Trofeo LBA
Il trofeo LBA (Ciamillo-Casoria - Ozbot)

LBA Serie A 2021/2022: la guida Overtime

Le squadre e tutti i giocatori che saranno protagonisti in questa nuova stagione di LBA Serie A sono raccolti qui nella mega-guida di Overtime

Appena terminata un’intensissima Supercoppa, è giunto il momento di immergerci definitivamente nella nuova stagione di LBA Serie A 2021/22. Riuscirà la Virtus Segafredo Bologna a restare sul trono d’Italia? Chi raggiungerà la Final Eight e i playoff? Chi lotterà per non retrocedere? Insomma, c’è tanta attesa e prima della sfida inaugurale di sabato sera tra GeVi Napoli e AX Armani Exchange Milano, ecco la guida Overtime per non arrivare impreparati alla prima palla a due del campionato.

Oltre a un esaustivo quadro generale sulla off-season delle varie squadre – proposte qui in ordine alfabetico -, troverete una scheda sui giocatori a roster e sul coach di ogni singola squadra.

Per chiudere, i motivi per cui bisogna seguire ognuna delle 16 protagoniste nel nostro campionato.

Buona lettura e buona stagione a tutti!

A cura di:
Riccardo Crisci
Roberto Gennari

Mikhail Laurenza
Riccardo Mele
Cesare Milanti
Edoardo Pollero
Matteo Puzzuoli

Filippo Stasi

ALLIANZ  PALLACANESTRO TRIESTE

(Di Riccardo Mele)

La grande novità della nuova stagione dei triestini è sicuramente il cambio in panchina: dopo ben 11 stagioni si è conclusa l’era Dalmasson. Il coach della doppia promozione (A2 nel 2012 e A1 nel 2018) ha lasciato la squadra giuliana per tornare nella “sua” Venezia. Al suo posto Franco Ciani, già vice del coach mestrino la scorsa stagione e nuovamente capo allenatore di una squadra di Serie A dopo l’esperienza con Livorno datata 2007.

Per quanto riguarda il roster solo 4 giocatori sono stati confermati rispetto alla passata stagione: Juan Manuel Fernández, Daniele Cavaliero, Marcos Delía e Andrejs Gražulis. Da segnalare gli addii di Matteo Da Ros, accasatosi a Cantù dopo 5 stagioni in maglia biancorossa, e di Andrea Coronica, anche se quello di “capitan corazza” è un addio che sa di arrivederci.

Sette sono invece i volti nuovi, a partire dal colpo di mercato Adrian Banks, giocatore dalle straordinarie qualità offensive e stella indiscussa della squadra. Per la regia, a dividersi i minuti con Fernández, la dirigenza ha puntato sul classe ‘97 Corey Sanders, reduce da una buona stagione nel campionato polacco. Tutta italiana la coppia di ali piccole formata da Fabio Mian, specialista dall’arco dei 6,75m, e Luca Campogrande, anche se quest’ultimo si è dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico e sarà indisponibile per l’inizio della stagione. Per sopperire alla temporanea assenza dell’ex Reyer è stato tesserato Lodovico Deangeli, prodotto delle giovanili triestine, nella passata stagione all’APU Udine. Reparto lunghi completato con gli arrivi di due giocatori che possono ricoprire sia il ruolo di ala forte che quello di centro: dopo 4 stagioni negli USA torna in Italia Alessandro Lever, promettente talento di scuola reggiana pronto a dimostrare di poter dire la sua in Serie A. Sagaba Konate, ventiquattrenne maliano di grande potenza fisica proveniente dal PAOK Salonicco, sarà molto probabilmente il 5 titolare, e già in preseason ha fatto vedere cose davvero interessanti.

Obiettivo dei giuliani sono i playoff e le Final Eight di Coppa Italia, già raggiunti entrambi nella passata stagione. E il fatto di non giocare le coppe è sicuramente un vantaggio rispetto alle dirette concorrenti. Compito di coach Ciani sarà quello di dare un’identità ad una squadra che si è rinnovata per 2/3, dando quell’impronta difensiva che è il suo marchio di fabbrica e impostando l’attacco sui pick n’ roll e sulle penetrazioni per liberare la batteria di tiratori, oltre a sfruttare il talento offensivo di Banks che potenzialmente ha ancora 20 punti a partita nelle mani.

Adrian Banks Trieste 2021
Adrian Banks con la maglia dell’Allianz Pallacanestro Trieste (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Adrian Banks #1 – Viene da una stagione non brillantissima in maglia Fortitudo, dove ha comunque chiuso a quasi 17 punti di media. A Trieste sarà il punto di riferimento della fase offensiva e tutti i palloni pesanti passeranno per le sue mani. Conosce molto bene il nostro campionato, ha esperienza e un talento che, nonostante la carta d’identità dica (quasi) 36, non è mai stato in discussione.

Corey Sanders #3 – Fisico esplosivo e gambe veloci, il ragazzo è alla prima esperienza in Italia dopo i 2 anni passati tra Portogallo e Polonia dove ha mostrato buone qualità e collezionato cifre interessanti (miglior assistman del campionato polacco con 7.4 di media uniti a 18.0 punti e 4.3 rimbalzi). Più combo-guard che play puro, dividerà i minuti in cabina di regia con Fernández. Discreto tiratore e gran penetratore, avrà il compito di liberare il campo per gli esterni in uscita dai blocchi.

Juan Manuel Fernàndez #4 – Il “Lobito” è alla sua quinta stagione in biancorosso. Playmaker vecchia scuola, uomo d’ordine ed eccellente passatore, ha in mano le chiavi della manovra triestina. Giocatore clutch quando serve e buon difensore, ha nella delicatezza fisica il suo tallone d’Achille. Se gli infortuni non lo tormenteranno il pick n’ roll con Konate potrebbe essere un’arma offensiva devastante.

Sagaba Konate #5 – Il nativo di Bamako è l’acquisto più interessante del mercato dei giuliani. Fisico da giocatore di football, gran senso del rimbalzo e arsenale offensivo completo, seppur ancora perfezionabile. Viene da una stagione in Grecia, al PAOK Salonicco, dove ha chiuso con 6.9 punti e 4.4 rimbalzi in 15 minuti di utilizzo medio. Potenzialmente un giocatore dominante che può essere una delle sorprese del campionato.

Lodovico Deangeli #8 – Prodotto delle giovanili, ala piccola dal fisico longilineo, è rientrato alla base per tamponare l’assenza momentanea di Campogrande. Ottima opportunità per lui di confermare le buone qualità già mostrate in A2 nelle precedenti stagioni disputate con le maglie di Biella e Udine. Con i friulani è arrivato ad un passo dalla promozione chiudendo con 3.8 punti e 3.8 rimbalzi a partita.

Fabio Mian #9 – Fortemente voluto da coach Ciani, il ragazzo di Moraro sarà il 3 titolare. Giocatore duttile e di grande esperienza, all’occorrenza può anche occupare lo spot di guardia. Mortifero tiratore dall’arco, viene da una stagione eccellente con la maglia della Vanoli Cremona, chiusa in doppia cifra per punti segnati (11.1, con quattro partite oltre i 20 punti), con il 44.7% da 2, il 36.3% da 3, e l’83% ai liberi.

Marcos Delìa #12 – Confermato dopo l’ottima stagione dello scorso anno, è reduce dall’Olimpiade giocata con la sua Argentina. Centro “old school” dai piedi buoni e dalle mani educate, fa della costanza di rendimento il suo punto di forza. Unico 5 puro del roster, abile nel gioco spalle a canestro, si dividerà con Konate i minuti nel pitturato. Nella passata stagione ha chiuso con 10.6 punti e 5.5 rimbalzi in 22 minuti di utilizzo.

Daniele Cavaliero #18 – Veterano della squadra, il 37enne neo-capitano avrà molteplici ruoli fuori e dentro il campo. Partirà dalla panchina per dare fiato a Banks, e all’occorrenza potrà occupare anche lo spot di 1. Tiratore sempre pericoloso dall’arco dei 3 punti e letale se entra in striscia. È lui l’uomo spogliatoio e la chioccia per i giovani del roster.

Luca Campogrande #21 – L’ex Reyer viene da una travagliata stagione in laguna. In accordo con la società ha deciso di operarsi al tendine d’Achille per poter essere operativo al 100% a stagione in corso. Ala piccola con mani educate, aveva mostrato ottime qualità già ai tempi della Fortitudo. Ha chiuso la passata stagione con 3.6 punti di media e il 51.5% dall’arco dei 6,75m.

Andrejs Grazulis #24 – Fino all’infortunio e al conseguente intervento al ginocchio il lettone aveva mostrato grandi qualità in entrambi i lati del campo. Può potenzialmente occupare 3 ruoli, dall’ala piccola al centro, e sa essere pericoloso sia dentro che soprattutto fuori dall’arco. 8.3 punti e 5.5 rimbalzi sono statistiche che non dicono realmente quanto sia importante il ragazzo per il gioco dell’Allianz.

Alessandro Lever #25 – Dopo 4 anni passati alla Grand Canyon University il lungo altoatesino è approdato alla corte di coach Ciani. Fisico asciutto e mani educate, può occupare entrambi gli slot interni, ma sa essere pericoloso anche da fuori. Ha chiuso il suo ultimo anno negli USA con 13.3 punti e 5.7 rimbalzi a partita, con un eccellente (per un 2.08m) 37.8% dalla linea dei 3 punti.

Perché seguire l’Allianz Pallacanestro Trieste?

La squadra è stata assemblata con il giusto mix di gioventù ed esperienza, con giocatori di provate qualità (Banks su tutti) e scommesse davvero intriganti come Sagaba Konate. Se trovano in fretta la giusta chimica di gruppo possono essere la mina vagante del campionato. Se poi, come ci auguriamo, verranno di nuovo riaperti i palazzetti andare a giocare davanti ai 7.000 del PalaTrieste sarà dura per chiunque.

AX ARMANI EXCHANGE MILANO

(Di Cesare Milanti)

Una regular season italiana sempre in testa, un inizio di stagione scoppiettante con la Supercoppa Italiana di settembre, la Coppa Italia vinta sul proprio parquet e un’annata europea finalmente ai vertici della competizione. Dunque, l’Olimpia Milano 2020/2021 è stata un successo, giusto? Beh, se il terzo posto in Eurolega ha lasciato un retrogusto sia dolce per come è andata a finire che amaro per come avrebbe potuto essere sfidare quell’Anadolu Efes, il 4-0 in favore della Virtus Bologna in campo nazionale sa tanto di spugna gettata. L’Armani Exchange che si presenta ai nastri di partenza dell’annata 2021/2022, dunque, viaggia sugli stessi binari di quella precedente, con la consapevolezza di dover e poter rimanere attaccati a tutti i treni disponibili dall’inizio alla fine e con l’obiettivo di vincere più partite possibili.

Nell’estate ci sono stati addii più difficili da digerire, come quelli di LeDay e Punter, entrambi diretti al Partizan Belgrado, e altri più comprensibili, chi per età (i ritorni di Andrea Cinciarini e Vladimir Micov, uno a Reggio Emilia e l’altro al Buducnost) e chi per mancanza di spazio (Jeff Brooks, giunto a Venezia, Michael Roll, Jakub Wojciechowski e Davide Moretti, in prestito a Pesaro). Ma al contempo sono arrivati giocatori dal tasso tecnico elevatissimo: il rientrante Nicolò Melli, il veterano NBA Troy Daniels e l’arrembante greco Konstantinos Mitoglou. E poi giocatori funzionali come Jerian Grant e Devon Hall, oltre a italiani pronti ad allungare le rotazioni portando contributi di qualità in uscita dalla panchina, come Giampaolo Ricci e Davide Alviti. Senza considerare la conferma dei vari Sergio Rodriguez, Kyle Hines, Shavon Shields, Luigi Datome, Malcolm Delaney, fino ad arrivare a Coach Ettore Messina.

Ci sarà la voglia di rivalsa dopo i titoli di coda senza standing ovation di maggio, giugno e settembre in Supercoppa, così come si vedrà un’Armani Exchange in grado di cambiare volto a seconda dell’avversario, del contesto e del periodo in cui scenderà in campo. Un roster pieno di stelle, dal figliol prodigo Nicolò Melli al comandante Chacho Rodriguez, dal veterano Kyle Hines a un Shavon Shields a caccia di un’altra stagione ad altissimo livello. Al contempo, una compagine in cui potenzialmente potrebbero rubare la scena sia Konstantinos Mitoglou che Jerian Grant, seguendo la scia lasciata da Zach LeDay e Kevin Punter. Insomma, una Milano da gustarsi settimana dopo settimana, pronta a far scivolare di dosso la pressione che le si creerà attorno.

Kyle Hines Milano 2021
L’àncora di Milano sarà sempre Kyle Hines (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Nicolò Melli #9 – Nella consistente campagna acquisti della terza Milano di Ettore Messina, spicca tra tutti un ritorno atteso da diverso tempo nella città meneghina: dopo aver lasciato l’Italia nel 2015 per vestire le maglie di Bamberg, Fenerbahce, New Orleans Pelicans e Dallas Mavericks (4 punti e 2.8 rimbalzi di media nelle 23 partite giocate nella squadra di Luka Doncic), Nicolò Melli vestirà nuovamente il biancorosso all’ombra della Madonnina. L’obiettivo? Rinnovare la sua collezione di trofei con l’Olimpia dopo lo Scudetto del 2014.

Jerian Grant #10 – Un altro acquisto “americano”, sia per nazionalità che per background: a Milano arriva uno dei tre figli di Harvey Grant, uno dei nipoti di un una leggenda come Horace Grant e il fratello di Jerai e Jerami Grant, il primo visto in Italia con Brindisi e il secondo reduce da svariate stagioni ad alto livello in NBA. Classe ’92, Jerian Grant vanta un’esperienza pluriennale in America, ma viene dalla sua prima annata europea, al Promitheas, con medie da 14.8 punti, 4.2 rimbalzi and 6.7 assist nel campionato greco: rafforzerà il pacchetto guardie meneghino con versatilità e armi nascoste.

Sergio Rodriguez #13 – “Chachismo, Sangria y Alegria”: è su queste note che i tifosi dell’Olimpia Milano vogliono tornare a popolare il Mediolanum Forum, caricati dalla grinta del playmaker spagnolo. Con un curriculum come il suo, Sergio Rodriguez offre sempre qualcosa in più allo sviluppo dei possessi dei biancorossi, come un giocatore esperto pronto a estrarre la carta giusta dal mazzo anche nei momenti di estrema difficoltà.

Kaleb Tarczewski #15 – Una stazza corporea che non ha semplicemente eguali nel nostro campionato, con un comparto tecnico-tattico in costante via di sviluppo: a Kaleb Tarczewski manca un po’ di grinta per entrare di diritto nei migliori lunghi del campionato, continuando a sfruttare le sue chance anche in campo europeo. Questa sarà la sua quinta stagione al Forum, dunque da lui ci si attende il salto di qualità definitivo.

Giampaolo Ricci #17 – Ha affrontato Milano in una Finale Scudetto trionfante per la Virtus Bologna, e ora cercherà di fare uno sgambetto alla sua ex squadra: Giampaolo Ricci è passato dall’essere un rispettabile giocatore nella media a elemento chiave per la compagine campione d’Italia, tanto sul parquet che nella chimica dello spogliatoio. Porta con sé maturità, leadership e le caratteristiche fondamentali di un lungo moderno.

Paul Stephan Biligha #19 – Quando è stato chiamato in causa, Paul Biligha ha sempre risposto presente. È con prestazioni convincenti in uscita dalla panchina che si è meritato la conferma da parte della società biancorossa, dopo essere sbarcato a Milano da Venezia nel luglio 2019. Con compagni di reparto come Kyle Hines e Nicolò Melli, non può che aumentare ulteriormente il suo apporto per i minuti di turnover che gli verranno offerti.

Riccardo Moraschini #21 – Dopo aver regalato il 9 al rientrante Nicolò Melli e aver vissuto un’estate da sogno con la Nazionale italiana, Riccardo Moraschini si prepara alla sua terza stagione con l’Armani Exchange. Ormai un veterano del nostro campionato, l’ex Brindisi offre flessibilità alle rotazioni di Ettore Messina, oltre a un grande spirito di sacrificio, mostrato anche in svariate uscite europee.

Devon Hall #22 – Presentarsi bene in un nuovo contesto professionale vuol dire essere già a metà dell’opera, e le prime dichiarazioni di Devon Hall dopo il suo passaggio all’Olimpia sono alquanto rassicuranti: “Avrò la grande opportunità di confrontarmi al livello europeo più alto possibile e al tempo stesso di migliorare come giocatore grazie ad uno staff tecnico di grande esperienza”. Classe ’95, dopo una prima stagione in Europa con medie da 14.1 punti (47.7% dal campo), 3.8 rimbalzi e 3.9 assist in Bundesliga con Bamberg, l’ex OKC testerà le sue abilità in uscita dalla panchina con Milano.

Malcolm Delaney #23 – Era arrivato a Milano con il compito di alzare il livello del backcourt biancorosso, e in buona parte della stagione ha largamente dato il suo contributo. Per riportare lo Scudetto al Mediolanum Forum, però, c’è bisogno del miglior Malcolm Delaney, visto specialmente al Lokomotiv Kuban. Per questo motivo, l’ex Barcellona e Atlanta Hawks è parso determinato nelle settimane che hanno preceduto l’inizio della sua stagione italiana.

Konstantinos Mitoglou #24 – La prima esperienza a livello professionale fuori dalla Grecia di Konstantinos Mitoglou coincide con una sfida affascinante alla corte di Ettore Messina. Classe ’96, arrivato con il pedigree ambizioso di uno dei più talentuosi lunghi europei, l’ex Panathinaikos offre allo stesso tempo esperienza e una struttura fisica da non sottovalutare. Nell’ultima stagione, ha raccolto un rendimento da 9.3 punti e 5.4 rimbalzi a partita in Eurolega.

Troy Daniels #30 – Se Grant e Hall hanno già vissuto una prima annata nel Vecchio Continente, per Troy Daniels l’avventura milanese rappresenterà un’inedita scoperta dopo sette anni in NBA con altrettante franchigie. L’ex Denver Nuggets e Phoenix Suns porta a Milano un invidiabile tiro da 3 (vanta un 39.5% in carriera dal perimetro) e la voglia di immergersi in un mondo tutto da scoprire: “Mi sento un uomo fortunato, ho solo voglia di venire e dare alla squadra tutto quello che posso”.

Shavon Shields #31  – Quando con Trento aveva giocato delle Finali Scudetto da protagonista proprio contro Milano, in molti si aspettavano un suo exploit. Il livello che Shavon Shields ha raggiunto con Baskonia prima e con l’Armani Exchange poi, però, supera tutte le aspettative: l’americano naturalizzato danese è ormai uno dei 3 più completi d’Europa, con delle medie da 14.2 punti, 3.6 rimbalzi e 2.6 nella scorsa LBA. Imprescindibile.

Davide Alviti #40 – La giusta chiamata dopo una stagione ad altissimo livello in campo nazionale equivale al passaggio di Davide Alviti in maglia Armani Exchange. Reduce da un’annata da 11 punti, 4.6 rimbalzi e 1.1 assist di media, tirando con il 44.2% dall’arco, il nativo di Alatri sublima un percorso in continua ascesa fino ai vertici del nostro basket: porterà energia e tiro dal perimetro in uscita dalla panchina, magari anche in qualche gara di Eurolega.

Kyle Hines #42  – Si scrive “Kyle Hines”, si legge “un armadio di difesa ed esperienza”. È sempre stato abituato a navigare sotto canestro, ma se avete visto qualche partita di Milano nella scorsa stagione, può anche fare da playmaker aggiunto. Il 35enne americano vuole la sua quinta Eurolega, che da queste parti manca da ormai troppi anni, e il suo primo Scudetto: la concorrenza è agguerrita sia in Italia che in Europa, ma c’è un veterano in più per l’Olimpia.

Luigi Datome #70 – Dal Bosforo ai Navigli il passo è breve, specialmente se alle tue spalle hai una carriera ricca di successi: Luigi Datome si prepara alla sua seconda stagione con l’Olimpia Milano, con la prima in cui ha ricoperto il ruolo inedito (ma necessario, visto l’avanzare degli anni) di elemento chiave in determinati momenti della gara. La sua capacità d’adattamento è un pregio non indifferente, che rende felice Ettore Messina tanto in LBA quanto in Eurolega.

Coach Ettore Messina – Virtus Bologna, Treviso CSKA Mosca, Real Madrid, Italia. E poi due esperienze da assistente allenatore in NBA, con i Los Angeles Lakers prima e i San Antonio Spurs poi. Fino al ritorno in patria, sulla panchina dell’Olimpia Milano: la carriera di Ettore Messina parla da sola, con il tecnico nativo di Catania che ha fatto incetta di trofei in ogni prestigiosa panchina in cui ha allenato. Dopo una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e un terzo posto in Eurolega, la posta in palio rimane alta anche per la sua terza stagione milanese.

Perché seguire l’AX Armani Exchange Milano?

Perché dopo quella tripla sbagliata da Kevin Punter nella semifinale di Eurolega contro il Barcellona, la carica della squadra di Ettore Messina per la prossima stagione sarà ai massimi storici. Il duello (a distanza, ma non troppo) con la Virtus Bologna promette spettacolo e sarà interessante vedere sul campo i cambiamenti strutturali da parte dei milanesi dopo un mercato a dir poco avvincente.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI

(di Filippo Stasi)

È cominciato un nuovo ciclo a Sassari. Considerati gli addii di coach Pozzecco e Marco Spissu, due dei personaggi più iconici e maggiormente riconoscibili della Dinamo Sassari delle ultime stagioni, la società ha deciso di cambiare rotta e intavolare un nuovo progetto tecnico, investendo su un allenatore, Demis Cavina, voglioso di dimostrare di valere la panchina di un club ambizioso di Serie A.

La scorsa stagione coach Cavina ha sfiorato la promozione nella massima serie da capo allenatore di Torino, e in generale nell’ultimo decennio è transitato da tante piazze della Serie A2, quali Veroli, Scafati, le due neopromosse Tortona e Napoli, Imola e Udine. L’offerta giunta da Sassari rappresenta per Cavina una sfida stimolante, a maggior ragione se si valuta il roster, talentuoso e sufficientemente profondo per sostenere il doppio impegno di campionato e FIBA Basketball Champions League.

Rispetto alla passata stagione, il Banco di Sardegna è cambiato sensibilmente in alcuni ruoli chiave, a partire dall’asse play-lungo. Partiti Marco Spissu e Miro Bilan, sono sbarcati in Sardegna Anthony Clemmons e Christian Mekowulu, interpreti decisamente più dinamici ed esuberanti dal punto di vista atletico rispetto ai loro predecessori. Tra gli altri volti nuovi, spicca quello di Tyus Battle, guardia statunitense dal notevole potenziale realizzativo – in Supercoppa già lo ha messo in mostra – mentre fanno ritorno in Sardegna sia il giovane rampante Ousmane Diop sia l’inossidabile David Logan, che a 38 anni suonati sente di avere ancora tanto da dare alla pallacanestro. Importantissime, inoltre, le conferme di Burnell e Bendzius nei due spot di ala, così come del nucleo di veterani formato da Stefano Gentile, Luca Gandini e ovviamente capitan Giacomo Devecchi. Fa specie pensare che nel 2007, quando Demis Cavina arrivò a Sassari e ci rimase da capo allenatore per ben due anni, Devecchi era già alla Dinamo. E di lì in poi, non l’ha mai lasciata.

Tra conferme di spessore e cambiamenti radicali, tra ‘senatori’ e atleti in rampa di lancio, il Banco di Sardegna Sassari dovrà certamente trovare un equilibrio dentro e fuori dal campo. Tuttavia, non c’è dubbio che la squadra di Demis Cavina sia affamata al punto giusto e che l’obiettivo preposto dalla dirigenza sia quello di confermarsi nella parte alta della classifica ed essere competitiva su più fronti possibili, in Italia e non solo. La vera discriminante per capire se Sassari potrà rientrare nella cerchia delle contender allo Scudetto, sarà, con ogni probabilità, la qualità della metà campo difensiva che capitan Devecchi e compagni riusciranno a mettere in campo, con continuità.

David Logan Sassari 2021
David Logan è tornato a Sassari e sicuramente farà divertire i tifosi sardi (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

David Logan #3 – Dopo aver trascorso le ultime due stagioni a Treviso – l’ultima conclusa al quarto posto nella classifica dei top scorer della Lega, con 17.3 punti di media a gara – David Logan fa ritorno a Sassari a 5 anni di distanza dal biennio 2014-2016 nel quale la Dinamo ha vinto una Supercoppa Italiana (2014), una Coppa Italia (2015, con lo stesso Logan MVP) e il Campionato (sempre 2015). ‘Il Professore’ ritorna dunque in Sardegna ancora affamato, in grande forma e pronto a garantire esperienza, leadership e sangue freddo nei momenti nel quale sarà richiesto.

Anthony Charle Clemmons #5 – Uno dei volti nuovi e più intriganti della Dinamo 2021/22. Clemmons è una combo guard molto abile ad attaccare la difesa avversaria dal palleggio, sia in penetrazione che in arresto e tiro. Non gli mancano ball-handling e mezzi atletici per smarcarsi e sostenere contatti contro eventuali aiuti dei difensori in area. Coach Cavina gli chiederà anche di mettere in ritmo i compagni e in questo l’originario di Lansing, Michigan, sarà chiamato al salto di qualità, considerato che sarà presumibilmente il playmaker titolare del Banco di Sardegna. Per lui, l’anno scorso in Bosnia all’Igokea, 13 punti e 3.6 assist di media in Champions League. 

Luca Gandini #7 – Alla seconda stagione consecutiva a Sassari, Luca Gandini continuerà ad offrire il suo contributo prezioso alla causa del Banco di Sardegna. Oltre a dar fiato ai lunghi titolari garantendo minuti di sostanza sotto i tabelloni, Gandini sa rendersi utile come uomo squadra e collante, dando l’esempio ai più giovani ogni giorno in allenamento.

Giacomo Devecchi #8 – Il ‘Ministro della Difesa’ è un’istituzione vivente ormai in quel di Sassari. Sedicesima stagione consecutiva con i colori della Dinamo tatuati indelebilmente sulla pelle per il capitano, costretto a fermarsi lo scorso gennaio a causa della rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. Rientrato in campo in Supercoppa alla ricerca della miglior condizione, il suo contratto lo lega al Banco di Sardegna fino al 2024 e fino a quel giorno ‘Jack’ non farà mai mancare pressione difensiva, grinta e giocate da vero capitano.

Kaspar Treier #8 – Il ventiduenne estone, alla terza stagione in Italia, vuole continuare il suo percorso di crescita individuale al fine di riuscire ad offrire minuti di qualità alla squadra in uscita dalla panchina. Ala duttile e strutturata fisicamente, Treier fa del tiro da 3 punti e della fisicità in post basso due dei suoi punti di forza, ma ha margine di crescita per diventare una ‘minaccia’ anche in altre situazioni di gioco. Nelle partite di Supercoppa, coach Cavina in alcuni frangenti lo ha anche schierato da 5 tattico.

Massimo Chessa #10 – Tornato a Sassari per la fase conclusiva dello scorso campionato, lui che a Sassari ci è nato e cresciuto, Chessa è l’hombre del pueblo della Dinamo. Un riferimento per compagni e tifosi, oltre che per il suo allenatore che sa di poter fare affidamento sul suo numero 10 per ampliare le rotazioni, quandunque ce ne sarà bisogno. E in quel caso, Chessa darà il suo apporto in termini di pericolosità perimetrale e regia.

Jason Burnell #14 – Seconda stagione in maglia Banco di Sardegna Sassari per l’ex canturino, determinato a confermarsi sugli alti livelli della scorsa stagione. Ala piccola che può ricoprire anche il ruolo di ala forte (se non addirittura di centro), Burnell fa dell’energia, dell’etica del lavoro e della duttilità i suoi principali punti di forza. Ottimo rimbalzista, abile passatore e attaccante in post basso, JB è potenzialmente un giocatore capace di concludere più partite in tripla doppia, peraltro sfiorata in più di un’occasione la scorsa stagione.

Eimantas Bendzius #20 – Anche per l’ala forte lituana si tratta della seconda stagione consecutiva in Sardegna. Bendzius ha impressionato per l’impatto che ha avuto nel campionato italiano, rendendosi protagonista di giornate realizzative davvero eccezionali. Tiratore molto temibile da 3 punti, sa anche colpire vicino a canestro sfruttando la sensibilità di tocco di cui è dotato e tutta la lunghezza delle sue leve. Assieme a Burnell compone un tandem davvero ben assortito e bilanciato nei due ruoli di ali titolari.

Christian Mekowulu #21 – Christian Mekowulu sbarca a Sassari conscio di essere chiamato a dare continuità a quanto di buono fatto vedere la scorsa stagione con la maglia di Treviso. Lungo muscolare, verticale, ma con discreta mano dalla media distanza e buonissima mobilità laterale, alla Dinamo dovrà dare sia protezione del ferro sia copertura sui cambi difensivi sul pick ‘n roll nella metà campo difensiva. Il problema, paradossalmente, sarà quello di contenere i suoi eccessi di generosità ed energia, che in passato lo hanno portato a spendere falli banali evitabili.

Stefano Gentile #22 – Il più grande dei fratelli Gentile, alla quarta stagione alla Dinamo, pur essendo ormai un veterano della Serie A rimane un giocatore capace di portare freschezza e fantasia in campo, qualsiasi sia il momento della partita nel quale viene chiamato in causa. Tiro da fuori con o senza ritmo, capacità di inventare soluzioni a giochi rotti e di leggere i movimenti dei compagni sono qualità che contraddistinguono da sempre il figlio di Nando, pronto, una volta di più, a divertirsi e far divertire il pubblico del PalaSerradimigni.

Tyus Akili Battle #23 – Prodotto di Syracuse alla prima esperienza in Italia, dopo una stagione in VTB League all’Enisey (da 12.6 punti di media) e una in G-League, Tyus Battle è pronto a mettere in mostra il suo grande talento offensivo. Il nuovo numero 23 della Dinamo è un attaccante puro, istintivo, tecnicamente molto pulito e capace di infiammare il pubblico con una serie di giocate da highlights. Da lui, Clemmons e Logan passerà gran parte dell’attacco della Dinamo, il migliore della Serie A 2020/21. Il trio statunitense dispone senza dubbio di una dose di talento sufficiente a guidare il Banco di Sardegna nuovamente in cima a questa speciale classifica.

Ousmane Diop #25 – L’ultima annata in prestito a Torino da 17.6 punti e 8 rimbalzi di media non è certo passata inosservata in casa Dinamo, che ha tempestivamente riabbracciato il lungo italiano nato in Senegal, pronto a misurarsi nuovamente con la massima serie dopo averla solo assaggiata nel 2018. Coinvolto anche da Meo Sacchetti in Nazionale durante la preparazione all’Olimpiade estiva, Diop è un 4/5 di prospettiva, già molto duttile e poliedrico a dispetto dei soli 21 anni di età. Davanti a sé ha Mekowulu e Bendzius, ma il ragazzo scalpita.

Jacopo Borra #99 – Pivot che fa della stazza e della presenza nel pitturato le sue qualità migliori, Borra va a dare profondità e centimetri a un reparto lunghi, quello della Dinamo, che pare ben assemblato se si considerano le caratteristiche dei singoli. Borra, dopo diversi anni trascorsi in serie A2 – l’ultima stagione a Treviglio da 10.9 punti e 8.2 rimbalzi di media a gara – ha deciso di accettare la sfida di salire di categoria e dimostrare di poter dire la sua anche nel massimo campionato nazionale.

Coach Demis Cavina – Considerato che il roster della Dinamo non è stato stravolto da cima a fondo, il cambiamento più grande forse è stato attuato alla guida tecnica. Salutato Pozzecco, il Presidente Sardara e il DS Pasquini hanno puntato con convinzione su Demis Cavina, che torna a misurarsi con la massima serie dopo oltre un decennio. Si tratta di un ritorno in Sardegna per l’allenatore bolognese, che ha già seduto sulla panchina di Sassari dal 2007 al 2009, quando sfiorò la promozione nella massima serie, poi conquistata dalla Dinamo l’anno seguente.

Perché seguire il Banco di Sardegna Sassari?

Sassari tradizionalmente è una squadra che sa scaldare il pubblico del PalaSerradimigni esprimendo una pallacanestro esuberante, frizzante, spiccatamente offensiva, a tratti spregiudicata e costantemente giocata ad alti ritmi. Anche andando ad analizzare i componenti del roster della stagione 2021/22, viene da pensare che questo trend non verrà interrotto. Logan e compagni sono pronti a far divertire e battere il cuore dei tifosi della Dinamo e di tutti gli appassionati di pallacanestro.

BERTRAM DERTHONA BASKET TORTONA

(Di Mikhail Laurenza)

La stupenda serie finale di A2 tutta piemontese contro Torino ha regalato la prima storica promozione alla Bertram Dethona Basket Tortona, che si presenta sul palcoscenico più luminoso del basket italiano con l’intenzione di rimanerci per lungo tempo. Squadra che vince non si cambia o almeno, cambia molto poco: seguendo questo mantra la società del patron Gavio ha confermato gran parte dei protagonisti della passata stagione, a partire ovviamente da coach Marco Ramondino, al quarto anno sulla panchina dei Leoni. Ai suoi ordini ci saranno ancora cinque elementi a rappresentare lo zoccolo duro del roster, ovvero il terzetto azzurro formato da Bruno Mascolo – MVP della finale cadetta e pronto finalmente al grande salto – Riccardo Tavernelli e Luca Severini, affiancato dai due USA Jalen Cannon e Jamarr Sanders.

Dal mercato sono invece arrivati Ariel Filloy, che porterà la sua esperienza in cabina di regìa, e Tyler Cain per dare ulteriore solidità al reparto lunghi. Il terzo veterano è il Chris Wright, rientrato in Italia dopo due anni passati fra Polonia e Turchia: proprio durante quest’ultima esperienza, con la canotta dell’Afyon, il playmaker americano ha giocato al fianco di JP Macura, guardia versatile, atletica e con grande mano da fuori, sui cui la dirigenza tortonese ha deciso di puntare le proprie fiches. La seconda scommessa del GM Ferencz Bartocci ha invece il volto di Mike Daum, autore di due stagioni positivissime ad Obradoiro e tiratore di striscia dotato di un buon primo passo, in grado con i suoi 206 centimetri di crearsi molti mismatch favorevoli vicino e lontano da canestro.

Completano il roster due azzurri importanti in uscita dalla panchina, vale a dire il centro classe ‘97 Riccardo Cattapan, arrivato da Brindisi, e l’ala ventitreenne Joseph Mobio, al debutto in LBA dopo le grandi cose fatte vedere fra Capo D’Orlando e Udine. La profondità e la qualità complessiva fanno dunque di Derthona una cenerentola sui generis, arrivata fra le grandi tutt’altro che per caso, per restarci stabilmente: una prova è la splendida Cittadella dello sport in fase di costruzione, all’interno della quale si troverà un palazzetto da 5000 posti pronto ad ospitare finalmente i tifosi, che per il momento dovranno tifare per i bianconeri fra le mura del PalaFerraris di Casale Monferrato.

Mike Daum Tortona 2021
Uno dei giocatori più interessanti del campionato, Mike Daum (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Chris Wright #3 – L’ex playmaker di Georgetown torna in Italia per vestire la sesta casacca differente in altrettante stagioni, voluto alla corte di Ramondino per aumentare la fisicità del backcourt e garantire qualità nei momenti in cui Mascolo sarà in panchina. Con quasi 5 assist di media in carriera, Wright è il tipo di giocatore in grado di armare la mano dei tanti tiratori piemontesi.

Leonardo Rota #4 – Il giovane esterno classe 2003 userà questa stagione per fare esperienza ed imparare dai prestigiosi compagni che avrà affianco.

Jalen Cannon #5 – Dopo aver dominato per quattro anni il campionato di A2, Jalen Cannon si appresta al meritato esordio nel massimo campionato. Pedina fondamentale nell’ultima trionfale stagione dei Leoni il lungo da Allentown, nonostante i “soli” 198 centimetri di altezza è un giocatore letale nel pitturato, oltre ad essere uno straordinario rimbalzista offensivo grazie alla sua tecnica e ad un istinto che lo porta sapere prima dove cadrà la palla.

Riccardo Tavernelli #8 – Stagione da debuttante anche per il capitano della Bertram, dopo aver passato tutta la carriera fra i campi di B e A2. Arrivato ai 30 anni il playmaker di Monza rappresenta un giocatore di sicura affidabilità, capace di dare ordine ai suoi compagni e di trasformarsi in tiratore temibilissimo sugli scarichi. Nei momenti caldi delle partite la squadra è passata spesso da lui, ottenendo giocate decisive nella maggior parte dei casi.

Ariel Filloy #12 – Altro cecchino quasi infallibile con il risultato in bilico, l’esterno azzurro con sangue argentino porta un bagaglio di esperienza infinito grazie alle sue quindici stagioni trascorse sui campi di LBA. Le sue caratteristiche gli consentono di giocare indifferentemente play o da guardia, rendendolo un compagno perfetto sia per Mascolo che per Tavernelli o Wright.

Bruno Mascolo #14 – MVP dell’ultima finale di A2, il playmaker di Castellammare di Stabia vestirà la casacca della Bertram per la quinta stagione consecutiva. Lo scorso campionato ha segnato la definitiva consacrazione ad alto livello per un giocatore che fa della forza fisica, delle incursioni al ferro e della leadership i suoi punti di forza principali. Dopo l’esordio in A nel 2015 con Torino, è pronto a recitare finalmente un ruolo da protagonista.

Riccardo Cattapan #18 – Il lungo di Alba si trasferisce vicino a casa dopo le ultime due stagioni passate alla Happy Casa Brindisi. Centro di 213 centimetri con una grande apertura alare, Cattapan aggiunge profondità nella rotazione dei lunghi e ha l’occasione di acquistare ulteriore esperienza al fianco di Cannon e Cain.

Luca Severini #20 – Altra conferma in casa Derthona per un giocatore molto importante nello scacchiere di Ramondino. Ala dalle mani dolci e rimbalzista di buon livello, Severini è l’altro quattro tattico, insieme a Daum, che potrà allargare il campo, magari giocando addirittura sprazzi di partita con l’ex Obradoiro in posizione di centro.

Joseph Mobio #21 – Cresciuto enormemente sotto la guida di Sodini a Capo d’Orlando e nell’ultima stagione, di Boniciolli a Udine, Joseph Mobio è un giocatore atletico e difensore di buonissimo livello, in grado di giocare da ala piccola o grande, ma anche di marcare all’occorrenza le più pericolose guardie avversarie. Si tratta anche per lui dell’esordio nella massima serie.

Jamarr Sanders #22 – Fiducia rinnovata anche per la guardia di Chicago, già vista in LBA con le maglie di Trento e Udine. Scorer puro in grado di crearsi un tiro praticamente in ogni modo, il suo estro può tornare molto utile in situazioni di gioco rotto.

Mike Daum #24 – Arriva in Italia dopo aver realizzato quasi 10 punti di media con oltre il 39% da tre punti in ACB con Obradoiro. I suoi 206 centimetri uniti a quella precisione dall’arco e al suo istinto per il canestro renderanno molto dura la vita di chi lo dovrà marcare: quando si accende è molto difficile riuscire a raffreddarlo.

Tyler Cain #30 – Il centro da Rochester, Minnesota si prepara ad affrontare la sesta annata in serie A, dove si è affermato come straordinario rimbalzista e giocatore di pick ‘n’ roll. Proprio quest’ultima caratteristica risulta ideale per giocare insieme a due specialisti della materia dal palleggio come Mascolo e Wright. Insieme a Cannon forma una coppia estremamente difficile da tagliare fuori, come dimostrano i 2.9 rimbalzi dell’ultima stagione a Pesaro: nessun come lui nella passata stagione.

JP Macura #55 – La guardia da Xavier ritrova Chris Wright dopo l’ultimo campionato trascorso nel campionato turco all’Afyon, dove ha messo a segno quasi 13 punti di media con il 37% con oltre 5 tentativi a partita dalla distanza. Buon creatore dal palleggio, anche se la sua dote principale è sicuramente quella di giocare lontano dalla palla per liberarsi al tiro sfruttando i blocchi dei suoi lunghi.

Coach Marco Ramondino – Negli ultimi anni la A2 ha messo in mostra allenatori giovanissimi in grado di affermarsi ad alto livello a strettissimo giro di posta: questo è sicuramente il caso di Marco Ramondino che nonostante i soli 39 anni d’età vanta già un’esperienza ventennale in panchina. Dopo essersi fatto conoscere a Casale Monferrato, la sua carriera ha definitivamente spiccato il volo a Tortona: il futuro dell’allievo di coach Capobianco è luminosissimo.

Perchè seguire la Bertram Derthona Basket Tortona?

Marco Ramondino fa parte di quella schiera di allenatori giovani che in A2 negli anni più recenti si sono affermati ad altissimo livello. La sua grinta unita alla sua preparazione tattica ha reso Derthona una macchina praticamente perfetta dal punto di vista difensivo, come testimoniano i soli 69.1 punti di media concessi nella stagione della promozione. Lo spettacolo però non è limitato ad una sola metà campo: il roster di quest’anno è infarcito di giocatori atletici ed efficaci dal palleggio che possono contare su una batteria di tiratori letali praticamente in qualsiasi ruolo, ma anche su due lunghi bravi a trovare punti in area. La transizione offensiva dei Leoni potrebbe regalare varie giocate da highlight e non è un errore pensare che spesso le partite in cui saranno coinvolti risulteranno essere molto divertenti per chi osserva da fuori.

CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO

(Di Edoardo Pollero)

Abbandonare la zona calda della classifica deve essere la parola d’ordine del club dopo il tredicesimo posto della stagione 2020-21. La sfida è stata accolta in primis dal nuovo allenatore Aza Petrović, fratello maggiore del compianto Drazen, al debutto assoluto su una panchina italiana. Il roster ha cambiato completamente volto durante l’estate con gli addii importanti di Tyler Cain, Ariel Filloy Marko Filipovity, Justin Robinson e Paul Eboua, ma la società non è rimasta a guardare.

La Vitifrigo Arena si tingerà infatti di verdeoro grazie agli arrivi di Caio Pacheco (da Bahia Basket) e Leonardo Demetrio (Flamengo), vincitore del campionato brasiliano; l’approdo dei due statunitensi Tyrique Jones (dall’Hapoel Tel Aviv) e Vincent Sanford (dai francesi dell’Élan Béarnais) darà maggiore fisicità ed estro alla rosa marchigiana. Infine, dalle due squadre che hanno disputato la finale scudetto, sono arrivati in prestito l’italiano Davide Moretti nel ruolo di guardia e il giovane camerunense Gora Camara come centro di riserva, i cui centimetri saranno necessari nelle lotte serrate a rimbalzo oltre ad assicurare a coach Petrovic un ulteriore tassello da inserire all’interno di un quintetto lungo. Al roster sono stati aggiunti anche tre giovanissimi come Edin Mujakovic (classe 2002), Mamoudou Dia (classe 2003) e Umberto Stazzonelli (classe 2004) provenienti dalle squadre under della società pesarese.

Sul parquet l’allenatore croato predilige il coinvolgimento totale dell’intero roster, ma sarà il neo-arrivato Sanford ad avere il pallino del gioco in mano e a prendere i tiri decisivi. Il prodotto di Dayton avrà il compito di ammattire la difesa avversaria senza dare punti di riferimento, penetrando e scaricando a suo piacimento per i compagni liberi negli spot dei tiratori; a sgravarlo da questo compito ci penserà il tandem composto da Pacheco e Moretti. Se il brasiliano è più propenso allo smistamento della sfera, la responsabilità dell’ex-giocatore di Texas Tech sarà quella di prendersi gli extra possessi e infilare il pallone nella retina. Lo spot di ala piccola è un passaggio di testimone più che un dualismo tra compagni: Delfino farà rifiatare Drell, portando esperienza in campo, sgomitando contro i marcatori più audaci e dispensando consigli proprio all’estone in piena fase di crescita sotto il piano fisico e del gioco. Le plance saranno presidiate da un quartetto tutto centimetri e muscoli capitanato dal più esperto Zanotti, capace di occupare sia la posizione di 4 che di 5 e affidabile tanto nel pick and pop quanto sugli scarichi in angolo. A seguirlo nella protezione dell’area ecco i 214 centimetri di Camara, i quasi 2 metri e 10 centimetri del carioca Demetrio e il nuovo Jones, fresco di Summer League con i Phoenix Suns, un giocatore dotato di grande reattività e temibile a rimbalzo.

Carlos Delfino Pesaro 2021
Il veterano Carlos Delfino sarà sempre una sicurezza per Pesaro (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Henri Drell #3 – Per il giocatore estone può essere l’anno della definitiva esplosione e nonostante la giovane età ha le capacità per potersi mettere sulle spalle l’intera squadra. Premiato come miglior talento offensivo nell’ultima edizione della Coppa Italia, il figlio di Harri ha concluso la stagione 2020-21 con il 50% al tiro da 2 e il 40% da 3 segnando 5.8 punti di media, a cui ha fatto seguire 2.5 rimbalzi in 16.6 minuti di gioco.

Davide Moretti #7 – Grandi aspettative per il giocatore in prestito dall’Olimpia Milano, che in maglia pesarese avrà più minuti a disposizione per mettersi in mostra. Dalla sua parte c’è tanta esperienza ottenuta nei tre anni a Texas Tech e alla corte di Ettore Messina. I numeri della passata stagione – 2.5 punti, 0.6 rimbalzi e 0.8 assist – mentono messi di fronte al talento del ragazzo.

Caio Pacheco #9 – Brasiliano di nascita, ma argentino di adozione cestistica, il nuovo playmaker pesarese è pronto per far ballare la squadra a ritmo di samba grazie all’estro di cui è dotato. In Argentina ha saputo innovare il proprio gioco stagione dopo stagione terminando con 16.8 punti, 5.3 rimbalzi e 5 assist il suo ultimo anno in Sud America. Negli ultimi scampoli del 2021 ha indossato i colori del Murcia in Liga ACB.

Matteo Tambone #15 – Uno dei migliori tiratori di liberi della Serie A si appresta ad iniziare la sua seconda stagione in quel di Pesaro dopo aver chiuso la precedente con 6.7 punti, 2 rimbalzi e 1.5 assist di media a partita e il 94.1% a cronometro fermo. Da titolare o in uscita dalla panchina, Petrović può affidarsi ad un giocatore che non ha timore di prendersi tiri anche in situazione scottanti.

Edin Mujakovic #18 – Cresciuto nelle giovanili della Carpegna Prosciutto dove si è forgiato tra under-15 e C Gold, Edin lo scorso anno ha assaporato per due volte l’aria della Serie A. Sceso in campo per una manciata di minuti contro Cantù e Reggio Emilia, proprio contro quest’ultima ha segnato i suoi primi tre punti.

Gora Camara #29 – Debutto assoluto nel massimo campionato per il centrone senegalese in prestito dalla Virtus Bologna. Nella passata stagione Camara si è fatto le ossa in A2 con la divisa del Junior Casale Monferrato flirtando con la doppia doppia e chiudendo a 9.1 punti e 8.7 rimbalzi di media.

Simone Zanotti #41 – Diventato oramai un punto fermo di Pesaro, Zanotti nel 2021 ha ottenuto la prima convocazione in azzurro per disputare le qualificazioni a Eurobasket 2022. Con la divisa del club bianco-rosso ha avuto ottime cifre e percentuali messe a confronto con il minutaggio. In quasi 14 minuti di gioco ha realizzato 7.1 punti e 3.1 rimbalzi, 68.6% nel tiro da 2, 35.3% da oltre l’arco e 70% ai liberi.

Vincent Laront Sanford III #44 – Famoso per i suoi pull-up jumper e i floater con cui manda in tilt i difensori avversari, il ragazzo originario di Lexington ha speso la maggior parte della sua carriera in territorio transalpino. Dall’exploit con Antibes è passato all’Élan Chalon, poi Limoges ed infine l’Élan Béarnais nel 2020-21, mettendo a tabellino 13.6 punti, 3.3 rimbalzi e 2.5 assist di media a gara.

Leonardo Demétrio #71 – Altra novità del nostro campionato, il brasiliano arriva nelle Marche dopo aver festeggiato il titolo di campione nazionale con il Flamengo senza aver perso nemmeno una gara durante la post-season. Negli oltre 19 minuti a partita in cui ha calcato il legno della HSBC Arena i suoi tabellini ci dicono 8.2 punti con il 48% dal campo e 4.6 rimbalzi.

Carlos Delfino #82 – Capitano, instancabile lavoratore che a 39 anni si appresta a scendere sul parquet senza avere la minima intenzione di appendere gli scarpini al chiodo. Dopo essere stato fermo un anno, nell’estate del 2020 ha firmato con Pesaro disputando una stagione sontuosa dove ha messo a referto 12.5 punti, 4.9 rimbalzi e 45 triple, secondo miglior tiratore della squadra dietro il partente Filipovity.

Tyrique Jones #88 – Dopo aver migliorato anno dopo anno le sue prestazioni al college, il prodotto di Xavier si è trasferito prima in Corea del Sud poi in Israele per iniziare il suo percorso da professionista. Eighty-Eight, questo il soprannome datogli dal padre, si è distinto per la sua capacità di leggere il gioco tanto in attacco quanto in difesa. I numeri dello scorso anno all’Hapoel Tel Aviv dicono quasi 13 punti con ottime percentuali dalla media e ai liberi (rispettivamente 67% e 75%), 7.7 rimbalzi, 1.4 stoppate a partita.

Coach Aza Petrovic – Un passato da allenatore dominante nel campionato croato, la nomina di miglior coach della EuroCup nel 2011 con il Cedevita, poi il percorso sulle panchine delle nazionali dalla Bosnia al Brasile con cui è andato ad un passo dalla qualificazione alle ultime olimpiadi. Il fratello maggiore di Drazen è tornato a Pesaro, questa volta da timoniere di un gruppo di ragazzi vogliosi di riportare la VuElle ai fasti di un tempo.

Perché seguire la Carpegna Prosciutto Pesaro?

La finale di Coppa Italia della stagione passata e i quarti di finale della Supercoppa 2021 sono solamente i punti di partenza per ritornare a far sognare la piazza. A volte non servono solo nomi eccelsi per stupire in una competizione che si protrae per oltre sette mesi, spesso è necessario avere prontezza di spirito, energie e un collettivo simile ad una famiglia. La Carpegna Prosciutto Pesaro è una delle squadre più giovani di questo campionato il cui leader, Carlos Delfino, rappresenta il cuore pulsante di un’intera città dedita a questo sport. Ultimo motivo per seguire i marchigiani, ma decisamente non il meno importante, il ritorno di Aza Petrović  – questa volta in qualità di allenatore – dopo aver vestito questa maglia nel 1987-1988.

DOLOMITI ENERGIA TRENTINO

(Di Riccardo Crisci)

La Dolomiti Energia Trentino si presenta ai nastri di partenza della massima serie italiana per l’ottavo anno consecutivo. La società guidata dal presidente Luigi Longhi ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista del campionato grazie ad una pianificazione sempre attenta a mantenere il giusto equilibrio per crescere senza rischiare di compromettere la sostenibilità del progetto, ed uno sviluppo oculato del settore giovanile di cui oggi raccoglie sempre di più i preziosi frutti.

Oltre al fronte nazionale, la squadra guidata in panchina da coach Emanuele “Lele” Molin (confermato) disputerà l’Eurocup per il sesto anno, e questo grazie ai risultati ottenuti sul campo (una semifinale nel 2016, e quattro qualificazioni alle top16) che certificano una volta di più la solidità del progetto trentino.

Rispetto alla scorsa stagione è stato confermato il nucleo italiano del roster a partire, ovviamente, dal pilastro e capitano Andres “Toto” Forray giunto alla sua undicesima stagione in maglia Dolomiti Energia Trentino. Andrea Mezzanotte sarà invece il cambio nello spot di 4 puntando molto sulla sua capacità di allargare il campo grazie ad un tiro da 3 sempre più affidabile ed in netto miglioramento, mentre i due giovani nati in provincia e prodotti del fiorente vivaio, Max Ladurner e Luca Conti, saranno chiamati a importanti minuti di gioco: starà a loro riuscire a mantenerli ripagando la fiducia concessa e perchè no, anche ad aumentarli.

Chiude il reparto italiani il ritorno in prestito dal Bayern Monaco di Diego Flaccadori, che ha già suscitato grande entusiasmo tra i tifosi che si augurano di ritrovare un giocatore arricchito dall’esperienza maturata all’interno di un prestigioso club di Eurolega e motivato oltre misura dall’opportunità di poter “sfruttare” la stagione ormai alle porte per dimostrare tutto il suo accresciuto valore

Sul versante stranieri, la Dolomiti Energia Trentino punterà molto su giocatori americani affamati e dotati di grande fisicità, in grado di interpretare più ruoli garantendo maggiore adattabilità verso i quintetti avversari e con la possibilità di giocare molto in contropiede.

Ecco quindi sbarcare all’ombra delle Dolomiti: Desonta Bradford, play/guardia dalle gambe molto potenti, fermo ai box nell’ultima stagione avendo preferito restare vicino alla famiglia durante le fasi più critiche della pandemia, e giunto con grande voglia di rilancio; Wesley Saunders, unico straniero già con esperienza nel campionato italiano (due stagioni condite da una storica coppa Italia conquistata con la maglia della Vanoli Cremona, mentre la scorsa stagione spesa in maglia Fortitudo Bologna) dotato di ottima visione e possibilità di alternare gioco interno ed esterno a seconda dell’avversario in marcatura; Jordan Caroline per dividersi lo spot di ala grande insieme ad Andrea Mezzanotte di cui è tecnicamente complementare facendo della fisicità e del “gioco sporco” le sue caratteristiche principali; Cameron Reynolds, talentuosa ala piccola aggregata in estate a Team Usa con cui ha vissuto tutta l’avventura olimpica fino in fondo potendo vantare anche 2 minuti giocati contro l’Argentina al fianco di Durant e compagni in una delle amichevoli di preparazione prima della partenza per Tokyo; ed infine Johnathan Williams, centro dinamico uscito da Gonzaga University con qualche fugace esperienze Nba, il quale proverà a non far rimpiangere la rivelazione della scorsa stagione Jacorey Williams.

La Dolomiti Energie Trentino è una società che può vantare un’identità di gioco ben precisa, un marchio di fabbrica ben riconoscibile dal primo anno in A ad oggi, fondato sulla forza del collettivo, il pressing difensivo e l’intensità agonistica come mentalità da riporre su ogni singolo possesso di gara. Ancora una volta la scelta dei giocatori è partita proprio dalla ricerca di queste imprescindibili.

Cameron Reynolds Trento 2021
Cameron Reynolds in palleggio con la sua amata mano mancina (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Desonta Bradford #1 – Uscito da East Tennessee State University, il 25enne esterno dalle gambe potentissime (pronti ad ammirare i suoi voli sopra al ferro) arriva alla corte di coach Emanuele Molin dopo un anno di stop dai campi da gioco avendo preferito restare vicino alla famiglia durante il periodo nero della pandemia. Nella stagione 2019-2020 ha militato nelle file dei Phoenix Brussels (11,5punti, 3,9rimbalzi e 2,8 assist ad uscita) prendendo parte anche alla Fiba Europe Cup.

Johnathan Williams #3 – Uscito nel 2018 dal prestigioso college di Gonzaga University, il nuovo centro dinamico della Dolomiti Energia Trentino vanta un trascorso in maglia Los Angeles Lakers e Washington Wizards (5.2punti e 4.2rimbalzi complessivi nella massima lega al mondo) ed ha passato la scorsa stagione al Galatasaray a 10.3punti e 7.3rimbalzi di media. Estremamente dinamico e dal fisico longilineo, fa della mobilità, dell’uso del piede perno e della sua educatissima mano dalla media distanza le sue armi principali.

Cameron Reynolds #5 – Il giocatore che sarà il faro offensivo della squadra, ed uno degli stranieri in generale maggiormente da seguire durante la prossima stagione, arriva ai piedi delle Dolomiti arricchito dall’esperienza maturata in estate dove ha preso parte alla spedizione olimpica di Team Usa chiamato direttamente da coach Gregg Popovich. Questo per rimarcare il potenziale di questo ragazzo del 1995 dotato di grande atletismo, fisicità ed un tiro da 3 tanto bello quanto efficace. Dal 2018 si alterna tra G-League ed Nba, lega in cui, neance a dirlo, sogna di tornare e dove ha prodotto fino ad ora 4.6punti e 1.5rimbalzi ad uscita.

Luca Conti #8 – Trentino di nascita classe 2000 e svezzato all’interno del settore giovanile di casa, lo scorso anno ha dimostrato di poter riversare in campo quell’intensità agonistica difensiva tanto richiesta in casa Dolomiti Energia e in grado da farne oggi una pedina molto utile, sapendo aspettare senza forzare quei momenti della partita in cui prendersi anche delle responsabilità offensive.

Andres “Toto” Forray #10 – Undicesima stagione consecutiva per il capitano e leader indiscusso della formazione trentina. L’esterno di Buenos Aires oltre sarà chiamato ancora una volta al ruolo di collante tra panchina e squadra, e l’importanza che ormai riveste all’interno dello spogliatoio nel velocizzare il processo di amalgama di tutto il gruppo non è quasi commensurabile.

Diego Flaccadori #12 – Torna dove tutto ebbe inizio il giovane prodotto delle giovanili di Bergamo su cui l’Aquila Baket Trento decise di puntare forte da quando aveva 17 anni. Grazie al paziente lavoro di inserimento e perfezionamento svolto in trentino, Diego Flaccadori è riuscito ad attrarre le attenzioni del Bayern Monaco, squadra che ora ne detiene il “cartellino” dal 2019,  dividendosi tra Bundesliga e prime importanti esperienze in Eurolega (high personale nella passata stagione di 11 punti e 12 di valutazione contro lo Zenit San Pietroburgo). Quest’anno, di comune accordo con il team tedesco, proverà a portare il termine quel processo di maturazione sfruttando il ruolo da titolare in cui è chiamato a cimentarsi, e potersi cosi giocare al meglio le chances per restare a competere nella massima competizione europea.

Wesley Saunders #13 – Unico straniero tra le file dell’Aquila Trento con esperienza già maturata nel campionato italiano (due anni in maglia Vanoli Cremona e la scorsa stagione in forza alla Fortitudo Bologna chiusa con 13.3 punti, 3.9 rimbalzi e 1.6 assist di media) può difendere su più ruoli, giocare 1vs1 frontale dal palleggio o portare in post basso giocatori di taglia inferiore ed essere un pericolo sul perimetro grazie ad un’ottima mano dalla distanza. La sua duttilità tattica è da sempre il principale biglietto da visita di questo giocatore dall’indubbio talento.

Andrea Mezzanotte #14 – Altro giovane di belle speranze in costante crescita, prodotto del vivaio di Treviglio, su cui tutta l’Aquila Trento ha deciso di puntare con decisione. Quest’anno godrà di un ruolo ancora più da protagonista e non mancheranno le occasioni in cui potremmo vederlo partire direttamente nel quintetto iniziale. Alto e dalle braccia infinite, dotato di ottima mobilità e ampi margini di miglioramento, è molto abile a sfruttare il proprio talento al tiro dalla distanza allargando il campo e generando spaziature vantaggiose per tutta la squadra.

Maximilian Ladurner #23 – Classe 2001, centro dotato di ottima fisicità a cui unisce un’ottima mobilità, il ragazzo nato a Merano è l’ennesima conferma di come in società si lavori a stretto contatto il settore giovanile ed il territorio stesso. Già inserito stabilmente nelle rotazioni dalla scorsa stagione, Max Ladurner, come per Luca Conti, dovrà esser pronto a sfruttare ogni singolo momento in cui verrà chiamato in causa per dimostrare di poter appartener a pieno titolo alla massima categoria italiana.

Jordan Caroline #25 – Il giocatore proveniente dal campionato di Taiwan in cui ha viaggiato a cifre fantascientifiche (oltre 28 punti e 14 rimbalzi di media conditi da quasi 3 assist), rispecchia alla perfezione la tradizione della formazione trentina di annoverare tra le proprie file un 4 in grado di ricoprire all’occorrenza il ruolo di 5atipico, dalla fisicità ed intensità strabordante, capace di scatenarsi in campo aperto e di approfittare di ogni minima sbavatura avversaria per generare un vantaggio per la propria squadra.

Perché seguire la Dolomiti Energia Trentino?

Perchè la Dolomiti Energia Trentino è una squadra che fonda sull’intensità di gioco la propria identità e mentalità, e questo si tramuta sempre in partite sicuramente dal grande ritmo difensivo e offensivo in cui è difficile annoiarsi. Quest’anno Trento proverà a conquistare per il terzo anno consecutivo la qualificazione alle top16 di Eurocup a cui partecipa da 6 anni nonostante si appresti ad iniziare “solamente” il suo ottavo anno consecutivo in serie A. Infine, potrebbe esser l’anno della consacrazione di Diego Flaccadori e Cameron Reynolds, quest’ultimo un giocatore con tutte le carte in regola per approdare a piani molto alti.

FORTITUDO BOLOGNA

(Di Edoardo Pollero)

La Fortitudo si presenta ai nastri di partenza della stagione 2021/22 con tanti volti nuovi e un gradito ritorno in panchina. Dopo quindici anni, infatti, coach Jasmin Repeša è tornato al timone della Effe Blu, pronto a riportarla nei piani alti della classifica dopo il dodicesimo posto ottenuto nello scorso campionato. Salutato Adrian Banks, migrato più a nord in direzione Trieste, la colonia statunitense ha cambiato gli interpreti passando da Dario Hunt, Wesley Saunders e Todd Withers a Brandon Ashley (dalla G-League Ignite), Geoffrey Groselle (dallo Zielona Gora) e Malachi Richardson (dai Canton Charge), già protagonista del campionato italiano con la maglia della Vanoli Cremona nella stagione 2019-2020. L’aggiunta di Gabriele Procida (dalla retrocessa Cantù) garantirà ulteriori energie negando punti di riferimento alle avversarie, soprattutto in uscita dalla panchina dove verrà sfruttata la maturazione cestistica di Toté e Baldasso per formare una second unit giovane e di qualità.

Ai sempreverdi Aradori, Mancinelli e Fantinelli è stato aggiunto un altro innesto di esperienza come il tedesco Benzing (dal Basket Zaragoza), seguito dall’islandese Gudmundsson (dagli Skyliners Frankfurt) a completare il parco guardie della squadra. Gerarchie ben delineate nel nuovo quintetto della Effe, la cui distinzione tra specialisti offensivi e difensivi è chiara fin dal primo possesso. Coach Repeša vuole sfruttare i blocchi fisici di Groselle e Benzing per dare maggiore spazio palla in mano agli esterni con Baldasso, nel ruolo di playmaker, ad orchestrare i tempi di gioco. L’ex-giocatore della Virtus Roma avrà il compito di servire Richardson ed Aradori negli angoli, giocare il pick and roll con i lunghi che si alterneranno come bloccanti e sui tagli a canestro. Sfruttando gli uomini in uscita dalla panchina la Fortitudo può schierare un quintetto più fisico o più alto.

L’ingresso in campo di Toté e del neo-arrivato Ashley, intercambiabili nei ruoli di 4 e 5, servirà a proteggere l’area differentemente a seconda se l’attacco avversario vorrà adottare più giocate in penetrazione al ferro o isolamenti con tiri dalla media distanza. Procida sarà l’erede nello spot di ala occupato da Malachi Richardson o da Pietro Aradori. Il classe 2002 ha aumentato la massa muscolare per assorbire al meglio i contatti contro lunghi ed esterni più dotati fisicamente; a questo si unisce la rapidità e la sicurezza con cui percorre i 28 metri, unica nel suo genere per un 19enne. Il compito dell’islandese Gudmundsson e di Fantinelli sarà quello di abbassare il ritmo del gioco e studiare con intelligenza le migliori soluzioni offensive da adottare, oltre al cercare di non creare troppi scompensi sull’altro lato del campo.

Pietro Aradori Fortitudo 2021
Pietro Aradori in maglia Fortitudo Bologna durante l Supercoppa (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Brandon Ashley #0 – Il ventisettenne nativo di San Francisco è reduce dalle quindici partite (di cui quattordici da titolare) disputate con la squadra G-League Ignite. In 20 minuti di media sul parquet ha messo a segno 10.9 punti, 5.5 rimbalzi e il 55% dal campo. Nella lega di sviluppo della NBA ha avuto la funzione di veterano e mentore, giocando da back-up di Jonathan Kuminga scelto alla numero sette durante l’ultimo Draft.

Jon Axel Gudmundsson #3 – Dopo aver vestito la divisa del college che ha reso celebre Steph Curry, portandosi a casa anche la palma di miglior giocatore nel 2019, l’islandese è reduce da una buona stagione con Francoforte a 12.2 punti, 3.1 rimbalzi, 3.5 assist e 1.2 palle rubate giocando 33 partite sulle 34 totali.

Pietro Aradori #4 – Pronto a disputare la sua terza stagione consecutiva con la maglia della Fortitudo, nella passata stagione ha scollinato quota 5.000 punti realizzati nella massima serie, diventando l’unico giocatore in attività capace di raggiungere questo traguardo. Prolifico e determinante in fase offensiva ha chiuso il 2020-2021 con 13.1 punti di media in quasi 30 minuti sul campo, migliorando il dato degli assist rispetto alle ultime quattro stagioni disputate (2.6 a partita).

Stefano Mancinelli #6 – Leggenda della Effe Blu, il capitano si prepara a disputare la sua quindicesima stagione sotto le torri. Nonostante i pochi minuti in campo (11.7 nel 2020-2021) è ancora suo il ruolo di trasmettere ai nuovi arrivati la passione che si respira a Bologna per la pallacanestro. Lo scorso anno i numeri hanno detto 1.8 alla voce punti, 1.5 ai rimbalzi e 0.6 nello smistare palloni.

Gabriele Procida #9 – Appena 19 anni, ma padrone di un carattere e di un talento come pochi ragazzi alla sua età. Nella scorsa stagione Procida ha potuto mostrare i primi sprazzi del suo talento ritagliandosi un ruolo importante in quel di Cantù, chiudendo con 6.4 punti e 2.5 rimbalzi in 15.5 minuti di gioco. Con il treno della NBA pronto ad accoglierlo nell’immediato futuro, il nativo di Como ha le carte in regola per giocare la sua breakout season con la divisa della Fortitudo.

Robin Benzing #12 – L’arrivo del teutonico in maglia Fortitudo assicura centimetri, muscoli ed esperienza a coach Repeša. Benzing ha trascorso gli ultimi due anni a Saragozza ritornando dopo le parentesi Wurzburg e Besiktas. Sempre presente in campo (36 partite disputate) ha registrato 9.9 punti, 2.4 rimbalzi di media ad allacciata di scarpa distinguendosi per la precisione ai tiri liberi dove tira con oltre l’80%. È stato inoltre determinante per la sua Germania nella gara vinta contro il Brasile nella finale del Preolimpico.

Matteo Fantinelli #21 – Uno degli ultimi baluardi della promozione in Serie A, il playmaker originario di Faenza è presenza fissa sul parquet per costanza e spirito di sacrificio su entrambi i lati del campo. Tirando con il 50.4% dal campo ha realizzato 5.9 punti a partita accompagnati da 3.9 rimbalzi, 4.7 assist, che lo hanno reso il miglior della squadra in questo dato statistico, e 1 palla rubata a dimostrazione del suo impegno sui 28 metri.

Malachi Richardson #23 – La guardia duttile monitorata già due stagioni fa a Cremona è pronto per trovare riscatto alla corte del PalaDozza. Dopo aver recuperato da una fastidiosa frattura al polso si è messo in mostra nella squadra satellite dei Cleveland Cavaliers giocando 14 partite, segnando 8.4 punti di media realizzando con il 45% i tiri da dietro l’arco, un dato che fa ben sperare i tifosi fortitudini.

Tommaso Baldasso #25 – Uno dei tasselli della futura Italbasket ha trovato la sua dimensione una volta giunto in quel di Bologna. Funzionale sia nello starting five sia in uscita dalla panchina grazie alla sua duttilità e all’abilità nel giocare il pick and roll, la guardia torinese ha realizzato il suo massimo in carriera (24 punti) nel derby di ritorno contro la Virtus, diventando una certezza anche da oltre l’arco. Il suo bottino al termine della stagione è stato di 8 punti, 2.9 rimbalzi e 2.2 assist in 22.5 minuti di media.

Leonardo Toté #35 – Richiamato dopo l’esperienza con la maglia di Bilbao nel finale di stagione della Liga ACB, il lungo veneto è chiamato ad un ruolo di supporto fondamentale nel quintetto in uscita dalla panchina che comprenderà anche i tricolori Procida e Baldasso. Lo scorso anno il centro in maglia bianco-blu ha messo a referto 8.7 punti tirando con il 62.8% dalla media distanza, 3.8 rimbalzi e 1.1 assist con quasi 20 minuti di media a partita.

Geoffrey Groselle #41 – Fresco vincitore dell’MVP del campionato polacco con la canotta dello Zielona Gora (con cui ha anche alzato la coppa nazionale), lo statunitense fa il suo debutto in Italia dopo aver disputato la sua miglior stagione in cinque anni di carriera nei pro. Le cifre dello scorso anno parlano chiaro, con 14.9 punti di media tirando col 66%, 6.3 rimbalzi e 1.6 assist in oltre 25 minuti di gioco.

Coach Jasmin Repesa – La finale di Coppa Italia raggiunta con Pesaro è stato un romantico highlights della stagione passata, ma il richiamo della Fortitudo quindici anni dopo l’ultima volta ha un sapore diverso che trascende ogni risultato sportivo. Il messaggio del coach originario di Čapljina all’indirizzo della piazza sembra forte e chiaro: “per me la Fortitudo è una società perfetta per selezione naturale. Chi è senza cuore non può rimanere a lungo là”.

Perché seguire la Fortitudo Bologna?

In un campionato competitivo come la nostra Serie A la parola d’ordine è rimanere vigili, perché ogni settimana si gioca la partita della vita e al di fuori delle primissime della classe c’è spazio per tutti e con i giusti incastri ci si può togliere grosse soddisfazioni. La Effe ha dovuto osservare da spettatore non pagante la vittoria dello scudetto degli acerrimi rivali della Virtus; perciò, tentare la doppietta nel derby di Basket City sarà l’incentivo che spingerà i ragazzi di Repeša all’anno della rivalsa. Il ritorno del coach croato, vincitore del secondo e ultimo scudetto della Fortitudo nella stagione 2004-2005, ha riacceso il fuoco dentro i tifosi che con la riapertura (seppur a capienza limitata) del PalaDozza potranno tornare a seguire i loro beniamini.

GERMANI BRESCIA

(Di Filippo Stasi)

Rivoluzione pressoché totale in quel di Brescia. Dopo una stagione 2020/21 non indimenticabile, con l’esonero dopo pochi mesi di Vincenzo Esposito e l’avvicendamento con Maurizio Buscaglia in panchina, la dirigenza della Leonessa ha deciso di rifondare dalla base il proprio progetto tecnico.

Il nuovo allenatore sarà infatti Alessandro Magro, che dopo diversi anni da vice di Pianigiani a Siena e di Andrea Diana proprio a Brescia ha deciso di provare a ricoprire anche il ruolo di capo allenatore in un club molto ambizioso come quello lombardo. Brescia ha chiare intenzioni di tornare a ridosso delle zone nobili della classifica e ha allestito un roster che ha tutte le carte in regola per farcela, se si considera il potenziale dei singoli giocatori. Ora starà al coach e allo staff tecnico della Germani far sì che ogni singolo si inserisca armoniosamente nei meccanismi di squadra, da ricalibrare completamente.

Rispetto alla scorsa stagione, infatti, sono stati confermati solamente tre giocatori. La rivoluzione tecnica va quindi ben oltre il cambio del coaching staff, ma passa soprattutto attraverso le scelte fatte in estate sul mercato, scelte in netta controtendenza rispetto a quelle della scorsa stagione. Luca Vitali, faro della squadra nel quinquennio 2016-2021, è stato escluso dal nuovo progetto; insieme a lui, l’altro senatore Brian Sacchetti ha salutato. Il centrone scuola Stella Rossa Dusan Ristic è stato bocciato e in generale l’idea di una pallacanestro giocata a ritmi bassi, con la ricerca sistematica e quasi ostentata del pick ‘n roll centrale o del post basso del lungo d’area, sembra essere stata superata al punto tale da invertire drasticamente la rotta. Via libera dunque alla early offense, alla transizione primaria, secondaria e alla ricerca di un tiro ad alta percentuale nei primi secondi dell’azione.

Oltre alle cessioni, anche la campagna acquisti fa presagire questo cambio di filosofia di gioco. Se si valutano i profili dei vari nuovi innesti, non c’è dubbio che per caratteristiche possano sposare un tipo di pallacanestro più istintiva e meno ragionata. Della Valle, l’innesto di maggior rilevanza mediatica, sembra il volto perfetto di quella che vuole con ogni probabilità essere una squadra spregiudicata, pronta a scatenarsi ed esaltarsi in transizione offensiva.

Non sarà certo facile per coach Magro trovare il giusto amalgama tra disciplina tattica e sregolatezza, ed è ancora presto per sbilanciarsi in merito. Tuttavia, l’impressione è che per la Leonessa, dopo un’annata di siccità, si sia riaperta la stagione della caccia: quella ai playoff. Una preda non facile da fare propria, ma alla portata di una squadra pronta a tirare fuori gli artigli.

Amedeo Della Valle Brescia 2021
Amedeo Della Valle ha già dimostrato durante la Supercoppa di essere un perno centrale di Brescia per questa stagione (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Kenny Gabriel #1 – Veterano del basket europeo – nel corso della sua carriera ha soggiornato a Cipro, in Israele, Grecia, Russia, Turchia e la scorsa stagione in Montenegro, al Mornar Bar – Kenny Gabriel è uno stretch four che ama tirare da 3 punti ma al contempo non disdegna tagliare alle spalle della difesa per ricevere sopra il ferro, sfruttando tutto il suo atletismo. Giocatore di striscia se ce n’è uno, con lui Brescia dal punto di vista tecnico sembra voler replicare il colpo Marcus Landry di cinque estati fa. Non sarà per niente facile raggiungere i livelli toccati dell’MVP della stagione 2016/17, ma i colpi al nativo di Charlotte non mancano di certo.

Lee Moore #2 – Si tratta di un ritorno per il prodotto di UTEP, che proprio a Brescia aveva inaugurato la sua carriera da professionista nel 2016, con una stagione da 13 punti, 5 rimbalzi e 2 assist di media. Cinque anni dopo, Lee Moore rientra in Italia con una consapevolezza e una maturità tecnica indubbiamente maggiore. Guardia duttile che all’occorrenza può giocare anche da playmaker, alla Germani garantirà difesa, rimbalzi, contropiede e intraprendenza in attacco dal palleggio. Una delle sue qualità migliori è quella di saper essere efficace senza aver bisogno di chiedere il pallone ai compagni con troppa frequenza.

Nazareth Jersey Mitrou-Long #3Combo guard canadese con alle spalle un breve passato NBA tra Utah e Indiana, Naz Mitrou-Long sarà presumibilmente la principale fonte di gioco della squadra allenata da Alessandro Magro. Non si tratta di un playmaker puro: Mitrou-Long tende infatti a far prevalere l’istinto da attaccante rispetto alla regia. Il potenziale realizzativo non manca di certo al nuovo numero 3 della Germani, ma va considerato che si tratterà della prima esperienza assoluta oltreoceano per il canadese. Sarà in grado di ambientarsi in tempi brevi al nuovo contesto?

John Petrucelli #7 – Prima stagione in Italia per la guardia/ala proveniente dal Ratiopharm Ulm, squadra con la quale ha ben impressionato anche in Eurocup (9.4 punti, 3.5 rimbalzi e 1.8 palle rubate le sue medie europee). Atleta dotato di grande reattività fisica e di una notevole elevazione, Petrucelli sa far male alle difese avversarie sia come tagliante senza palla sia dal palleggio, essendo molto bravo a costruirsi l’arresto e tiro, una delle sue soluzioni predilette. Oltre a questo, sa essere un difensore velenoso, rapido di mani e bravo a leggere in anticipo le linee di passaggio avversarie.

Amedeo Della Valle #8 – Ritorno in patria per la guardia tiratrice piemontese, dopo le esperienze estere tra Spagna e Montenegro. Il figlio di Carlo è stato individuato come nuovo frontman di riferimento del Club bresciano. Archiviato il ciclo che ha avuto come principali leader Luca Vitali e Brian Sacchetti, la società ha voluto subito mettere a segno un colpo ‘Azzurro’ di alto profilo. Della Valle a Brescia è in cerca di rilancio, proprio come il Club, reduce da un’annata che non ha soddisfatto a pieno la dirigenza. Il matrimonio sembra perfetto; sarà il campo a sancire se sarà effettivamente così.

Paul Eboua #12 – Potrebbe essere l’anno della consacrazione per il ventunenne camerunense scuola Stella Azzurra Roma. Dopo il biennio trascorso a Pesaro, Eboua vuole consacrarsi come uno dei lunghi di maggiore prospettiva della lega. La concorrenza nel ruolo certo non manca, con gli esperti Cobbins, Burns e Gabriel davanti nelle gerarchie, ma nel corso della stagione avrà sicuramente modo di esprimere il suo potenziale. La NBA per ora rimane sullo sfondo, dopo la Summer League 2021 disputata con la maglia dei Bucks; ma attenzione all’etica del lavoro di questo ragazzo: potrebbe portarlo lontano.

Salvatore Parrillo #17 – Non sono state tante le riconferme in casa Germani rispetto alla stagione 2020/21, ma tra i pochi giocatori rimasti figura Salvatore Parrillo. La guardia beneventana non sarà forse una prima scelta per coach Magro, che però è consapevole di poter fare affidamento in ogni momento sull’esterno che in Serie A ha già vestito le maglie di Cantù e Reggio Emilia, lasciando in entrambe le città ottimi ricordi di sé per via della grinta che ha sempre messo in campo.

Michael Cobbins #20 – Nel ruolo di centro titolare, la scelta adottata la scorsa stagione di puntare su un lungo ‘vecchia scuola’ come il serbo Ristic non ha pagato fino in fondo. Probabilmente è per questo motivo che Brescia è tornata a puntare su un 5 decisamente meno ingombrante e più mobile come Michael Cobbins. Reduce da una stagione al Maccabi Haifa, nel campionato israeliano, da 14 punti e 8.7 rimbalzi di media, il lungo texano è un ottimo rollante e finalizzatore nei pressi del ferro, mentre non offre garanzie in lunetta e costanza in difesa.

Loan Stephane Djiya Biatcha #21 – Prospetto interessante se si considera che questo ragazzo – che tutti i compagni e gli addetti ai lavori chiamano DJ – ha compiuto 18 anni solo lo scorso 16 settembre. Nato nel 2003 in Camerun – ma cittadino italiano a tutti gli effetti – Biatcha si è già fatto notare con giocate davvero pregevoli nel ritiro di Bormio e nelle amichevoli prestagionali. I margini per crescere ancora ci sono, e sembrano pure ampi.

Christian Burns #23 – Seconda stagione consecutiva alla Leonessa Brescia per Chris Burns, oramai un veterano del nostro campionato. Il numero 23 della Germani forse non gode più dell’esplosività muscolare degli anni migliori, ma ha mestiere e proprietà tecnica per dare ancora fastidio a tutti sotto le plance, giocando sia da 4 sia da 5. Beniamino della tifoseria bresciana, Burns sarà chiamato anche ad aiutare i nuovi arrivati a trovare la chimica per conquistare subito gli applausi calorosi del PalaLeonessa.

Tommaso Laquintana #24 – Come scritto in precedenza di Lee Moore, anche per Laquintana si tratta di un ‘bentornato’. Dopo l’esperienza a Trieste della passata stagione, il playmaker nato a Monopoli torna infatti a vestire i colori della Germani Brescia, pronto a offrire intensità difensiva, regia e vivacità alla causa della formazione lombarda. Coach Magro presumibilmente lo utilizzerà in uscita dalla panchina, proprio per sfruttare al massimo le sue qualità da giocatore di ‘rottura’.

Francesco Rodella #33 – Classe 2003 come Biatcha, Francesco Rodella è stato inserito in Prima Squadra perché, oltre a disporre di basi tecniche di buon livello, è già abbastanza strutturato a livello fisico per allenarsi con i professionisti. Non è affatto da escludere l’ipotesi che i due giovanissimi della Leonessa possano essere chiamati a dare il loro contributo per qualche scampolo di partita, nel corso della stagione.

David Moss #34 – Capitano della Leonessa, alla sesta stagione a Brescia, David Moss è un vecchio leone dalla fame insaziabile, ancora a caccia di successi che vadano ad appagare lo smodato spirito competitivo che lo contraddistingue. Coach Magro gli chiede di essere un leader by example, per trascinare un gruppo che presenta diversi giocatori che ancora non conoscono il basket italiano verso risultati importanti. Idolo della tifoseria bresciana, Moss ancora una volta è pronto a dare tutto per la causa, a partire dalla metà campo difensiva: il suo regno.

Coach Alessandro Magro – L’allenatore toscano fa ritorno a Brescia a due anni di distanza dall’addio, avvenuto dopo 3 stagioni da vice allenatore di Andrea Diana. Per Magro, Brescia rappresenta senz’altro una grande opportunità professionale, in quanto nel corso della sua carriera ha quasi sempre agito da assistente allenatore e solo in rare occasioni da head coach – dal 2014 al 2016 a Omegna e la scorsa stagione al Dabrowa Gornicza, in Polonia. Quest’anno, l’occasione è arrivata ed è anche piuttosto ghiotta, ma il coach sa benissimo di dover lavorare molto in palestra per riuscire a tirar fuori il meglio dai suoi giocatori.

Perché seguire la Germani Brescia?

Perché la nuova Germani dà l’impressione di essere una squadra ‘da corsa’. A partire dagli esterni, ai quali piace spingere il contropiede e prendersi tiri in transizione – Della Valle potrebbe esaltarsi in queste situazioni, se ben innescato. Ma avere anche dei 4/5 mobili e atletici come Kenny Gabriel, Chris Burns e Paul Eboua fa pensare a una Leonessa che andrà a caccia di punti alzando il più possibile l’intensità e i ritmi della partita, anche a costo di rischiare di perdere qualche pallone per eccesso di esuberanza.

GEVI NAPOLI BASKET

(Di Mikhail Laurenza)

Generazione Vincente, nomen omen che ha segnato il ritorno di una piazza storica come Napoli nel grande basket dopo tredici lunghi e sofferti anni di attesa. Al secondo tentativo Pino Sacripanti è riuscito a riportare i partenopei lì dove meritano di stare – dopo una Regular Season conclusa al primo posto del girone rosso di A2 e culminata con la vittoria in finale per 3-1 contro la Udine di Boniciolli – in una sfida nella sfida fra due allenatori che hanno fatto la storia del basket campano fra Caserta ed Avellino.

La società in estate ha deciso di mantenere intatto il core del roster, confermando sei giocatori decisivi nel campionato cadetto: fra gli esterni ci saranno ancora Josh Mayo, MVP della Coppa Italia, un difensore di primo livello come Lorenzo Uglietti e Pierpaolo Marini, finito sul podio dei migliori italiani della passata stagione. Sotto canestro proseguiranno con gli azzurri Andrea Zerini – che ha conquistato la seconda promozione in carriera dopo quella con Brindisi nel 2012 – il versatile Eric Lombardi e Jordan Parks, miglior realizzatore della serie finale. Il mercato ha contribuito a costruire una squadra in grado di proporre un quintetto più fisico, ora più versatile con cinque giocatori capaci di giocare con i piedi oltre l’arco dei tre punti: l’acquisto più intrigante da questo punto di vista è sicuramente lo stretch four Markis McDuffie, che all’Assigeco Piacenza ha tenuto percentuali da capogiro, rivelandosi come una dei crack assoluti della serie A2.

Vicino al ferro Napoli ha invece messo sotto contratto Frank Elegar, centro classe ‘86 in arrivo da Reggio Emilia dalle spiccate doti atletiche, in grado di tenere lontano gli avversari dal pitturato. Altro veterano è Jason Rich, realizzatore di primo livello dal palleggio e profondo conoscitore della pallacanestro nostrana, che torna in Campania dopo la positiva esperienza ad Avellino.

L’ultimo colpo in ordine di tempo è stato invece Arnas Velicka, playmaker di scuola Zalgiris Kaunas che lo scorso anno ha fatto girare parecchie teste fra Chalon e Braunschweig per la sua innata capacità di passare la palla con tempi eccezionali soprattutto da situazione di pick‘n’roll.  La GeVi Napoli, per concludere, ha cercato di mettere assieme esperienza e gioventù, con il preciso obiettivo di mantenere la categoria facendo divertire i tifosi del PalaBarbuto che rappresenteranno, come sempre, il sesto uomo di una piazza che vive per questo sport.

Markis McDuffie Napoli 2021
Markis McDuffie potrebbe essere una delle sorprese di questa stagione (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Andrea Zerini #0– Discorso simile a quello fatto per Josh Mayo: “Zero” ha deciso di accettare la proposta della Ge.Vi. Consapevole che la squadra avrebbe potuto ottenere la promozione durante la stagione appena conclusa. Il suo “pop” sul gioco a due può creare parecchi grattacapi ai centri avversari, che dovranno faticare per uscire dal perimetro a sporcare il suo tiro da tre in punta; allo stesso tempo con Elegar forma una coppia temibile nel pitturato.

Markis McDuffie #1 – Ala da Wichita State, il suo talento individuale è deflagrato nell’ultima stagione all’Assigeco Piacenza, dopo un buon primo anno da rookie Ungheria. Nel girone verde ha girato a oltre 20 punti e 6 rimbalzi a partita, con il 40% da 3 e il 53% da 2, percentuali elevatissime per uno che tende a crearsi il tiro dal palleggio. Coach Salieri l’ha spesso utilizzato da “quattro”, in LBA i suoi 203 centimetri potranno servire anche in posizione di “tre”. Può essere una delle sorprese del torneo.

Sergio Grassi #6 – Ala classe 2004 di grande interesse, Sacripanti ha deciso di dargli un’occasione includendolo nei dodici che affronteranno il campionato.

Antonio Matera #7 – Stesso discorso di Grassi: l’esterno diciassettenne gode della fiducia dello staff tecnico napoletano ed ha l’occasione di poter ritagliarsi qualche apparizione in Serie A.

Arnas Velicka #8 – I talenti sfornati dalle giovanili dello Zalgiris sono praticamente impossibili da contare ed il playmaker classe ‘99 fa assolutamente parte di questi. L’annata 20/21 spesa fra Chalons-Reims e Braunscwheig ha fatto finire il nome sul taccuino di molti General Manager in giro per il continente, ma la dirigenza di Napoli è stata più veloce di tutti ad assicurarselo. Il gioco a due con Elegar potrebbe regalare tanto materiale video per la top 10 settimanale.

Jordan Parks #11 – L’uomo che insieme a Burns ha deciso la serie finale contro Udine torna in serie A dopo la buona parentesi trevigiana. Può giocare sia da ala piccola che da ala grande e la sua rapidità nella partenza frontale può creare molti problemi a pari ruolo con piedi più lenti. Il talento è cristallino, a 27 anni il suo talento può definitivamente splendere.

Pierpaolo Marini #13– Debutta in LBA a 28 anni uno dei migliori italiani delle ultime quattro stagioni in A2. Pierpaolo Marini meritava un’opportunità del genere dopo aver migliorato ogni aspetto del suo gioco, soprattutto il tiro da fuori. Rimbalzista offensivo straordinario per il ruolo, sarà davvero complicato per chi lo marcherà riuscire a tagliarlo fuori.

Josh Mayo #14 – Veni. Vidi. Vici. Josh Mayo è sceso di una categoria dopo una buona stagione a Varese, giusto il tempo necessario per portare di nuovo Napoli nel massimo campionato. Il 34enne dall’Università di Illinois Chicago è un playmaker rapidissimo con tanti punti nelle mani che possono arrivare nei modi più svariati.

Frank Elegar #15– Il centro americano arriva in Campania dopo la buona esperienza di Reggio Emilia, fornendo ai partenopei quei centimetri e quella fisicità di cui la squadra era in cerca dopo la partenza di Burns. Molto più interno rispetto al centro di Brescia, garantirà molti secondi possessi e protezione del ferro amico. Intriga la sua intesa con Velicka

Lorenzo Uglietti #16 – Specialista difensivo degli azzurri, ha contribuito in maniera importante al ritorno sul grande palcoscenico degli uomini di Sacripanti. Torna in LBA dopo l’esperienza di Treviso: sarà compito suo limitare i più pericolosi esterni avversari in uno contro uno.

Eric Lombardi #21– Oltre 11 punti di media per un ragazzo che, lasciatosi alle spalle i problemi fisici, è pronto ad esordire in A: è una pedina tattica importante per il suo coach, perché con lui da centro Napoli può potenzialmente giocare con cinque giocatori con mano dai 6.75. La sua verticalità non farà rimpiangere i minuti in cui Elegar dovrà riprendere fiato.

Jason Rich #25– Seconda vita campana per l’uomo che ha infiammato il tifo della Scandone Avellino. Nonostante i 35 anni la guardia da Florida State ha ancora ampiamente nelle sue corde partite da oltre 20 punti: non esiste un tiro che Jason Rich non possa mettere quando parte in palleggio.

Coach Stefano Sacripanti – Dopo la parentesi felice di Caserta, Pino Sacripanti è riuscito a far tornare il sorriso anche nel capoluogo campano. L’allenatore canturino è abituato a sorprendere alla guida di squadre che non partono favorite e l’imminente stagione con Napoli rischia di ripercorrere la falsariga delle esperienze con Cantù e Juve.

Perché seguire la GeVi Napoli Basket?

La GeVi durante lo scorso torneo di A2 è stata la squadra con il maggior numero di tentativi da oltre l’arco di tutto il girone rosso (27.1 di media): il mercato estivo ha cercato di rispettare questa filosofia tattica che tanto piace a coach Sacripanti, pescando giocatori in grado di mettere parecchi punti a referto e che avessero un raggio di tiro elevato. Per gli amanti del gioco sarà una goduria vedere come un allenatore del livello di Sacripanti riuscirà a variare quintetti a seconda della situazione tecnica: se ci sarà da combattere sotto le plance ecco un frontcourt con Parks da ala piccola insieme a Zerini ed Elegar; se invece si vorrà aumentare il ritmo non è impossibile pensare di vedere utilizzato Lombardi da centro con McDuffie e Marini ad agire come ali. Studiare le mosse del coach lombardo risulterà interessante tanto quanto la partita stessa.

HAPPY CASA BRINDISI

(Di Riccardo Crisci)

La Happy Casa Brindisi è una delle società più in crescita degli ultimi anni ed è riuscita a dimostrare come la giusta programmazione nel tempo – unita ad un’attenta valorizzazione delle risorse – possano portare a poter competere con realtà dotate di una capacità di spesa nettamente superiore.

Terminata una delle stagioni più vincenti di sempre nella storia del club culminata con la conquista del secondo posto assoluto in regular season dietro alla sola Olimpia Milano, la dirigenza guidata dal presidente Ferdinando Marino ancora una volta ha fatto capire quanto Brindisi abbia tutte le intenzioni di continuare a seguire la rotta tracciata. Cosi se da un lato è stato quasi inevitabile dover ricostruire parte del roster che ha salutato alcune delle stelle principali destinate a spiccare il volo grazie alla maturazione avvenuta proprio in terra pugliese (è il caso ad esempio di Darius Thompson, accasatosi nella ambiziosa e ricca Lokomotiv Kuban dopo un biennio speso in maglia Happy Casa), dall’altro si è proceduto subito a blindare fino al 30 giugno 2024 due degli artefici principali della recente cavalcata fino ai piani alti della classifica: stiamo parlando del direttore sportivo Simone Giofrè e del coach Francesco “Frank” Vitucci, entrambi Mvp della stagione nelle rispettive categorie agli Lba Awards di fine stagione.

Rispetto alla formazione 2020-2021, la nuova Happy Casa Brindisi che dovrà difendersi anche quest’anno sul doppio fronte nazionale (Lba) ed europeo (Basketball Champions League) ha cercato di cambiare il meno possibile per mantenere la maggior continuità possibile con il lavoro svolto in precedenza.

Ecco quindi riconfermati Raphael Gaspardo, Mattia Udom, Riccardo Visconti, Alessandro Zanelli, e Nick Perkins, i quali han intelligentemente deciso di proseguire il processo di maturazione con quello stesso staff a cui già devono molto in termini di miglioramenti mentali e di convinzione nei propri mezzi.

Anche tra i nuovi arrivati si è cercato di rispettare il più possibile il principio della continuità, come testimoniano i ritorni di Wes Clark, esterno con tanti punti nella mani già visto in Puglia proprio nel suo primo anno da professionista, e soprattutto di Jeremy Chappell, factotum tutto intensità ed energia rimasto nel cuore dei tifosi dopo la stagione 2018-2019 trascorsa in maglia brindisina.

Questi sette giocatori saranno fondamentali nel facilitare la trasmissione della filosofia dello staff ai cinque nuovi arrivati cosi da ricreare nel minor tempo possibile quella mentalità di gruppo ormai divenuta una vera e propria identità societaria: Josh Perkins sarà il nuovo play a cui spetterà il compito di dettare i ritmi di gioco; Nathan Adrian sostituisce Derek Willis pur con caratteristiche tecniche molto differenti; Myles Carter è un centro molto futuribile e potrebbe rappresentare un bell’investimento per il futuro prossimo; Lucio Redivo tenterà di sfruttare questa stagione per rilanciare la propria carriera dopo un ottimo anno in Legadue a Casale Monferrato mentre per Scott Ulaneo si tratterà della prima esperienza nel mondo professionistico dopo gli anni al college in Division II.

La Happy Casa Brindisi si presenta dunque a ridosso del semaforo verde che sancirà l’avvio della nuova stagione di LBA con un rinnovato ciclo tecnico da oliare negli automatismi, vero, ma con la certezza di una società sempre più solida alle spalle, la compattezza del legame tra squadra e territorio che sta portando alla realizzazione della New Arena con inaugurazione prevista per il 2023, e la forza della continuità rappresentata dall’asse Simone Giofrè-Francesco Vitucci.

Josh Perkins Brindisi 2021
Josh Perkins farà sicuramente divertire la Puglia con il suo gioco molto eccentrico (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Myles Carter #0 – Acquisto intrigante proveniente dalla seconda lega turca dove ha chiuso l’anno a oltre 15 punti e quasi 8 rimbalzi di media. Dotato di fisicità ed atletismo straripanti, questo ragazzo del 1997 è un giocatore estremamente motivato pronto a mettersi in gioco nella massima serie italiana.

Nathan Adrian #1 – Forse la casella più complessa da riempire nello scacchiere di Frank Vitucci dopo il vuoto lasciato da Derek Willis accasatosi a Badalona con cui disputerà l’Eurocup, l’ ex West Virginia è un giocatore molto diverso dal suo predecessore. Lo staff pugliese ha deciso di puntare su di un’ala grande più orientata alla fase difensiva che offensiva (inserimento nel primo quintetto difensivo della conference All-Big 12 nell’anno da senior) in grado comunque di produrre punti in campo aperto o dal post bass e con ottima predisposizione in fase di rimbalzi. Per lui quasi 18 punti e 8 rimbalzi di media lo scorso anno in Ucraina nelle file del Mbk Mykolaiv.

Josh Perkins #3 – Reduce da una positiva stagione trascorsa nel prestigioso Partizan Belgrado a 6.8 punti, 2.6 rimbalzi e 2.6 assist di media in Aba League, il nuovo regista della formazione pugliese uscito da Gonzaga ha davanti a sé l’occasione per lanciare definitivamente la propria carriera europea potendo perfezionarsi in un ambiente ideale come quello di Brindisi.

Alessandro Zanelli #6 – Uno dei giocatori che meglio rappresenta la capacità dello staff di Frank Vitucci di saper creare le migliori condizioni per poter crescere acquisendo maggior sicurezza nei propri mezzi. Oltre al solito prezioso aiuto in cabina di regia con licenza di colpire dalla distanza, sarà un elemento fondamentale per facilitare il processo di inserimento dei nuovi arrivati grazie alla permanenza all’interno della famiglia Happy Casa Brindisi che dura dal 2018.

Riccardo Visconti #9 – La guardia pura del 1998 dotato di un rilascio del tiro da tre punti tra i migliori dell’intero campionato, è atteso ad un passo in avanti sotto al profilo della tenuta fisica, un tassello che gli consentirebbe di consacrarsi come uno dei più interessanti esterni italiani dal perimetro.

Raphael Gaspardo #10 – Nonostante in estate abbia fatto gola a tante altre squadre grazie all’utilizzo anche nello spot di ala piccola dove ha mostrato tutta la sua pericolosità con un tiro da 3 più efficace, e la possibilità di sfruttare maggiormente il vantaggio derivante dalla sua altezza e dallo spiccato atletismo contro avversari spesso di taglia inferiore, il ragazzo cresciuto a Treviso è pronto a ripagare a pieno la fiducia della società pugliese.

Scott Ulaneo #11 – Conclusa l’avventura al College in Division II a 15.5punti e 7.5 rimbalzi di media, l’ex Stella Azzurra Roma è dotato di un fisico potente e grande atletismo. Su di lui la società brindisina ha deciso di investire con un triennale.

Lucio Redivo #12 – Regista argentino di cittadinanza italiana dotato di grande temperamento ed un’innata creatività (come nelle più classiche delle tradizioni), sbarca in Puglia dopo una stagione a Casale Monferrato (Legadue) in cui ha dimostrato di poter gestire i ritmi del gioco innescando prontamente i compagni (4 assist di media in Piemonte), o di vestire i panni di primo violino realizzatore, come testimoniano i 21.1 punti di media registrati nella scorsa stagione con un massimo di ben 43 messi a referto contro Rieti.

Wes Clark #15 – Torna dove tutto ebbe inizio il piccolo realizzatore prodotto di Buffalo, dotato in un efficacissimo 1v1 dal palleggio ed un arresto e tiro in transizione rapida o situazione di gioco a metà a campo in grado di creargli la reputazione di scorer puro sin dai tempi del College. Coach Frank Vitucci ritrova un giocatore con tre stagioni europee in più di esperienza sulle spalle e che se liberato da eccessivi compiti di gestione della palla ha tutto per rivelarsi un pericoloso avversario per le difese avversarie. Ha concluso la scorsa stagione alla Reyer Venezia come aggiunta di lusso in vista dei play off producendo  8.4punti, 2.2rimbalzi e 2.9assist in poco meno di 18minuti di media.

Jeremy Lamar Chappell #21 – Un giocatore di cui è difficile spiegarne l’importanza in termini di approccio mentale al gioco e di trascinatore. Non a caso Jeremy Chappell ha portato via un pezzo di cuore da ogni tifoso di ogni singola squadra in cui abbia militato tra una difesa all’ultimo respiro, tuffi spericolati per recuperare palloni che sembravano irrecuperabili, una costante aggressività in ogni fase della partita, ed un sorriso contagioso che non nega mai a nessuno. Torna a Brindisi dopo due importanti stagioni a Venezia con cui ha fatto in tempo ad alzare una coppa Italia nel 2020.

Mattia Udom #22 – Altro esempio di un giocatore che ha saputo far ricredere i più scettici grazie al duro lavoro ed alla fiducia concessagli da Frank Vitucci. Rimbalzi, fisicità ed un notevole progresso nel tiro dalla distanza han portato via via Mattia Udom a ritagliarsi un ruolo sempre più da protagonista nei piani della società. 

Nick Perkins #33 – Seconda stagione in maglia Happy Casa Brindisi per il ragazzo del 1996 ex compagno di Wes Clark ai tempi del College a Buffalo. E’ in grado di occupare all’occorrenza anche lo spot di ala grande  grazie ad una mano molto educata e una partenza dal palleggio con ampi margini di miglioramento. Il centro della formazione pugliese ha sapientemente deciso di proseguire il percorso di maturazione intrapreso lo scorso anno ed i cui miglioramenti mostrati via via lungo la stagione sono li a testimoniare l’efficacia del lavoro svolto.

Coach Francesco “Frank” Vitucci – Altri tre anni di contratto sempre al fianco del direttore sportivo Simone Giofrè che si aggiungono ai quattro appena conclusi, potrebbero già dare la misura di quanto il lavoro del coach veneziano sia stimato e ritenuto centrale per la crescita e il consolidamento di tutto il progetto brindisino.
Dalla stagione 2017-2018, la prima alla guida della Happy Casa Brindisi, la formazione pugliese ha letteralmente riscritto la propria storia conquistando ben due finali di Coppa Italia consecutive, il record di punti in classifica in una solo stagione e stabilizzandosi nei piani alti del basket italiano.

Perché seguire la Happy Casa Brindisi?

Perchè la Happy Casa Brindisi è una delle formazioni più divertenti da seguire grazie alla filosofia del coach Frank Vitucci che fa di gioco intenso e ripartenze fulminee in contropiede le sue caratteristiche principali. Perchè la formazione pugliese attua sotto la guida del direttore sportivo Simone Giofrè uno dei migliori scouting per il reclutamento dei nuovi giocatori che porta a scoprire vere e proprie rivelazioni internazionali.

NUTRIBULLET TREVISO BASKET

(Di Matteo Puzzuoli)

Il Treviso Basket, con tanto di logo nuovo di zecca e neo-targato NutriBullet, è pronto a confermare il brillante sesto posto raggiunto nella passata stagione, affidandosi ancora una volta alla regia dalla panchina di Max Menetti. Il coach friulano, dopo la lunghissima avventura a Reggio Emilia, è alla quarta stagione al timone dei bianco-blu, con un’impronta evidente dentro e fuori dal campo. Per quanto riguarda il roster, la NutriBullet ha confermato cinque giocatori.

Oltre ai due pilastri Matteo Chillo e Matteo Imbrò, condottieri di mille battaglie trevigiane dai tempi della Serie A2, la dirigenza ha dato fiducia a un altro italiano, Nicola Akele, autentica dinamo di energia e ala atleticamente di alto spessore. La linea della continuità è stata seguita anche con DeWayne Russell, playmaker titolare costantemente tra i migliori assistman della passata stagione, e Michal Sokolowski, ala polacca aggregata lo scorso ottobre rivelatasi poi una delle sorprese del campionato (le medie parlano da sé: 13.3 punti, 4.3 rimbalzi e 2.5 assist). Treviso si è poi mossa sul mercato per rimpiazzare le partenze illustri – entrambe in direzione Dinamo Sassari – di Christian Mekowulu e David Logan.

Il nigeriano è stato sostituito dal duo Henry Sims-Aaron Jones. Il primo è un centro di grande esperienza e ben noto alle nostre latitudini per i suoi polpastrelli da guardia e una tecnica da lungo d’antan abbastanza rara nel basket contemporaneo; il secondo è invece al debutto in Serie A e garantisce a coach Menetti maggior atletismo, verticalità e ottima presenza sulle due metà campo. Al posto di Logan la dirigenza ha aggiunto a roster tre guardie con diverse caratteristiche e tutte pronte per la consacrazione definitiva: inizialmente, il titolare sarà Tomas Dimsa, un lituano dalle esperienze illustri in passato in campo europeo, un tiratore e un giocatore concreto “di sistema” (il fit con Sokolowski potrebbe essere super); poi c’è Giordano Bortolani, chiamato alla stagione della consacrazione; infine, ecco Davide Casarin, il gioiellino di proprietà della Reyer Venezia che a 18 anni appena compiuti può sfruttare questo palcoscenico per dare un’importante accelerata alla propria crescita personale.

Treviso, inoltre, giocherà in questa stagione la prima competizione europea della propria giovane storia. Dopo aver vinto il torneo di qualificazione tenutosi al termine del girone di Supercoppa, la Nutribullet farà compagnia alle altre italiane Sassari e Brindisi in Basketball Champions League.

Giordano Bortolani Treviso 2021
Giordano Bortolani ha il carattere per prendersi le responsabilità nei momenti più delicati di una partita (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

DeWayne Russell #4 – Il play ventisettenne è stato confermato anche per questa stagione, a seguito di un’annata chiusa in crescendo a 12.2 punti e 5.2 assist di media. Russell è un giocatore da campo aperto e da pick and roll, situazione in cui sa sia prendersi svariate conclusioni (su tutte il palleggio arresto e tiro dalla media) che mettere in ritmo i compagni tiratori e taglianti. Aspettiamoci un’altra stagione di spessore del nativo di Peoria (Arizona).

Giordano Bortolani #8 – La giovane guardia di proprietà dell’Olimpia Milano arriva in prestito a Treviso dopo una stagione da lampi maestosi (come i 23 punti contro Virtus Bologna e Cremona o i 24 contro Pesaro) in quel di Brescia. In coabitazione con Dimsa e Casarin, ha ereditato il testimone da David Logan e nella NutriBullet potrà concretizzare tutto il suo potenziale. Giordano sa trovare infinite vie per mettere punti a referto, che sia in penetrazione grazie al suo straripante atletismo, o nel tiro da qualunque distanza.

Matteo Imbrò #12 – Dopo aver scongiurato il peggio in seguito all’infortunio occorso al gomito sinistro durante la Supercoppa, capitan Imbrò tornerà a breve sul parquet e sarà una pedina imprescindibile nello scacchiere di coach Menetti. Nonostante anche quest’anno sia relegato al ruolo di sesto uomo, il siciliano è solito essere sul parquet nei momenti caldi di una partita. Playmaker affidabile (3.1 assist nei 20’ di media scarsi di impiego la passata stagione), Imbrò ci mette sempre l’anima sulle due metà campo, lottando su ogni singolo pallone.

Davide Casarin #14 – Il neomaggiorenne Davide Casarin è pronto a ritagliarsi minuti importanti in una squadra dalle elevate ambizioni. Vista la qualità dei compagni di reparto, il classe 2003 potrebbe specializzarsi nelle uscite dai blocchi sia per tirare che per attaccare il ferro. Il bagaglio tecnico e fisico, messo già in mostra negli anni di Venezia tra giovanili e prima squadra, è tutto lì da vedere e in questo contesto potrà togliersi parecchie soddisfazioni.

Matteo Chillo #15 – Il lungo bolognese è alla sua quarta stagione in Veneto ed è uno dei pretoriani del cammino in costante ascesa di Treviso. Chillo gioca da ala/centro, ama allargarsi oltre l’arco dei tre punti dopo aver bloccato (quasi 40% in carriera in LBA dai 6.75) ed è molto efficace sui cambi difensivi. Insomma, un jolly tuttofare a cui coach Menetti ricorrerà di sicuro durante la stagione.

Henry Sims #21 – Alla quarta avventura italiana della propria carriera, Henry Sims sostituisce Christian Mekowulu portando esperienza e grande tecnica fronte e spalle a canestro. Nelle sette partite giocate a Reggio Emilia dal momento del suo arrivo nello scorso febbraio ha siglato 12.6 punti (tirando anche i liberi con l’87%) in 20 minuti scarsi di impiego medio. Sarà un bel rebus per le difese avversarie.

Michal Sokolowski #24 – Il polacco è un’altra conferma di lusso per la NutriBullet. Dopo esser stato nominato uno dei cinque giocatori rivelazione dello scorso campionato, Sokolowski è la certezza su cui coach Menetti sa di poter sempre contare. Tiratore letale da qualunque distanza, Michal è un’ala piccola molto concreta sulle due metà campo e un giocatore che ama avere i palloni più pesanti tra le mani. Potrebbe essere lui, da questo punto di vista, a occupare quel posto prima riservato a David Logan.

Tomas Dimsa #33 – Guardia lituana ventisettenne alta 196 cm, Tomas Dimsa è già apparso sui palcoscenici della LBA al termine della stagione 2017-18 quando si esibì con la canotta di Varese. Per il resto della carriera, Dimsa ha militato nel campionato lituano, tedesco e spagnolo (l’ultimo anno ha viaggiato a 7.2 punti a partita a Gran Canaria). Ottimo tiratore (46.8% da tre in Eurocup la scorsa stagione) specialmente in uscita dai blocchi, Tomas è un giocatore intelligente in grado di farsi trovare sempre pronto in qualunque situazione.

Aaron Jones #34 -L’unico volto nuovo per il nostro campionato acquisito dalla NutriBullet è Aaron Jones, ala/centro ventottenne utilizzato in Supercoppa come cambio in uscita dalla panchina di Henry Sims. Alto 206 cm, Jones è reduce da un’annata suddivisa tra Bilbao e Cholet, dove ha messo in mostra la sua particolare duttilità. Sta mettendo in faretra il tiro da tre punti ed è particolarmente esplosivo in situazioni di taglio e di aiuto difensivo.

Nicola Akele #45 – Prima il debutto da giovanissimo a Venezia, poi le due recenti annate di consacrazione a Cremona e Treviso. Proprio con coach Menetti come faro dalla panchina, Akele è stato in grado di trovare il suo spot ideale in LBA. Ala grande iper-dinamica, bravissima sulle palle vaganti, a rimbalzo e in aiuto, il nativo proprio della città trevigiana è un collante perfetto in un sistema che ha tante bocche da fuoco dentro e fuori dall’arco.

Coach Max Menetti – Da pilastro della Pallacanestro Reggiana a colonna portante del progetto del Treviso Basket. Max Menetti è uno dei motivi principali per cui la NutriBullet ha fatto così bene da quando è arrivato sulla panchina bianco-blu. L’allenatore nativo di Palmanova è noto per il particolare rapporto di fiducia reciproca che riesce a creare con i propri giocatori, un legame che ha negli anni dato grosse soddisfazioni alle sue squadre.

Perché seguire la Nutribullet Treviso Basket?

Nel 2012 è stato fondato il Treviso Basket, nel 2019 ha completato l’ascesa dalla Serie D alla Serie A, nel 2020 – al momento dello stop per la pandemia – era al 13° posto, nel 2021 ha concluso una bellissima stagione al primo turno dei playoff Scudetto. Questo club da anni non fa altro che migliorarsi e perciò, specie con una batteria di italiani così intrigante, la curiosità sui traguardi che la truppa di Menetti potrà raggiungere è già alle stelle.

OPENJOBMETIS VARESE

(Di Roberto Gennari)

Terminata l’era di Attilio Caja (a cui si è aggiunta la decisione di non proseguire il rapporto con Massimo Bulleri) e quella da giocatore di una leggenda come Luis Scola, la Pallacanestro Varese sceglie di affidare la guida della squadra ad un coach giovane ma molto preparato come Adriano Vertemati, che dopo aver fatto benissimo nei suoi nove anni a Treviglio e dopo l’annata da vice di Trinchieri al Bayern Monaco, è infine pronto per la sua prima panchina da capoallenatore nella massima serie.

La piazza è esigente, Varese vuol dire storia, tradizione e grandi aspettative, anche se ormai da qualche anno c’è stato un ridimensionamento di queste ultime. I biancorossi non vincono una serie playoff dal 2013 e dal 2011 hanno centrato l’accesso alla post season solo in quattro occasioni. Però c’è serietà e concretezza, e la scelta di Scola di restare per dare un contributo al percorso di crescita di squadra e società ci fa capire che si sta lavorando per tornare a far vivere giorni migliori ai tanti tifosi che non vedono l’ora di tornare a gremire Masnago, da sempre uno dei palasport più caldi della massima serie.

L’ingaggio di un talento come Alessandro Gentile, già MVP delle finali scudetto del 2014 (anno in cui venne anche chiamato al secondo giro del draft NBA) in cerca di rilancio dopo stagioni non semplicissime, è una scommessa intrigante e che può funzionare. La conferma di John Egbunu potrebbe essere un altro gran colpo di mercato del duo Conti-Jemoli, e rispetto all’anno scorso la proprietà ha deciso di puntare sulla formula del 6+6. C’è curiosità per vedere come sarà il ritorno in campo di Jalen Jones dopo il terribile infortunio contro Roma che lo aveva costretto a uno stop lungo tutta la stagione: il lungo che vanta una trentina di presenze NBA aveva giocato solo 30 secondi con Varese, e adesso i lombardi sperano di trovare in lui il giocatore che aveva fatto benissimo in G-League nel 2020. In caso non dovesse andare, il piano B sotto le plance al fianco di Egbunu è il lituano Paulius Sorokas, vecchia conoscenza dei campionati italiani.

Ci si aspetta un buon contributo anche da Trey Kell, ottimo in Polonia dove però ha mostrato di non essere ancora troppo a suo agio con il tiro da oltre l’arco, dall’altro americano prelevato sempre dallo stesso campionato e già MVP in Austria nel 2019, Elijah Wilson, e dal confermato Anthony Beane, capace lo scorso anno di ottime prestazioni in attacco ma un po’ discontinuo. La pattuglia degli italiani dovrà necessariamente fare un salto di qualità: la partenza di Ruzzier con destinazione Virtus Bologna lascia pensare che ci sarà più spazio per De Nicolao, così come Guglielmo Caruso dovrà dare qualità per far rifiatare Egbunu. Il gioco di coach Vertemati a Treviglio era una macchina oliata alla perfezione, a Varese l’ormai ex vice di Trinchieri dovrà tirare fuori il meglio da una squadra che ha già un discreto tasso di esperienza ma che dovrà dare il 100% ogni sera su entrambi i lati del campo per riportare la post-season all’Enerxenia Arena.

Alessandro Gentile Varese 2021
Alessandro Gentile sarà il leader della Openjobmetis per questa stagione (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Trey Kell #3 – Dopo le ottime cifre accumulate in Polonia con la maglia dello Stal Ostrow, dove ha portato per la prima volta la squadra gialloblù al titolo nazionale, il play ex San Diego State ha disputato anche un paio di partite di Summer League con la maglia dei Phoenix Suns in compagnia dei “bolognesi” Alexander e Gudmundsson. Ha primo passo, atletismo e fisico per andare al ferro con continuità. Passatore discreto, non soffrirà fisicamente nessun pariruolo sui due lati del campo.

Alessandro Gentile #5 – I primi sprazzi di Alessandro Gentile in Supercoppa lasciano ben sperare il management e i tifosi di Varese. Il figlio del grande Nando si conferma un giocatore le cui doti offensive sono assolutamente fuori discussione. Dopo la positiva esperienza a Trento, non dovrebbe avere particolari problemi nel calarsi nel ruolo di guida emotiva della squadra, cosa che del resto ha già fatto in passato in contesti anche di maggior pressione psicologica. Il suo ritorno ai massimi livelli sarebbe un bel segnale per il basket italiano e una splendida notizia per la Openjobmetis.

Paulius Sorokas #9 – Giocatore che Vertemati conosce benissimo avendolo già allenato per due stagioni a Treviglio, tornato nella massima serie dopo la brevissima apparizione alla Dinamo Sassari di due anni fa (in cui esordì proprio contro Varese segnando 13 punti), giocatore non rapidissimo ma dalle mani educate e con ottimi fondamentali (è di scuola Zalgiris Kaunas). Molto bene lo scorso anno in A2 a Chieti, a 29 anni ha la prima vera occasione di poter stare in campo in Legabasket, ed è motivato per giocarsi le sue chances.

Giovanni De Nicolao #10 – Il più giovane dei due fratelli De Nicolao, al secondo anno in maglia Varese, prenderà il posto nelle gerarchie biancorosse che era di Michele Ruzzier, ovvero quello di cambio del portatore di palla designato, a fianco del quale potrà anche essere schierato in particolari situazioni della partita in cui Vertemati potrà decidere di andare col quintetto piccolo. Da lui ci si aspetta energia in difesa e concretezza in attacco, presumibilmente per più minuti rispetto all’anno scorso.

Elijah Wilson #11 – Al liceo era considerato un ottimo prospetto, tanto da giocare per la fucina di campioni di Mt. Zion Christian Academy, dove sono passati anche campioni del calibro di Tracy McGrady e Amar’e Stoudemire. Varese si aspetta da lui che possa confermare le percentuali dall’arco viste sotto coach Magro a Górnicza (42.1% da tre per lui lo scorso anno in Polonia). Con Trey Kell formerà un backcourt di grande forza fisica, in cui “il profeta” dovrà avere il ruolo di apriscatole delle difese, compito non semplice ma di cruciale importanza per le sorti dei ragazzi di Vertemati.

Matteo Librizzi #13 – Per il play classe 2002 un contratto annuale, dopo che la scorsa stagione ha già conosciuto la gioia dell’esordio con la prima squadra restando in campo per molti minuti contro Trieste, nella prima gara giocata da Varese dopo lo stop di un mese causa Covid. La struttura fisica può essere il suo limite più grande anche se il ragazzo ha un buonissimo talento offensivo.

John Egbunu #15 – Varese ha fatto di tutto per trattenerlo, riuscendoci. Ottima notizia per l’ambiente biancorosso: il centro nigeriano è potenzialmente uno dei migliori rimbalzisti e stoppatori del nostro campionato, non pretende la palla ad ogni possesso in attacco e ovviamente sa farsi valere nel pitturato. Nelle 12 partite disputate in maglia biancorossa la scorsa stagione, è andato per tre volte in doppia doppia, ed è stato un fattore anche nella gara vinta da Varese contro Milano, dove mise a referto 9 punti con altrettanti rimbalzi.

Nicolò Virginio #18 – Ala di 2.05, diciottenne, con la Pallacanestro Varese ha firmato un biennale – segno che la società crede in lui – dopo che anche lui ha avuto minuti importanti contro Trieste nella stessa partita che ha visto esordire il già citato Librizzi (2 punti e un rimbalzo per lui) ed è entrato in campo anche nella gara successiva contro Cantù. Sta sviluppando un discreto gioco da ala piccola, è già nell’orbita delle nazionali giovanili.

Giancarlo Ferrero #21 – Il capitano, alla sua settima stagione in maglia Varese, è carico come ogni anno e pronto ad accendere la Enerxenia Arena quando verrà schierato, come cambio di Gentile o come ala forte. La ricetta è sempre quella: tanta abnegazione, voglia di lottare su ogni pallone e energia al servizio della squadra. E se Varese è in attacco, non battezzatelo sul tiro da tre: se la serata è quella giusta, sono dolori per gli avversari.

Jalen Jones #22 – Lo sfortunatissimo esordio nel campionato italiano dello scorso anno sembra ormai alle spalle per l’ex Dallas e Baskonia, capace di stare in campo molti minuti nelle partite di supercoppa e di dare quel contributo sotto le plance che Varese si aspetta da lui. Può essere un ottimo complemento per John Egbunu, rispetto al quale può attaccare il ferro anche partendo in palleggio fronte a canestro, oltre ad avere grande rapidità in situazioni di transizione. Questo è ovviamente quello che ci ha fatto vedere prima di quel maledetto esordio, ed è quello che tutti sperano di rivedere a Masnago.

Guglielmo Caruso #30 – Dopo tre anni sotto la guida di coach Herb Sendek a Santa Clara in NCAA, e dopo l’esordio in maglia azzurra al torneo di Amburgo, il centro napoletano ha scelto Varese per il suo approdo nella massima serie. Certo, rispetto al basket collegiale USA rischia di pagare lo scotto di dover giocare contro gente molto più esperta e smaliziata di lui ad alti livelli, ma i movimenti in post basso ci sono e anche un po’ di tiro da fuori che non guasta. Farà rifiatare Egbunu e dovrà sfruttare i minuti concessi da coach Vertemati per fare esperienza e dare un contributo alla causa.

Andrea Amato #99 – Arrivato con un contratto valido fino al 10 dicembre 2021, il playmaker classe ’94 darà una mano a tutto tondo alla causa dell’Openjobmetis. Il prodotto delle giovanili dell’Olimpia Milano è reduce da due annate ad Udine in A2; nell’ultima stagione ha viaggiato a 7.3 punti e 3 assist di media.

Perché seguire la Openjobmetis Varese?

Il ritorno nel nostro campionato di Alessandro Gentile, che da quanto visto in supercoppa promette scintille, è solo uno dei motivi per cui vale la pena seguire Varese quest’anno. L’esordio in Legabasket di coach Adriano Vertemati , giovane ma dal curriculum già importante, grande conoscitore del basket e in grado di motivare al meglio i suoi giocatori, la conferma di Egbunu nel ruolo di pivot, la spettacolarità delle giocate verticali di Jalen Jones, la scelta di puntare su un backcourt di giocatori di grande forza fisica: quest’anno Varese, se sta bene, può dare del filo da torcere a molte avversarie. E quando si potrà tornare a vedere le partite in sicurezza, anche l’Enerxenia Arena sarà un fattore.

UMANA REYER VENEZIA

(Di Cesare Milanti)

Uno Scudetto dopo un terzo posto in regular season, poi una Coppa Italia l’anno successivo e due stagioni dopo una cavalcata conclusa ai quarti di finale in una delle classiche del nostro basket, contro la Dinamo Sassari. Le ultime tre annate dell’Umana Reyer Venezia raccontano di un progetto solido, vincente, che si è basato nel recente passato su un gruppo compatto e mai rivoluzionato nelle sessioni estive di mercato. Gli orogranata che si apprestano a vivere la LBA 2021/2022, però, vanno relativamente in controtendenza con le proprie versioni delle annate precedenti.

L’estate cestistica a Venezia è stata una gondola in mare aperto, con la burrasca pronta a spazzare via le certezze su cui si era poggiato il roster dell’Umana Reyer. In particolare, le due colonne portanti italiane, Walter De Raffaele e Stefano Tonut. Alla fine, sia il Coach dei veneti che l’MVP dello scorso campionato hanno deciso di rimanere ancora legati a questo progetto, rispedendo al mittente le sirene che provenivano da piazze ambiziose del nostro campionato e dall’estero. Ma non solo: la dirigenza orogranata si è mossa astutamente sul mercato, colmando le lacune del roster e ingaggiando elementi funzionali che potrebbero togliersi svariate soddisfazioni nella prossima stagione, sia collettivamente che dal punto di vista personale.

Tarik Phillip e Martynas Echodas, ad esempio, provenienti rispettivamente da Tofas Bursa e Rytas Vilnius, andranno a rafforzare la cabina di regia e il pacchetto lunghi, con i capisaldi Andrea De Nicolao e Mitchell Watt ancora in queste vesti. Gli altri quattro nuovi volti agli ordini di Coach De Raffaele, invece, saranno due italiani e due stranieri: Jeff Brooks e Michele Vitali, uno in arrivo dall’Armani Exchange Milano e l’altro da Bamberg, da una parte, Victor Sanders e Vasilis Charalampopoulos, dall’Aquila Basket Trento e dall’Olympiakos, dall’altra. In più, oltre a Tonut, sono rimasti in Laguna anche Julyan Stone, Michael Bramos, Austin Daye, Valerio Mazzola e Bruno Cerella, oltre ai già citati De Nicolao e Watt. Al contrario, hanno deciso di abbandonare il Taliercio elementi come Wes Clark e Jeremy Chappell (entrambi di ritorno a Brindisi), Luca Campogrande (a Trieste), Davide Casarin (in prestito biennale a Treviso), Luca Possamai (in prestito a Chiusi, in A2), Gasper Widmar e il rinforzo di fine stagione Curtis Jerrells, che proseguirà la sua carriera in Egitto con lo Zamalek.

Come si può intuire, dunque, sarà un’Umana Reyer Venezia a metà strada tra la rivoluzione e la conferma di chi ha fatto le fortune della compagine orogranata negli ultimi anni. I difetti strutturali si sono trasformati in pregi e alla parola “continuità” si è affiancata la necessità di rinforzi. Con De Raffaele nuovamente seduto su quella panchina, uno Stefano Tonut in continua ascesa nei panni della stella e alcune papabili rivelazioni stagionali come Martynas Echodas e Vasilis Charalampopoulos, bisognerà tenere ancora un occhio di riguardo per questa squadra.

Stefano Tonut Venezia 2021
L’MVP in carica Stefano Tonut è pronto a dare battaglia per confermarsi come miglior giocatore del campionato (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Julyan Stone #5 – Il giocatore che ogni allenatore bramerebbe nella propria squadra è pronto a disputare la sua quinta stagione (e mezzo, considerata la parentesi del 2017 prima di tornare in NBA) in Laguna, nuovamente senza dare punti di riferimento agli avversari. Julyan Stone ha dimostrato di poter giocare in ogni ruolo per Walter De Raffaele, e a 32 anni è ormai un elemento consolidato nel campionato italiano.

Michael Bramos #6  – A proposito di elementi consolidati, Michael Bramos si appresta a vivere la sua settima annata con la maglia degli orogranata. Il capitano greco di Venezia, ex Panathinaikos e nemico pubblico numero uno nelle serate in cui decide di infilare ogni pallone esca dalle sue mani, è una vera e propria colonna portante del (con-vincente) passato prossimo e presente dei veneti: nelle 196 sfide disputate con questa maglia, per lui 9.5 punti e 3.7 rimbalzi, con il 50.5% dal campo e il 41.3% dal perimetro.

Stefano Tonut #7 – MVP e di conseguenza Miglior Italiano della LBA 2020/2021, un Preolimpico di Belgrado e dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 in cui ha mostrato in lungo e in largo il suo valore contro alcuni dei migliori giocatori al mondo: difficilmente Stefano Tonut poteva chiedere di meglio al suo ultimo anno solare, ma la sensazione è che la prossima stagione sarà un ulteriore passo avanti per la sua carriera. Il 7 vuole togliersi ancora delle soddisfazioni con la sua Umana Reyer Venezia.

Austin Daye #9 – La pallacanestro gli scorre nelle vene, con papà Darren che ha scritto la storia della Scavolini Pesaro. Austin Daye, dal canto suo, dopo aver incontrato l’Italia proprio dove suo padre aveva lasciato ricordi meravigliosi, ha sposato il progetto dell’Umana Reyer. Ora, dopo tre anni e uno Scudetto da assoluto protagonista nel 2019, cerca ulteriori stimoli in quest’altra stagione sempre sotto la guida di Walter De Raffaele.

Andrea De Nicolao #10 – Negli ultimi anni, il nome di Andrea De Nicolao è stato spesso associato ai problemi sistematici in cui andava incontro l’Umana Reyer Venezia, specialmente all’inizio della stagione. Il playmaker padovano, però, ha sempre dimostrato di potersi meritare un posto da titolare nella cabina di regia orogranata: è dalle sue mani che sono arrivati i palloni per i vari Tonut, Daye, Bramos e Watt, nelle serate di vittoria in Laguna.

Victor Sanders #11 – Dopo aver assaggiato il massimo campionato italiano nel 2020/2021 con Trento, Victor Sanders passa all’Umana Reyer Venezia. Con 2.3 passaggi decisivi a partita, nella scorsa stagione è stato il secondo miglior assistman dell’Aquila Basket alle spalle di Gary Browne. Ora inizia la sua seconda avventura italiana.

Tarik Phillip #12 – “Sono un giocatore di letture, non amo giocare “hero ball”, mentre la difesa è una mia grande passione”. In una squadra ricca di realizzatori, serve chi riesca a orchestrare l’attacco nel migliore dei modi: Tarik Phillip, dopo un’annata da 14.1 punti, 4 assist e 4.8 rimbalzi in Basketball Champions League con il Tofas Bursa, condividerà con Andrea De Nicolao questo ruolo.

Martynas Echodas #14 – Non è una novità che la Lituania, dove la pallacanestro è sacra, sforni talenti alquanto interessanti: Martynas Echodas, nato a Kaunas nel 1997, non è l’eccezione che conferma la regola. Nella scorsa stagione, con il Rytas Vilnius in Basketball Champions League, ha collezionato 18.5 punti e 5.8 rimbalzi di media. Gioca perfettamente il P&R e vola: se aumentasse il suo range di tiro, Venezia potrebbe aver pescato una delle rivelazioni del prossimo anno sotto canestro.

Vasilis Charalampopoulos #15 – All’Europeo U18 del 2015, disputato in Lettonia, non c’erano stati dubbi su chi dovesse portarsi a casa l’MVP del torneo, oltre alla medaglia d’oro: Vasilis Charalampopoulos aveva trainato la Grecia alla vittoria finale, sbaragliando la concorrenza. L’ex talento del Panathinaikos, però, ha trovato da lì in poi svariati ostacoli sul cammino, tra cui alcuni problemi fisici; ora, dopo un’annata all’Olympiakos in Eurolega da 2.5 punti in circa 7’ di media, vuole risorgere a Venezia.

Valerio Mazzola #22 – Se si dovesse individuare il gregario sempre pronto a dare il suo contributo in uscita dalla panchina per questa squadra, probabilmente i riflettori punterebbero tutti su Valerio Mazzola. Dopo aver acquisito esperienza a Ferrara, Montegranaro e Virtus Bologna, prima di alzare al cielo una Coppa Italia storica con Torino nel 2018, ha trovato casa all’Umana Reyer: questa sarà la sua quarta stagione in Veneto.

Jeff Brooks #23 – Si è messo in luce a Jesi, Cantù e Caserta, ha vinto tutto quello che poteva vincere a Sassari, si è giocato le sue carte in Russia e Spagna e poi ha arricchito il palmarès a Milano. Ora Jeff Brooks vuole ritrovare una centralità nel progetto che nell’Armani Exchange aveva smarrito nel corso del tempo, visto l’elevato tasso tecnico dei compagni: l’Umana Reyer Venezia saprà dargli minuti importanti e responsabilità in entrambi i lati del campo.

Bruno Cerella #30 – La sua è una storia di gavetta, nel vero e proprio senso della parola: partito da Bahia Blanca poco più che 18enne, ha scalato le categorie cestistiche italiane partendo dal basso, fino a vincere Scudetti sia con Milano che con Venezia. Sempre con il sangue agli occhi nella metà campo difensiva, difficilmente Bruno Cerella raccoglierà tanti minuti a 35 anni, ma Coach De Raffaele sa di poter contare su di lui nei momenti chiave della partita.

Michele Vitali #31 – Italia, estero, Italia, estero e ancora Italia. Le ultime esperienze professionali di Michele Vitali sono equivalse a un percorso da dentro e fuori che ha fatto maturare l’ex Brescia. Ottimo difensore sulla palla e arma letale dal perimetro, la guardia bolognese ha fatto registrare un rendimento da 10.5 punti, 2.4 rimbalzi e 2.9 assist nell’ultima Bundesliga. Ora, dopo Brescia, Andorra, Sassari e Bamberg, arriva l’avventura nella Serenissima.

Mitchell Watt #50 – Non si può parlare dell’ultima era di Venezia nel nostro campionato senza menzionare il suo centro per antonomasia. Il nome di Mitchell Watt, passato anche da Caserta in passato, è uno di quelli costantemente al centro del dibattito sul lungo migliore della LBA, e ciò non cambierà per la stagione 2021/2022. L’Umana Reyer si rinnova, ma sotto canestro continua a navigare il 50.

Coach Walter De Raffaele – Per com’era iniziata, in pochi avrebbero scommesso su una permanenza così duratura per il tecnico livornese sulla panchina orogranata. Invece, a ormai 5 anni dal cambio in corsa con Charlie Recalcati, Walter De Raffaele continua a rimanere il faro per la gondola cestistica della Serenissima. Quest’anno, con così tanti innesti, la sfida di riconfermarsi ai piani alti del massimo campionato italiano si fa ancora più interessante.

Perché seguire l’Umana Reyer Venezia?

Perché per la prima volta nel ciclo ricco di successi di Walter De Raffaele alla guida della Reyer Venezia, i lagunari si sono mossi sul mercato optando per una rivoluzione: 6 nuovi innesti, ognuno potenzialmente funzionale alla causa con valide caratteristiche nel proprio repertorio, che si aggiungono alla spina dorsale formata dai vari Tonut, Stone, Watt, Bramos e via discorrendo. Venezia non parte come favorita per la vittoria dello Scudetto, ma bisognerà sempre passare dal Taliercio per arricchire la propria bacheca.

UNAHOTELS REGGIO EMILIA

L’UNAHOTELS Reggio Emilia è pronta a ripartire dopo una stagione 2020/21 conclusa all’undicesimo posto e impreziosita da un’importante qualificazione alla Coppa Italia 2021. Oltre alla conferma di coach Caja al timone della nave e di Leo Candi nelle vesti di capitano, la Reggiana ha deciso di tenere tra le proprie fila anche i giovani Diouf e Bonacini, il veterano Baldi Rossi e l’ala/centro americana Justin Johnson. Tra i volti (non proprio) nuovi, merita la copertina il ritorno di Andrea Cinciarini, protagonista in passato di tante belle avventure nella storia del club emiliano, inclusa la finale Scudetto del 2015. In quell’occasione, un compagno dell’ex play dell’Olimpia Milano era l’allora neanche maggiorenne Arturs Strautins, anche lui con un trascorso triennale a Reggio Emilia e anche lui tornato “a casa” quest’estate. A differenza dell’esperienza passata, tuttavia, al lettone ora spetterà un ruolo da attore protagonista.

Passando ai giocatori alla prima esperienza nel campionato italiano, nel reparto esterni si registrano gli arrivi di due americani con spiccate abilità offensive: Stephen Thompson e Bryant Crawford. Il primo è una guardia purissima dai fondamentali cristallini e capace di segnare da ogni distanza; il secondo è più una comboguard che si scambierà il testimone con Cinciarini e Candi in cabina di regia. Tra le ali, il nome inedito è quello di Osvaldas Olisevicius, un lituano dal mix di stazza e tecnica molto intrigante che offre a Caja svariate opportunità tattiche. Il nuovo lungo titolare sarà Mikael Hopkins, americano molto diverso rispetto a Frank Elegar di cui prende il posto. Nonostante la similare abilità nel catturare i rimbalzi (oltre 6 di media lo scorso anno), l’ex Cedevita Olimpija Ljubljana, infatti, ama aprirsi oltre l’arco dei tre punti e offre uno sviluppo più perimetrale delle manovre offensive reggiane.

Proprio Hopkins, Baldi Rossi e Diouf avranno un ruolo cardine nel servire sia il post-basso di Olisevicius e Strautins e che le vorticose uscite dai blocchi degli esterni, soprattutto Thompson. Quest’ultimo potrebbe prendersi le luci della ribalta per più e più volte durante la stagione, sfruttando anche l’esperienza di un veterano come Cinciarini nei momenti decisivi di una partita. Nella metà campo difensiva, invece, coach Caja potrebbe sfruttare la versatilità di tutti i propri lunghi per cambiare sistematicamente e schierare molteplici quintetti atipici. In tutto ciò, le qualità innate a rimbalzo di Strautins e Johnson saranno imprescindibili per chiudere il cerchio.

Per quanto riguarda le competizioni continentali, la UNAHOTELS Reggio Emilia parteciperà per il secondo anno consecutivo alla FIBA Europe Cup.

Stephen Thompson Jr Reggio Emilia 2021
Stephen Thompson Jr si candida ad essere uno dei migliori top scorer del campionato (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Stephen Mark Thompson Jr. #1 – Guardia dai polpastrelli fatati, l’americano ha completato un quadriennio da protagonista al college di Oregon State ed è reduce da una stagione da leader assoluto in Serie A2 alla Stella Azzurra Roma, dove ha viaggiato a 21.4 punti, 5.6 rimbalzi e 2.8 assist di media. Considerando la qualità dei passatori in squadra, Thompson potrebbe davvero “infuocarsi” da un momento all’altro sfruttando le sue classiche uscite dai blocchi. È ragguardevole la capacità di crearsi la conclusione anche dal palleggio e ciò lo rende uno scorer potenzialmente di alto livello per il nostro campionato.

Mikael Levon Hopkins #5 – Sarà il centro titolare di Attilio Caja ed è reduce da due anni in Slovenia (e in Eurocup) con il Cedevita Olimpija Ljubljana. Lungo versatile e con mano educata dai 6.75 (40% l’anno scorso in Lega Adriatica), Hopkins offre svariate opzioni sul pick and roll ai piccoli portatori di palla. Bravo a tagliare forte a canestro e ad aprirsi per lasciare spazio al post basso dei compagni, con lui sul parquet è possibile che Reggio Emilia provi ad alzare i ritmi per sfruttare il suo atletismo.

Leonardo Candi #7 – Confermato capitano della squadra, il ventiquattrenne Leo Candi può coprire entrambi gli spot del backcourt e si accoppia molto bene con qualunque altro esterno della UNAHOTELS. Sebbene la sua metà campo preferita resti quella difensiva, dove sfrutta braccia lunghe e rapidità di piedi per marcare le stelle avversarie, in attacco Candi mostra costanti miglioramenti sotto tutti gli aspetti del gioco, in primis nel tiro da tre punti (37% l’anno scorso).

Filippo Baldi Rossi #8 – Il numero 8 è alla decima stagione in Serie A e alla seconda cavalcata con la canotta della Reggiana. Una certezza soprattutto da oltre l’arco (37% in carriera), Baldi Rossi è alto 207 cm e il suo gioco variegato permette a Caja di schierarlo sia da 4 (ruolo prediletto) che da 5. Playmaker aggiunto fronte e spalle a canestro, Filippo sarà imprescindibile nel dare equilibrio alla squadra.

Arturs Strautins #12 – Dopo la convincente annata in quel di Varese, Strautins è pronto a vestire i panni di “mister utilità” anche alla UNAHOTELS. Data la sua estrema duttilità, potrà essere utilizzato negli spot dal 2 al 4 a seconda dell’avversario che si troverà di fronte. L’italo-lettone è un collante di lusso, un rimbalzista notevole per la taglia (6.2 carambole di media catturate all’Openjobmetis l’anno scorso), un tiratore sempre più affidabile (nella stagione 2020/21 ha tirato con il 37.7% da tre e l’85.9% ai liberi) e un giocatore da intangibles tanto aprezzato da coach e compagni.

Bryant Dejuan Crawford #13 – Classe 1997, il nativo del Maryland è alla quarta stagione europea dopo le avventure in Israele e allo Juventus Utena in Lituania. Nell’ultimo anno ha viaggiato a 10.5 punti e 3.9 assist di media. Proprio in quest’ultima cifra c’è il suo punto di forza: Crawford è una combo-guard che sa leggere il gioco e mettere in ritmo i compagni, oltre che chiudere al ferro con eleganza.

Andrea Cinciarini #20 – Il nativo di Cattolica non ha bisogno di presentazioni, dato che quella che sta per iniziare sarà la sua quindicesima stagione in Serie A. Dopo le esperienze a Pesaro (in gioventù), Montegranaro, Pavia (in A2), Cantù e Milano, il “Cincia” ha scelto di tornare a Reggio Emilia, club in cui ha militato dall’annata 2012-13 a quella 2014-15, raggiungendo – tra le altre – una finale Scudetto e una vittoria dell’Eurochallenge. Caja si aspetta da lui leadership dentro e fuori dal campo, playmaking e controllo dei ritmi della squadra: difficilmente resterà deluso.

Justin Johnson #23 – È l’unico americano confermato dalla UNAHOTELS rispetto alla passata stagione. Nato e cresciuto nel Kentucky, Johnson è alla quarta annata in Italia dopo le esperienze a Cagliari e Pistoia. Il numero 23 è un’ala forte con il giusto mix di stazza e tecnica capace di renderlo pericoloso spalle a canestro. Bel lottatore a rimbalzo (5.6 di media l’anno scorso), bravo nelle letture e nelle situazioni di taglio, Justin ha la giusta fame per continuare a crescere e migliorare.

Osvaldas Olisevicius #31 – 28 anni, Olisevicius è alla seconda esperienza al di fuori dei confini della propria Nazione natìa. L’anno scorso in Germania al Medi Bayreuth ha collezionato 13.9 punti e 3.3 rimbalzi di media, tirando con il 41% da tre punti. Quest’ultimo è il suo punto di forza principale, soprattutto in uscita dai blocchi. Olisevicius è un’ala piccola molto intelligente capace di punire dall’arco e in penetrazione. Fari puntati su di lui come prima o seconda punta della squadra con Thompson.

Federico Bonacini #32 – Alla sua quarta stagione con la prima squadra della Reggiana, Bonacini darà una mano a coach Caja nella gestione della rotazione degli esterni. Il ventiduenne di Sassuolo può giocare sia da play che da guardia e sarà utile soprattutto in difesa. Dovesse migliorare la percentuale da tre punti (lo scorso anno ha registrato il massimo in carriera, 28,6%), il suo minutaggio potrebbe salire.

Mouhamet Rassoul Diouf #35 – L’ala/centro italo-senegalese classe 2001 è pronta all’esplosione definitiva. Dopo aver completato il percorso nelle giovanili della Reggiana, nella passata stagione Diouf ha giocato per oltre 14 minuti di media, mostrando un’estrema duttilità sui due lati del campo. Alto 206 cm, “Momo” può giocare da 4 e da 5, sa attaccare il ferro e sta aggiungendo in faretra il tiro da tre punti (18 tentativi complessivi la passata stagione). In difesa, ha braccia, gambe ed esplosività per fare la differenza soprattutto in aiuto e sui cambi difensivi.

Coach Attilio Caja – L’allenatore pavese, che ha da pochi mesi spento 60 candeline sulla torta di compleanno, è alla ventitreesima stagione in Serie A ed è stato confermato dopo l’arrivo in corsa nello scorso marzo e la conseguente salvezza raggiunta. Di Caja è ben nota la capacità di spingere i propri giocatori a dare sempre il 110% su entrambe le metà campo, privilegiando un attacco corale e una difesa di anticipo costantemente aggressiva.

Perché seguire la UNAHOTELS Reggio Emilia?

Perché è un gruppo estremamente equilibrato in tutti i ruoli, caratterizzato da un bel mix di esperienza, talento ed atletismo. Con Caja a dirigere la truppa dalla panchina, poi, non ci sono dubbi sul fatto che la UNAHOTELS non mollerà mai dal primo all’ultimo possesso. Nell’attesa del ritorno a casa al PalaBigi, per i tifosi che saranno presenti alla Unipol Arena si prospetta una stagione parecchio intrigante.

VANOLI BASKET CREMONA

(Di Cesare Milanti)

L’estate 2020 è stata un percorso a braccetto con Dante nella Divina Commedia per la Vanoli Basket Cremona, a un passo dal dire addio al nostro campionato ma successivamente capace di risorgere dalle proprie ceneri. Ai nastri di partenza della scorsa stagione, dopo un mercato in entrata condizionato dalle turbolenti settimane a cavallo tra luglio e agosto, l’obiettivo prefissato equivaleva a una salvezza al termine dell’annata. La squadra allenata da Paolo Galbiati, invece, ha nettamente superato le aspettative della vigilia, ottenendo un più che discreto decimo posto dopo aver navigato per quasi tutto il campionato in zona playoff.

La Vanoli Basket Cremona 2021/2022, dunque, parte con un assetto e una preparazione alla stagione indubbiamente differenti rispetto alla sua versione di un anno fa, con le ambizioni e la consapevolezza di far bene che rimangono le stesse. Ci sono stati svariati movimenti di mercato, sia in entrata che in uscita; in particolare, hanno detto addio all’Italia Daulton Hommes, che si giocherà le sue carte in NBA con i New Orleans Pelicans, Jarvis e TJ Williams (il primo al Rytas Vilnius, il secondo al Maccabi Rishon Lezion) e Marcus Lee, diretto in Turchia al Yalova Basket. In più, hanno lasciato Cremona anche Topias Palmi, Jaylen Barford e Fabio Mian, con quest’ultimo in direzione Trieste.

Per chi saluta, però, c’è anche chi si appresta a disputare la sua prima stagione con Cremona. È il caso dei giovanissimi Destiny Agbamu e Matteo Spagnolo, in arrivo da Bassano e Real Madrid, con il playmaker classe 2003 pronto a dimostrare la sua stoffa in LBA. Oppure di chi ha bazzicato in G-League, come lo scorer Jalen Harris e il suo ex compagno di squadra Tres Tinkle, oltre a Malcolm Miller, anch’esso passato dai Raptors 905. Agli ordini di Coach Paolo Galbiati, inoltre, ci saranno anche Ismael Sanogo, Ivica Radic, Jamuni McNeace e Andrea Pecchia, oltre alle conferme di David Reginald Cournooh e del leader di questa squadra, Giuseppe Poeta.

Tanto passerà dall’atteggiamento e dal sacrificio dei giovani, con Cremona che si presenta ai nastri di partenza della LBA 2020/2021 con un’età media di 25,3 anni. La sensazione è che Paolo Galbiati riuscirà a trarre il meglio dai suoi, come avvenuto in larga parte anche nella scorsa stagione. Le curiosità più grandi riguardano il primo anno da professionista di Matteo Spagnolo, le capacità realizzative in campo europeo di Jalen Harris (potenziale rivelazione e stella dei biancoblù) e la prestanza fisica dei vari Agbamu, Sanogo, McNeace e Miller.

Giuseppe Poeta Cremona 2021
Giuseppe “Peppe” Poeta durante la Supercoppa (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Destiny Agbamu #0 – Arrivato in Italia a 13 anni, nato nel delta del Niger nel 2003, Destiny Agbamu è solo il primo di una serie di giovani interessanti nel roster a disposizione di Paolo Galbiati. Formatosi all’Orange1 Bassano, negli ultimi due anni ha giocato in Serie C Gold. Dispone già di un’ottima stazza fisica, 203 centimetri per 92 chilogrammi, e per la prima volta in carriera mostrerà le sue carte nel massimo campionato italiano.

Jalen Harris #2 – Nell’ultimo anno in NCAA con Nevada, ha prodotto 21.7 punti, 6.5 assist e 3.9 rimbalzi di media a partita. Poi, scelto al Draft 2020 dai Toronto Raptors con la 59, ha collezionato 17.6 punti con il 50% dall’arco in G-League e 7.4 punti con il 47.2% in NBA. Insomma, Jalen Harris, classe 1998, sbarca in Italia con i gradi del realizzatore puro, uno di quelli che scorge una vasca al posto del canestro in svariate occasioni.

Ismael Sanogo #3 – Nel pacchetto lunghi della Vanoli Cremona 2021/2022 ci sarà spazio anche per Ismael Sanogo, classe 1996 nativo della Costa d’Avorio, cresciuto a Seton Hall University. Non è stato chiamato al Draft NBA 2018 e ha disputato le successive due stagioni in G-League con i Long Island Nets; in particolare, nel 2019/2020, ha collezionato 5.5 punti e 4 rimbalzi di media a partita. Dispone di un buon rilascio e di una propensione naturale nell’andare a rimbalzo.

Jamuni McNeace #4 – Classe 1996, uscito da Oklahoma University senza essere scelto al Draft NBA 2019, Jamuni McNeace sarà il prossimo centro della Vanoli Cremona. Dotato di un grande atletismo, ottimo rollante, nella sua prima stagione europea, in Bundesliga con il Crailsheim Merlins, ha prodotto un rendimento da 9.2 punti e 4.4 rimbalzi a partita, con il 68.2% dal campo. L’asse Giuseppe Poeta-Marcus Lee lascerà presto spazio al Poeta-McNeace.

Andrea Pecchia #6 – Cresciuto nel settore giovanile dell’Olimpia Milano, passato per la gavetta nelle serie minori e poi in A2, per poi diventare l’uomo simbolo dell’ultima Pallacanestro Cantù, dove nel 2020/2021 ha collezionato 6.4 punti e 5.3 rimbalzi a partita, tirando con il 55% dal campo: Andrea Pecchia ritrova Paolo Galbiati, suo allenatore all’ombra della Madonnina, alla Vanoli Cremona. Classe 1997, fornirà spirito di sacrificio, un’ottima propensione difensiva e una discreta capacità di attaccare il canestro.

Giuseppe Poeta #8 – Quando nella scorsa sessione estiva di mercato è arrivato a Cremona, molti teorizzavano il principio di una stagione in declino. Invece, giornata dopo giornata, Giuseppe Poeta ha dimostrato di avere ancora la verve di un ragazzino: a 36 anni, è uno dei creatori di gioco più validi e navigati del nostro campionato, reduce da una stagione a 9.8 punti e 6.8 assist a partita. La sua seconda annata a Cremona sarà la 14ª in LBA, ma ogni volta è come un esordio per il nativo di Battipaglia.

Matteo Spagnolo #9 – Dopo il veterano, è il turno uno dei prospetti più interessanti del nostro panorama cestistico. Matteo Spagnolo, playmaker classe 2003 che arriva alla Vanoli in prestito dal Real Madrid, è stato il primo italiano a essere reclutato nel settore giovanile dei Blancos, con cui ha già collezionato diversi trofei. È la sua prima grande occasione a livello professionistico, con il nativo di Brindisi che si spartirà i minuti proprio con Giuseppe Poeta.

Tommaso Vecchiola #10 – Arrivato da Brescia in quest’ultima sessione di mercato, Tommaso Vecchiola
giocherà con l’U19 della Vanoli Basket, ma rimarrà al contempo aggregato alla prima squadra.
Nativo di Ancona, il playmaker classe 2004 vanta una convocazione nella Nazionale U16 di Andrea
Capobianco.

Tres Tinkle #13 – Abituato a masticare basket in famiglia fin dalla tenera età (suo padre Wayne allena a Oregon State, sua sorella Joslyn ha giocato con le Seattle Storm), Tres Tinkle è uno dei tre ex Raptors 905 nel roster della prossima Vanoli Basket Cremona. Cresciuto sotto la guida del padre, colleziona 17.7 punti, 7 rimbalzi e 3 assist a partita nei suoi cinque anni al college. Dopo la Summer League 2021 con i Los Angeles Lakers, arriva la sua prima esperienza in Europa.

David Reginald Cournooh #25 – Il nativo di Villafranca di Verona, formatosi cestisticamente a Siena negli anni della miglior Mens Sana, non ha mai trovato una vera e propria stabilità nel corso della sua carriera, ma nella sua prima annata a Cremona ha dimostrato di poter essere un elemento da non sottovalutare in uscita dalla panchina. A 31 anni, darà esperienza a un gruppo giovane.

Malcom Miller #31 – Un acquisto inatteso ma al contempo necessario dopo il ritorno anticipato in America di Haywood Highsmith. Malcolm Miller arriva in Italia dopo svariate stagioni a Toronto, tra NBA e G-League, ma anche con un’annata all’ALBA Berlino a curriculum. Ala di 201 centimetri, classe 1993, nell’ultimo anno con i Salt Lake City Stars, franchigia affiliata agli Utah Jazz, ha raccolto 8.1 punti e 3.3 rimbalzi di media tirando con il 37.5% dal perimetro.

Ivica Radic #41 – L’ultimo arrivato in casa Vanoli è Ivica Radic, croato di 208 cm che andrà ad occupare lo spot di centro in alternanza con Agbamu e McNeace. Nell’ultima stagione ha giocato prima all’Anwil Wloclawek in Polonia e poi all’Acqua S.Bernardo Cantù, dove ha messo a referto 6.5 punti e 5.5 rimbalzi a partita. Radic è un lungo con caratteristiche diverse rispetto ai compagni di reparto, data la varietà di movimenti in post-basso e l’abilità nel chiudere sia con la destra che con la sinistra nei pressi del ferro.

Coach Paolo Galbiati – Come detto in precedenza, il compito del Coach che è stato vice di Larry Brown, nella scorsa stagione era tutt’altro che facile. Alla fine, però, Paolo Galbiati è riuscito a portare a casa un ottimo risultato, sfruttando al meglio le caratteristiche dei giocatori a sua disposizione. Nel 2021/2022, con una squadra ricca di talento e variegata nei pregi dei singoli, potrebbe togliersi un’altra soddisfazione, come avvenuto con la Coppa Italia vinta con Torino nel 2018.

Perché seguire la Vanoli Basket Cremona?

Perché sulla carta inizia la stagione con un roster ancor migliore di quello della passata stagione, che già aveva raccolto tanti applausi lungo il suo percorso. Coach Paolo Galbiati ha dimostrato di poter lavorare nel migliore dei modi sia con giocatori esperti come Giuseppe Poeta che con giovani in rampa di lancio: per Destiny Agbamu e Matteo Spagnolo, tra gli altri, è un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Cremona divertirà e si divertirà.

VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA

(Di Riccardo Crisci)

La squadra campione d’Italia, forte del netto successo nelle passate finali scudetto e di un percorso europeo fermatosi a pochi metri dal traguardo, si appresta ad iniziare un nuovo ciclo tecnico con obiettivi ancora più ambiziosi. Ecco perché il patron Massimo Zanetti non ha esitato a metter a disposizione staff tecnico tutte le risorse necessarie per ultimare quel processo di crescita che punta a riportare i bianconeri ai vertici del basket europeo.

La prima (grande) novità riguarda il cambio in panchina: al posto di Sasha Djordjevic subentra Sergio Scariolo, uno dei coach italiani più rinomati in campo internazionale e di ritorno nel vecchio continente dopo la parentesi NBA, in cui ha ricoperto il ruolo di viceallenatore ai Toronto Raptors, con cui ha vinto il titolo nel 2019. Basterebbe questo per far comprendere quanto la Virtus punti ancora una volta ad andare fino in fondo in tutte le competizioni a cui prenderà parte – inclusa la Supercoppa appena vinta. Ma le novità non finiscono qui.

Oltre al coach in grado di guidare la generazione d’orata del basket spagnolo ad un decennio di successi in campo internazionale, il roster selezionato per difendere il titolo italiano e andare all’assalto dell’Eurocup che garantirebbe l’ingresso al piano superiore d’Eurolega, è stato perfezionato e rafforzato, pur senza stravolgere il nucleo portante di un gruppo capace di compattarsi e superare alcune difficoltà occorse durante la stagione passata.

Prima di tutto è stata confermata la coppia Milos Teodosic – Marco Belinelli, un duo che garantisce un apporto in termini di esperienza, talento e leadership di primissimo livello e che non necessitano di troppe presentazioni.
Oltre ai due assi appena citati, coach Scariolo potrà ovviamente contare in cabina di regia sul gioiello di casa Alessandro Pajola, definitivamente esploso proprio nei playoff scorsi ed MVP di Supercoppa, il colpo dell’estate Nicolò Mannion direttamente dai Golden State Warriors e Michele Ruzzier da Varese.

Il reparto esterni, oltre al già citato neo-capitano Marco Belinelli, viene completato dalle conferme nel ruolo di ala piccola di Kyle Weems ed Awudu Abass, a cui ha fatto seguito la firma di Marco Ceron di ritorno in LBA dopo tre stagioni da quel bruttissimo infortunio alla testa e l’ultima firma estiva, con Ty-Shon Alexander ad allungare le rotazioni tra gli esterni e concedere a Mannion il tempo di recuperare completamente dal brutto virus contratto in estate.

Infine, negli spot di ala grande e di centro si è notevolmente alzato il tasso fisico ed atletico, ottenendo maggior profondità ed ampiezza di soluzioni tattiche, e così una volta confermati Amar Alibegovic e Amedeo Tessitori, la Virtus si è assicurata Kevin Hervey, una delle rivelazioni della scorsa Eurocup in maglia Lokomotiv Kuban; Mouhammadou Jaiteh, colosso francese dalla mano morbida (visto recentemente anche in maglia Auxilium Torino); Ekpe Udoh, ex campione d’Europa ed Mvp delle Final Four d’Eurolega giocate con la maglia del Fenerbahçe. Sergio Scariolo è l’allenatore perfetto per poter trasformare un roster così ricco di talento e di giocatori dalle personalità molto forti in un gruppo compatto dove ognuno possa sentirsi libero di esprimere al meglio il proprio valore mantenendo un equilibrio collettivo in grado di fare la differenza in tutti i fronti in cui sarà chiamato a competere.

Milos Teodosic Sergio Scariolo 2021
Milos Teodosic e Sergio Scariolo (Foto Ciamillo-Castoria 2021)

I giocatori e il coach

Amedeo Tessitori #0 – Il lungo italiano aveva dimostrato a Treviso di esser ormai diventato un giocatore in grado di rivestire un ruolo da protagonista in un team neopromosso. Nella scorsa stagione, prima dei problemi fisici, è andato anche oltre, riuscendo a ritagliarsi un posto importante anche in una squadra di vertice a livello continentale. Quest’anno la concorrenza nel ruolo sarà maggiore, motivo in più per attendersi un ulteriore upgrade, di cui in casa Virtus sono tutti convinti.

Niccolò Mannion #1 – Il giovane “red mamba” è stato un acquisto tanto inatteso quanto sensazionale sia da un punto di vista mediatico che tecnico. Il figlio di Pace approda in maglia Virtus Bologna con tutta la fame di chi è ben conscio di quale opportunità di crescita rappresenti per un giocatore così giovane entrare a far parte di un progetto di tale livello (è sempre bene ricordare il suo anno di nascita, 2001). Le aspettative sono alte, ma Nicolò ha sempre dimostrato di saper gestire sapientemente le pressioni provenienti dall’esterno riversando in campo una determinazione, una maturità a discapito dell’età ed una forza interiore in grado di trasformarlo in un giocatore davvero speciale. Cimentarsi col basket europeo gli consentirà inoltre di lavorare su raggio di tiro e difesa, due degli aspetti sui quali Golden State, che ne ha mantenuto i diritti, metterà la lente di ingrandimento.

Marco Belinelli #3 – La scorsa stagione ha confermato quanto il nativo di San Giovanni in Persiceto possa ancora essere determinante a certi livelli anche dopo 10 anni di carriera NBA dovendo calarsi in un ruolo totalmente differente da quello esercitato al di là dell’oceano. Leadership, tiro dalla distanza, uscite dai blocchi con traiettorie chirurgiche per esser innescato dai passatori e controllo mentale sul gioco sono solo alcune delle qualità uniche che Marco Belinelli porta con sé ogni singola volta che scende in campo. La gestione del suo minutaggio grazie ad un roster ancora più profondo garantirà alla Virtus Bologna un’arma sempre più efficace quando le sfide si decideranno sui dettagli.

Alessandro Pajola #6 – La crescita sotto tutti i punti di vista dell’enfant prodige di casa Virtus Bologna è davanti agli occhi di tutti, ed il giovane play ha inoltre dimostrato cosa significhi potersi allenare quotidianamente accanto ad un interprete del ruolo unico nel suo genere del calibro di Milos Teodosic. Dopo il tricolore conquistato da protagonista assoluto a giugno e la splendida cavalcata con la maglia della nazionale fino ai quarti di finale alle Olimpiadi di Tokyo, Alessandro Pajola ha di fronte a sé la stagione della possibile consacrazione definitiva.

Amar Alibegovic #7 – Giunto alla sua seconda stagione in maglia Virtus Bologna, l’ala grande di origini bosniache ma di nazionalità italiana dovrà esser bravo a ripagare la fiducia della dirigenza mantenendo sempre elevata la rabbia agonistica in ogni minuto in cui verrà chiamato in causa, restando pronto in fase di rimbalzo e lucido nelle scelte, consapevole dell’agguerrita concorrenza tecnica contro cui dovrà sgomitare.

Kevin Juwan Hervey #8 – È uno dei giocatori rivelazione della scorsa Eurocup disputata in maglia Lokomotiv Kuban. Conteso da diversi club di Eurolega, il giocatore originario del Texas rappresenta anche un interessante investimento per il futuro data la sua ancora giovane età (anno di nascita 1996) ed il notevole margine di miglioramento. Alto, dinamico, dotato di grande atletismo, di un ottimo tiro dalla distanza e in grado di riversare una verticalità in area capace di farne un giocatore sia in fase difensiva (ad esempio in situazioni di aiuto) ed offensiva (con o senza palla) davvero temibile.

Ekpedeme Friday Udoh #9 – Forse era il nome più altisonante per pedigree e curriculum tra i neo arrivati in quel di Bologna ma la rottura del tendine rotuleo accaduta nel quarto di finale di Supercoppa contro Tortona lo allontanerà dai parquet italiani per parecchi mesi. Augurando a Ekpe Udoh un veloce e salutare recupero, è plasuibile che la Virtus tornerà sul mercato per colmare questa lacuna a roster.

Michele Ruzzier #11 – Il playmaker classe 1993 è reduce da un’ottima stagione in maglia Openjob Varese, culminata con una salvezza di cui è stato uno dei principali artefici. Lo sbarco in maglia Virtus rappresenta un attestato di fiducia verso i progressi mostrati in questi anni in cabina di regia, e la sua presenza potrà garantire un prezioso contributo dalla panchina facendosi trovare pronto nei momenti in cui verrà chiamato in campo.

Mouhammadou Jaiteh #14 – Reduce da un convincente anno trascorso in Turchia tra le file del Gaziantep, il lungo francese capace all’occorrenza di rivestire il ruolo di ala grande unisce ad un fisico possente ed esplosivo una mano molto educata dalla media distanza, ed è in grado di allargare il campo per sfruttare situazioni di pick and pop o semplicemente per liberare l’area facendosi seguire sul perimetro dai lunghi avversari.

Ty Shon-Alexander #15 – L’ultima firma in ordine cronologico da parte della Virtus Bologna va a completare un reparto esterni tra i più completi e futuribili in cirocolazione. Clase 1998, il talento ex Creighton University proviene da una stagione spesa tra Nba (two-way contract con i Phoenix Suns con cui ha giocato per 15 parite) e la G-League (nei Canton Charge, dove ha chiuso l’anno a 10 punti, 3 rimbalzi e 2 assist di media). Dotato di un ottimo 1vs1 dal palleggio e buon tiro dalla distanza a cui unisce un’interessante proprietà di sospensione in aria, TY-Shon Alexander ha firmato un biennale (pur con escape Nba) a testimonianza di quanto anche lui consideri la Virtus Bologna un’opportunità di crescita con pochi eguali, e quanto la società di Massimo Zanetti voglia porre le basi già per il futuro.

Marco Ceron #17 – L’esterno classe 1992 torna in LBA tre anni dopo l’infortunio che ha rischiato di comprometterne tutta la carriera (e non solo). I due anni trascorsi in Legadue – tra Verona prima e Mantova poi – hanno restituito a Marco una piena sicurezza nei propri mezzi che gli è valsa la chiamata da parte dello staff bolognese per impreziosire il reparto esterni con un giocatore italiano che potrebbe trovare minuti soprattutto in campionato.

Kyle Weems #34 – Terza annata consecutiva nel capoluogo emiliano per uno dei grandi protagonisti della cavalcata trionfale di fine stagione scorsa. D’altronde non potrebbe esser altrimenti per quest’ala piccola in grado di difendere su tre ruoli e di alzare il rendimento generale nei momenti cruciali. Entrato nel cuore dei tifosi grazie all’impegno, al sacrificio, ed allo sforzo a cui non si sottrae mai, Kyle Weems non sarà solo una fondamentale pedina tecnica e tattica nello scacchiere di coach Sergio Scariolo, ma anche un pilastro nello spogliatoio su cui porre le basi per una stagione vincente.

Milos Teodosic #44 – La riconferma di uno dei giocatori più iconici del recente panorama europeo era un punto imprescindibile da cui ripartire per questo nuovo corso tecnico. Giunto alla terza stagione in maglia Virtus, il play serbo sarà ancora una volta la scintilla in grado di accendere l’attacco dei bolognesi. Milos Teodosic non sarà chiamato però ad extra-sforzi in termini di minutaggio grazie alla crescita di Alessandro Pajola ed alle aggiunte di Mannion, Alexander e Ruzzier, permettendo così a Sergio Scariolo di preservarne la condizione atletica e mentale fino a quando la stagione non entrerà nelle sue fasi decisive.

Abass Awudu Abass #55 – Nonostante una stagione vissuta tra alti e bassi, la crescita di rendimento fatta registrare nei play off unita ad una grande applicazione difensiva hanno contribuito alla riconferma dell’ala piccola italiana dotata di atletismo fuori dal comune. Abass dovrà fare lo step decisivo proprio nella continuità, mostrando significativi miglioramenti sul piano della concentrazione in tutti quegli aspetti minuziosi del gioco per garantirsi un maggiore impiego in campo.

Coach Sergio Scariolo – Uno dei coach italiani più vincenti in campo internazionale torna in LBA dopo un’esperienza in NBA che ne ha arricchito ancora maggiormente la visione e la capacità di gestire stagioni lunghe e logoranti. Le motivazioni con cui l’allenatore già campione d’Italia nel 1990 alla guida della Scavolini Pesaro giunge a Bologna sono molto alte, e poche figure meglio di lui sanno come si crea un gruppo vincente avendo a disposizione così tanto talento da far convivere in campo permettendo ad ognuno di esprimersi al meglio esaltando la forza collettiva.

Perché seguire la Virtus Segafredo Bologna?

Innanzitutto, perché stiamo parlando della squadra campione d’Italia a cui tutti cercheranno di scucire il tricolore dal petto giocando sempre al massimo e dando vita a sfide sicuramente avvincenti.
In secondo luogo, perché il talento tecnico e fisico è tale da rappresentare il perfetto biglietto da visita per attrarre innamorati del gioco. Infine, perché Alessandro Pajola e Niccolò Mannion rappresentano una parte importante del futuro del nostro basket in termini di Nazionale, e la loro crescita accanto ad un mostro sacro come Milos Teodosic regalerà sempre più emozioni al di là qualunque tifo di parte.

La WNBA riparte dalle Las Vegas Aces
L'estate è alle porte e ricomincia la Lega femminile più famosa al mondo, in attesa che la Commissioner...
La miglior stagione nella storia del Famila Schio
Schio è campionessa d'Italia per la dodicesima volta, in una stagione superlativa che l'ha vista arrivare...
Il pagellone della Regular Season di EuroLega 2023
Conclusa la Regular Season, diamo i voti alle squadre di EuroLega.

POTREBBERO INTERESSARTI

Non poteva che essere Colbey Ross
Il play della Pallacanestro Varese ha giocato da MVP del campionato, e non poteva essere altrimenti.
Tempesta perfetta
Nonostante sia arrivata alla Final Eight di Torino dopo un periodo complesso, Brescia ha vinto la Coppa...
Davide Moretti racconta la sua March Madness
Mentre negli Stati Uniti prende il via la March Madness, Davide Moretti racconta la sua esperienza a...

Non perdere nemmeno una storia. Iscriviti alla nostra newsletter.

Overtime

Storie a spicchi

Non perdere nemmeno una storia. Iscriviti alla nostra newsletter.