)
La Stella

Hamed HADDADI: lui e Bahrami sono i fari della squadra da oltre 15 anni. Ma se il secondo, con 38 primavere sulle spalle, ha speso la maggior parte della carriera tra Iran e Cina (con una breve gita europea tra Cholet e Pau-Orthez), il centrone 36enne vanta invece 151 presenze NBA alle spalle suddivise tra Grizzlies e Suns, prima di concedersi un lungo excursus nella lucrativa Cina. Haddadi è alto 216 cm, ha dei polpastrelli fatati che lo rendono pericoloso in qualsiasi zona del campo e un fisico non proprio al passo con i tempi “atletici” attuali dei pariruolo. Potrebbe essere il suo ultimo ballo in maglia Iran e certamente non vorrà sfigurare.
Il Coach
Mehran SHANINTAB: classe 1966, Shanintab è stato (da giocatore) ed è (da allenatore) uno dei pionieri della pallacanestro iraniana. Come coach, ha fatto vincere alla sua Nazionale la prima medaglia d’oro in una competizione continentale asiatica, la FIBA Under 18 Asian Cup del 2004. Il gameplan dell’Iran non va troppo oltre l’uso del playmaking di Haddadi dalla punta e qualche penetrazione inventata dagli esterni.
La Possibile Sorpresa
Philip JALALPOOR: play/guardia 28enne nata e cresciuta in Germania ma con passaporto e famiglia iraniana, Jalalpoor è l’unico esterno della propria Nazionale con inventiva dal palleggio. Dal suo pick and roll/pop con Haddadi, uniti ai tagli e all’estro dell’altro veterano Bahrami, escono gran parte dei punti dell’attacco iraniano. Jalalpoor ha braccia lunghe, si ostina a tirare molto da tre punti nonostante le percentuali non siano dalla sua parte (30% scarso in carriera) ed è una sorta di variabile impazzita nella sterile pallacanestro di coach Shanintab.
Pronostico nel girone
4° posto: con tutto il bene che possiamo volere agli iraniani, sembra quasi impossibile per loro anche solo giocare alla pari contro le ben più quotate avversarie del girone. Comunque sia, per l’Iran il solo fatto di essere a Tokyo, di far suonare il proprio inno, di far sventolare la propria bandiera, di concedere l’ultimo ballo così prestigioso ai suoi due condottieri di una vita, vale quanto una medaglia olimpica.
REPUBBLICA CECA

La Repubblica Ceca è un Paese di 10 milioni e mezzo di abitanti, ha un solo club che gioca costantemente nelle competizioni europee (il Nymburk in Basketball Champions League) e partecipa per la prima volta nella sua storia al torneo di pallacanestro maschile delle Olimpiadi. Al pari (o forse anche più) della Slovenia, questa è già una favola cestistica, degna della competizione a cinque cerchi. I cechi si sono qualificati a Tokyo 2020 grazie alla vittoria totalmente inaspettata del torneo preolimpico di Victoria, battendo in modo rocambolesco i padroni di casa del Canada in semifinale e la Grecia di Calathes e Sloukas in finale.
Precedenti alle Olimpiadi
La Repubblica Ceca è una Nazione indipendente dal 1993 e fino ad oggi non era mai andata minimamente vicina a un traguardo di queste dimensioni. Come Cecoslovacchia, invece, il migliore risultato raggiunto è stato il 5° posto a Roma 1960. Comunque vada a finire, solo applausi per il movimento ceco che, trascinato dalla figura di Satoransky, sta sempre più emergendo nel panorama cestistico mondiale. Per quanto riguarda i precedenti contro le avversarie nel gruppo A, gli uomini di coach Ginzburg non hanno mai affrontato l’Iran mentre hanno sempre perso sia contro gli USA (67-88 nell’unico precedente alla FIBA World Cup 2019) che contro la Francia (0-2 in gare ufficiali). Che sia arrivato il momento di riscrivere la storia anche da questo punto di vista?
Roster
Patrik AUDA, A, Yokohama B-Constant (JPN)
Ondrej BALVIN, C, Gunma Crane Thunders (JPN)
Jaromir BOHACIK, G, SIG Strasburgo (FRA)
Lukas PALYZA, A, ERA Nymburk (CZE)
Martin PETERKA, A, Era Nymburk (CZE)
Patrick SAMOURA, G/A, USK Praga (CZE)
Tomas SATORANKSY, G, Chicago Bulls (NBA)
Blake SCHILB, A, USK Praga (CZE)
Ondrej SENHAL, G, USK Praga (CZE)
Jakub SIRINA, G, Opava (CZE)
Jan VESELY, A/C, Fenerbahçe (TUR)
Tomas VYORAL, G, Pardubice (CZE)
Coach: Ronen GINZBURG, Prometey (UKR)
La Stella

Tomas SATORANSKY: con la maglia della propria Nazionale, di cui sarà portabandiera insieme alla tennista Petra Kvitova, Satoransky diventa un giocatore che in NBA, soprattutto come atteggiamento, si è visto molto raramente. Al Preolimpico di Victoria ha collezionato 16 punti, 5.5 rimbalzi, 5.5 assist di media, il canestro della vittoria contro il Canada e un dominio a 360° che rende la Repubblica Ceca una mina vagante nella competizione. Anzi, diciamo pure che senza di lui, i cechi non si sarebbero neanche avvicinati ai traguardi raggiunti nell’ultimo triennio. E invece, eccoli qui, tutti sulle spalle di “Sato” per non smettere di sognare.
Il Coach
Ronen GINZBURG: l’allenatore israeliano classe ’63 è sulla panchina della Repubblica Ceca dal post-Euro 2013, raccogliendo i frutti del proprio lavoro specialmente nell’ultimo biennio. Infatti, nel 2019 è riuscito a guidare i suoi uomini (il gruppo era praticamente lo stesso attualmente a Tokyo) a un clamoroso 6° posto nei Mondiali, staccando il pass per il preolimpico poi vinto a Victoria. La sua forza sono le gerarchie ben chiare all’interno del roster: Satoransky il leader, Balvin l’àncora da coinvolgere sempre sulle due metà campo, Vesely e Auda i due lunghi “liberi” e duttili, Bohacik e Schilb i tiratori imprescindibili.
La Possibile Sorpresa
Patrik AUDA: 20 punti contro la Grecia, 14 di media nel Preolimpico e una quantità di piccole grandi cose che rendono Patrik Auda una pedina imprescindibile nello scacchiere della Repubblica Ceca. L’ala 31enne vista anche a Pistoia due stagioni fa ha un gioco prettamente interno, colmo di midrange, semiganci e tagli ben imbeccati da Satoransky. Ottimo bloccante, in difesa è un lungo con il giusto mix tra la mobilità di Vesely e la stazza di Balvin. Proprio per la sua stazza a metà tra un 4 e un 5 potrebbe essere una sorpresa per l’intera competizione.
Pronostico nel girone
3° posto: ciò che ci ha insegnato la Repubblica Ceca negli ultimi anni è che i pronostici su di lei vengono sempre sovvertiti. Le montagne da scalare nel gruppo A sono di quelle belle impegnative ma la forza del gruppo e l’assenza di pressione sulle proprie spalle potrebbe regalare sorprese. Inoltre, affrontare una squadra “materasso” come l’Iran, alza e di molto le chances di vedere la terza qualificata di questo girone ai quarti di finale.
USA

Sono i favoriti dal 1936, anno del primo torneo olimpico di pallacanestro a Berlino, se non addirittura dal 1891, quando il dottor Naismith ci ha regalato questo giochino. Tuttavia, gli Stati Uniti si presentano a Tokyo con qualche grattacapo di troppo dovuto all'”health and safety protocols” (Bradley Beal, Zach LaVine e Jerami Grant, gli ultimi due poi riaggregati), a rinunce per precarie condizioni fisiche (Kevin Love) e al trio uscito da pochissimo dalle NBA Finals (Booker, Middleton e Holiday). Sono degli Stati Uniti forse con il minor talento diffuso mai visto alle Olimpiadi. Se si parla però solo di talento singolo delle prime punte, ecco allora che la squadra di coach Popovich diventa fuori scala, a maggior ragione considerando gli importanti segnali di crescita collettiva intravisti nell’ultima amichevole vinta contro la Spagna.
Precedenti alle Olimpiadi
Si fa prima a dire quando gli Stati Uniti non sono riusciti a raggiungere l’oro nella competizione a cinque cerchi:
Monaco 1972, la famosa e polemica sconfitta in finale per 51-50 contro l’URSS;
Mosca 1980, mancata partecipazione per protesta politica contro l’invasione sovietica dell’Afghanistan;
Seoul 1988, sconfitta in semifinale contro l’URSS per 76-82 e seguente vittoria della medaglia di bronzo ai danni dell’Australia. Dalla successiva Olimpiade, Barcellona 1992, gli USA decidono di non schierare più giocatori del college ma cestisti professionisti.
Atene 2004, sconfitta in semifinale per 81-89 contro l’Argentina della “Generaciòn Dorada” e bronzo conquistato poi nella finalina contro la Lituania.
A Tokyo 2020, gli USA sono arrivati grazie al deludente 7° posto nel Mondiale 2019, valido però come secondo pass (dopo quello rilasciato alla finalista Argentina) per il continente americano. A sconfiggere nei quarti di finale gli americani fu proprio la Francia, ora avversaria nel gruppo A, per 79-89, trascinata dai 43 punti combinati del duo Fournier-Gobert.
Roster
Bam ADEBAYO, C, Miami Heat (NBA)
Devin BOOKER, G, Phoenix Suns (NBA)
Kevin DURANT, A, Brooklyn Nets (NBA)
Jerami GRANT, A, Detroit Pistons (NBA)
Draymond GREEN, A/C, Golden State Warriors (NBA)
Jrue HOLIDAY, G, Milwaukee Bucks (NBA)
Keldon JOHNSON, A, San Antonio Spurs (NBA)
Zach LAVINE, G, Chicago Bulls (NBA)
Damian LILLARD, G, Portland Trail Blazers (NBA)
JaVale MCGEE, C, Denver Nuggets (NBA)
Khris MIDDLETON, G/A, Milwaukee Bucks (NBA)
Jason TATUM, A, Boston Celtics (NBA)
Coach: Gregg POPOVICH (San Antonio Spurs, NBA)
La Stella

Kevin DURANT: abbiamo ancora negli occhi la serie di playoff da eroe sportivo contro i Milwaukee Bucks futuri campioni NBA. Con Team USA, vestirà ancora una volta i panni del leader, a maggior ragione considerando che in area FIBA non esiste letteralmente un singolo giocatore che sia in grado di arginarlo. Con la canotta della propria Nazionale, Durant ha conquistato (da MVP) il Mondiale 2010 in Turchia e due ori olimpici a Londra 2012 e Rio 2016. Nelle amichevoli di avvicinamento a Tokyo 2020, KD ha confermato di essere semplicemente immarcabile, anche (se non soprattutto) quando si tratta di far uscire la palla dai raddoppi e, conseguentemente, facilitare il gioco dei compagni.
Il Coach
Gregg POPOVICH: il santone dei San Antonio Spurs va a caccia del riscatto dopo un Mondiale 2019 da cui, lui in primis, è uscito ridimensionato. In Cina, la sua squadra non sapeva come attaccare la zona (problema ora risolto dall’evoluzione delle difese NBA anche da questo punto di vista) e faceva confusione con le regole FIBA (soprattutto nel gestire al meglio le spaziature più ristrette). A Tokyo 2020, qualsiasi risultato che non sia una medaglia d’oro verrà bollato come una sconfitta. Sta a lui, alla sua esperienza e alla sua capacità di leggere le partite, tenere fede al pronostico.
La Possibile Sorpresa
Keldon JOHNSON: Adebayo e Green saranno i due centri (possono anche condividere il parquet per determinati sprazzi di partita), coloro che dovranno leggere la difesa dopo che gli esterni, su tutti Durant e Lillard, saranno raddoppiati sul pick and roll. Ad agevolare il lavoro della coppia di lunghi, ecco a supporto Keldon Johnson, guardia/ala 21enne super dinamica, letale dal lato debole e a rimbalzo offensivo. In difesa è l’ennesimo jolly di Team USA capace di difendere su 5 ruoli, con predilezione per gli esterni (come fatto ad esempio contro Rubio in amichevole). Dovesse migliorare la mira da tre punti (33% in stagione con gli Spurs), i suoi minuti accanto a Durant, Lillard, Booker/Middleton e Green/Adebayo potrebbero crescere esponenzialmente.
Pronostico nel girone
1° posto: la “fortuna” per gli USA è che nel gruppo A sembrano esserci avversarie con residue chance, sulla carta, anche solo di avvicinarsi alla zona medaglie. Escludendo l’incontro ampiamente impari con l’Iran, sia Francia (fisicamente rilevante ma tecnicamente sfavorita) che Repubblica Ceca (bel collettivo ma privo di sufficiente di talento singolo) potranno permettere a Team USA di continuare la ricerca dell’affiatamento perfetto in vista della fase a eliminazione diretta.
Girone B
(di Cesare Milanti)
Calendario
1ª giornata: domenica 25 luglio
Ore 06.40 Germania – Italia
Ore 10.20 Australia – Nigeria
2ª giornata: mercoledì 28 luglio
Ore 03.00 Nigeria – Germania
Ore 10.20 Italia – Australia
3ª giornata: sabato 31 luglio
Ore 06.40 Italia – Nigeria
Ore 10.20 Australia – Nigeria
AUSTRALIA

87-84, 91-83, 108-69. Contro Argentina, Stati Uniti e Nigeria. L’Australia si presenta ai Giochi Olimpici di Tokyo con i gradi della favorita, e non solo per l’associazione in testa al Power Ranking FIBA. Con le amichevoli giocate a Las Vegas – avrebbe dovuto esserci anche un’altra sfida agli USA, cancellata per rischio contagi – in vista della spedizione nipponica, infatti, i Boomers si sono dimostrati i più in forma tra tutte le 12 Nazionali che si approcciano a quest’avventura olimpica. Pur senza Ben Simmons (ma con un Matisse Thybulle che in area FIBA si è già reso protagonista di serate strabilianti), la squadra che si è qualificata con il miglior piazzamento per una compagine oceanica ai Mondiali 2019 può scrivere una nuova pagina della propria storia cestistica.
Precedenti alle Olimpiadi
Dalle loro parti, fondamentalmente, non c’è partita: su 21 partecipazioni al FIBA Oceania Championship, l’Australia si è portata a casa l’oro 19 volte. E ci mancherebbe, direte voi. Dal 2017, con la fusione del trofeo di cui sopra alla FIBA Asia Cup, i Boomers sono diventati anche campioni asiatici, battendo in finale l’Iran. Il problema sorge quando si parla di Olimpiadi: 0 medaglie – 4 di legno, compresa quella di Sydney 2000 – in più di 60 anni. Sarà questa la volta buona, dopo essersi qualificati a Tokyo? Nei giorni dell’annuncio di Brisbane 2032, con il ritorno di un’Olimpiade in terra australiana, potrebbe davvero aprirsi un nuovo capitolo.
Roster
Aron BAYNES, C, Toronto Raptors (NBA)
Matthew DELLAVEDOVA, G, Melbourne United (AUS)
Dante EXUM, G, Houston Rockets (NBA)
Chris GOULDING, G, Melbourne United (AUS)
Joshua Benjamin GREEN, G, Dallas Mavericks (NBA)
Joe INGLES, A, Utah Jazz (NBA)
Nic KAY, A, Real Betis (ESP)
Jock LANDALE, A/C, Melbourne United (AUS)
Patty MILLS, G, San Antonio Spurs (NBA)
Duop Thomas REATH, C, Illawarra Hawks (AUS)
Nathan SOBEY, G, Brisbane Bullets (AUS)
Matisse THYBULLE, A, Philadelphia 76ers (NBA)
Coach: Brian GOORJAN, Illawarra Hawks (AUS)
La Stella

Patty MILLS: sottovalutato, bistrattato, a volte fin troppo criticato. Patrick Sammy Mills ha visto il suo nome associato spesso a valutazioni del genere, da quando Gregg Popovich l’ha voluto con sé a San Antonio nel 2012, dopo aver assaggiato l’NBA a Portland salvo tornare in Australia prima e approdare in Cina poi a causa del lockout. Eppure, Patty ci ha sempre messo l’anima, tanto in Texas quanto con la maglia della Nazionale. Anzi, soprattutto quando rappresenta la sua Australia, dal 2007 in poi: con i Boomers, il nativo di Canberra diventa un giocatore straordinario, una dinamite a tratti inarrestabile per la foga che sfoggia in campo. E dopo aver vinto 4 campionati d’Oceania, vuole mettersi al collo anche una medaglia olimpica. È l’estate giusta, quella in cui porterà la bandiera della sua Nazione, fieramente indigeno e australiano a vita.
Il Coach
Brian GOORJIAN: californiano di nascita, australiano di adozione: si può riassumere così la parabola di Brian Goorjian, che in Oceania ha trovato letteralmente una seconda casa in cui poter rendere la pallacanestro qualcosa grazie a cui vivere, da giocatore prima e da allenatore poi. In panchina, ha vinto 6 campionati australiani, è stato votato come miglior allenatore dei primi 25 anni di NBL e ha ottenuto un record che ha dell’imbattibile: dal 1990 al 2009, le sue squadre non sono mai arrivate al di sotto di una semifinale. Ha allenato la Nazionale australiana anche dal 2001 al 2008 e ora cerca una rivincita. La premesse, citando le sue parole dopo la vittoria con gli Stati Uniti, sono incoraggianti: “Vincere è una cosa, il processo per farlo è un’altra”.
La Possibile Sorpresa
Jock LANDALE: è cresciuto in Australia, è stato svezzato in America, ha conosciuto l’Europa a Belgrado e ha cercato di farla sua a Kaunas, prima di tornare a dominare in patria e chissà, magari ricominciare il giro. Jock Landale si affaccia alla sua prima Olimpiade con un curriculum di tutto rispetto, arricchito di recente da un titolo e un premio di MVP delle finali NBL con i Melbourne United, dopo un’annata da 16.4 punti, 7.8 rimbalzi, 2.3 assist e 1.4 stoppate a partita. Naviga sotto canestro dove sfrutta i suoi 211 centimetri per 116 chilogrammi, ma sta costantemente migliorando anche dal perimetro e in movimenti più dinamici. Jock’s calling.
Pronostico nel girone
1° posto: l’esperienza e la leadership di Mills e Ingles, l’approccio difensivo di Thybulle, la durezza di Baynes. E poi le capacità realizzative da tre punti di Goulding, la stazza di Landale, il playmaking di Dellavedova ed Exum e tanto altro ancora. L’Australia ha tutto per vincere il Girone B e arrivare più avanti possibile ai Giochi Olimpici. Solo la pressione può far del male ai Boomers.
GERMANIA

Alla vigilia del Torneo preolimpico di Spalato, c’erano pochi dubbi sulla compagine favorita per staccare un pass per il Giappone: i padroni di casa, quella Croazia che cinque anni fa aveva fatto versare lacrime amare alla Torino tinta d’azzurro. Ma nonostante un Bojan Bogdanovic for the ages, i ragazzi di Veljko Mrsic non sono riusciti a imporsi sulla Germania di Henrik Rödl in semifinale. Nella sfida successiva, la finale contro il Brasile, è emersa tutta la versatilità di Moritz Wagner e la compattezza di questo gruppo, che ritrova i Giochi Olimpici a 13 anni di distanza. Parola chiave per la spedizione cestistica tedesca a Tokyo: alchimia.
Precedenti alle Olimpiadi
Dopo l’addio di Dirk Nowitzki, la Nazionale tedesca è incappata in un comprensibile vortice di delusioni, che però sembra aver definitivamente trovato una battuta d’arresto con quest’ultima generazione cestistica. È dal 2008, infatti, che in Germania non si festeggia per un’Olimpiade sul parquet: a Pechino, nel girone di ferro con Stati Uniti, Spagna e Grecia, i tedeschi non riuscirono poi ad imporsi sui padroni di casa, portandosi in patria un misero 10° posto. Negli altri precedenti, nulla di particolarmente rilevante: il miglior piazzamento ottenuto dalla Nazionale cestistica tedesca ai Giochi Olimpici risale al 1992, una settima posizione con annessa sconfitta contro il Dream Team. Ma, soprattutto, la prima Germania unita dopo il crollo del Muro di Berlino.
Roster
Danilo BARTHEL, A, Fenerbahce (TUR)
Robin BENZING, A, Zaragoza (ESP)
Isaac BONGA, G/A, Washington Wizards (NBA)
Niels GIFFEY, G, Zalgiris Kaunas (LTU)
Moado LO, G, svincolato
Andres OBST, G, Bayern Monaco (GER)
Joshiko SAIBOU, G, Dijon (FRA)
Johannes THIEMANN, C, Alba Berlino (GER)
Johannes VOIGTMANN, A/C, CSKA Mosca (RUS)
Moritz WAGNER, A/C, Orlando Magic (NBA)
Lukas WANK, G/A, Braunschweig (GER)
Jan Niklas WIMBERG, A/C, Chemnitz (GER)
Coach: Heinrik RODL, non allena in club
La Stella

Moritz WAGNER: sarebbe stato ingiusto non inserirlo nel miglior quintetto del Preolimpico, visto che nella qualificazione della Germania a Tokyo 2020 c’è tant(issim)o di Moritz Wagner. Reduce da una stagione ad alti (pochi) e bassi (un po’ di più) tra Washington Wizards, Boston Celtics e Orlando Magic, ci si aspettava molto da lui a Spalato. Se nel girone contro Messico e Russia e nella semifinale con la Croazia aveva performato al di sotto delle aspettative, contro il Brasile è emerso tutto il suo predominio, complice un Varejao senza soluzioni difensive: movimenti da guardia in un corpo da 211 centimetri, dinamismo e un’ottima mira dall’arco, per 28 punti complessivi. Wagner cerca una Prima alle Olimpiadi da protagonista, magari sulle note dell’omonimo Wilhelm Richard.
Il Coach
Henrik RODL: ha vinto tanto con la maglia dell’Alba Berlino, dopo essersi formato sotto la guida di Dean Smith a North Carolina. Si è messo al collo un oro agli Europei casalinghi del 1993 e un bronzo ai Mondiali negli Stati Uniti del 2002. Ora, dopo tanta gavetta sulla panchina della sua Nazionale – prima da vice, poi allenando l’U20 -, Henrik Rödl ha confezionato un piccolo miracolo in salsa tedesca, limitando Hezonja prima e Benite poi nelle sfide contro Croazia e Brasile al Preolimpico. La sua Germania arriva a Tokyo senza nulla da perdere: è già un successo per il tecnico tedesco.
La Possibile Sorpresa
Andreas OBST: pur partendo alla vigilia con qualche grado in meno rispetto tanto a Maodo Lo quanto a Joshiko Saibou, queste Olimpiadi potrebbero essere un banco di prova non indifferente per Andreas Obst. Neoarrivato al Bayern Monaco di Andrea Trinchieri, è stato un fattore al Preolimpico e a Tokyo 2020 potrebbe risultare un fattore in uscita dalla panchina tedesca. Nell’ultima stagione a Ulm, per lui 13.4 punti a partita, con il 50.9% dall’arco: uno specialista per Rödl dai 6,75 metri e un bel mastino difensivo.
Pronostico nel girone
4° posto: nonostante le premesse sull’affiatamento elevato e la chimica di squadra ai massimi storici per questa generazione tedesca, la sensazione è che la Germania non abbia soluzioni per limitare tanto l’atletismo della Nigeria quanto il gioco a ritmi serrati dell’Italia, così come l’ingente tasso tecnico di cui dispone l’Australia. Allo stesso tempo, però, non si dovrebbe aspettare ancora più di un decennio per godersi nuovamente la Nazionale tedesca su un parquet olimpico: nessuno di questi 12 sembra incamminarsi sul viale del tramonto.
ITALIA

È tutto vero, anche se ancora stentiamo a crederci: la Nazionale italiana di pallacanestro sarà alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Un traguardo storico, specialmente se ci si rende conto che, all’epoca dell’ultima avventura olimpica azzurra, l’attuale capitano Nicolò Melli aveva da pochi mesi spento 13 candeline, mentre Niccolò Mannion aveva appena 3 anni. A 17 estati dall’argento di Atene, affrontiamo questi Giochi Olimpici con un gruppo affiatato e giovane, con alcuni volti affermati e tanta versatilità. Senza aver nulla (o quasi) da perdere, visto che esserci – dopo aver trionfato al Preolimpico in Serbia, contro i padroni di casa largamente favoriti – è già un risultato di cui andare fieri.
Precedenti alle Olimpiadi
Due argenti e tante – troppe – occasioni sfumate (vedi le medaglie di legno a Roma ’60 e Monaco ’72): si può riassumere così la cronistoria della Nazionale cestistica italiana ai Giochi Olimpici. Atene 2004 e Mosca 1980 – Meo se la ricorda bene, quest’ultima – sono sicuramente le avventure più memorabili per i nostri colori, con due secondi posti arrivati al termine di cavalcate in cui agli Azzurri veniva al massimo affibbiato lo status di “mina vagante”. Al contempo, anni di assenza prolungata dalla massima competizione sportiva: i 16 tra Los Angeles 1984 e Sydney 2000, i 17 dalla Grecia al Giappone. Si torna tra le 12 regine del basket olimpico.
Roster
Simone FONTECCHIO, A, Baskonia (ESP)
Danilo GALLINARI, A, Atlanta Hawks (NBA)
Niccolò MANNION, G, Golden State Warriors (NBA)
Nicolò MELLI, A/C, Olimpia Milano (ITA)
Riccardo MORASCHINI, G/A, Olimpia Milano (ITA)
Alessandro PAJOLA, G, Virtus Bologna (ITA)
Achille POLONARA, A, Fenerbahçe (TUR)
Giampaolo RICCI, A, Olimpia Milano (ITA)
Marco SPISSU, G, Dinamo Sassari (ITA)
Amedeo TESSITORI, C, Virtus Bologna (ITA)
Stefano TONUT, G, Reyer Venezia (ITA)
Michele VITALI, G, Reyer Venezia (ITA)
Coach: Meo SACCHETTI, non allena in club
La Stella

Danilo GALLINARI: lasciamo da parte tutta la confusione della vigilia, le polemiche sterili e le grida sull’onda delle chiamate “meritate” per giocarsi un’Olimpiade. In un palcoscenico che non occupiamo da così tanto tempo, serve l’aiuto del miglior cestista italiano sulla faccia della Terra, a maggior ragione se impossibilitato a partecipare al Preolimpico causa Finali di Conference NBA con i suoi Atlanta Hawks: Danilo Gallinari debutterà ai Giochi Olimpici dopo anni di occasioni sfumate con la Nazionale e una delle sue prime stagioni da chioccia in NBA. Alzerà la cresta, nessun dubbio a riguardo.
Il Coach
Meo SACCHETTI: prima dell’impresa in terra serba, la panchina di Romeo Sacchetti traballava vistosamente tra un addio apparentemente scontato e una conferma assimilabile ad un’oasi in un deserto. E invece, a 40 (+1) anni di distanza da Mosca, il nativo di Altamura ritrova i Giochi Olimpici con un gruppo che urla “futuro”. Meo ci ha messo il suo, ciò che serviva per realizzare l’irrealizzabile: ha caricato di responsabilità i più “esperti” (Polonara), quelli in rampa di lancio (Fontecchio) e chi giocava la prima grande competizione internazionale con la maglia azzurra (Mannion). Si è fidato dei suoi giocatori, coinvolgendoli dal primo all’ultimo minuto, dal complesso primo tempo con Porto Rico alla magica serata con la Serbia. Ha fatto il Coach, con la C maiuscola.
La Possibile Sorpresa
Michele VITALI: la ricetta segreta per sovvertire le aspettative della vigilia e ribaltare il pronostico contro la Serbia ha avuto due ingredienti in particolare, parte integrante del gioco di Sacchetti: difesa aggressiva e apertura del campo per sfruttare i tiri dal perimetro. A tal proposito, dunque, nonostante un minutaggio prevedibilmente limitato, la possibile sorpresa di questa spedizione azzurra non può non essere Michele Vitali. Prima della nuova avventura italiana con la Reyer Venezia, il fratello di Luca vuole fare la sua parte in uscita dalla panchina.
Pronostico nel girone
2°/3° posto: Con l’Australia principale favorita per la pole position nel Girone B e la Germania che parte con qualche metro di svantaggio rispetto alle altre contendenti, la sensazione è che gli Azzurri dovranno battagliare principalmente con la Nigeria per una qualificazione alla fase finale nipponica. Ma adesso che a Belgrado abbiamo preso la bicicletta, tanto vale pedalare fino all’ultimo.
NIGERIA

Prima di incappare in una pesante (ma comprensibile) sconfitta contro l’Australia, la Nigeria aveva fatto il bello e cattivo tempo in quel di Las Vegas: prima una storica vittoria 90-87 contro gli Stati Uniti, poi il bis 94-71 contro l’Argentina, mostrando tantissimi spunti interessanti in vista dei Giochi Olimpici. Staccato il pass in quanto miglior compagine africana ai Mondiali 2019 (17° posto), la Nazionale nigeriana ha optato per un profondo rinnovamento per l’Olimpiade nipponica: un gruppo giovanissimo (età media di 25 anni, con il solo Ekpe Udoh oltre i 30), dai fisici con pochi eguali e che gioca un basket freneticamente entusiasmante. La FIBA ha dato loro fiducia, classificandoli quarti nel proprio Power Ranking Olimpico: andranno oltre le aspettative?
Precedenti alle Olimpiadi
Quella di Tokyo sarà la terza spedizione olimpica nella storia della Nazionale cestistica nigeriana, con una generazione di talenti quasi esclusivamente nuova a questo tipo di palcoscenico. Le precedenti due partecipazioni risalgono alle altrettanto recenti Olimpiadi di Londra 2012 e Rio 2016, in cui i D’Tigers raccolsero rispettivamente un 10° e un 11° posto. Ma come anticipato, in Giappone si vedranno solamente volti nuovi con la maglia nigeriana. Un’ottima occasione per aprire un ciclo e tracciare una strada ambiziosa verso il futuro.
Roster
Precious ACHIUWA, C, Miami Heat (NBA)
Calab AGADA, G, Hapoel Beer Sheva (ISR)
Obi EMEGANO, G, Fuenlabrada (ESP)
Chimezie METU, A, Sacramento Kings (NBA)
Ike NWAMU, G, BC Samara (RUS)
Jordan NWORA, A, Milwaukee Bucks (NBA)
Jahlil OKAFOR, C, Detroit Pistons (NBA)
Josh OKOGIE, G, Minnesota Timberwolves (NBA)
Kz OKPALA, G, Miami Heat (NBA)
Miye ONI, G/A, Utah Jazz (NBA)
Ekpe UDOH, C, Virtus Bologna (ITA)
Gabe VINCENT, G, Miami Heat (NBA)
Coach: Mike BROWN, assistente ai Golden State Warriors (NBA)
La Stella

Josh OKOGIE: degli 8 giocatori NBA che vanta a roster la Nazionale nigeriana, Josh Okogie è indubbiamente il miglior prodotto tra esperienza alle spalle – nonostante la giovane età, dato che parliamo di un classe ’98 – e doti atletiche. Cresciuto a Georgia Tech e con un passato nell’U19 statunitense, ha scelto di rappresentare la Nigeria in occasione dei Mondiali 2019. Chiamato dai Minnesota Timberwolves al Draft 2018, è entrato a far parte del quintetto titolare con la partenza di Jimmy Butler in direzione Miami. Ha grande propensione ad attaccare il ferro, verticalità e un fisico statuario: contenerlo sarà dura per tutti, l’Italia è avvisata.
Il Coach
Mike BROWN: come anticipato in precedenza, per la Nigeria è arrivata una vera e propria rivoluzione alla vigilia dei Giochi Olimpici: Alexander Nwora (padre di Jordan, neocampione NBA e convocato nei 12 di Tokyo) ha lasciato spazio in panchina a Mike Brown, tecnico dalla ventennale esperienza in America e assistente di Steve Kerr ai Golden State Warriors dal 2016. Quest’ultimo dato è sintomatico del gioco espresso dai D’Tigers nelle amichevoli in preparazione ai Giochi Olimpici, con un basket giocato in velocità e in cui vengono sfruttate celermente le lacune difensive avversarie. Una sfida non indifferente per l’ex coach dei Cleveland Cavaliers, che ha deciso di lasciare fuori dalla lista dei convocati Stan Okoye, Ben Uzoh, Ike Diogu e Michael Gbinije, ossia i quattro giocatori con esperienza alle Olimpiadi nella lista preliminare della squadra. Scelta coraggiosa, pagherà?
La Possibile Sorpresa
Chimezie METU: questa Nazionale, in realtà, si presenta a Tokyo 2020 con svariate possibili sorprese: per Miye Oni, Jahlil Okafor, Kz Okpala e Precious Achiuwa, ad esempio, si tratterà dell’esordio in gare ufficiali con la Nigeria. Chimezie Metu, però, sembra rispecchiare l’elemento che più potrebbe beneficiare di una competizione di tale importanza: dopo un paio di annate traballanti tra San Antonio e Austin Spurs, sembrava aver trovato un’altra esperienza poco formativa ai Sacramento Kings. Nell’ultima parte di stagione, invece, ha collezionato minutaggi importanti, ripagando la fiducia nei suoi confronti. Una buona Olimpiade con la Nigeria, magari con una medaglia e ruotando sotto canestro con Udoh e Okafor, potrebbe farlo crescere ancora di più.
Pronostico nel girone
2°/3° posto: con l’Australia favorita nel girone e la Germania presumibilmente con qualche defezione di troppo, la Nigeria battaglierà con l’Italia per la certezza di un passaggio del turno. Da segnarsi sul calendario, dunque, la sfida in programma il 31 luglio prossimo alle 6:40 italiane: servirà un’altra prestazione simile a quella di Belgrado per gli Azzurri, perché i ragazzi di Mike Brown vogliono lasciare Tokyo con qualche soddisfazione e fisicamente potrebbero crearci grossi grattacapi in tutti i ruoli.
Girone C
(di Edoardo Pollero)
Calendario
1ª giornata: lunedì 26 luglio
Ore 06.40 Argentina – Slovenia
Ore 14.00 Giappone – Spagna
2ª giornata: giovedì 29 luglio
Ore 06.40 Slovenia – Giappone
Ore 14.00 Spagna – Argentina
3ª giornata: domenica 1 agosto
Ore 06.40 Argentina – Giappone
Ore 10.20 Spagna – Slovenia
ARGENTINA

La “Generaciòn Dorada” farà da sfondo all’ennesima partecipazione olimpica dell’Argentina dato che il suo ultimo baluardo, Luis Scola, sarà presente in campo per la sua quinta sinfonia a cinque cerchi. I giovani Bolmaro (2000) e Caffaro (2000) andranno a ringiovanire un roster identico per metà a quello che ha ottenuto il secondo posto due anni fa al Mondiale. Gallizzi metterà altra legna nel ruolo di centro, Vaulet prende il posto di Redivo rimpolpando lo spot delle ali. L’albiceleste prenderà parte ai giochi come unica squadra del continente americano accanto agli USA, vista l’esclusione del Brasile (sconfitto nella finale del Preolimpico di Spalato dalla Germania) e il già citato piazzamento nella FIBA World Cup.
Precedenti alle Olimpiadi
La medaglia d’oro conquistata ai giochi olimpici di Atene 2004 in finale contro l’Italia rimane il più grande successo nella storia della Nazionale. Non qualificata a Sydney 2000, El Alma Argentina ha sempre poi preso parte alle Olimpiadi nel nuovo millennio giocando una finale iridata e due di consolazione, queste ultime valse un bronzo a Pechino e un quarto posto a Londra. A Tokyo l’obiettivo principe sarà cancellare la brutta figura rimediata cinque anni fa, un ottavo posto dovuto all’eliminazione prematura subita per mano di Team USA.
Dall’introduzione della pallacanestro alle olimpiadi estive, esclusa una finale 3°/4° posto persa nel 1952 ad Helsinki, i sudamericani non hanno particolarmente brillato addirittura non partecipandovi dal 1956 al 1992 (nel 1980 si qualificarono, ma furono costretti a lasciare il posto vacante per motivi politici). Gli unici precedenti alle Olimpiadi contro le squadre del gruppo C sono le due sconfitte maturate contro la Spagna nelle edizioni del 2004 e del 2016.
Roster
Leandro BOLMARO, G, FC Barcelona (ESP)
Nicolas BRUSSINO, A, Herbalife Gran Canaria (ESP)
Francisco CAFFARO, C, Virginia Cavaliers (NCAA)
Facundo CAMPAZZO, G, Denver Nuggets (NBA)
Gabriel DECK, A, Oklahoma City Thunder (NBA)
Marcos DELIA, C, Pallacanestro Trieste (ITA)
Tayavek GALLIZZI, C, Instituto (ARG)
Patricio GARINO, A, svincolato
Nicolas LAPROVITTOLA, G, svincolato
Luis SCOLA, A/C, Pallacanestro Varese (ITA)
Juan Pablo VAULET, A, Manresa (ESP)
Luca VILDOZA, G, New York Knicks (NBA)
Coach: Sergio HERNANDEZ, non allena in club
La Stella

Facundo CAMPAZZO: argentino di nascita, spagnolo di adozione viste le sette stagioni trascorse tra Murcia e soprattutto Madrid che lo hanno consacrato come uno dei migliori playmaker del basket targato FIBA. Alla soglia dei 30 anni ha deciso di lasciare l’Europa per approdare oltreoceano, dove in poco tempo ha trovato il tifo di un pubblico scettico come quello statunitense e un’intesa speciale con Nikola Jokic.
L’estro, la fantasia e l’imprevedibilità di Facu saranno il faro guida dell’albiceleste, desiderosa di cancellare la pessima prestazione di Rio e di regalare al nativo di Cordoba una medaglia d’oro che andrebbe a completare una bacheca trofei già colma di successi di ogni tipo.
Il Coach
Sergio HERNANDEZ: la decisione di rimanere sulla panchina della nazionale Argentina per guidarla in quel di Tokyo è la prova di quanto cuore e quanta voglia di rivalsa abbia il coach di Bahia Blanca dopo una difficile stagione 2020-2021. Il COVID lo ha costretto anzitempo ad abbandonare il suo lavoro come capo allenatore di Zaragoza per fare ritorno a casa e stare vicino alla famiglia. Sergio ha detto di aver faticato a scegliere solo dodici giocatori dato il talento a disposizione. Secondo lui, a livello individuale questo team è migliore rispetto a quello del Mondiale 2019. Giocatori esperti e giovani, questo il mix scelto da Hernandez per andare alla caccia della medaglia più importante.
La Possibile Sorpresa
Leandro Nicolas BOLMARO: giocatore più spettacolare della Liga ACB, fresco campione di Spagna con il Barcellona, club con cui è anche arrivato a disputare una Final Four di Eurolega persa all’ultimo atto contro l’Anadolu Efes. Alla primissima esperienza in una manifestazione così importante, la maturità mostrata in campo nella stagione 2020-2021 ci ha detto quanto Leandro Bolmaro possa diventare un fattore per la propria nazionale in questa Olimpiade. Al termine di Tokyo 2020 potrà decidere se approdare in NBA oppure proseguire la sua avventura in blaugrana. Giocatore duttile, capace di giocare tre ruoli in campo FIBA e di farlo con la stessa intensità su entrambi i lati del campo. Potrebbe essere la dinamo necessaria per spingere l’Argentina al turno successivo.
Pronostico nel girone
3° posto: un crimine metterli alla gogna già dalla fase ai gironi, ma se la Spagna è come kryptonite per l’albiceleste, l’avversario a cui lasciare il passo potrebbe essere la Slovenia di Luka Doncic apparentemente più fresca e pronta a fare la voce grossa. Non ci sarebbe comunque da scoraggiarsi, perché il terzo posto non significherà obbligatoriamente game over. Luis Scola vorrà dare un addio dignitoso alla Selección sebbene non ci sarà il pubblico a tributargli la doverosa standing ovation dopo cinque Olimpiadi disputate.
GIAPPONE

In un girone di ferro che si rispetti non manca mai la squadra materasso. L’ingrato ruolo di capro espiatorio del gruppo C verrà interpretato dai padroni di casa, animati dal senso del dovere e dalla voglia di rendere onore alla competizione. A guidare la selezione nipponica ci saranno Rui Hachimura e Yuta Watanabe, diventati ambasciatori della pallacanestro del Sol Levante nella NBA. Coach Lamas ha integrato nel gruppo anche gli statunitensi naturalizzati Edwards e Schafer, volti noti della B.League. Il Giappone partecipa di diritto alla manifestazione olimpica in quanto paese ospitante.
Precedenti alle Olimpiadi
Dopo quasi mezzo secolo, 45 anni per essere precisi, il Giappone ritorna sul parquet con la propria selezione maschile. Quella di Tokyo 2020 sarà la settima apparizione all’Olimpiade, la seconda in qualità di paese ospitante dopo quella del 1964, la prima senza dover affrontare la fase di qualificazione. I risultati ottenuti non sono mai stati edificanti: il miglior piazzamento è stato un 9° posto ottenuto a Berlino 1936, anno del loro debutto assoluto. I nipponici hanno avuto un solo confronto con le squadre presenti nel loro girone: a Monaco nel 1972, furono battuti dalla Spagna con il risultato di 76-87.
Roster
Yudai BABA, A, svincolato
Gavin EDWARDS, A/C, Chiba Jets Funabashi (JPN)
Rui HACHIMURA, A, Washington Wizards (NBA)
Tenketsu HARIMOTO, A, Nagoya Diamond Dolphins (JPN)
Makoto HIEJIMA, G, Utsunomiya Brex (JPN)
Kosuke KANAMARU, A, Seahorses Mikawa (JPN)
Avi SCHAFER, C, Seahorses Mikawa (JPN)
Daiki TANAKA, G, Alvark Tokyo (JPN)
Yuki TOGASHI, G, Chiba Jets Funabashi (JPN)
Leo VENDRAME, G, Sun Rockers Shibuya (JPN)
Hugh WATANABE, A, Ryuyku Golden Kings (JPN)
Yuta WATANABE, A, Toronto Raptors (NBA)
Coach: Julio LAMAS, non allena in club
La Stella

Rui HACHIMURA: l’ala grande dei Washington Wizards sarà il portabandiera durante la cerimonia d’apertura di Tokyo 2020, un onore e una grande responsabilità per il classe 1998 alla sua primissima Olimpiade. Dopo aver conquistato i play-off con Westbrook e Beal, il prodotto di Gonzaga dovrà tirare fuori tutta la propria leadership per mettere i bastoni tra le ruote delle ben più quotate avversarie presenti nel gruppo C.
Il Coach
Julio LAMAS: assistente allenatore dell’albiceleste di bronzo a Pechino 2008, il coach originario di Buenos Aires siede sulla panchina asiatica dal 2017. La sua esperienza trentennale divisa tra Argentina e Spagna (tra cui Baskonia e Real Madrid) lo consacra come uno dei selezionatori più esperti della competizione. Un fattore chiave sarà instillare nei propri uomini la sicurezza in loro stessi anche quando il punteggio potrebbe essere scoraggiante. Il punto focale del suo gioco sarà la zona matchup con ripartenze veloci in transizione e penetrazioni al ferro, sfruttando la fisicità dei propri lunghi.
La Possibile Sorpresa
Yudai BABA: in Australia è visto come un eroe sebbene vi abbia militato solamente nel corso dell’ultima stagione. Soprannominato ‘Tokyo Drift’ per la velocità con cui arriva a canestro anche dopo rapidi cambi di direzione, il nativo di Toyama possiede i mezzi necessari (e una discreta dose di sfacciataggine) per conquistarsi il titolo di giocatore più divertente del suo girone. Nominato DPOY della sua franchigia dopo aver collezionato 31 palle rubate e 9 stoppate in stagione, Baba è famoso anche per le sue schiacciate, così uniche da avere un nome proprio: le “Baba Boom”.
BA-BA-B🇯🇵UNCE!
— The NBL (@NBL) July 20, 2020
@babaseyo will be bringing plenty of bounce to the @MelbUnitedHQ backcourt in #NBL21 just ask @TwitterSportsJP, @B_LEAGUE & @TexasLegends.
🎵 'Night 2' for Nujabes @TakuBeats #馬場雄大 #YudaiBaba pic.twitter.com/OMaER4D5xl
Pronostico nel girone
4° posto: davanti a nazionali come Argentina e Spagna solitamente ci si inchina, non solo come forma di rispetto, ma anche per manifesta superiorità. Aggiungiamo al calderone la Slovenia di Luka Doncic e il risultato è un Giappone all’ultimo posto senza diritto di replica. L’idea di Lamas e dei giocatori è quella di far appassionare un pubblico scettico ad uno sport che non gode di grande visibilità. Qui a Tokyo ci si gioca l’orgoglio, perciò l’obiettivo è di essere all’altezza della competizione, piantando una piccola bandiera nel grande mondo della pallacanestro.
SLOVENIA

Campioni d’Europa in carica, la Slovenia si appresta ad essere la spina nel fianco per qualsiasi avversaria considerata l’imbattibilità in competizioni ufficiali. Privi dell’MVP di Eurobasket 2017 Goran Dragic, i balcanici si affideranno al talento di Doncic e al ritmo che imprimerà alla partita. Un nutrito gruppo di giocatori del Cedevita sarà il collante necessario a tenere alto lo spirito, mentre i colpi per il K.O. saranno a cura dei lunghi moderni Cancar e Tobey. Questa è stata la pallacanestro mostrata dalla nazionale di Sekulic al Preolimpico di Kaunas, dove con quattro vittorie su quattro (l’ultima ai danni dei padroni di casa della Lituania) ha staccato il pass per Tokyo 2020.
Precedenti alle Olimpiadi
Debutto assoluto in campo olimpico per la Slovenia, la cui posizione nel ranking FIBA non rende giustizia. L’assenza ai mondiali in Cina, mancati per non aver potuto schierare i migliori uomini possibili durante le qualificazioni, li ha fatti scivolare al sedicesimo posto con un coefficiente di 521,2. L’età media del roster (28 anni) coincide quasi con la data del debutto assoluto avvenuto 29 anni fa (22 Giugno 1992) dopo la scissione della Jugoslavia. Il 1992 e il 2008 sono stati gli unici due anni in cui la selezione slovena ha giocato le qualificazioni per i giochi olimpici, entrambe chiuse con un nulla di fatto nonostante il positivo rapporto tra vittorie e sconfitte (9 W 6 L complessive).
Roster
Jaka BLAZIC, G, Cedevita Olimpija (SLO)
Vlatko CANCAR, A, Denver Nuggets (NBA)
Jakob CEBASEK, A, Dinamo Bucuresti (ROU)
Ziga DIMEC, C, Cedevita Olimpija (SLO)
Luka DONCIC, G, Dallas Mavericks (NBA)
Zoran DRAGIC, G, TD Systems Baskonia (ESP)
Gregor HROVAT, A, Cholet Basket (FRA)
Edo MURIC, A, Cedevita Olimpija (SLO)
Aleksej NIKOLIC, G, BCM Gravelines-Dunkerque (FRA)
Klemen PREPELIC, G, Valencia (ESP)
Luka RUPNIK, G, Cedevita Olimpija (SLO)
Mike TOBEY, C, Valencia (ESP)
Coach: Aleksander SEKULIC, ERA Nymburk (CZE)
La Stella

Luka DONCIC: non servirebbero presentazioni, poiché ogni aggettivo di fianco al suo nome o al suo stile di gioco definirlo superfluo sarebbe eufemico. A 18 anni si è reso protagonista di un Europeo, disputando la finale in condizioni non ottimali per via di un problema alla caviglia. Il torneo di Kaunas lo ha visto passeggiare sulle avversarie, così Tokyo sarà il luogo dove provare ad aggiungere una medaglia (magari d’oro) ad una bacheca già stracolma di trofei a soli 22 anni di età. La capacità di costringere le dirette concorrenti a giocare al suo ritmo è il classico bug nel sistema che le manda in tilt. Se non fosse per il suo fisico lontano dall’essere scultoreo, potremmo parlare della sua capacità nel chiudere qualsiasi gara in tripla doppia senza nemmeno sudare.
Il Coach
Aleksander SEKULIC: allenatore giovane chiamato alla primissima esperienza in competizioni di questo calibro. Il successo in terra baltica ha dato prova di come il neo-coach dell’ERA Nymburk sia pronto a guidare una nazionale debuttante all’ennesimo miracolo sportivo. Poter contare su giocatori di esperienza internazionale e su Luka Doncic rende il compito meno pesante, ma il merito di Sekulic è quello di aver creato una chimica di squadra invidiabile, difficile da ritrovare in compagini più esperte.
Come visto nel torneo di qualificazione per Tokyo 2020, il gioco della Slovenia sarà basato sulle penetrazioni di Doncic, il quale sarà raddoppiato, triplicato e riempito di falli. Da non dimenticare i lunghi Tobey e Cancar, abili nel pick&pop, presenze costanti fuori dall’arco e pronti a colpire su ogni disattenzione.
La Possibile Sorpresa
Vlatko CANCAR: non ha trovato grande spazio in un roster profondo come quello dei Nuggets, ma ha saputo ritagliarsi un ruolo da spalla durante il torneo di Kaunas. La capacità di giocare da 4 e da 5 in campo europeo unita all’abilità nel tiro dai 6.75m, lo rendono a tutti gli effetti uno dei pericoli principali per le squadre avversarie, costrette a trovare contromisure non così semplici. L’ideale per non dare riferimenti alle altre compagini è sfruttarlo in uscita dalla panchina, sia da sostituto di Tobey sia da cambio di Muric, anche se la coppia di torri composta da Vlatko e dal centro del Valencia renderebbe complicato qualsiasi ingresso in area slovena.
Pronostico nel girone
2° posto: difficile definire sorpresa una Nazionale il cui miglior giocatore è anche uno dei top nella NBA. La Slovenia ha evitato le manie di protagonismo volando sempre basso e autodefinendosi un gruppo di amici che si diverte, ma i mezzi per chiudere l’Olimpiade con una medaglia ci sono. Il debutto con l’Argentina darà un quadro preciso su quale tra le due nazionali dovrà sudarsi il passaggio al turno successivo; escludendo il Giappone dalla corsa, l’ultima gara contro la Spagna potrebbe addirittura consegnare ai ragazzi di Sekulic un inaspettato primo posto. L’obiettivo finale sarà quello di perdere la propria imbattibilità con Doncic sul parquet il più tardi possibile: Eurobasket 2017 (9-0) e Pre-Olimpico 2021 (4-0) docent.
SPAGNA

Questa olimpiade darà con ogni probabilità l’ultimo saluto a gran parte della Spagna campione del mondo in carica. Non ci sarà solo l’addio ai fratelli Gasol (Pau sicuro, Marc vedremo), dato che anche “El Chacho” Rodriguez e i madrileni Fernandez e Llull monteranno in sella per la cavalcata finale. Gli iberici però non si fanno trovare impreparati e così con Alocen e Garuba daranno via alla nuova generazione di talenti che terrà alto l’onore delle Furie Rosse già a Tokyo 2020. Seconda nel ranking FIBA, la Spagna ha staccato il suo pass grazie alla vittoria ottenuta nel Mondiale di due anni fa in finale ai danni dell’Argentina, sfida che vedremo riproporsi qui nel gruppo C.
Da segnalare però una perdita importante dell’ultimo minuto: Juancho Hernangomez, dichiarato arruolabile nonostante un acciacco alla spalla, non parteciperà ai Giochi Olimpici causa veto imposto dalla sua squadra di club, i Minnesota Timberwolves. Al suo posto, richiamato Xabi Lopez-Arostegui.
Precedenti alle Olimpiadi
Presenza fissa della competizione, la Spagna ha mancato la qualificazione solamente tre volte, l’ultima ad Atlanta 1996. Sesta apparizione consecutiva (la quattordicesima totale), l’Olimpiade è diventata territorio di conquista solamente a partire da Pechino 2008, dove gli spagnoli hanno conquistato la medaglia d’argento perdendo in finale solamente da Team USA. Nel 2012 la replica di quattro anni prima con un altro secondo posto (sconfitti ancora dagli Stati Uniti) e nel 2016 un bronzo ottenuto ai danni dell’Australia in un’avvincente finalina (89-88 il punteggio finale).
Esclusa la finale persa nel 1984 a Los Angeles, storicamente la Spagna ha collezionato solo piazzamenti ottenendo meno di quanto sperato. Contro le squadre del proprio girone, la selezione iberica ha avuto quattro sfide ai Giochi, tutti chiusi positivamente: due vittorie ai danni dell’Argentina (87-76 Atene 2004; 92-73 Rio 2016) e due sul Giappone (66-64 Roma 1960; 87-76 Monaco di Baviera 1972).
Roster
Alberto ABALDE, A, Real Madrid (ESP)
Alex ABRINES, A, FC Barcelona (ESP)
Victor CLAVER, A, Valencia (ESP)
Rudy FERNANDEZ, G, Real Madrid (ESP)
Usman GARUBA, A, Real Madrid (ESP)
Marc GASOL, C, Los Angeles Lakers (NBA)
Pau GASOL, C, FC Barcelona (ESP)
Guillermo “Willy” HERNANGOMEZ, C, New Orleans Pelicans (NBA)
Sergio LLULL, G, Real Madrid (ESP)
Xabi LOPEZ-AROSTEGUI, A, Valencia (ESP)
Sergio RODRIGUEZ, G, Olimpia Milano (ITA)
Ricky RUBIO, G, Minnesota Timberwolves (NBA)
Coach: Sergio SCARIOLO, Virtus Bologna (ITA)
La Stella

Ricky RUBIO: quando indossa la divisa della nazionale si trasforma in un giocatore inarrestabile. Alle già eccezionali doti come passatore, Rubio aggiunge punti pesanti e una difesa asfissiante su qualsiasi portatore di palla. Motore psicologico della squadra, Ricky vorrà riscattare l’ennesima stagione NBA chiusa senza il raggiungimento dei playoff. All’argento di Pechino e al bronzo di Rio de Janeiro ha intenzione di aggiungere la medaglia d’oro, uno dei pochi tasselli mancanti in un palmarès già ricco di successi, ultimo dei quali il Mondiale 2019 di cui è stato MVP e assoluto protagonista.
Il Coach
Sergio SCARIOLO: fresco di firma come nuovo head coach della Virtus Bologna, il nativo di Brescia non necessita di presentazioni pantagrueliche visto il curriculum che si porta dietro. Sulla panchina della selezione iberica ha ottenuto successi tali da consacrarlo come il miglior allenatore nella storia della propria Nazionale. L’obiettivo a Tokyo è chiudere con una medaglia d’oro e, vista l’unione e la coesione del gruppo, questa sembra essere l’Olimpiade buona dopo i recenti due argenti e un bronzo.
La Possibile Sorpresa
Usman GARUBA: il giorno di Spagna-Argentina (29 Luglio) avrà un doppio significato per il giocatore di origini nigeriane: in primis la possibilità di collezionare un gettone con la Nazionale maggiore e poi, durante la mattinata nipponica del 30 luglio, di conoscere quale franchigia della NBA punterà su di lui al Draft. Garuba però è già un professionista esemplare, non sarà l’emozione a tradirlo e la sua convocazione a Tokyo 2020 è tutt’altro che frutto della casualità. Il 2021 infatti è sembrato essere l’anno della consacrazione finale per il talento del Real Madrid, il cui apice è arrivato durante la serie playoff di Eurolega contro l’Anadolu Efes.
Pronostico nel girone
1° posto: il debutto contro il Giappone dovrebbe spianare la strada a “La Roja“. Una vittoria li lancerebbe già verso una qualificazione sicura. Nelle amichevoli che hanno preceduto l’Olimpiade si è visto lo stato di forma dei convocati, sempre in pieno ritmo partita e nonostante il loro motore non girasse ancora al massimo. Le insidie arriveranno con il doppio confronto Argentina e Slovenia, ma il gruppo presente a Tokyo è un mix di talento sopraffino ed esperienza, forse il meglio assortito dell’intera manifestazione. In ottica fase finale, la Spagna può considerarsi una delle tre favorite alla medaglia d’oro con Australia e USA.
Calendario dai quarti di finale
Come detto, avanzano ai quarti di finale le prime due classificate dei tre gironi e le due migliori terze.
Le otto qualificate verranno suddivise in due gruppi da quattro squadre ciascuno.
Nel primo ci sono le vincitrici dei rispettivi di gironi + la migliore seconda; nel secondo ci sono le restanti quattro squadre. Il 1 agosto, giorno che conclude la prima fase, ci sarà il sorteggio dei quarti di finale che si terranno martedì 3 agosto ai soliti orari 03.00, 06.40, 10.20 e 14.00.
Le semifinali sono in programma per giovedì 5 agosto alle ore 06.15 e 13.00 mentre sabato 7 agosto, il giorno delle finali, assisteremo a un evento più unico che raro. Infatti, si giocherà prima la partita che varrà la medaglia d’oro (alle ore 04.30) e successivamente quella valida per il bronzo (ore 13.00). Il motivo di questa scelta? Molto probabilmente per permettere agli spettatori statunitensi di assistere alla partita in prima serata e non in piena notte.
3×3 femminile: l’Italia ci prova!
(di Matteo Puzzuoli)
Oltre ai nostri condottieri sul parquet 28×14, l’Italbasket dirà la sua anche sui campi 11×15 del torneo 3×3 femminile, disciplina al debutto nelle Olimpiadi senior (era già stata inclusa in quelle giovanili di Singapore 2010). A difendere il nostro tricolore all’Aomi Urban Sport Park di Tokyo ci saranno Rae D’Alie, Chiara Consolini, Marcella Filippi e Giulia Rulli, allenate dall’esperto coach Andrea Capobianco.
Al torneo olimpico partecipano 8 Nazionali. Si inizia con un unico girone all’italiana in cui tutte le squadre si scontreranno a vicenda. Avanzano alla fase a eliminazione diretta le migliori sei: le prime due classificate volano direttamente in semifinale mentre gli altri due slot validi per l’assegnazione delle medaglie se li giocheranno in uno scontro diretto la terza contro la sesta e la quarta contro la quinta.
Le regole del 3×3 sono le stesse che vigono in ogni campetto del mondo: vince chi arriva primo a 21 (oppure chi è avanti nel punteggio al termine dell’unico tempo di gioco da 10 minuti) e un canestro vale un punto se realizzato all’interno dell’arco dei 6.75, due punti se il tiro viene scoccato da fuori. Ogni palla contesa finisce alla difesa, dopo ogni fischio si riparte dalla punta con il passaggio della sfera dal difensore all’attaccante. Inoltre, a seguito di ogni canestro subito o rimbalzo difensivo catturato bisogna uscire fuori dall’arco dei due punti prima di poter riattaccare.
Per “regolare” la disciplina, un’azione offensiva può durare al massimo 12 secondi. Oltre ai falli sul movimento di tiro (che costano un tiro libero se commesso dentro l’arco, due opportunità se fuori), il “bonus” nel 3×3 si raggiunge a quota 7 falli. Quando viene commesso il 7°, 8° e 9° fallo di squadra, si concedono all’avversario due tiri liberi con rimbalzo sul secondo. Dalla 10ª penalità in poi, oltre ai due liberi, chi subisce fallo avrà anche il possesso palla.

Sì, okay ma… le Azzurre possono puntare alle medaglie? Dato che si parla delle campionesse del mondo in carica dal 2018 la risposta non può che essere affermativa. Le Nazionali più temibili, sulla carta, sono Francia e USA mentre Giappone, Russia e Cina potrebbero giocarsi il podio assieme alle Azzurre. Essendo comunque una competizione così compressa e durando così poco tempo le partite, le sorprese sono letteralmente dietro l’angolo.
L’Italbasket si aggrappa sulle spalle di Rae D’Alie, playmaker di 160 cm dall’estro incontenibile e l’autrice del canestro della vittoria nel torneo preolimpico di Debrecen contro le padroni di casa dell’Ungheria. “Rae Rae” è inoltre l’MVP del Mondiale 2018, una Leader con la elle maiuscola per il supporto che dà sempre alle sue compagne. Consolini, Filippi e Rulli, invece, sono tre veterane che sanno il fatto loro e che non si spaventano di niente e di nessuno. Insomma, gli ingredienti per fare uscire fuori una bella ricetta ci sono tutti. Quindi… forza Azzurre!
Calendario delle Azzurre e della fase a eliminazione diretta
Sabato 24 luglio
Ore 10.30: Italia – Mongolia
Ore 14.25: Italia – Francia
Domenica 25 luglio
Ore 03.40: Italia – Romania
Ore 07.25: Italia – Cina
Lunedì 26 luglio
Ore 07.25: Italia – Giappone
Ore 10.55: Italia – USA
Martedì 27 luglio
Ore 10.35: Italia – Russia
Ore 13.30 o 14.50: quarto di finale
Mercoledì 28 luglio
Semifinali
Ore 10.00/10.30
Finale per il bronzo
Ore 13.45
Finale per l’oro
Ore 14.55