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Mikal Bridges e James Harden - Credits: USA Today Sports

Xs&Os: Philadelphia 76ers vs Brooklyn Nets

Verso l'inizio della serie tra Philadelphia 76ers e Brooklyn Nets, ecco alcuni spunti tattici offensivi e difensivi per le due squadre.

I Philadelphia 76ers entrano alla serie di primo turno degli NBA Playoff dopo aver conquistato il maggior numero di vittorie in stagione (54) dal 2000/01, anno in cui raggiunsero le Finals NBA. I loro avversari, i Brooklyn Nets sopravvissuti ai tanti scossoni di questo 2022/23, nonostante il 13-15 dopo la trade deadline hanno mantenuto il sesto posto nella Eastern Conference. La nuova versione della squadra di Jacque Vaughn ha affrontato Embiid e soci soltanto una volta in stagione, nel giorno del debutto di Mikal Bridges e Cam Johnson. Occasione in cui sono immediatamente emersi dei principi di scelte e azioni che potranno presentarsi nel corso della serie. I Nets dovranno sostanzialmente sopperire a un’evidente prestanza sotto taglia con un dispendio di energie e uno spirito di sacrificio senza precedenti. D’altro canto, i Sixers sembrano davvero troppo forti e possono contare su un sistema più che collaudato in grado di creare e prevenire vantaggi su entrambe le metà campo, sebbene la sua completa realizzazione richiederà un contributo molto più profondo di quello che offriranno le superstar Joel Embiid e James Harden.

Analisi: Philadelphia 76ers vs Brooklyn Nets

L’aspetto focale attorno a cui girerà la capacità dei Brooklyn Nets di rimanere a lungo nella serie sarà la gestione della difesa su Joel Embiid. Consapevoli del dislivello fisico ma disponibili al cambio difensivo, dai ragazzi di Vaughn arriveranno raddoppi in varie situazioni. In caso di pick-and-roll, come mostrato nella prima clip, è lecito aspettarsi che il difensore di PJ Tucker si staccherà per essere anticipatamente sullo short roll. I due video successivi evidenziano il sistema di rotazioni presumibilmente previsto dai Brooklyn Nets. Una volta raddoppiato Embiid, si andranno a chiudere i giocatori distanti una e due linee di passaggio, con l’intenzione di far uscire il pallone più tardi e distante possibile per guadagnare più tempo possibile per riassestare gli accoppiamenti ed essere pronti per proteggere il ferro (nella sfida in stagione, i Nets hanno registrato 19 deflections).

Per i Philadelphia 76ers, sarà importante bilanciare i possessi in post, dove è più difficile reagire prontamente al raddoppio, e al gomito o nei pressi della linea del tiro libero, consentendo a Joel Embiid di avere visione più ampia. Infine, una situazione che sta emergendo con più frequenza, è il doppio passaggio presso Embiid. Come si vede nella quarta clip, il lungo riceve nei pressi del gomito, momento in cui si attivano le rotazioni dei Nets dopo il raddoppio. Da qui, il movimento di palla termina proprio nuovamente nelle mani del centro dei Sixers che si trova in single coverage.

Il tema dello spacing sarà fondamentale per creare ricezioni pulite e non rendere automatico il sistema di aiuti dei Brooklyn Nets. In isolamento su lato completamente liberato, Embiid necessita solitamente di uno o massimo due palleggi per rilasciare il suo pullup (clip 1-2). Anche in queste situazioni, per quanto statiche, resterà fondamentale il movimento senza palla dei compagni. Nella seconda clip, mentre arriva un aiuto verso il centro ex Kansas, il taglio di Tobias Harris porta Bridges in area, lasciando un potenziale tiro aperto a James Harden. La spaziatura di Tucker sarà altrettanto rilevante, se in dunker spot o in angolo, con effetti sul posizionamento flottato del suo difensore (clip 3-4). Per i Brooklyn Nets, questi possessi passeranno difensivamente dal lavoro di Nic Claxton e da uno sforzo a rimbalzo per prevenire eventuali tiri da seconde chance. In questo fondamentale, hanno chiuso la stagione regolare con il ventottesimo dato in DREB%.

Il raddoppio su Joel Embiid è un primo vantaggio per l’attacco dei Philadelphia 76ers, da mantenere e concretizzare con movimento con e senza palla. Di nuovo si vede la disposizione in campo dei Brooklyn Nets nel gestire uno svantaggio numerico su lato debole, oltre che l’atletismo del quintetto nel coprire il campo per ritrovare stabilità. Tali sistemi richiedono collaborazione e attenzione per evitare rotazioni mancate, mentre è da sottolineare la qualità nei closeout. Queste scelte difensive possono rivelarsi vincenti, ma al contempo esporre la difesa a tiri più o meno aperti che se convertiti con continuità vanificano ogni sforzo. In stagione regolare, i Philadelphia 76ers hanno registrato la quarta percentuale più alta in tiri da tre punti open e wide open (39.2%). Ecco perché Tyrese Maxey può essere un fattore. Nella parte finale di stagione, dopo gare da sesto uomo, è entrato nello starting five, e sarà lui il designato a sfruttare l’attenzione generata da Embiid (45.5% 3P catch-and-shoot, 38.7% 3P pull-up).

Un ultimo aspetto da analizzare sono i matchup con James Harden, da sempre alla ricerca dell’avversario più vulnerabile per lucrare punti e tiri liberi nei suoi isolamenti (6.2 possessi a partita, 1.10 punti per possesso). Senza dubbio i Nets possiedono multipli difensori su palla per giocare in single coverage, ma nelle rotazioni possono esserci dei giocatori bersaglio. Al netto di ciò e della capacità di non concedere il cambio, con show e recupero del difensore originario passando sotto il blocco, le clip mostrano l’incredibile capacità di Harden di attaccare il punto debole avversario indirettamente, ossia non da parte sua individualmente dal palleggio. Ad esempio, mettendo il suo difensore nuovamente in azione in difesa su pick-and-roll, e sfruttando le sue letture per chiudere il gioco a due o punire il tag eventuale su roll per servire un tiratore (clip 3-4).

Analisi: Brooklyn Nets

Offensivamente, la nuova versione dei Brooklyn Nets si fonda in maniera preponderante sugli spazi ampi. La percentuale dei tiri da tre punti sul totale dei tentativi dal campo è passata dal 37.6% (16° dato) al 43.7% (5° dato). Non appare improbabile pensare che questo volume si avvicini al 50% nella serie. A tal proposito è da valutare se Vaughn opterà per l’uso della lineup senza alcun centro. In stagione, in 55 minuti totali, il quintetto formato da Dinwiddie, Bridges, Johnson, O’Neale e Finney-Smith ha registrato 115.3 punti di efficienza offensiva e 101.7 punti difensiva, proprio con il 50% dei tiri dal campo provenienti da dietro l’arco.

Da seguire con interesse sarà inoltre il ritmo che i Nets cercheranno di instaurare, perché rappresenta proprio un tema di efficienza contro i Philadelphia 76ers, una delle squadre che viene più attaccata in transizione in stagione regolare (17.7% frequenza, 27° dato) e che concede 1.17 punti per possesso (25° dato). Non si tratta soltanto di correre in contropiede da rimbalzo o dopo aver generato un pallone perso, ma anche combinare giochi da realizzare nei primi secondi dell’azione. Come uno stagger screen (clip 3-4), o set più elaborati ma ben eseguiti. Nell’ultima clip, i Nets eseguono un doppio drag screen, il primo in modalità ghost, con successivo corner pin per tiratore contro la zona dei Philadelphia 76ers.

Il fattore del PACE può quindi essere una prima contromossa per sopperire alle difficoltà nell’attacco a metà campo di Brooklyn. Dopo la trade deadline, il dato di efficienza della squadra è passato da sedicesimo a quarto. Prevedendo che un notevole volume di possessi si giocherà a difesa schierata, considerando anche l’intenzione dei Sixers di controllare il ritmo di gioco, serviranno capacità individuali e collettive per mettere sotto pressione la difesa avversaria.

La prima situazione offensiva a difesa schierata a cui Brooklyn dovrà far fronte deriverà dai giochi in pick-and-roll in cui Embiid giocherà in drop. Qui, sarà fondamentale combinare giochi lontano dalla palla (come dei flare o pindown screen) contemporanei al pick-and-roll, forzare un late switch per portare il centro avversario lontano da canestro, riuscire a mettere il proprio difensore dietro la schiena per creare un vantaggio e giocare attraverso Claxton per ricezioni e partenze dinamiche. E di conseguenza convertire tiri dal palleggio, principalmente dal midrange (a cui sarà esposto la difesa dei Sixers) o riuscire a mettere pressione nei pressi del pitturato saranno una prima fonte di punti per i Brooklyn Nets.

Ecco perché Dinwiddie e Bridges saranno i perni dell’attacco. Il primo ha registrato 10.2 assist e 2.1 palloni persi nelle ultime 19 gare di stagione regolare. Considerando l’ampio volume di possessi da gestire, dovrà saper battere il suo diretto avversario o cambio difensivo, e probabilmente ragionare in più occasioni da creator piuttosto che da scorer. Il drive-and-kick è un’arma importante per far muovere la difesa: l’attacco dei Nets possiede vari palleggiatori, pur trattandosi di giocatori non sempre abituati a pensare da puri attaccanti. Perciò, le partenze dal palleggio saranno la chiave per non rimanere intrappolati in situazioni statiche che rischiano di mettere in luce i problemi nella creazione di gioco. D’altro canto, i Philadelphia 76ers dovranno rimanere attenti quando Embiid alzerà il livello di aggressività nel pick-and-roll e mantenere un livello di spazio e tempo consono a neutralizzare i vantaggi che possono nascere quando si accettano cambi o attaccano matchup favorevoli.

Per Mikal Bridges, il passaggio da regular season ai playoffs potrà ancor più mettere in mostra tutta la sua crescita in termini di capacità di creare tiri dal palleggio. Interessante sarà confermare l’abilità finora mostrata nel suo nuovo ruolo con i Nets nell’ottenere tiri liberi (6.6 a partita). Presumibilmente, salirà il volume di tiri dal campo non assistiti (44.8% in regular season), tanto quanto la difficoltà nel costruire questi, pensando a un accoppiamento con PJ Tucker.

La serie, sulla carta, è a dir poco proibitiva. Lo star-power di Philadelphia e i troppi cambiamenti subiti dai Nets da inizio anno, a partire dal coaching finendo con la rivoluzione del roster, fanno pendere evidentemente la bilancia verso gli uomini di Rivers. Servirà attuare un piano perfetto su entrambe le metà campo per allungare un primo turno che sembra già scritto.

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