Come per il selvaggio West, anche al Eastern Conference viene presentata con un nuovo episodio del podcast. Complici i capricci di Kyrie Irving, sarà davvero una corsa per arrivare secondi o ci sono chance di repeat per i Milwaukee Bucks? E dove possono arrivare i nuovi Miami Heat assemblati da Pat Riley? Abbiamo preferito darvi direttamente la nostra griglia di partenza in ottica Finals, senza pensare alla sola stagione regolare. Siete d’accordo con noi?
Il fattore Kyrie e il fattore Giannis sugli equilibri della Eastern Conference
Kyrie c’è, Kyrie non c’è. Sembra un trucco di magia, ma chi si aspettava una risoluzione rapida della vicenda Irving rimarrà colpito dal constatare come i Nets e la lega abbiano preferito optare per l’opzione più drastica: Kyrie out. E se Brooklyn dovesse essere meno serena di quanto previsto, i Bucks che si sono scrollati da dosso il peso di dover vincere ad ogni costo (vedasi la dinamica di tiro di Giannis Antetokounmpo, definitivamente sbloccatosi anche nei movimenti) posso tentare il repeat.
Quanti reali pretender?
I Miami Heat hanno deciso di mettere la freccia in direzione Kyle Lowry, e con una versione innovata ma decisamente avanti col chilometraggio (assieme all’ex Raptors sono stati firmati anche PJ Tucker e Markieff Morris) si presentano ai nastri di partenza con l’ambizione di dare fastidio fino alla fine. A ruota, i sorprendenti Hawks e una Boston in cerca della giusta scintilla.