Las Vegas Aces WNBA Champions
Le Las Vegas Aces festeggiano il loro primo titolo WNBA (Getty Images)

La WNBA riparte dalle Las Vegas Aces

L'estate è alle porte e ricomincia la Lega femminile più famosa al mondo, in attesa che la Commissioner Cathy Engelbert proceda con l'espansione

Il 22 aprile del 1996, David Stern fondava la WNBA come controparte femminile della NBA. L’anno successivo i giochi presero il via con otto squadre divise in due conference e un calendario di ventotto partite; la partita inaugurale fu quella tra Los Angeles Sparks e New York Liberty di fronte a quasi 15.000 spettatori coinvolti e pronti ad abbracciare la causa femminile, sebbene il regolamento fosse grezzo e il campionato lungo poco più di due mesi.

Oggi la Women’s National Basketball Association è arrivata alla sua ventisettesima stagione. Le squadre sono diventate dodici, ma solo tre delle fondatrici sono rimaste a galla; la regular season quest’anno ha aggiunto quattro partite (da 36 a 40), comincerà il 19 maggio e terminerà il 10 settembre per dare spazio ai playoff, i quali estenderanno la post-season fino al 20 ottobre.

Si riparte dalle Las Vegas Aces che proprio in virtù del loro nome hanno giocato ad “asso pigliatutto” conquistando il titolo WNBA, la Commissioner’s Cup e cinque dei nove premi individuali messi in palio. Sue Bird e Sylvia Fowles si sono ritirate lasciando un grande vuoto non solo a Seattle Storm e Minnesota Lynx, ma anche nel cuore degli appassionati; Brittney Griner è tornata dopo il periodo di detenzione in Russia e sarà di nuovo al fianco di Diana Taurasi; le New York Liberty hanno deciso di andare ‘All In’ per vincere il loro primo titolo.

‘More Than A Game’ è lo slogan per la 27ª stagione della WNBA

ATLANTA DREAM

Un roster giovane e ricco di talento spingerà Atlanta a migliorare il record fatto registrare nella passata stagione. Il nuovo progetto tutto interamente gestito da sole donne ha già ampiamente dimostrato di avere basi solide e idee chiare; non a caso gli scambi operati durante la offseason uniti alle scelte operate negli ultimi due draft, rendono le Dream una potenziale sorpresa in ottica playoff. A guidare il gruppo sarà Rhyne Howard, Rookie of the Year in carica e di ritorno dall’esperienza in Italia con il Famila Schio in cui ha portato a casa tre trofei e il premio di MVP della Final Eight.

C’è grande attesa per vedere l’impatto che potranno avere Naz Hillmon e Aari McDonald – un po’ frenate dall’andamento poco positivo della franchigia a livello di risultati – così come quello delle rookies Haley Jones e Laeticia Amihere. Le riconferme di AD Durr, Cheyenne Parker, Monique Billings e Nia Coffey garantiscono solidità a livello di gruppo squadra, così come l’arrivo della veterana Danielle Robinson sarà utile alle giovani per familiarizzare con la Lega. Infine impossibile non nominare Allisha Gray, il colpo di mercato che aiuterà la franchigia della Georgia in termini di produzione offensiva mantenendo alto anche il focus in difesa.

LA STELLA: RHYNE HOWARD

Se il 2022 è stato un anno speciale grazie alla prima scelta assoluta e al conseguente premio di matricola dell’anno, il 2023 di Rhyne Howard – anche senza aver iniziato la nuova stagione in WNBA – ha già pochissimi eguali. Dopo tutti i successi arrivati oltreoceano, il prodotto di Kentucky è pronta a fare il prossimo passo verso la gloria portando Atlanta ai playoff dopo quattro stagioni di semi-buio. Nella stagione di debutto ha chiuso con 16.2 punti, 4.5 rimbalzi, 2.8 assist e 1.6 recuperi prendendo in mano la squadra e trascinandola anche nei momenti più difficili. La classe 2000 ha il potenziale per diventare una all-timer nella Lega, capace di essere decisiva nel clutch time e di alzare il livello delle proprie compagne anche solo tramite la sua leadership.

LA SORPRESA: ALLISHA GRAY

Un nuovo ambiente, un nuovo inizio e soprattutto nuovi obiettivi. Lasciata la città di Dallas dopo sei stagioni, Allisha Gray è pronta a dare spolvero ad un nuovo stile di pallacanestro sempre mantenendo il ruolo di seconda opzione offensiva. La sua ultima stagione è stata anche la migliore per quanto riguarda i numeri messi a referto, registrando 13.3 punti di media tirando con il 40.8% da dietro l’arco; inoltre il suo aiuto anche nella metà campo difensiva le ha permesso di chiudere a 1.1 recuperi e 4.1 di Net Rating (il secondo migliore delle Wings). Dalla Rookie of the Year del 2017 ci si aspetta una stagione di conferme, ma proprio il cambio divisa sarà la chiave per testarla in un contesto che in pochi anni vuole affermarsi tra le migliori realtà homemade della WNBA.

CHICAGO SKY

Dopo il sorprendente titolo del 2021 e una delle migliori stagioni di sempre lo scorso anno – terminata con 26 vittorie e una finale solo sfiorata – a Chicago durante la offseason sono cambiate molte cose. Gli addii di Candace Parker e Courtney Vandersloot (su tutti) hanno dato via libera al rebuilding totale; tuttavia la presenza in panchina di un genio come James Wade e una piazza che non desidera vedere la propria squadra passare dalle stelle alle stalle, hanno aiutato a concepire questo nuovo inizio in maniera differente.

Le poche scelte al Draft che non potevano garantire sicurezze e la pausa di Astou Ndour per via della gravidanza hanno spinto il front office a firmare giocatrici navigate come Elizabeth Williams, Courtney Williams e Isabelle Harrison; le Sky si sono inserite poi in una trade a quattro squadre per ottenere una delle migliori tiratrici della Lega come Marina Mabrey. Il gruppo però rimane fermo sulla decisione di dare alla 2021 Finals MVP Kahleah Copper maggior responsabilità, formando con Dana Evans e Rebekah Gardner un nuovo trio a cui la città del vento possa affezionarsi.

LA STELLA: KAHLEAH COPPER

Intelligente, determinata e vincente. Il 2021 di Kahleah Copper lo ricordiamo tutti come l’anno della sua consacrazione a superstar, sebbene avesse di fianco giocatrici di un calibro decisamente più elevato. Forte di questi successi, nella scorsa stagione sono arrivate le migliori cifre in carriera segnando 15.7 punti, raccogliendo 5.7 rimbalzi e registrando le prime quattro doppie-doppie della sua esperienza nella WNBA. In un roster completamente rinnovato, la classe 1994 dovrà raccogliere il guanto di sfida e rivestire i panni del fenomeno visto due anni fa a cui non mancano di certo personalità e carattere per portare un fardello così grande. Dalle sue mani passeranno la maggior parte dei punti, così come dalla sua testa dovranno arrivare il maggior numero di idee per tenere Chicago in zona playoff.

LA SORPRESA: DANA EVANS

Già nella passata stagione ha dato l’impressione di poter essere la soluzione “last minute” in uscita dalla panchina, complice la visione del suo allenatore. Il rinnovo con Chicago dovrebbe averle dato ulteriore fiducia nei suoi mezzi e ciò potrebbe trasformarsi in un’arma utile per vederla come papabile candidata al premio di Most Improved Player. Nel 2022 ha chiuso con 4.3 punti e poco più di 11 minuti di media a partita, ma sarà proprio da qui che ripartirà la sua breakout season garantendo soluzioni a gara in corso e trasformando ogni miglioramento in un vantaggio per le Sky. La curiosità intorno a Dana Evans nascerà quando ci si renderà conto che una giocatrice di appena 168cm può trasformarsi in un gigante del parquet nei momenti decisivi delle partite.

CONNECTICUT SUN

Sfumata l’ennesima occasione per conquistare il titolo WNBA perdendo la quarta finale su quattro disputate, le Connecticut Sun hanno voltato pagina lasciando andare verso nuovi lidi la stella Jonquel Jones e cambiando l’intero staff tecnico con l’addio di coach Curt Miller. Alla Mohegan Sun Arena però si riparte da dove tutto aveva avuto una fine: Alyssa Thomas assumerà il controllo della squadra al fianco di DeWanna Bonner e della Sixth Woman of the Year Brionna Jones; è stata rinnovata la fiducia a due elementi fondamentali in uscita dalla panchina come Natisha Hiedeman e DiJonai Carrington.

Durante la offseason la franchigia di Uncasville si è mossa in maniera decisa per dare a Stephanie White – vincitrice nel 2012 come assistente e finalista nel 2015 come head coach – una squadra competitiva nonostante le perdite. Via trade sono arrivate due élite role player come Rebecca Allen e Tiffany Hayes, oltre all’acquisizione di Olivia Nelson-Ododa e Tyasha Harris. Non più una delle favorite al titolo, ma il mix di esperienza e spensieratezza potrebbe rendere le Sun un ostacolo da non voler incontrare in post-season.

LA STELLA: ALYSSA THOMAS

Ormai consacratasi come la miglior two-way player del mondo visti i recenti successi individuali oltreoceano, Alyssa Thomas si prepara per il salto di qualità più importante della sua carriera diventando ufficialmente il primo violino di Connecticut. Il suo particolare tiro ad una mano non l’ha fermata dall’essere efficace tanto in difesa quanto in attacco terminando la sua stagione con 13.4 punti, 8.2 rimbalzi, 6.1 assist, 1.7 recuperi e due triple-doppie, le prime registrate in carriera. A Praga ha fatto le prove generali dimostrando di saper guidare – grazie al proprio carisma – una squadra ambiziosa; tuttavia avrà bisogno dell’aiuto di tutte le compagne per coronare il sogno di vincere un trofeo di squadra in una bacheca ricca di premi individuali.

LA SORPRESA: DIJONAI CARRINGTON

Siamo di fronte ad una ragazza che nelle due stagioni ad Uncasville non ha mai questionato il suo ruolo e ha lavorato sodo in ogni offseason per fare anche solo dei piccoli miglioramenti. L’anno scorso i frutti si sono visti a 360° raddoppiando i numeri in quasi tutte le statistiche, imparando dalle compagne come alzare il livello della sua pallacanestro e aumentando le responsabilità da prendersi. Ha chiuso con 6.8 punti e 3.1 rimbalzi di media, una miglior percentuale da tre punti e un minutaggio elevato, tutti sintomi di una crescita graduale che potrebbe avere il suo culmine già in questa stagione. Il premio di Most Improved Player è di casa nel Connecticut (quattro vincitrici a pari merito con le New York Liberty) e la possibilità di esprimersi con maggiore libertà potrebbero garantirle un serio posto tra le candidate.

DALLAS WINGS

Dallas è ancora alla ricerca del suo primo titolo da quando la franchigia si è trasferita nella città texana. Dopo la mancata partecipazione ai playoff nel 2019 e nel 2020, le Wings sembrano essere tornate sulla buona strada. La scorsa stagione è terminata con un record di 18-18, e quest’anno le giocatrici di coach Latricia Trammell hanno buone possibilità di migliorarlo. Il core della squadra è uno dei più giovani della lega, infatti le Wings puntano tantissimo sulla qualità delle rookie ottenute tramite il draft 2023. La stagione delle Wings però partirà decisamente in salita: gli infortuni di Diamond DeShields e Lou Lopez Sénéchal ridurranno notevolmente le rotazioni della squadra.

Maddie Siegrist – la giocatrice che ha segnato più punti nel 2023 in NCAA e terza scelta al draft 2023 – e Ashley Joens compenseranno proprio il bisogno principale del gruppo in questa offseason, ovvero tiratrici che possano aiutare una scorer di livello altissimo come Arike Ogunbowale. Inoltre, il frontcourt della squadra è uno dei migliori della lega: l’impatto di Natasha Howard e Teaira McCowan da entrambi i lati del campo può mettere in difficoltà qualsiasi avversaria. Se Dallas riuscirà a utilizzare al meglio tutto il talento a disposizione, l’obiettivo playoff ha ottime possibilità di essere centrato. 

LA STELLA: ARIKE OGUNBOWALE

Arike Ogunbowale è una delle giocatrici più talentuose della lega, specialmente a livello offensivo. Detiene infatti il record di partite consecutive con più di 30 punti segnati (quattro, insieme a Maya Moore), è stata eletta due volte nei migliori quintetti WNBA e si è guadagnata il titolo di MVP dell’All-Star Game nel 2021. Nella stagione 2022 ha collezionato in media 19.7 punti, 3.3 rimbalzi, 3.6 assist e 1.5 palloni rubati, distinguendosi anche come una delle migliori tiratrici da 3 con una media di 2.8 triple a partita. La numero 24 delle Wings è indubbiamente il perno dell’attacco della squadra, ma le fortune di Dallas dipenderanno anche da quanto riuscirà a coinvolgere le compagne e giocare meno individualmente.

LA SORPRESA: AWAK KUIER

Awak Kuier ha tutte le carte in regola per diventare una delle giocatrici più amate delle Wings. Draftata nel 2021 a soli 19 anni, Kuier non è ancora riuscita ad ottenere lo spazio meritato nelle rotazioni della squadra. La giocatrice finlandese ha passato l’ultima offseason all’Umana Reyer Venezia, dove si è distinta per la capacità di mettere in difficoltà le difese avversarie e per la precisione al tiro, totalizzando una media di 12.4 punti, 5.1 rimbalzi e 1.9 assist a partita durante questa stagione di EuroCup Women. Kuier ha dimostrato una grande crescita dentro il campo, sia a livello di percentuali che di lettura del gioco, e questa potrebbe essere la sua breakout season anche oltreoceano.

INDIANA FEVER

La collezione di giovani giocatrici è uno specchietto per le allodole visti i pessimi risultati ottenuti negli ultimi anni di fronte ad un pubblico praticamente inesistente. I tempi del titolo arrivato ormai oltre una decade fa sono lontani, le Indiana Fever non giocano una post-season da sei stagioni consecutive e non sembrano – almeno all’apparenza – avere possibilità di centrarla quest’anno. Ovviamente non tutto è da buttare e sebbene il taglio di Emily Engstler abbia fatto discutere parecchio, aver selezionato Aliyah Boston con la prima scelta assoluta ha ridato linfa ad una piazza in decadenza.

Il grande ritorno di Erica Wheeler servirà a Christie Sides – per lei prima esperienza da head coach – ad avere una voce anche sul parquet; Victoria Vivians garantirà peso sui due lati del campo e verrà affiancata da Kelsey Mitchell ed Emma Cannon per tenere alta la bandiera della franchigia di Indianapolis. NaLyssa Smith avrà per le mani parecchie responsabilità, tra cui quella di aiutare altre giocatrici al secondo anno come Lexie Hull, Queen Egbo e le neo-arrivate Maya Caldwell e Kristy Wallace a cementificare il gruppo.

LA STELLA: NALYSSA SMITH

Arrivata seconda dietro Rhyne Howard nella corsa al premio di Rookie of the Year, NaLyssa Smith ha ricevuto le chiavi della squadra e la chance di formare con Aliyah Boston uno dei frontcourt più interessanti della WNBA per i prossimi dieci anni. Dopo una stagione da 13.5 punti e 7.9 rimbalzi, il prodotto di Baylor ha messo da parte l’orgoglio iniziando a limare i difetti che l’avevano frenata lo scorso anno. Maggiore qualità nella gestione dei possessi, più attenzione come rim protector e differenti soluzioni da oltre l’arco che la trasformerebbero in una stretch four con pochi eguali. Il sogno playoff è ancora parecchio distante, ma la sua personalità sarà un fattore determinante per la propria crescita e per quella dell’intera squadra.

LA SORPRESA: ALIYAH BOSTON

È il nome del momento sia perché è stata chiamata con la prima scelta assoluta sia perché nessuna giocatrice approdata ad Indianapolis ha mai avuto la sua risonanza mediatica. Cresciuta sotto la sapiente guida di Dawn Staley, il prodotto delle South Carolina Gamecocks ha vinto da protagonista il titolo NCAA nel 2022 e ha terminato la sua carriera al college con 14.1 punti, 10.8 rimbalzi e 2.4 stoppate di media dimostrando il suo dominio su entrambe le metà campo. L’impatto che avrà sulla WNBA e sulla franchigia potrebbe aprire la strada alle nuove classi Draft, alla prossima generazione di giocatrici e ad una nuova concezione della pallacanestro femminile. Nulla è scontato quando si parla di palla a spicchi, ma Aliyah Boston è già da oggi la rookie da battere nella corsa al premio di miglior matricola dell’anno.

LAS VEGAS ACES

L’ultima squadra a vincere un titolo in back-to-back in WNBA sono state le Los Angeles Sparks (2001 e 2002). Le Las Vegas Aces per il 2023 hanno un’unica ambizione: ripetere quanto fatto da Lisa Leslie e compagne ventuno anni fa. Le campionesse WNBA in carica hanno fatto un’ottima offseason, portando nel deserto un pilastro del basket femminile come Candace Parker. La coppia che formerà con A’ja Wilson è di altissimo livello, sia offensivamente che difensivamente, e il pick and roll con Chelsea Gray, già sperimentato ai tempi delle Sparks, sarà un’arma micidiale.

Coach Becky Hammon ha dalla sua l’esperienza dello scorso anno e non ha bisogno di presentazioni. L’unica ombra che incombe sulla stagione delle Aces è quanto successo a gennaio, quando Dearica Hamby ha accusato la franchigia del Nevada di averla scambiata perché incinta. La WNBA ha aperto un’indagine e gli eventuali risultati potrebbero avere risvolti negativi sulla stagione di Las Vegas. 

LA STELLA: A’JA WILSON

Proprio come la sua squadra è determinata a vincere di nuovo l’anello, A’ja Wilson ha tutte le carte in tavola per replicare il titolo di MVP dello scorso anno. Il centro di Las Vegas ha chiuso la stagione 2022 con 19.5 punti e 9.4 rimbalzi di media, ma è stata fondamentale anche nella propria metà campo. Non a caso, Wilson è anche la Defensive Player of the Year in carica, grazie alle sue 1.9 stoppate e 1.4 steals a partita. La numero 22 arriva pronta alla stagione, dato che ha scelto di non giocare nell’offseason: nonostante l’innesto di Parker, la stella su cui Las Vegas fonderà le sue fortune sarà innegabilmente lei anche quest’anno. 

LA SORPRESA: ALYSHA CLARK

La firma di Candace Parker ha in parte oscurato quella di Alysha Clark, che però sarà un tassello importante nella stagione delle Aces. L’ex Washington è pronta a tornare dopo un infortunio al piede che l’ha limitata nelle ultime due stagioni e sarà un fattore soprattutto nella metà campo difensiva e in termini di esperienza. Due volte nei migliori quintetti difensivi WNBA e due volte vincitrice del titolo con Seattle, Clark sarà fondamentale per limare il più grande problema delle Aces dello scorso anno, ovvero il roster piuttosto corto.

LOS ANGELES SPARKS 

Anche per Los Angeles si prospetta una stagione di profondi cambiamenti. Gli ultimi due anni sono stati parecchio tormentati per le Sparks: l’estate scorsa sono arrivati gli addii di Gabby Williams e Erica Wheeler per fare spazio a Liz Cambage, che a luglio ha deciso di lasciare la squadra per problemi interni succeduti a varie polemiche. Los Angeles ha concluso la regular season del 2022 con un record di 13-23, terminando in penultima posizione.

Quest’anno le Sparks dovranno fare a meno di una delle loro giocatrici chiave, Katie Lou Samuelson, fuori per maternità, ma potranno invece contare sulle capacità atletiche e offensive di Dearica Hamby e Azurà Stevens, nuovi arrivi dalla free agency. Il draft WNBA ha invece fatto atterrare a Los Angeles Zia Cooke – con la decima scelta – per aggiungere aggressività e velocità alla manovra offensiva. L’obiettivo del nuovo coach Curt Miller sarà quello di riportare la sua squadra ai playoff, anche se non sarà un compito facile.

LA STELLA: NNEKA OGWUMIKE

Le Sparks cominciano la stagione con un roster migliorato, nel quale Nneka Ogwumike continuerà ad avere un ruolo fondamentale. La giocatrice, bandiera di Los Angeles, lo scorso anno ha viaggiato con una media di 18.1 punti, 6.6 rimbalzi, 2 assist e 1.7 palle rubate a partita, guadagnandosi un posto di diritto nel secondo miglior quintetto dell’anno della WNBA. In attacco possiede un tiro da 3 affidabile e ha la capacità di liberarsi facilmente sotto canestro, ma una delle armi migliori dell’MVP della stagione 2016 è proprio la difesa, tanto da essere stata inserita ben 5 volte nel quintetto all-defensive WNBA. 

LA SORPRESA: ZIA COOKE

Zia Cooke è stata scelta da Los Angeles alla decima chiamata del più recente draft WNBA. Il prodotto di South Carolina arriva ben preparata per affrontare il salto dal college al professionismo, grazie al lavoro impeccabile di coach Dawn Staley. Guardia di 1.75m, Cooke è reduce da un ottimo torneo NCAA nel quale ha aiutato la sua squadra a raggiungere le Final Four. La giocatrice, che ha concluso la sua ultima stagione al college con una media di 13.5 punti, 2.5 rimbalzi e 1.9 assist a partita, ha migliorato notevolmente il suo tiro da tre, con una percentuale del 38.9%. Cooke può quindi essere molto utile al gioco di Los Angeles, che ha bisogno di più velocità e ritmo.

MINNESOTA LYNX

Per Minnesota questo sarà il primo anno di una nuova era. Con l’addio di Sylvia Fowles alla fine della scorsa stagione, per le Lynx si è chiusa una vera e propria dinastia, che negli ultimi dodici anni si è portata a casa ben quattro titoli. Per Minnesota inizia dunque un’epoca di rebuild, anche se la qualità del roster è tale da rendere le Lynx una squadra interessante già da subito. L’obiettivo è quello di tornare ai playoff, dopo che l’anno scorso le bianco-blu li hanno mancati dopo undici partecipazioni consecutive.

La squadra è stata costruita più attraverso il draft che la free agency, con nomi importanti come quello di Diamond Miller (seconda scelta) o di Dorka Juhasz. Il ritorno di Napheesa Collier, la crescita di Jessica Shepard e la guida sapiente ed esperta di Cheryl Reeve rendono le Lynx una squadra da osservare, che può mettere in difficoltà chiunque grazie al talento ben ripartito tra le varie giocatrici. 

LA STELLA: NAPHEESA COLLIER

Dopo aver giocato solo quattro partite nel 2022 causa maternità, Napheesa Collier è pronta a tornare in campo. La leader su cui si baserà il nuovo corso delle Lynx sarà lei, una giocatrice in grado di avere un impatto su entrambi i lati del campo e che ha già dimostrato il suo valore vincendo il premio di rookie dell’anno nel 2019. Nel 2021 aveva chiuso a 16.2 punti e 6.6 rimbalzi di media e nella stagione precedente aveva toccato il suo career high in quest’ultima voce statistica con 9. Tanto dell’annata delle Lynx dipenderà dalla capacità dell’ala col numero 24 di farsi carico delle responsabilità offensive della squadra.

LA SORPRESA: DIAMOND MILLER

L’ala-guardia in uscita da Maryland si è guadagnata la seconda chiamata che Minnesota aveva a disposizione quest’anno al draft. Il punto forte di Miller è l’atletismo, che le permette di arrivare al ferro con facilità, di eccellere nel gioco in transizione e di difendere su diverse posizioni. Il tiro da tre punti è migliorabile, ma i 19.7 punti, 6.4 rimbalzi, 2.9 assist, 2.1 rubate e 1.3 stoppate di media nel suo anno da senior forniranno alle Lynx una giocatrice versatile su cui costruire le fortune delle prossime stagioni, senza però rinunciare a essere competitive anche nel breve termine.

NEW YORK LIBERTY

New York è rimasta una delle poche franchigie, insieme a Connecticut e Atlanta, a non aver mai conquistato un titolo WNBA. L’arrivo di coach Sandy Brondello nel 2022 ha però cambiato tutte le carte in tavola e durante questa offseason la proprietà ha costruito un vero e proprio superteam. Dopo aver concluso la scorsa stagione uscendo al primo round dei playoff contro Chicago, l’obiettivo per la il 2023 è solo uno: vincere. Gli arrivi nella grande mela di Jonquel Jones via trade, MVP della WNBA nel 2021 e 4 volte All-Star, e di Breanna Stewart, la giocatrice più forte all’attivo, hanno reso il frontcourt delle Liberty indifendibile.

L’aggiunta di Courtney Vandersloot, una delle migliori pointguard della lega, rafforza un quintetto di partenza dotato di tanta esperienza. In uscita dalla panchina la squadra può contare sulla crescita di Han Xu e Marine Johannes, fresche di rinnovo, che unite a stelle del calibro di Sabrina Ionescu e Stefanie Dolson possono garantire ampie rotazioni e numerose soluzioni offensive. Una finale Liberty-Aces sembra già scritta, ma riuscirà New York a superare le aspettative (già alte) portando a casa il tanto desiderato titolo?

LA STELLA: BREANNA STEWART

La firma di Breanna Stewart per le New York Liberty è stata la mossa più importante di questa offseason. A neanche trent’anni d’età Stewart è già una delle giocatrici statunitensi di basket più vincenti di sempre, un talento generazionale che sta cambiando non solo il volto di una lega, ma dell’intero gioco. Draftata nel 2016 dalle Seattle Storm, con le quali ha giocato fino all’estate scorsa, è stata parte della lunga legacy della squadra, vincendo il titolo di Rookie of the Year nel 2016, MVP della WNBA nel 2018, due volte campionessa della lega nel 2018 e 2020 e Finals MVP, 5x All-WNBA. Stewart viene da un’offseason passata al Fenerbahçe, dove ha viaggiato con una media di 21.7 punti, 8 rimbalzi e 2.2 assist in EuroLeague Women, vincendo anche il titolo e il premio di MVP delle finali. La giocatrice è pronta per una stagione stellare a New York e i presupposti ci sono tutti.

LA SORPRESA: HAN XU

La stagione del 2022 ha segnato un punto di svolta per la carriera di Han Xu, che è diventata uno dei principali terminali offensivi per le Liberty. Con una media di 8.0 punti, 4.0 rimbalzi e 2.0 palle rubate a partita è riuscita a mettere in difficoltà persino le difese più esperte sfruttando la sua fisicità (è attualmente la giocatrice più alta all’attivo della WNBA con i suoi 2.10m). Eccellente rim protector, la giocatrice ventitreenne ha già preso le redini del futuro della nazionale cinese aiutando le compagne a raggiungere la finale della FIBA Women’s World Cup 2022, persa contro Team USA, in Australia. Con l’aggiunta di elementi importanti nel frontcourt durante l’offseason, Xu dovrà competere per un minutaggio alto, ma la sua mobilità e la forza con cui attacca il canestro le permetteranno di mantenere un ruolo importante nelle Liberty. 

PHOENIX MERCURY

Sembra trascorsa un’eternità da quando si parlava delle Phoenix Mercury come un superteam destinato a sconvolgere gli equilibri della lega, ma in realtà è passato poco più di un anno. Negli ultimi quattordici mesi la squadra dell’Arizona è stata vittima di una serie di eventi negativi che oggi l’hanno portata a essere una grande incognita in vista della stagione 2023.

La questione fondamentale riguarderà quanto Brittney Griner sarà in grado di contribuire dopo i lunghi mesi di prigionia in Russia, anche se nell’offseason sono state aggiunte giocatrici importanti come Michaela Onyenwere e Moriah Jefferson che possono contribuire dal punto di vista offensivo. Skylar Diggins-Smith è fuori per maternità, ma difficilmente la rivedremo in campo, visti anche i recenti screzi con coach Nygaard e Diana Taurasi. Anche se tutti i pezzi dovessero andare al loro posto, è difficile pronosticare Phoenix oltre il quarto-quinto posto. 

LA STELLA: BRITTNEY GRINER

Per tutto quello che ha fatto nel corso della sua carriera, Brittney Griner è una delle giocatrici più forti della storia del basket femminile, ma ad oggi non sappiamo quanto gli eventi extra campo potranno condizionare la sua forma. Le fortune di Phoenix dipendono in gran parte da quello che la numero 42 riuscirà a dare, poiché se tornerà anche solo al 70% è sicuramente in grado di spostare gli equilibri. Le Mercury sono un’incognita proprio per questo motivo, ma la cosa importante per questa stagione sarà dare a Griner tutto il tempo di cui ha bisogno per riadattarsi e metabolizzare quanto vissuto, senza metterle alcun tipo di fretta o pressione. A guidare l’attacco arancio viola potrà pensarci ancora anche Diana Taurasi, alla sua diciannovesima stagione consecutiva. Alla soglia dei 41 anni DT non ha alcuna intenzione di mollare la presa e nonostante i cali fisiologici è una giocatrice su cui si può sempre fare affidamento. 

LA SORPRESA: MORIAH JEFFERSON

Phoenix aveva grande bisogno di una play in grado di segnare e di creare per se stessa e per le altre e Jefferson ha entrambe queste caratteristiche. L’anno scorso ha chiuso con il 47.7% da tre, seconda miglior percentuale della lega, e anche in top ten per assist (4.7). Offensivamente non è al livello di una stella come Skylar Diggins-Smith, giocatrice che non dovrà far rimpiangere, ma può essere un fattore per questa squadra. Jefferson ha infatti dimostrato a Minnesota di essere una cestista solida, in grado di tenere alto il ritmo quando le stelle riposeranno e di contribuire tramite assist quando invece saranno in campo. 

SEATTLE STORM

Per le Seattle Storm si preannuncia una stagione molto diversa rispetto alle ultime. Gli addii di Breanna Stewart e Sue Bird hanno infatti messo fine a un’epoca gloriosa e ora la squadra dovrà andare incontro a un lungo processo di rebuild. L’acquisizione di due veterane come Sami Whitcomb e Kia Nurse sarà utile per dare esperienza alle più giovani, ma le sorti delle Storm passeranno dalla capacità di Jewell Loyd di prendersi sulle spalle l’attacco.

Anche Ezi Magbegor è chiamata a fare il salto di qualità e dimostrare definitivamente di essere un centro WNBA titolare. Per coach Noelle Quinn sarà un anno di sperimentazione, in cui inserire le rookie e cercare di dare un’identità nuova alla squadra, che però, visto il talento diffuso nella lega, difficilmente riuscirà a guadagnarsi un posto ai playoff. 

LA STELLA: JEWELL LOYD

Per la Gold Mamba questa dovrà essere la stagione della consacrazione. Dopo anni passati come terzo violino alle spalle di Sue Bird e Breanna Stewart, in questo 2023 le redini dell’attacco di Seattle saranno nelle sue mani. Ancora potenziale All-Star, ha già dimostrato di sapersi prendersi le sue responsabilità, rifilandone 26 alle Aces in gara uno delle semifinali dello scorso anno. Le capacità offensive non mancano, come dimostrano i 15.3 punti di media in otto stagioni con le Storm, ma quest’anno, quando la palla peserà di più, sarà lei a doverla gestire. 

LA SORPRESA: JORDAN HORSTON

Jordan Horston è una giocatrice molto versatile che può aiutare a colmare alcune lacune delle Storm. Guardia di 188 cm, ha punti nelle mani (15.6 di media nella sua ultima stagione a Tennessee), ed è soprattutto in grado anche di difendere su diverse posizioni, facendo registrare oltre una stoppata di media a partita. È la potenziale steal del draft di quest’anno, dato che tutti i mock draft la davano al massimo alla numero sei, mentre Seattle l’ha scelta con la nove.

WASHINGTON MYSTICS 

Washington è una delle franchigie più costanti della lega. Si è qualificata ai playoff 13 volte nei 23 anni di esistenza, ma nel 2022 è uscita al primo turno contro Seattle dopo aver concluso la stagione con un record di 22-14. Quest’anno la squadra deve affrontare un cambiamento importante: coach Eric Thibault subentrerà come capo allenatore dopo il ritiro del padre Mike (sulla panchina delle Mystics da 10 anni). Questa transizione sarà sicuramente facilitata dall’aiuto delle veterane della squadra Ariel Atkins e Natasha Cloud, principali creatrici di gioco, oltre a una Elena Delle Donne più in forma che mai.

Le Mystics puntano a mantenere la miglior difesa della lega grazie all’arrivo di Brittney Sykes, guardia dalla presenza fissa nei quintetti all-defensive degli ultimi tre anni, che aggiunta a una panchina con un ampio skillset può puntare veramente in alto. Se le Las Vegas e le New York sono le due squadre favorite per il titolo, le Washington Mystics sono uno dei team da tenere d’occhio per un possibile upset.

LA STELLA: ELENA DELLE DONNE

Le 6 presenze All-Star, le 4 nel primo quintetto All-WNBA e i due titoli di MVP (2015 e 2019) non bastano per descrivere la grandezza di Elena Delle Donne, una delle giocatrici più forti della lega. L’ala di Washington, dopo gravi problemi alla schiena che l’hanno tenuta lontana dal campo negli ultimi anni, ha recentemente dichiarato di non avere intenzione di saltare neanche una partita e di essere pronta a lottare per un secondo titolo da aggiungere a quello del 2019. L’anno scorso è riuscita a giocare 25 partite sulle 36 della regular season, con una media di 17 punti e 6.3 rimbalzi, dimostrando di essere ancora una delle giocatrici più produttive a livello offensivo della WNBA e leader indiscussa delle Mystics. 

LA SORPRESA: SHAKIRA AUSTIN

Shakira Austin è reduce da un anno incredibile. Dopo essere stata selezionata come terza scelta del draft 2022, il centro di Ole Miss classe 2000 si è subito distinta per la sua ottima difesa su ogni posizione, in particolare nel pitturato, diventando la miglior rimbalzista della squadra con una media di 6.4 a partita. Al termine della stagione in WNBA, Austin è volata in Israele dove ha disputato una stagione stellare nell’Elizur Ramla, guadagnandosi anche il premio di MVP del mese di febbraio di EuroCup Women. Questa stagione rappresenterà un banco di prova importantissimo per la giocatrice, che potrebbe affermarsi come uno dei tasselli fondamentali per il futuro della squadra.  

La nostra guida ufficiale è firmata da Edoardo Pollero (Atlanta Dream, Chicago Sky, Connecticut Sun e Indiana Fever), Letizia Bimbo (Las Vegas Aces, Minnesota Lynx, Phoenix Mercury e Seattle Storm) e Veronica Ghedini (Dallas Wings, Los Angeles Sparks, New York Liberty e Washington Mystics).

La miglior stagione nella storia del Famila Schio
Schio è campionessa d'Italia per la dodicesima volta, in una stagione superlativa che l'ha vista arrivare...
Il pagellone della Regular Season di EuroLega 2023
Conclusa la Regular Season, diamo i voti alle squadre di EuroLega.
Il Famila Schio può vincere l'EuroLeague Women?
A Praga inizia la Final Four di EuroLeague Women, dove sarà presente anche il Famila Schio. Scopriamo...

POTREBBERO INTERESSARTI

Quello che devi sapere sulla prossima EuroLeague Women
L'EuroLeague Women riparte con le italiane Schio e Virtus Bologna, e tantissimo da scoprire.
La miglior stagione nella storia del Famila Schio
Schio è campionessa d'Italia per la dodicesima volta, in una stagione superlativa che l'ha vista arrivare...
Il Famila Schio può vincere l'EuroLeague Women?
A Praga inizia la Final Four di EuroLeague Women, dove sarà presente anche il Famila Schio. Scopriamo...

Non perdere nemmeno una storia. Iscriviti alla nostra newsletter.

Overtime

Storie a spicchi

Non perdere nemmeno una storia. Iscriviti alla nostra newsletter.