Il trofeo delle Final Eight di Coppa Italia 2023
Solo una la alzerà al cielo di Torino (Ciamillo-Castoria)

La Guida alla Final Eight di Coppa Italia 2023

Scopriamo quali possono essere le traiettorie delle otto partecipanti alla Coppa Italia 2023, ai nastri di partenza torinesi.

Per gli amanti della pallacanestro nazionale, il momento migliore dell’anno arriva quando si inizia a respirare nell’aria la Final Eight di Coppa Italia, a pari merito con l’inizio dei playoff. Le otto squadre migliori del girone d’andata nel campionato di Serie A in una competizione che sarebbe riduttivo definire impronosticabile. Che quella che inizierà stasera a Torino risulti scontata o piena di sorprese, lo spettacolo non mancherà. Andiamo a scoprire, squadra per squadra, tutto quello che potremmo osservare fino al 19 febbraio al Pala Alpitour.

A cura di Cesare Milanti, Filippo Stasi, Roberto Gennari e Riccardo Crisci.

Il calendario della Final Eight di Coppa Italia 2023

  • Quarti di finale
    • Milano – Brescia, il 15/02 alle 18:00 (Eleven Sports – DMAX – Eurosport 2)
    • Pesaro – Varese, il 15/02 alle 20:45 (Eleven Sports – DMAX – Eurosport 2)
    • Virtus Bologna – Reyer Venezia, il 16/02 alle 18:00 (Eleven Sports – DMAX – Eurosport 2)
    • Derthona – Trento, il 16/02 alle 20:45 (Eleven Sports – DMAX – Eurosport 2)
  • Semifinali
    • Vincente Virtus – Venezia / Vincente Derthona – Trento, il 18/02 alle 18:00 (Eleven Sports – NOVE – Eurosport 2)
    • Vincente Milano – Brescia / Vincente Pesaro – Varese, il 18/02 alle 20:45 (Eleven Sports – NOVE – Eurosport 2)
  • La Finale il 19/02 alle 18:00 (Eleven Sports – NOVE – Eurosport 2)

La Final Eight di Coppa Italia per risollevare Brescia

Il girone d’andata

La partecipazione della Germani Brescia alla Final Eight di Coppa Italia è stata in bilico fino all’ultima gara del girone d’andata. Nonostante la sconfitta contro Verona nella 15ª giornata, infatti, Brescia è riuscita a qualificarsi grazie allo scontro diretto vinto ai tempi supplementari 13 giorni prima sul parquet del Banco di Sardegna Sassari, al quale – col senno di poi – sarebbe bastato far suo quel match per finire tra le migliori 8 del girone d’andata. La storia però è andata diversamente e l’ultimo biglietto del Frecciarossa diretto al Pala Alpitour di Torino l’ha staccato una Germani che tuttavia è sicuramente scontenta della sua classifica, peggiorata ulteriormente con l’inizio del girone di ritorno. Sono arrivate a quota 6 infatti le sconfitte consecutive per la squadra di Alessandro Magro, che proprio dopo aver espugnato il PalaSerradimigni di Sassari lo scorso 2 gennaio non è più riuscita a vincere neanche una partita in Serie A. Un’astinenza tanto inaspettata quanto difficile da spiegare.

Cosa aspettarsi dalla loro Coppa Italia?

La Leonessa approccia dunque questa Final Eight non certo nel suo miglior momento di forma psicofisica. Il morale della truppa di coach Magro non decolla, condizionato dai risultati negativi. Eppure, la sfida che aprirà questa Final Eight di Coppa Italia contro l’Olimpia potrebbe rappresentare un turning point per capitan David Moss – uno dei 4 ex della contesa – e compagni. Perché se da un lato si affronta una corazzata che presenta pochi punti deboli, dall’altro c’è la consapevolezza di non essere necessariamente schiavi del risultato. Brescia parte nettamente sfavorita rispetto a Milano, ma è consapevole di poter compiere l’impresa se giocherà una partita quasi impeccabile. Concentrata ed intensa, ma al tempo stesso folle. L’Olimpia non sempre riesce a giocare a punteggio alto, per cui se le percentuali al tiro della Germani dovessero decollare, l’upset non sarebbe più un sogno proibito. E nel match di campionato di inizio ottobre, Milano vinse solamente di un punto (78-77).

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John Petrucelli può far rialzare Brescia (Ciamillo-Castoria)

La possibile rivelazione

Per un Mitrou-Long che in estate è partito, c’è un John Petrucelli che è rimasto. Appena tornato a disposizione dopo l’infortunio al piede che l’ha tenuto ai box per un paio di mesi, l’italo-americano sa perfettamente come rendersi utile. Non solo marca il miglior esterno avversario, ma sgrava Della Valle da responsabilità offensive importanti, come testimoniano i 19 punti di media segnati in 9 gare. Insomma, il coltellino svizzero della Leonessa è tornato più affilato che mai e coach Magro potrà tirarlo fuori dalla manica come un prezioso asso da calare nei momenti topici dell’incontro.

Il possibile MVP

Le speranze di Brescia passano inevitabilmente dalle mani dell’MVP dello scorso campionato: Amedeo Della Valle. Rispetto alla scorsa stagione, la guardia nata ad Alba ha perso il suo “gemello del gol” Naz Mitrou-Long, avversario proprio in maglia Olimpia nel match d’apertura del torneo. Le attenzioni delle difese avversarie, ora, saranno tutte riservate ad ADV in prima battuta; coach Messina ruoterà presumibilmente Hall, Tonut e TLC in marcatura sul numero 8. Starà a coach Magro aiutare il suo principale creatore di attacco a trovare i giusti spazi per far male.

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Il leader della Germani Brescia (Ciamillo-Castoria)

Una nuova era per la Reyer Venezia

Il girone d’andata

Tre anni fa l’Umana Reyer Venezia si giocava da ottava classificata il quarto di finale della Final Eight di Coppa Italia contro la Virtus Segafredo Bologna testa di serie. In quella splendida partita, alla fine, prevalse l’orgoglio reyerino, sublimato dal buzzer beater di Austin Daye, a chiudere la contesa all’overtime. Quell’upset clamoroso ai danni delle V Nere portò poi la squadra di Walter De Raffaele a superare sull’onda dell’entusiasmo l’A|X Armani Exchange Milano in semifinale, per poi trionfare sulla Happy Casa Brindisi nella finale del 16 febbraio 2020.

16 febbraio 2023: esattamente tre anni dopo, sembra chiudersi un cerchio per la Reyer. Non solo perché ai quarti di finale ritroverà la Virtus come avversaria, ma anche perché dopo 7 anni coach De Raffaele non è più il capo allenatore di Venezia. L’interruzione del rapporto con l’allenatore livornese – che con la Reyer ha vinto due scudetti (2017, 2019) oltre alla già citata Coppa Italia 2020 e la FIBA Europe Cup 2018 – segna la volontà di aprire un nuovo ciclo vincente. Nel girone d’andata il settimo posto non ha soddisfatto la dirigenza orogranata, e oltretutto la Reyer ha perso pure le prime tre gare del girone di ritorno. Per cambiare qualcosa, la società ha deciso di salutare, non senza gratitudine, WDR.

Neven Spahija in un timeout con Venezia prima della Final Eight di Coppa Italia
Neven Spahija ha iniziato una nuova era dopo la fine di quella targata Walter De Raffaele (Ciamillo-Castoria)

Cosa aspettarsi dalla loro Coppa Italia?

A tre anni di distanza, attuare un nuovo giant-killing sempre ai danni della Virtus Bologna appare complicato, ma non impossibile. Certo, trattandosi di una squadra che oggi lotta per entrare tra le prime 8 d’Europa, il valore della formazione allenata da Scariolo non si discute. Tuttavia, la Reyer può dire la sua. Puntando sui muscoli del totem Mitchell Watt e sulla voglia di rivalsa dell’ex Tessitori sotto canestro. Sulla regia sapente del faro Jayson Granger, sul killer istinct di Mike Bramos, o sulla follia di Marco Spissu (altro ex, così come Ricky Moraschini) e Jordan Parks, giocatori che se entrano in partita possono creare problemi enormi alla difesa avversaria. Sarà abbastanza per superare la Virtus? Se il nuovo coach Neven Spahija riuscirà a caricare al punto giusto il gruppo… ne vedremo delle belle.

La possibile rivelazione

Parlare di rivelazione in una squadra composta da giocatori affermati come la Reyer è complicato. Desta curiosità l’ultimo innesto in casa Reyer, Kendrick Ray (fratello di Allan), sempre che Spahija gli conceda subito minuti. Ma a nostro parere l’ago della bilancia potrebbe essere Derek Willis. Non dà sempre nell’occhio, ma è un 4 di alto livello on both ends . Shengelia è un osso duro da affrontare, ma l’indiano d’America non teme nessuno. Con lui e Jeff Brooks, la Reyer in ala forte può competere contro tutti.

Il possibile MVP

Venezia sa colpire con diversi uomini: Watt è il terminale preferito in post basso, un ancora sicura a cui appoggiarsi. A Granger certo non manca carattere per giocare partite importanti da protagonista… Ma se dobbiamo scommettere su un giocatore che potrebbe trascinare la Reyer all’impresa, facciamo all-in su Spissu. Il playmaker titolare della Nazionale, se trova ritmo e fiducia in una partita secca, può trasformarsi in una scheggia impazzita quasi impossibile da fermare. Non ci credete? Chiedete a un serbo.

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Nuova vita in Laguna (Ciamillo-Castoria)

L’occasione per svoltare la stagione di Trento?

Il girone d’andata

Disastrosi in EuroCup, dove si trovano al nono posto nel Gruppo B con un record di 2-12, gli uomini di Lele Molin hanno vissuto una prima parte di stagione entro i confini italiani a due facce, fatto di vittorie incoraggianti come quelle su Varese e Milano, ma anche di passi falsi come le sconfitte con Scafati, Trieste e Reggio Emilia. Un gruppo che ha in Diego Flaccadori e Matteo Spagnolo i lampi di talento più brillanti, in Darion Atkins un centro che non sfigura rispetto ai suoi predecessori alla BLM Group Arena, ed in Andrejs Grazulis un mestierante sempre in grado di dare il proprio contributo su entrambi i lati del campo. Poi, però, poche opzioni offensive che possono svoltare una partita a giochi rotti, e un Drew Crawford lontano parente degli anni passati. L’Aquila ha volato a lungo nel recente passato del nostro campionato, ma ha la sensazione principale è che abbia bisogno di nuova vitalità per tornare protagonista nel palcoscenico della Serie A.

Cosa aspettarsi dalla loro Coppa Italia?

C’è chi, guardando al roster di Trento, può vedere nella Coppa Italia un’isola felice nel quale potersi riaccomodare: Drew Crawford, che nel 2019 è stato nominato MVP della Final Eight trascinando la Vanoli Cremona alla vittoria. Passati quattro anni da quei giorni al Nelson Mandela Forum di Firenze, però, l’ala piccola americana non ha mai mostrato lampi del giocatore che era da quando gioca alla Dolomiti Energia. Affidarsi all’ottimo Darion Atkins, contro una Tortona che potrebbe aver preso le contromisure necessarie dopo aver sofferto a rimbalzo nel confronto in campionato tra le due bianconere, potrebbe decisamente non bastare. Le speranze di un upset targato Aquila passano dall’alchimia Spagnolo-Flaccadori nel prendersi le corrette responsabilità offensive in un palcoscenico pressante. Serve fluidità ad un attacco che fatica moltissimo tanto a concludere (74.6 punti di media, peggior dato in Serie A) quanto a far circolare il pallone (12.9 assist a partita, peggior dato in Serie A). Serve un miracolo, ma la Final Eight è fatta di miracoli.

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Matteo Spagnolo è alla sua seconda esperienza in Serie A (Ciamillo-Castoria)

La possibile rivelazione

Se n’è parlato talmente tanto negli ultimi anni – a ragion veduta -, che definire “rivelazione” Matteo Spagnolo sarebbe sprecato. Considerando la prima parte di stagione nella sua seconda avventura con una squadra di Serie A dopo l’anno a Cremona, però, c’è la sensazione che il classe 2003 potrebbe tirare fuori l’asso nella manica decisivo in questa settimana torinese. Viaggia a numeri pressappoco identici a quelli della scorsa stagione, ma è calato nel tiro dalla distanza. Sarà curioso vederlo in quella che è la sua prima grande competizione eliminatoria in carriera.

Il possibile MVP

È cresciuto a Trento, ha tentato la strada per l’EuroLega con il Bayern Monaco di Andrea Trinchieri, è tornato con un ruolo nuovo ed una capacità d’utilizzo della mano destra mai sfoggiata prima nei suoi anni all’ombra delle Dolomiti. Poi, l’estate scorsa ha scritto il suo nome in bianconero (almeno) fino al 2025: Diego Flaccadori è l’anima dell’Aquila, e i suoi numeri lo dimostrano solo in parte. Miglior realizzatore della squadra con 14.2 punti a gara, in certe serate è infermabile. Lele Molin spera che accada lo stesso al Pala Alpitour.

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La grinta di Flaccadori (Ciamillo-Castoria)

Varese corre verso la Final Eight di Coppa Italia

Il girone d’andata

Varese torna alla Final Eight di Coppa Italia dopo tre anni di assenza, e lo fa decisamente in grande stile. Se in estate la scelta di puntare su un coach giovane e con un curriculum ancora da costruire, soprattutto in area FIBA, aveva fatto alzare qualche sopracciglio, adesso possiamo dire che la decisione del tandem Scola-Arcieri è stata quanto mai azzeccata. I biancorossi sono per distacco il miglior attacco del campionato, con oltre cinque punti di media in più rispetto alla seconda, la Carpegna Prosciutto Pesaro, che peraltro sarà l’avversaria dei quarti di finale di questa coppa, e anche se il rendimento contro le squadre di alta classifica è così così, il fatto di poter disputare nuovamente questo torneo ha di per sé dato ragione a questa impostazione data alla squadra. Le partite dei ragazzi di coach Brase sono sempre state ad alto tasso di spettacolarità, come testimonia il fatto che in ben cinque occasioni nel solo girone di andata Varese abbia segnato 100 punti o più, chiudendo con pieno merito al quinto posto a pari merito con Pesaro, quarta in virtù dello scontro diretto.

Cosa aspettarsi dalla loro Coppa Italia?

Varese corre tanto, l’idea di base è sempre quella di non fare schierare le difese avversarie, ma se questo succede non si ricorre per forza di cose a scelte di tiro scellerate, come ben testimonia il 55.8% da due punti, secondo miglior dato della massima serie. Certo, il tiro da tre è un’arma da usare ogni qualvolta se ne presenti l’occasione: i biancorossi sono primi per triple tentate (625 in 19 gare, quasi 33 a partita e quasi 100 in più di quelle tentate da Pesaro, seconda in questa classifica), e quando Varese ha le polveri bagnate da oltre l’arco, il piano partita inevitabilmente si complica, perché ad esempio i quasi 22 falli subiti di media fanno dei ragazzi di coach Brase la seconda squadra della Lega per tiri liberi tentati, ma con una percentuale di realizzazione tra le più basse (73,2%, tredicesima su 16). Anche la difesa, giocando tantissimi possessi, concede molto in termini di medie agli avversari (90,4 punti a partita con il 47,5%). L’impressione è che in gara secca Varese possa tenere testa a chiunque, ma che in partite da dentro o fuori serva un po’ più di attenzione in difesa. Il momento di forma non è dei migliori – solo una vittoria su quattro gare nel girone di ritorno, anche se hanno già giocato contro Milano e Tortona -, ma il passaggio del turno è un obiettivo possibile.

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La ventata d’aria fresca a Varese è dovuta all’arrivo di Matt Brase (Ciamillo-Castoria)

La possibile rivelazione

Di chi potrebbe avere bisogno la Openjobmetis per fare strada in questa competizione? Di tutti, ovviamente. Ma se dobbiamo indicare un nome, facciamo quello di Justin Reyes. A dispetto dei 193 centimetri di statura, infatti, Reyes è uno dei migliori rimbalzisti offensivi del campionato, e il secondo migliore di Varese per media a partita dietro a Tariq Owens. Se è in vena anche dal punto di vista realizzativo, è un’arma tattica di vitale importanza per coach Brase, che infatti dal rientro dall’infortunio gli sta dando minuti importanti perché lo vuole sempre più inserito nei meccanismi della squadra, e Justin, in questo scampolo di stagione, si è già portato a casa anche un premio come MVP di giornata al termine della partita vinta contro Napoli.

Il possibile MVP

Il nome più logico da fare per Varese è quello di Colbey Ross. L’ex Pepperdine, migliore nella storia dell’ateneo sia per punti segnati che per assist distribuiti, è ad oggi un legittimo candidato ad entrare nelle discussioni relative al premio di MVP del campionato, di cui è il secondo miglior realizzatore, il terzo miglior assistman e il primo per valutazione, grazie anche alla capacità di selezionare bene i propri tiri, come testimoniano il 55% da due e il 39% da tre. Il numero 4 di Varese è il giocatore che subisce più falli di tutto il campionato, e l’ovvio neo relativo alle palle perse è determinato dalla velocità del gioco biancorosso. Un brutto cliente per tutti, garantito.

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L’alchimia tra Colbey Ross e Tariq Owens è alle stelle (Ciamillo-Castoria)

Pesaro e Repesa vogliono un’altra cavalcata

Il girone d’andata

La Carpegna Prosciutto Pesaro non si è limitata ad assicurarsi per la seconda volta nelle ultime tre edizioni un posto alla prossima FrecciaRossa Final Eight di Coppa Italia, ma lo ha fatto strappando il quarto posto al termine del girone di andata. Una squadra rinnovata nel roster con le sole conferme di Matteo Tambone, Davide Moretti e dell’immortale Carlos Delfino, ma fatto a somiglianza da quello stesso coach, Jasmin Repesa, richiamato in panchina dopo la trionfale cavalcata fino alla finale proprio in Coppa Italia di soli due anni prima. Con una spiccata identità difensiva, un corretto mix di esperienza e giovani affamati a garantire intensità, in grado di correre il campo con lunghi dinamici ma al tempo stesso presenti nel pitturato, forte nel tiro dalla distanza in tutti i suoi componenti e con un elemento in grado di assicurare punti anche a gioco rotto: Muhammad-Ali Abdur Rahkman. No, non era affatto scontato questo girone di andata, ma non deve neanche sorprendere: Jasmin Repesa is on fire.

Cosa aspettarsi dalla loro Coppa Italia?

L’assenza di un giocatore cardine per mix di esperienza, capacità di giocare due ruoli (4 e 5) e di allargare il campo con il tiro da tre come Valerio Mazzola potrebbe farsi sentire in una competizione in cui il sangue freddo e la lucidità su ogni possesso non devono mai venire meno. Contro una formazione spavalda ed intensa come ha dimostrato di essere la Varese dei coach Brase e Galbiati, sarà fondamentale impedire i contropiedi fulminei a cui la formazione lombarda ha ormai abituato tutto il campionato italiano, limitando il più possibile facili ricezioni e conclusioni dall’arco anche in situazione di transizione primaria. Allo stesso tempo, bisognerà cercare di punire gli avversari innescando i propri tiratori – fondamentale in questo senso l’approccio in cabina di regia di Moretti, soprattutto, e Gudmundsson – ed imporre la superiorità fisica a rimbalzo (sia offensivo che difensivo) di cui può disporre la formazione pesarese. Attenzione, poi, al talentuosissimo Abdur-Rakhman, in grado di accendersi in qualunque momento della partita e di cambiarne le sorti come pochi altri.

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Pesaro è una delle rivelazioni della LBA 2022/2023 (Ciamillo-Castoria)

La possibile rivelazione

Difficile identificare un giocatore rivelazione in una formazione in cui tutti sono chiamati a distribuirsi responsabilità e sacrifici, ma sicuramente Kwan Cheatham incarna e rappresenta bene quell’elemento inaspettato capace di portare la corretta dose di intensità, lotta e gioco sporco in ogni partita disputata. Al tempo stesso, l’ex Fuenlabrada garantisce un contributo tecnico non indifferente, offrendo un bagaglio di tutto rispetto tra gioco interno e un affidabile tiro dalla distanza, mostrandosi sempre pronto a caricarsi sulla spalle responsabilità e tiri pesanti. Lo dimostrano i 13.5 punti e 5.9 rimbalzi in quasi 30 minuti di gioco in campo. In caso di necessità, se Abdur-Rahkman dovesse incappare in una serata difficile, sarà lui a prendersi i tiri pesanti in grado di fare la differenza per Pesaro.

Il possibile MVP

Quarto miglior marcatore del campionato a 16.5 punti di media, a cui aggiunge 3.5 rimbalzi e 3.8 assist, per una valutazione di 17.3 a gara (quinto in tutta la LBA), Muhammad-Ali Abdur-Rahkman è una delle rivelazioni di questa prima parte di stagione, capace di identificarsi perfettamente nei connotati “operai” della VL Pesaro in cui tutti sono chiamati a sacrifici e sforzi extra, e di esserne al tempo stesso la vera punta di diamante, con lampi di talento sopraffino già messi in mostra ai tempi del college, quando riuscì ad approdare ad una storica finale per il titolo. Abdur-Rahkman è pronto come non mai a sfidare il tabellone eliminatorio della Frecciarossa Final Eight di Coppa Italia 2023.

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Come i punti che Abdur Rahkman tendenzialmente decide di segnare quando il pallone scotta (Ciamillo-Castoria)

Un’altra Final Eight di Coppa Italia sorprendente per Tortona?

Il girone d’andata

Dopo una semifinale Scudetto ed una finale di Coppa Italia nel primo anno in Serie A, è difficile per tutti ripetersi nella seconda stagione consecutiva in massima serie. Per ora, però, il Derthona di Marco Ramondino ci sta riuscendo. Dopo aver confermato dei pezzi importanti nello spogliatoio bianconero come JP Macura, Mike Daum, Tyler Cain e Ariel Filloy, non sono mancati gli inserimenti di spessore, a partire da Semaj Christon e Leon Radosevic, acquisti con una più che discreta esperienza europea alle spalle. Leonardo Candi è l’aggiunta che serviva in uscita dalla panchina, per guidare una second-unit non propriamente adatta nel primo anno dei piemontesi nella massima serie LBA. I risultati si vedono sul campo, con Tortona che arriva alla Final Eight di Coppa Italia 2023 forte di un terzo piazzamento in classifica che si traduce in “miglior compagine del campionato senza Milano e Virtus Bologna”, con la consapevolezza di dare fastidio dall’inizio alla fine a Torino.

Cosa aspettarsi dalla loro Coppa Italia?

Diciamoci la verità, senza scaramanzie per i tifosi del Derthona: il confronto con Trento, onestamente, non spaventa. Le due squadre si sono affrontate nel girone d’andata alla primissima giornata, che conta il giusto per tracciare una linea in vista della sfida nel quarto di finale. Ad ogni modo, Tortona si era imposta 76-70 con un ottimo Christon, ma era stata sovrastata a rimbalzo (51 vs 29) da Darion Atkins e Andrejs Grazulis. Con il passare del tempo, la Bertram Yachts ha trovato una sicurezza in questo dato statistico, visto che viaggia a 36.7 rimbalzi a gara, ma ne ha ancora due di distacco da Trento, che cercherà molte soluzioni nel pitturato. La sensazione è che per avere la meglio sulla Dolomiti Energia si debba puntare sul tiro dal perimetro, dove Tortona è la terza miglior squadra del campionato con il 37.6%. Da lì in poi si potrebbe ripresentare lo scontro in semifinale contro la Virtus Bologna, e sappiamo tutti com’è andata a finire un anno fa.

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Sulle spalle – anche – di JP Macura (Ciamillo-Castoria)

La possibile rivelazione

Se si giocasse a Pesaro e steste leggendo queste righe nel febbraio 2022, la parola rivelazione sarebbe perfetta per descrivere l’impatto di JP Macura e di tutta Tortona con il campionato di Serie A, messo a ferro e fuoco dopo aver ottenuto la promozione, proprio contro Torino. Quest’anno il giocatore più pazzo della LBA ha lasciato lo spot di leader offensivo a Semaj Christon, ma così come avvenuto contro la Virtus Bologna nella semifinale della scorsa stagione, potrebbe vestire nuovamente i panni del deus ex machina in situazioni da dentro-o-fuori. Don’t count JP out.

Il possibile MVP

Dopo aver detto la propria a livello personale venendo inserito nel secondo quintetto All-EuroCup con i tedeschi di Ulm, ci si attendeva un salto di qualità in direzione EuroLega per Semaj Christon, già passato per l’Italia con Pesaro nel 2015/2016. Invece, l’ex Oklahoma City Thunder ha sposato il progetto di Marco Ramondino, prendendosi in mano l’attacco di Tortona. 14.9 punti e 5.5 assist a gara ne fanno una delle guardie più elettrizzanti del campionato: sarà l’uomo della gloria bianconera in Piemonte?

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Semaj Christon è l’arma in più di Tortona in questa stagione (Ciamillo-Castoria)

La Virtus Bologna vuole fare il bis

Il girone d’andata

Con la Supercoppa 2022 già in bacheca, la Virtus Segafredo Bologna targata Sergio Scariolo non ha nessuna intenzione di ritenersi appagata, ma vuole al contrario rimpinguare la propria bacheca con altri trofei. I bianconeri, al momento, sono in corsa per tutti gli obiettivi stagionali: fanno parte del gruppone di otto squadre che si giocherà nelle prossime 10 gare gli ultimi 3 posti a disposizione per i playoff di EuroLega, sono in testa al campionato a pari merito con l’Olimpia Milano (contro cui hanno perso nettamente in campionato ma hanno saputo vincere sia in Supercoppa che in Eurolega), e si presentano alle Final Eight di Torino forti della testa di serie numero 2 del tabellone. Il che significa – in linea molto teorica, come gli anni passati ci hanno insegnato – che in caso di passaggio del turno potremmo assistere ad un rematch della semifinale della stagione scorsa contro Tortona, attualmente terza forza del campionato e finalista lo scorso anno, ma soprattutto capace di battere nuovamente gli uomini di Scariolo nonostante una delle migliori prestazioni stagionali di Marco Belinelli. Ma i bianconeri, capaci di una partenza sprint in campionato con 9 vittorie in altrettante partite, hanno avuto nel corso della stagione un paio di K.O. inaspettati che solo in parte possono essere spiegati dagli infortuni, come la sconfitta casalinga contro Scafati o quella, più recente, a Brindisi, dove in poco più di un quarto le V Nere hanno dilapidato un vantaggio di 24 punti finendo per perdere nel finale per una tripla di Bowman.

Cosa aspettarsi dalla loro Coppa Italia?

La Virtus è una squadra che gioca a ritmi alti (83.4 punti a gara, quarto miglior attacco del campionato), con ottime percentuali dal campo (prima nel tiro da due, seconda come percentuale complessiva), che potenzialmente può ruotare tutti e 12 gli uomini a disposizione, e ha in cabina di regia uno dei migliori playmaker europei di sempre, quel Milos Teodosic utilizzato sin qui col contagocce in campionato ma ovviamente in grado di spostare le partite sia come realizzatore sia come passatore sopraffino. La squadra di coach Scariolo ha dalla sua un’ottima distribuzione delle responsabilità offensive, e quando può contare su tutta la rosa ha talento diffuso e un’efficacia notevole sui due lati del campo. Le assenze di Semi Ojeleye e Isaia Cordinier a Torino, oltre alle non perfette condizioni di Nico Mannion, uscito per un fastidio al ginocchio nella partita poi vinta contro Reggio Emilia, costringeranno i senatori della squadra a fare un po’ di straordinari, e non a caso nell’ultima gara di campionato sono stati lasciati a riposo precauzionale due pezzi da novanta come Marco Belinelli e Tornik’e Shengelia. Ma la fortuna di avere una rosa ampia a disposizione – per dire: non abbiamo citato Hackett, Pajola, Weems e Mickey, tutta gente in grado di fare la differenza in qualsiasi momento, non solo in Italia – è uno dei motivi per cui, in un torneo dove si è chiamati a disputare tre partite in quattro giorni, è impossibile non indicare Bologna come una delle favorite per la vittoria finale. Anche se stranamente la Virtus, considerando i numerosi giocatori di qualità di cui dispone, quest’anno sta soffrendo un po’ a rimbalzo (nona nella graduatoria di LBA) e nelle percentuali al tiro da tre punti (sesta). Servirà grande concentrazione sin dalla prima partita contro la Reyer Venezia, una squadra che nelle scorse stagioni si è dimostrata piuttosto a suo agio nella coppa nazionale.

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La prima stagione in EuroLega per la Virtus Bologna a 20 anni di distanza (Ciamillo-Castoria)

La possibile rivelazione

Il protagonista che non ti aspetti? Potrebbe essere ancora una volta “l’eroe di Spagna”, il danese Iffe Lundberg, miglior realizzatore dei suoi nelle vittorie esterne di EuroLega della Virtus sia a Madrid che a Barcellona. In campionato viene utilizzato un po’ a singhiozzo, a causa della regola del 6+6 che costringe a volte la Virtus a un turnover interno, ma nella massima competizione europea ha giocato con maggior continuità, partendo quasi sempre in quintetto e finendo spesso in doppia cifra realizzativa, segno che coach Scariolo crede molto in lui. Per l’ex CSKA e Phoenix Suns, questa potrebbe essere l’occasione giusta per dimostrare che la Virtus ha fatto bene a puntare su di lui.

Il possibile MVP

Per il potenziale MVP di un torneo del genere, il roster delle V Nere ha tantissime opzioni. Andiamo con Marco Belinelli, apparso in crescita ultimamente dopo un periodo non semplicissimo. La sua capacità di segnare in striscia di tiro nelle partite da dentro o fuori può essere un asso nella manica di coach Scariolo, senza considerare il fatto che Beli non ha nel proprio palmarès la Coppa Italia (nel successo del 2002 della Virtus Bologna non era a referto tra i giocatori che batterono la Mens Sana Siena in finale), quindi potrebbe trarre una motivazione ulteriore per fare la differenza. Il talento non gli manca di sicuro.

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Capitano (Ciamillo-Castoria)

Il back-to-back-to-back dell’Olimpia Milano?

Il girone d’andata

È complesso giudicare la prima parte di stagione dell’Olimpia Milano, che si presentava ai nastri di partenza 2022/2023 come una delle compagini più attrezzate dell’EuroLega, pronosticata da molti addetti ai lavori direttamente alle Final Four di Kaunas. Due infortuni pesanti come quelli di Shavon Shields e Kevin Pangos, però, oltre alla difficile partenza di Brandon Davies nei meccanismi di Ettore Messina, hanno complicato le cose per i biancorossi, che si sono ritrovati nelle retrovie in Europa. In Italia, invece, il ruolino di marcia è stato sostanzialmente il classico degli ultimi anni vincenti all’ombra della Madonnina: pochissimi passi falsi (4, contro Venezia, Trento, Napoli e Reggio Emilia) e tante certezze, come il poter contare in campo nazionali su alcuni degli italiani più forti in circolazione, vedasi Stefano Tonut, Nicolò Melli e Gigi Datome. Billy Baron dà una dimensione offensiva importante ad una squadra che ha fatto tantissima fatica a segnare. Non sorprendetevi se dovesse salire in cattedra anche a Torino.

Cosa aspettarsi dalla loro Coppa Italia?

Entrare nella pagina riferita alle statistiche difensive sul sito della LBA spiega il motivo per cui, nonostante un attacco tra i peggiori d’Europa ed in difficoltà anche in Italia (81.9 punti e 16.7 assist a partita, ottavi per entrambe le voci statistiche in campionato), Milano sia arrivata alla Final Eight di Coppa Italia 2023 in testa al gruppo: l’Olimpia è a mani basse la miglior squadra difensiva del Paese, ed arginarla non sarà di certo semplice anche in una competizione dove la frenesia dell’eliminazione diretta può portare a naturali errori di concentrazione. Il quarto di finale contro una squadra in grossa difficoltà come la Brescia dell’ex Della Valle non dovrebbe portare spiacevoli sorprese ai meneghini, e sarebbe interessante vedere una semifinale sia contro Varese che Pesaro. Questa Coppa Italia è un’occasione ghiotta per gli uomini di Ettore Messina, che ha ribadito in più occasioni come il focus debba spostarsi sulle competizioni nazionali. Non resta che attendere per vedere all’opera un’eventuale realizzazione del back-to-back-to-back in tinte biancorosse.

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Il veterano e l’ultimo arrivato (Ciamillo-Castoria)

La possibile rivelazione

Dopo gli infortuni di Shavon Shields e Kevin Pangos, oltre alle difficoltà riscontrate da Nazareth Mitrou-Long in cabina di regia, l’EA7 Emporio Armani aveva un disperato bisogno di forze fresche in grado di costruirsi vantaggi e punti nelle mani in autonomia. La risposta al quesito l’ha fornita Shabazz Napier, che si è integrato alla perfezione nelle inedite uscite con responsabilità in Europa. La possibilità di vincere il suo primo trofeo con Milano è uno stimolo ulteriore per dare continuità all’ottimo momento di forma.

Il possibile MVP

Per sentenziare come Nicolò Melli sia il probabile MVP per la squadra di Ettore Messina basta osservare il suo impatto nella finale di Pesaro del 2022. Sottotono nel quarto di finale e nella semifinale, era andato vicino alla doppia doppia con 14 punti, 9 rimbalzi e una gara dominante contro Tortona. Un difensore eccezionale con un bagaglio tecnico che si arricchisce a braccetto con l’esperienza accumulata in anni di livello assoluto in giro per l’Europa. Serve la sua grinta a quest’Olimpia.

Nicolò Melli esulta in una partita di LBA con Milano
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