Dicembre è tempo di bilanci, e per il basket femminile italiano è il momento in cui si chiude ufficialmente la prima parte della stagione. Il girone di andata della Serie A1 LBF 2022/2023 si è concluso con la vittoria della Virtus Bologna sul campo di Brescia, in un match che ha chiarito definitivamente anche gli ultimi accoppiamenti delle Final Eight di Coppa Italia.
Le sfidanti saranno Schio, Bologna, Venezia, Sesto San Giovanni, Sassari, San Martino di Lupari, Campobasso e Ragusa, ma dietro di loro la contesa per la salvezza o per un ultimo posto nei playoff ha coinvolto diverse squadre, creando altrettante storyline da seguire.
È stata una metà stagione in cui abbiamo avuto la possibilità di ammirare tanti talenti. Dall’altra parte dell’Oceano hanno scelto il nostro campionato la prima scelta al Draft 2022 Rhyne Howard e la campionessa WNBA Iliana Rupert, e accanto a loro tante atlete italiane stanno giocando alcune delle migliori stagioni in carriera, come Jasmine Keys e Cecilia Zandalasini.
Quest’ultima sta guidando la Virtus anche nella prima storica partecipazione all’Eurolega, e accanto alle Vu Nere anche Schio, Sassari e Venezia stanno tenendo alta la bandiera italiana in Europa. Il meglio deve ancora venire, ma per essere pronti per quando arriverà andiamo a vedere cosa è successo in questi primi tre mesi.
In cima
Passano gli anni, cambiano le squadre, crescono nuovi talenti ed esplodono nuove giocatrici, ma nel campionato italiano femminile c’è una certezza su cui si può sempre contare: il Famila Wuber Schio.
Anche in questa stagione la formazione veneta si conferma ai vertici del nostro campionato, con una serie aperta di 14 vittorie su 14 partite giocate e uno scarto medio di 25.5 punti a partita. Schio ha il miglior attacco del campionato (84.8 punti di media a partita) ed è anche la squadra che subisce meno, poco più di 60 punti ad allacciata di scarpe.
Due sono i nomi che spiccano in questo inizio di stagione: Marina Mabrey e Astou Ndour. La guardia delle Dallas Wings viaggia attualmente a 16.1 punti di media con il 51% da tre punti ed è la miglior realizzatrice della squadra con sole 9 partite all’attivo, mentre la pivot di nazionalità spagnola domina sotto le plance con 8.5 rimbalzi e 14.8 punti di media e un irreale 60% da due.
La forza di Schio è la lunghezza del suo roster, che le permette di affidarsi a tante giocatrici differenti e le stagioni di Jasmine Keys – qui la nostra chiacchierata con lei in LBF Open Mic – e Costanza Verona ne sono la prova. Nel primo caso parliamo di una giocatrice che attualmente tira con il 60% da due, il 43% da tre e il 90% ai liberi, con anche una presenza difensiva sotto canestro determinante per i successi delle orange. Per la playmaker siciliana, invece, questa è stata nettamente la stagione dell’esplosione ad alto livello.

Se Schio è la squadra con la miglior media assist della Serie A1 LBF (21.8 a partita) è anche merito dei 4.4 che Verona distribuisce in ogni match. Accanto agli assist ci sono anche 8.2 punti, con due picchi realizzativi importanti: 18 contro Crema e soprattutto 19 nello scontro diretto con la Virtus Bologna. Coralità è la parola chiave della formazione veneta, che negli anni ha saputo collaudare un sistema basato su una difesa di ferro e su una mentalità vincente secondo cui ogni anno l’obiettivo è prendersi tutto.
Dopo la conquista della Supercoppa, lo Scudetto è in cima alla lista, con il sogno estremamente concreto dell’Eurolega. Le orange infatti sono in testa al Gruppo B insieme alle spagnole di Salamanca e alle ungheresi campionesse in carica di Sopron, con un record di 5 vittore e 2 sconfitte. In Veneto si augurano che questo sia l’anno buono per portare a casa quella coppa che la squadra italiana più vincente degli ultimi anni non è mai riuscita a conquistare.
Le contender della LBF
La Reyer Venezia e la Virtus Bologna sono lì, pronte ad attendere un passo falso delle scledensi. Entrambe con un record di 11-2, le due squadre stanno dando vita a un intrigante scontro a distanza. Tutte e due hanno perso con Schio, ma è la seconda sconfitta di Venezia quella più rumorosa, proprio perché arrivata contro le Vu Nere.
Nel matchup del 19 novembre, le felsinee si sono imposte al termine di una partita che hanno sempre condotto, grazie a una delle migliori prestazioni messe a referto quest’anno da Cecilia Zandalasini (25 punti, 100% da due e 5/9 da tre punti con 30 di valutazione). L’ex Fenerbahce e leader della Nazionale è l’MVP del mese di novembre ed è candidata a esserlo anche a fine anno, dato che sta viaggiando a 16.2 punti, 5.2 rimbalzi e 4.4 assist di media a partita, con il 61% da due e il 43% da tre.
Zandalasini è il faro di questa Virtus costruita con grandi ambizioni sia in Italia, dove sta dimostrando grande solidità grazie al secondo miglior attacco del campionato con 85.1 punti, che in Europa, dove però le cose al momento sono più complicate. Nonostante la convincente vittoria contro una delle sorprese di questa Eurolega, Polkowice, attualmente in testa al Gruppo A, le Vu Nere sono infatti attualmente al settimo posto con un record di 2-5.
In laguna, sponda Europa, la situazione è invece molto più rosea. La Reyer ha chiuso il suo girone di EuroCup da imbattuta e adesso si appresta ad affrontare il derby con la Dinamo Sassari nel primo turno dei playoff. Le orogranata hanno iniziato la stagione con undici vittorie consecutive tra LBF e coppa, trovando la prima sconfitta proprio contro Bologna.
Venezia ha costruito i suoi successi su due pilastri: un solido sistema difensivo che concede solo 63 punti di media a partita, secondo miglior dato del campionato, e un roster giovanissimo – la giocatrice più “anziana” è Antonia Delaere, classe 1994 -, ma fatto di tante giocatrici di altissimo livello.
Jessica Shepard è la seconda miglior marcatrice del campionato con 19.4 punti di media, a cui aggiunge anche otto rimbalzi e sotto canestro forma un duo formidabile con Awak Kuier, classe 2001 da 13.1 e 5.8 rimbalzi. Accanto a loro c’è una giocatrice che ha appena compiuto 18 anni, ma che gioca ad altissimi livelli come se fosse alla ventesima stagione: Matilde Villa – con cui abbiamo chiacchierato qui, in LBF Open Mic – è ormai una certezza del nostro basket con 9.5 punti e 3.3 assist di media.
D’ora in poi la Reyer potrà contare di nuovo anche su Francesca Pan, MVP della stagione 2020/2021 e tornata in campo nell’ultima partita del 2022 dopo 355 giorni di stop. La chimica di squadra che si percepisce fuori dal campo, dai social delle atlete, si riversa poi anche sui 28 metri e aiuta Venezia a confermarsi, insieme alla Virtus, come la squadra più accreditata a contendere il trono a Schio. Le due formazioni hanno infatti dei roster lunghi pensati proprio per arrivare al meglio alla fine della stagione, ma nel frattempo c’è da godersi anche lo spettacolo della lotta a distanza tra due società storiche del panorama cestistico italiano.

Chi ben comincia…
L’ottimo inizio di stagione della Dinamo Sassari e del Geas Sesto San Giovanni ha reso le due squadre due mine vaganti ostiche da incontrare per chiunque. Dopo essersi giocata la permanenza in Serie A1 LBF nella scorsa stagione, in estate la Dinamo femminile ha gettato le basi per un progetto ambizioso che sta già iniziando a dare i primi frutti.
L’arrivo di Debora Carangelo ha portato in Sardegna energia e intensità, nonché una nuova leader su cui contare dal punto di vista emotivo e tecnico. Con l’aggiunta della texana Joyner Holmes, l’asse play-pivot è stato assicurato ed è anche grazie all’intesa tra le due se oggi troviamo il Banco di Sardegna al quarto posto in campionato e, soprattutto, ai primi playoff di EuroCup della sua storia.
La Dinamo, infatti, si è qualificata come migliore terza grazie a una vittoria all’ultima giornata contro le più quotate London Lions, in una partita giocata da squadra vera. La forza è il gruppo, e per avere la meglio sulle inglesi le biancoblu hanno sfoggiato una prova da 26 assist in cui tutto il quintetto è andato in doppia cifra. Adesso ad attenderle c’è la difficile sfida con la Reyer, che ha già visto la Dinamo sconfitta in campionato.
In LBF, Sassari è la seconda squadra che perde meno palloni dopo Venezia. Ha il quinto miglior attacco ma solo la nona miglior difesa, con settanta punti subiti di media. L’entusiasmo che si respira in terra sarda è lampante, per cui con qualche piccolo aggiustamento nella propria metà campo l’assalto al secondo posto è tutt’altro che un’utopia.

Esplosività, talento e ambizione: sono queste le caratteristiche che hanno portato l’Allianz Geas Sesto San Giovanni a un inizio di stagione al di sopra delle aspettative. Il Geas è da diversi anni uno dei punti di riferimento del nostro campionato, non solo per il settore giovanile che ha prodotto alcune delle migliori gemme in circolazione, ma anche a livello di prima squadra. Raramente però si è vista un’Allianz così in alto in classifica al primo giro di boa: le quattro sconfitte sono arrivate solo contro Schio, Venezia, Bologna e Sassari (quest’ultima di un solo punto).
È difficile trovare un nome che spicchi rispetto agli altri, proprio perché la forza del Geas sta nella capacità di coinvolgere tutte le sue giocatrici. Begic viaggia in doppia doppia di media con 11,2 punti e 10 rimbalzi, ma accanto a lei ci sono tanti elementi fondamentali come Moore (12.1+6.4) o Gorini (11.3+3.6+3.1 assist).
Di quest’ultima non si può non menzionare l’incredibile buzzer beater alla terza giornata contro Campobasso, che ha garantito al Geas una vittoria importante contro una delle dirette contendenti ai piani alti della classifica. La macchia nella stagione della squadra milanese sono le palle perse, dato che il Geas ha il secondo peggior dato del campionato (16,7), al pari di una squadra in estrema difficoltà come Crema.
Maddalena Gaia Gorini la decide così 🤯@geasbasket vince contro Campobasso 76-65 con un canestro decisivo dell’ex 😳#LBFLIVE pic.twitter.com/VWn0Pe42qA
— Lega Basket Femminile (@legabasketfem) October 9, 2022
Montagne russe in LBF
Altalenante è un termine che ben si addice per le stagioni di tre grandi società del nostro campionato: la Passalacqua Ragusa, il Fila San Martino di Lupari e la Magnolia Campobasso. Le siciliane hanno avuto un inizio di campionato molto difficile, inanellando cinque sconfitte su sei partite tra la terza e l’ottava giornata di campionato. Il bilancio negativo a metà del girone di andata ha convinto la dirigenza a invertire la rotta, esonerando il coach Mirco Diamanti in favore del CT della Nazionale Lino Lardo.
Da quel momento in poi l’aria è cambiata, con Ragusa che ha vinto quattro delle successive cinque partite, centrando il successo anche contro una corazzata come la Virtus Bologna. L’unica sconfitta, arrivata contro il Geas dopo essere state avanti anche di 18 lunghezze, ha mostrato come ci sia ancora molto lavoro da fare, ma con l’arrivo di Lardo la stagione delle iblee ha sicuramente preso un’altra piega.
Per il morale della squadra è stato cruciale anche qualificarsi, con l’ultimo posto disponibile, alle Final Eight di Coppa Italia, a cui Ragusa ha sempre partecipato nel corso della sua storia. L’ottavo posto significherà sfida con Schio, per un grande classico del nostro basket. Un match sulla carta molto squilibrato, ma con una buona percentuale di imprevedibilità in quanto partita secca e proprio a causa della storia che lega le due società.
San Martino di Lupari ha all’attivo 7 vittorie in Serie A1 LBF, ma è alla ricerca di una maggiore continuità, dato che non ha mai vinto per più di due volte consecutive. Nonostante alcune sconfitte pesanti, come i 44 punti presi contro una squadra di livello inferiore come Crema, il bilancio della stagione fin qui è comunque positivo e il Fila è la squadra che ad oggi è andata più vicina a battere Schio, perdendo di un solo punto un match giocato alla pari contro le più forti.
I 31 punti di Ilaria Milazzo in quel derby sono stati solo la punta dell’iceberg di una stagione superlativa da parte della playmaker siciliana, che viaggia a 15.3 punti e 4 assist di media a partita, con il 42% da tre punti. Accanto a lei Washington e Dedic completano un terzetto interessante e sempre pronto a essere una spina nel fianco per ogni squadra del campionato.

Di tutt’altro tenore, invece, l’ultimo periodo della Magnolia Campobasso, che ha chiuso il girone di andata in grande difficoltà, con una striscia di tre sconfitte consecutive. Alle vittorie incoraggianti contro Ragusa e Sassari hanno fatto seguito disfatte difficili da digerire contro il Geas e San Martino. Campobasso è la squadra con più match decisi nel clutch, situazione in cui si è trovata anche contro avversarie meno quotate come Brescia o Faenza.
I punti di forza da cui ripartire sono la fase difensiva, anche quest’anno di altissimo livello (quinta migliore del campionato) e il talento di Robyn Parks. L’ala statunitense è ad oggi la miglior realizzatrice del campionato, con 19.8 punti a cui si aggiungono anche 8.4 rimbalzi a partita.
In corsa per il titolo di MVP, è da lei che dipendono le sorti della formazione campobassana, nei cui confronti le aspettative sono di anno in anno più alte. L’ottimo livello raggiunto nelle stagioni precedenti, con tanto di partecipazione all’EuroCup, ha infatti spesso fatto dimenticare come questa sia solo la terza partecipazione in serie A1 per la società molisana.
Salvezza possibile?
La prima squadra a essere rimasta fuori dalle Final Eight di Coppa Italia è l’Akronos Tech Moncalieri. Per le piemontesi, però, il nono posto raggiunto alla fine del girone di andata è comunque da considerarsi positivo, visti i numerosi infortuni che si sono abbattuti sulla squadra. Coach Spanu ha dovuto rinunciare a Berrad e Cordola e soprattutto ha perso dopo sole sei giornate la sua punta di diamante Marzia Tagliamento, che nella partita contro Bologna si è rotta il legamento crociato e dovrà perciò rinunciare al resto della stagione. Tagliamento fino a quel momento viaggiava con una media di quasi 17 punti a partita, con il picco dei 35 con 28 di valutazione contro Faenza, formando insieme a Kathryn Westbeld una coppia formidabile in attacco.
La pivot statunitense è sicuramente la nota più lieta della stagione delle piemontesi: terza miglior scorer della Serie A1 LBF con oltre 19 di media, è il faro a cui Moncalieri si aggrapperà per raggiungere la salvezza. L’attuale nono posto la garantirebbe matematicamente senza passare dai playout, per cui l’obiettivo è pienamente raggiungibile. In più, i quattro punti di vantaggio su Faenza sono un cuscinetto non da poco, e le vittorie negli scontri diretti con tutte le dirette concorrenti potranno avere un peso decisivo alla fine della stagione.
Faenza, Crema, Lucca, Brescia e San Giovanni Valdarno sono le protagoniste principali della lotta salvezza. Ad oggi, le romagnole sono la squadra che si è rivelata più ostica, infatti non solo si è portata a casa successi importanti contro tutte le dirette rivali, ma è stata in grado di mettere in difficoltà, pur senza centrare mai il successo, anche formazioni ben più quotate come Campobasso o il Geas, grazie soprattutto al talento di Kunaiyi-Akpanah, centro classe 1997 che viaggia in doppia doppia di media (14.4 punti e addirittura 16.5 rimbalzi).
Lucca sta vivendo un’annata difficile, a causa soprattutto dell’infortunio di Agnew, una delle americane su cui aveva puntato per la stagione, che le ha impedito di replicare quella che era stata la strepitosa stagione dello scorso anno, con un terzo posto in regular season e semifinale di Coppa Italia. Le neopromosse stanno faticando nell’impatto con la massima categoria: delle tre quella che si trova nella situazione migliore è Crema, che ha due punti di vantaggio su Lucca e quattro sui due fanalini di coda San Giovanni Valdarno e Brescia e attualmente è seconda per palle recuperate.
I primi tre quarti contro la Virtus Bologna potranno servire da incoraggiamento per una squadra che ad oggi conta però ancora solo tre vittorie all’attivo. Brescia e San Giovanni Valdarno si trovano entrambe a due punti, e tra le due l’ago della bilancia pende forse leggermente per Brescia. Le toscane hanno infatti perso lo scontro diretto, hanno il peggior attacco e la peggior difesa del campionato e hanno raggiunto l’unico successo stagionale solo grazie a un canestro sulla sirena di Elisabetta Tassinari. Anche la lotta salvezza sarà uno scontro interessante da seguire, con tante squadre pronte a dare il proprio meglio per restare anche l’anno prossimo tra le migliori quattordici del basket nazionale.
