La mascotte del Mondiale in Giappone, Indonesia e Filippine (FIBA)

Guida al Mondiale FIBA 2023

Inizia il Mondiale 2023, bisogna essere preparati.

Il 9 dicembre 2017, con il ritiro della candidatura di Argentina ed Uruguay – curiosamente entrambe fuori dalla competizione -, FIBA annuncia l’assegnazione all’unanimità del Mondiale 2023 a Filippine, Indonesia e Giappone. Poco meno di sei anni dopo, eccoci qui.

Dal 25 agosto al 10 settembre, tantissimo basket tra Manila, Jakarta e Okinawa per stabilire chi si siederà sul trono della pallacanestro globale a quattro anni di distanza dal trionfo spagnolo in Cina. Per prepararci, ecco la guida completa a tutte le 32 nazionali che saranno al Mondiale.

Prima di iniziare, le info essenziali per vedere tutte le partite. Per quanto riguarda lo streaming, le opzini sono DAZN (tutte le partite), NOW e RaiPlay (tutte le partite dell’Italia più alcuni big match sul primo). Inoltre, sulla piattaforma di FIBA, Courtside 1891, si potranno vedere tutte le gare del Mondiale, ma solo da Paesi che non hanno acquisito diritti. Per quanto riguarda la TV, tutte le gare dell’Italia si vedranno sui canali Rai, mentre Sky Sport aggiunge anche altre partite.

Gruppo A

Italia

Un anno fa di questi tempi, attorno alla Nazionale italiana si avvolgeva uno strano alone di mistero e sconforto. Sensazioni differenti, talvolta contrapposte, emerse per la decisione di affidare il gruppo capace di guadagnarsi le Olimpiadi – guidato da Meo Sacchetti – a Gianmarco Pozzecco, reduce da un’annata al fianco di Ettore Messina a Milano. Dopo EuroBasket 2022, però, si è lasciato spazio all’attesa trepidante in quella che pare un’ottima occasione da sfruttare.

In quello che sarà il viale del tramonto per Gigi Datome, l’Italia arriva al Mondiale con i favori del pronostico per il proprio girone, chiamata all’obiettivo di passare alla fase successiva con un filotto di vittorie per affrontare al meglio – probabilmente – Serbia e Porto Rico. Il gruppo è affiatato, collaudato e ricco di volti noti, con le nuove leve Matteo Spagnolo, Gabriele Procida e Momo Diouf pronte a prendersi minuti importanti.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Alessandro Pajola, Matteo Spagnolo, Marco Spissu
  • Guardie: Gabriele Procida, Stefano Tonut
  • Ali piccole: Simone Fontecchio, Luigi Datome
  • Ali grandi: Achille Polonara, Giampaolo Ricci, Luca Severini
  • Centri: Nicolò Melli, Mouhamet Diouf

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Sulle spalle di Fontecchio (FIBA)

Repubblica Dominicana

Per il paese centramericano, questo non può che essere il Mondiale del grande ritorno di una delle sue stelle assolute nel panorama cestistico globale. Il paradosso sta nel fatto che, prima di questo appuntamento raggiunto grazie ai vari Andres Feliz e Jean Montero – capaci di tramortire l’Argentina di Facundo Campazzo -, Karl-Anthony Towns non avesse mai giocato con la selezione maggiore.

Presente ai campionati americani FIBA prima del suo approdo in NBA, quando di anni ne aveva 17, il centro dei Minnesota Timberwolves sarà il leader assoluto della Repubblica Dominicana, compagno versatile complementare dell’altra torre nel pitturato, ossia il neo acquisto del Besiktas Angel Delgado. Indietro rispetto all’Italia ai blocchi di partenza, hanno tutte le carte in tavola per giocarsela al secondo turno.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Andres Feliz, Jean Montero, Gelvis Solano
  • Guardie: Víctor Liz, Lester Quiñones, Gerardo Suero, Rigoberto Mendoza
  • Ali: LJ Figueroa, Antonio Peña
  • Ali grandi: Ángel Delgado, Karl-Anthony Towns
  • Centri: Eloy Vargas

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Jean Montero ha trascinato la Repubblica Dominicana al Mondiale (FIBA)

Filippine

Quando l’Italia aveva ospitato le Filippine al PalaDozza per un’amichevole alla vigilia del Pre-Olimpico 2016, si era potuta tastare da vicino tutta la passione di questo popolo per la pallacanestro. Ora che, insieme a Giappone ed Indonesia, avranno la possibilità di dare il benvenuti a casa loro alle migliori compagini del mondo, l’attesa è a dir poco spasmodica.

Pronti a riportare in vita l’atmosfera del Thrilla in Manila fin dalla prima discesa in campo contro la Repubblica Dominicana con una capienza massima di 55.000 spettatori, potranno contare su Jordan Clarkson, testimonial di questa FIBA World Cup e speranza cruciale dei padroni di casa. Se la guardia degli Utah Jazz è in forma, chissà che non possano fare uno sgambetto fin da subito alla nazionale centramericana.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Kiefer Ravena, Dwight Ramos
  • Guardie: Jordan Clarkson, Scottie Thompson, Roger Pogoy, Rhenz Abando
  • Ali: Jamie James Malonzo, CJ Perez
  • Ali grandi: Japeth Aguilar
  • Centri: Kai Sotto, June Mar Fajardo, Ariel John Edu

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Jordan Clarkson è la speranza filippina (FIBA)

Angola

Passato il turno di qualificazione africano per accedere al Mondiale con non poche difficoltà, l’Angola si candida ad un cammino dal destino fondamentalmente scontato in partenza: quasi impossibile progredire al secondo turno, lotteranno per non finire nell’ultimo dei gironi infernali – date le temperature previste. Tanti nomi esotici, ed uno da tenere particolarmente d’occhio: Silvio De Sousa, in dirittura d’arrivo nella prossima stagione di EuroCup con l’Aris Salonicco.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Dimitri Maconda, Childe Dundao
  • Guardie: Gerson Domingos, Gerson Goncalves
  • Ali: Eduardo Francisco, Leonel Paulo
  • Ali grandi: Silvio De Sousa, Antonio Monteiro, Joao Fernandes
  • Centri: Bruno Fernando, Jilson Bango, Kevin Kokila

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La prima avversaria dell’Italia a Manila (FIBA)

Le stelle del girone

Posizionato al 12esimo posto da FIBA nella classifica dei migliori giocatori che osserveremo al Mondiale, Simone Fontecchio arriva a Manila con i gradi del leader di questa spedizione. Emerso dai radar nell’estate dell’Olimpiade ed intrapreso il volo da EuroBasket in poi, dall’ala degli Utah Jazz passeranno tanti possessi cruciali degli Azzurri. Che sia in palleggio arresto e tiro o in posizione per ricevere uno scarico in angolo, si farà trovare pronto.

Chi conosce particolarmente l’ex Baskonia ed ALBA Berlino è Jordan Clarkson, originario delle Filippine ma presente alla Coppa del Mondo come naturalizzato. Tra le star NBA più attese, è indubbio che una discreta porzione degli highlight riguardanti il Gruppo A vedranno inquadrato il numero 6 dei Gilas. Come già detto nel paragrafo dedicato alla Repubblica Dominicana, un altro volto noto che marcherà la sua presenza in questo girone è Karl-Anthony Towns. Nelle amichevoli alla vigilia dell’appuntamento mondiale, ha già ampiamente dimostrato di aver voglia di sorprese.

Occhi sul coach: Gianmarco Pozzecco

L’abbraccio a Giannis Antetokounmpo e l’espulsione nell’impresa contro la Serbia erano stati gli emblemi della genuina follia di Gianmarco Pozzecco ad EuroBasket 2022 durante la sua prima esperienza da CT dell’Italia. Chi si aspettava un suo ridimensionamento emotivo sulla panchina della Nazionale si sbagliava di grosso, e questo ha obiettivamente portato più benefici che danni.

Checché se ne dica, il Poz ha portato nuova linfa ad un gruppo coeso come non mai. Il viaggio verso un’altra avventura Azzurra passa anche dalla sua imprevedibilità, senza contare l’ottima preparazione tecnico-tattica del suo staff in panchina.

La partita da non perdere

Escludendo le tre partite dell’Italia – che tanto so già che le guarderete -, la sfida di cartello è indubbiamente lo scontro tra Filippine e Repubblica Dominicana il 25 agosto alle 14:00 italiane: un palazzetto tra i più grandi sul pianeta terra, l’immenso calore dei tifosi sugli spalti casalinghi, l’esordio in una Coppa del Mondo di Karl-Anthony Towns e Jordan Clarkson. Non devo dirvi altro.

La domanda chiave: l’Italia è da medaglia?

Siamo tutti consapevoli del fatto che la scaramanzia sia uno stato d’animo, entro lo Stivale. Ciononostante, non posso fare a meno di essere molto fiducioso per il cammino dell’Italia. È importantissimo fare en plein nelle prime tre gare, cercando successivamente un’altra vittoria contro la Serbia, con la quale abbiamo imparato a familiarizzare nel recente passato. Se ciò dovesse succedere in un cammino privo di autogol, si potrebbe verosimilmente scansare lo scontro con gli Stati Uniti ai quarti di finale. Da lì in poi, può succedere veramente di tutto, guardando verso Parigi 2024.

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Stefano e Achille (Italbasket)

Gruppo B

Serbia

Al Mondiale 2019 in Cina, la Serbia di Sasha Djordjevic si presentava come la grande favorita per alzare al cielo il trofeo più ambito se si parla di pallacanestro per nazionale. Poi, però, X happened e la grande spedizione serba si tramutò in una debacle inaspettata, dalla quale sono nati i roster guidati da Igor Kokoskov prima e Svetislav Pesic poi.

La scelta di puntare sull’usato sicuro – e questo è da dimostrare sul campo -, potrebbe pagare in questa specifica spedizione. Non dovendo gestire le due superstar per antonomasia del basket serbo che rispondono ai nomi di Nikola Jokic e Vasilije Micic, considerando un roster molto più amalgamato per ruoli e responsabilità, la Serbia potrebbe togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

Trepidante attesa per il primo torneo da leader dei suoi di Bogdan Bogdanovic, sarà interssante vedere l’impiego di Nikola Jovic e la rotazione di un pacchetto centri di assoluto livello. Sotto la patina delle stelle che luccicano meno del passato, il percorso di questa nazionale – che ci riguarda da vicino – è da tenere d’occhio.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Stefan Jovic, Aleksa Avramovic
  • Guardie: Bogdan Bogdanovic, Marko Guduric, Vanja Marinkovic
  • Ali piccole: Nikola Jovic, Ognjen Dobric
  • Ali grandi: Dejan Davidovac, Borisa Simanic
  • Centri: Nikola Milutinov, Filip Petrusev, Dusan Ristic

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Finalmente leader della sua Serbia (FIBA)

Porto Rico

L’ultima avversaria dell’Italia in casa, prima di spostarsi per le amichevoli a Shenzen, è stata la nazionale portoricana. Nell’ultima gara davanti ad un pubblico di connazionali giocata da Gigi Datome a Ravenna, la squadra che in passato vantava un leader di culto come Carlos Arroyo non ha mostrato la sua versione migliore. Alti, sviluppati e (molto) atletici, sono parsi disorganizzati tatticamente, lontani parenti della squadra che si era qualificata dalla finestra di febbraio.

Tremont Waters, che ha trascorso parte dell’ultima stagione con Victor Wembanyama in Francia, è chiamato a dirigere la squadra in attacco, mentre per il carisma e la leadership in spogliatoio il nome giusto non può che essere quello di John Holland. Dopo averlo visto a Varese e prima del suo passaggio a Trieste, questo è un bel banco di prova per Justin Reyes, mentre i fratelli Thompson hanno lampi di talento offensivo, ma pagano l’incostanza. Potenzialmente la seconda forza del girone. Potenzialmente.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Jordan Howard, Tremont Waters
  • Guardie: Ethan Thompson, Stephen Thompson
  • Ali piccole: John Holland, Isaiah Piñeiro, Justin Reyes
  • Ali grandi: George Conditt IV, Christopher Ortiz, Aleem Ford
  • Centri: Ismael Romero, Arnaldo Toro

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Orgoglio portoricano (FIBA)

Cina

I padroni di casa dell’ultima edizione arrivano a questo Mondiale senza grosse pretese, ma con un piano di rinnovamento del proprio movimento che passa dall’assunzione di un allenatore esperto in campo internazionale come Sasha Djordjevic. Oltre al solito Zhou Qi, che dopo aver tentato di emulare il leggendario Yao Ming si è rifatto una carriera in Australia, questa sarà la squadra trainata da Li Kaier, che conoscerete decisamente meglio come Kyle Anderson.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Mingxuan Hu
  • Guardie: Jiwei Zhao, Rui Zhao, Yongxi Cui
  • Ali piccole: Li Kaier, Peng Zhou, Junlong Zhu
  • Ali grandi: Hao Fu, Zhenlin Zhang
  • Centri: Zhou Qi, Zhelin Wang, Jinqiu Hu

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Chiamatelo Li Kaier (South China Morning Post / Xinhua)

Sud Sudan

Insieme al travagliato cammino di Capo Verde verso quest’appuntamento storico – di cui parleremo in seguito -, la storia del Sud Sudan è a tutti gli effetti la storia più bella e commovente tra tutte e 32 le partecipanti al Mondiale 2023. Con una Federazione completamente allo sbando ed un’improvvisata conduzione tecnica da parte dell’ex Chicago Bulls Luol Deng, questi ragazzi hanno scritto la storia di un Paese nel cerchio del caos socio-economico e politico.

Affianco all’uomo della qualificazione Sunday Dech, il Sud Sudan arriva alla sua prima partecipazione ad una FIBA World Cup con i rinforzi adatti per l’occasione, forse la prima ed ultima: con la compagine africana – che per abbinamenti e potenziale percorso nel girone potrebbe anche strappare un pass per i Giochi Olimpici – giocheranno l’ex Fenerbahce Mariel Shayok e l’ex Los Angeles Lakers Wenyen Gabriel. Da segnalare anche il 16eenne Khaman Maluach, visionato in ottica Draft NBA 2025.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Mariel Shayok, Sunday Dech
  • Guardie: Junior Madut, Carlik Jones, Dut Kacuol
  • Ali piccole: Nuni Omot, Kuany Kuany
  • Ali grandi: Wenyen Gabriel, Majok Deng
  • Centri: Khaman Maluach, Deng Acuoth, Koch Bar

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La favola del Mondiale (FIBA)

Le stelle del girone

Se all’ombra di Trae Young e Dejounte Murray sta faticando, complice anche il suo status fisico non esattamente eccezionale, quando indossa la canotta della Serbia si trasforma: la versione FIBA di Bogdan Bogdanovic è una gioia per gli occhi, e sarà interessante vederlo nei panni dell’opzione offensiva numero 1 per i suoi, che vantano anche uno dei centri più dominanti d’Europa come Nikola Milutinov e l’usato assicurato dei vari Marko Guduric, Ognjen Dobric e Filip Petrusev.

Senza andare nel dettaglio per quanto riguarda potenziali exploit dei giocatori NBA di Porto Rico e Sud Sudan – Ethan Thompson e Wenyen Gabriel su tutti -, molte delle speranze della Cina di compiere il miracolo passeranno per la solidità di Kyle Anderson, naturalizzato grazie alla bisnonna materna di origini cinesi. Senza dubbio il giocatore con più talento a disposizione di Sasha Djordjevic, viene da una discreta stagione con i Minnesota Timberwolves.

Occhi sul coach: Svetislav Pesic

Mi perdonerete la classica metafora che si sente svariate volte in ambito sportivo, ma non c’è locuzione migliore per descrivere il commissario tecnico della Serbia che riferirsi alla cosiddetta “minestra riscaldata”. Istituzione del basket jugoslavo prima e serbo poi, Svetislav Pesic ha dato l’impressione in più occasioni di vivere la pallacanestro contemporanea in maniera spesso demode. Proprio per questo motivo, il Mondiale è la sua occasione perfetta per riscattarsi.

La partita da non perdere

Ho iniziato a delineare la Serbia partendo proprio dall’ultimo allenatore che si è seduto su quella panchina in una Coppa del Mondo. E chi affronterà nel Gruppo B dell’Araneta Coliseu? Gli dei della pallacanestro – come dicono quelli bravi – si sono divertiti a scrivere una sceneggiatura da Oscar, mettendo Sasha Djordjevic contro il suo passato. Serbia-Cina – in programma il 26 agosto alle 14:00 italiane – è una partita già decisa in partenza, ma non è difficile immaginare la voglia di mettere i bastoni dalle ruote di qualche vecchia conoscenza…

La domanda chiave: quanto mancherà Jokic?

Se potresti avere la possibilità di vantare nel tuo roster uno dei giocatori più determinanti nella pallacanestro mondiale degli ultimi anni e alla fine non lo vedi in quell’elenco di 12, è ben più che naturale essere risentiti. Dopotutto, seppur sconfitta dall’Italia agli ottavi di finale, la Serbia aveva visto una doppia-doppia da 32 punti e 13 rimbalzi venir fuori dall’estro talentuoso di Nikola Jokic. Come detto in precedenza, però, la sensazione di dover distribuire solo un pallone ad uno dei propri campioni a disposizione come Bogdan Bogdanovic può essere di sollievo a Svetislav Pesic.

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Il Joker non ci sarà (FIBA)

Gruppo C

Stati Uniti

Sebbene negli occhi degli amanti cestistici americani le Olimpiadi siano molto più attraenti di un Mondiale, arrivare settimi a Cina 2019 è stato un boccone amaro da digerire per quella che ogni qualvolta si presenti è indubbiamente la squadra da battere. Eppure, in vista di Manila non c’è stata una Barcellonizzazione 1992, senza il bisogno di coinvolgere tutte le superstar possibili ed immaginabili per riportare a casa un oro che manca da parecchio.

Come detto, dunque, Team USA arriva alla FIBA World Cup senza i giocatori che potrebbe conoscere quel tuo zio che non sa nulla di basket, ma con tanti elementi super interessanti in grado di collaudare alla perfezione una macchina di livello assoluto. Con Jalen Brunson a chiamare i set offensivi, Anthony Edwards a sparigliare le carte con l’esuberanza della stella, solidi elementi quali Tyrese Haliburton e Austin Reaves e tiratori purissimi come Brandon Ingram, Mikal Bridges e Josh Hart, in attacco sembrano infermabili.

Il reparto lunghi è completo ed interscambiabile in tanti modi diversi, contando principalmente su due punti fermi: Paolo Banchero e Jaren Jackson Jr. Il Rookie dell’Anno, una volta scartata l’opzione di partecipare a questa Coppa del Mondo come guida dell’Italia, darà una grossa mano a Steve Kerr per la sua capacità di difendere sostanzialmente tutti i ruoli, mentre Jaren Jackson Jr. è decisamente in cheat code con regole FIBA: un colosso sotto canestro che non ha grosse intenzioni di allontanarvisi.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Jalen Brunson, Tyreser Haliburton
  • Guardie: Anthony Edwards, Josh Hart, Austin Reaves
  • Ali piccole: Brandon Ingram, Mikal Bridges
  • Ali grandi: Paolo Banchero, Cam Johnson, Bobby Portis
  • Centri: Jaren Jackson Jr., Walker Kessler

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Che duo (FIBA)

Grecia

Quando poco prima della Final Four di EuroLega è iniziata a circolare la voce di una possibile naturalizzazione di Thomas Walkup per la Grecia, i tifosi dell’Olympiacos saranno stati entusiasti di vedere il proprio beniamino indossare la maglia della propria nazionale. Vedendo la spiacevole carenza di uno scorer naturale come Tyler Dorsey nelle uscite pre-Mondiale della squadra di Dimitris Itoudis, però, in molti devono essere rassegnati all’idea di una squadra poco entusiasmante nella metà campo avversaria.

Solidissimi e completi in difesa, è possibile che i greci tenteranno di vincere ogni partita cercando di far segnare un punto in meno agli avversari piuttosto che trovarne uno in più loro stessi. Il rientro di Dinos Mitoglou dopo la squalifica per doping è rassicurante in termini di talento in uno spot che vanta anche l’utilizzo versatile di Ioannis Papapetrou e Thanasis Antetokounmpo, così come sarà curioso vedere all’opera Nikos Rogkavopoulos, prossimo compagno di Nico Mannion al Baskonia.

Tuttavia, tutte queste promesse si sono frantumate con l’annuncio del forfait forzato da parte della stella assoluta e potenziale miglior giocatore di tutta la competizione. A causa di un tardato recupero da un intervento al ginocchio di inizio luglio, Giannis Antetokounmpo non potrà vivere con i suoi la voglia di riscatto dopo l’eliminazione precoce da EuroBasket 2022. La Grecia, insomma, arriva a questa Coppa del Mondo con alcuni alti e diversi bassi, sulla carta.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Michalis Lountzis, Dimitris Moraitis, Thomas Walkup
  • Guardie: Lefteris Bochoridis, Giannoulis Larentzakis
  • Ali piccole: Thanasis Antetokounmpo, Kostas Papanikolaou, Nikos Rogkavopoulos
  • Ali grandi: Dinos Mitoglou, Ioannis Papapetrou
  • Centri: Manos Chatzidakis, Georgios Papagiannis

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Miglior difensore del Mondiale? (FIBA)

Giordania

Alle spalle di Stati Uniti e Grecia, la Giordania giunge a questo Mondiale dopo un incoraggiante quarto posto all’Asia Cup 2022, e con alcuni nomi da tenere d’occhio per tutta la durata del Gruppo C. Una storia che rasserena gli animi è quella che vede protagonista Ahmad Al-Dwairi, tornato a giocare a pallacanestro dopo aver perso la sorella nel tragico terremoto di inizio anno in Turchia, così come scalda il cuore veder giocare ancora per la sua nazionale il quasi 40enne Zaid Abbas. Allo stesso tempo, la Giordania arriva a Manila con due sparring partner di ottimo livello al centro dominante della selezione, capace di siglare ben 34 punti contro la Repubblica Dominicana nel 2019. Si tratta del funambolico playmaker Freddy Ibrahim, ormai volto noto da queste parti da diversi anni, e soprattutto dell’ex Portland Trail Blazers Rondae Hollis-Jefferson, quella che mi piace descrivere come la naturalizzazione random di questa Coppa del Mondo.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Freddy Ibrahim, Malek Kanaan
  • Guardie: Amin Abu Hawwas, Sami Bzai, Ahmad Hammouri
  • Ali piccole: Hashem Abbas, Ahmad Alhamarsheh
  • Ali grandi: Zaid Abbas, Rondae Hollis-Jefferson, Zane Najdawi
  • Centri: Ahmad Aldwairi, Mohammad Hussein

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La naturalizzazione random del Mondiale (FIBA)

Nuova Zelanda

Parte di una campagna di marketing a mio avviso straordinaria, i Tall Blacks sono senza molti dubbi la squadra più abbordabile del Gruppo C. Detto ciò, partono comunque con un effettivo più attrezzato di altre squadre cuscinetto, avendo alle spalle l’esperienza di svariati trofei internazionali e la presenza di giocatori che in Europa possono dire la propria. Qualche esempio sono il campione in Basketball Champions League con Bonn Finn Delany, lo stretch five dell’ALBA Berlino Yanni Wetzell ed Isaac Fotu, visto in Italia con Treviso e Venezia.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Taylor Britt, Flynn Cameron, Shea Ili, Izayah Le’Afa
  • Guardie: Walter Brown, Reuben Te Rangi
  • Ali piccole: Dan Fotu, Hyrum Harris, Jordan Ngatai
  • Ali grandi: Finn Delany, IIssac Fotu, Tohi Smith-Milner
  • Centri: Sam Timmins, Yanni Wetzell

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Tall Black (FIBA)

Le stelle del girone

Quando si parla di Team USA, tutti diventano delle stelle. Se dobbiamo trovare il leader di questa spedizione americana, però, gli occhi puntano tutti su Anthony Edwards. 34 punti ed un poster micidiale su Daniel Theis nella vittoria contro la Germania per la stella di Minnesota e che potrebbe incrociare i suoi compagni Towns o Anderson nella seconda fase-, dando sempre la sensazione di poter svoltare la partita sostanzialmente quando ne ha voglia. E di divertirsi.

Oltre al curioso caso di Rondae Hollis-Jefferson, in calo nelle ultime stagioni ma pur sempre di tutt’altra caratura se restringiamo il cerchio alla Giordania, l’altra naturalizzazione chiave di questo girone risponde al nome di Thomas Walkup. Mio – e di molti altri, in realtà – difensore dell’anno in EuroLega, sarà un fattore nella propria metà campo per cercare di limitare tanto lo strapotere individuale degli Stati Uniti che in veste di indiziato speciale per le fasi successive.

Occhi sul coach: Steve Kerr

Con una menzione obbligata per la curiosità nei confronti di quanto Dimitris Itoudis riuscirà a far girare la sua Grecia, l’allenatore simbolo del Gruppo B è senza dubbio Steve Kerr, che si sta approcciando al suo primo Mondiale da commissario tecnico in maniera completamente opposta all’ultima avventura a stelle e strisce di Gregg Popovich: questa squadra, e l’allenatore dei Golden State Warriors l’ha capito bene, va allenata. Non troppo, il giusto necessario. Con pochissime accortezze tattiche – giunte anche grazie al lavoro di un coaching staff che prevede Erik Spoelstra e Tyroon Lue al suo interno -, il cammino degli Stati Uniti pare indirizzato verso il gradino più alto del podio.

La partita da non perdere

Con tutto il dovuto rispetto per Giordania e Nuova Zelanda, la partita di cartello del Gruppo C in programma al Mall of Asia Arena è sicuramente lo scontro tra Stati Uniti e Grecia. Due filosofie di pallacanestro opposte per due nazionali che hanno scritto la storia della competizione, tra blasone, fascino e giocatori che sono entrati nella leggenda, o solamente nei cuori dei tifosi. Alle 14:40 del 28 agosto, si deciderà con ottime probabilità la vincente di questo girone.

La domanda chiave: la Grecia è spacciata?

72.3. No, non è la percentuale dal campo di Georgios Papagiannis, né tantomeno quella di vittorie collezionate da Dimitris Itoudis da quando veste i panni del commissario tecnico ellenico. Sono i punti segnati di media dalla Grecia nelle ultime quattro amichevoli estive prima di sbarcare a Manila. Un dato che non incoraggia, virando la preparazione tecnico-tattica delle sfide di questa nazionale sulla scia del “segno poco, difendo tanto”, non disponendo di uno scorer affidabile che si possa creare dei vantaggi anche dal palleggio. Spesso funziona, ma per andare avanti non basterà.

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X and D’s (FIBA)

Gruppo D

Lituania

Se nelle Filippine amano il basket e i suoi protagonisti che verranno da lontano nelle prossime tre settimane, in Lituania questo sport è religione. Ciò significa che, volente o nolente, la nazionale baltica sarà sempre in un modo o nell’altro competitiva per un appuntamento del genere. D’altronde, Kazys Maksvytis può sempre contare su capitan Jonas Valanciunas e Rokas Jokubaitis, meglio noto come “il potenziale miglior playmaker lituano dai tempi di Sarunas Jasikevicius”.

Allo stesso tempo, oltre ad un’altra sicurezza come Rokas Giedraitis, un vero e proprio coltellino svizzero ad alti livelli in Europa, manca soprattutto il leader tecnico di questa squadra, reduce da un’annata storica con i Sacramento Kings. Senza Domantas Sabonis, sarà molto complicato per la Lituania poter tornare in patria con una medaglia, o qualificarsi direttamente alla prossima Olimpiade classificandosi tra le migliori due europee (Francia esclusa).

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Rokas Jokubaitis, Vaidas Kariniauskas
  • Guardie: Tomas Dimsa, Margiris Normantas, Deividas Sirvydis
  • Ali piccole: Ignas Brazdeikis, Tadas Sedekerskis
  • Ali grandi: Eimantas Bendzius, Mindaugas Kuzminskas
  • Centri: Gabrielius Maldunas, Donatas Motiejunas, Jonas Valanciunas

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No Sabonis, no party? Ci pensa Jonas (FIBA)

Montenegro

In un Gruppo D che vede la Lituania come favorita principale ma non per forza assoluta, Montenegro ha delle discrete chance di causare un upset che ribalterebbe i pronostici della vigilia nella fase successiva, facendo un discreto favore alla Grecia. La nazionale montenegrina, infatti, arriva al Mondiale forte delle proprie convinzioni, un anno dopo una più che discreta apparizione tra Tbilisi e Berlino.

La squadra allenata da Bosko Radovic è il perfetto compromesso tra talenti coltivati in casa e svezzati all’estero, tra la presenza di alcuni elementi strutturali in backcourt – vedi Nikola Ivanovic, Vladimir Mihailovic e Petar Popovic – e dei potenziali gamechanger in altre zone del campo come Nikola Vucevic, Marko Simonovic, Bojan Dubljevic e il mai esploso Dino Radoncic. Da non dimenticare per la sua importanza Kendrick Perry, naturalizzato ma ormai stabilmente presente ogniqualvolta il Montenegro abbia bisogno delle sue fiammate.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Igor Drobnjak, Nikola Ivanovic, Kendrick Perry
  • Guardie: Vladimir Mihailovic, Petar Popovic, Andrija Slavkovic
  • Ali piccole: Dino Radoncic
  • Ali grandi: Bojan Dubljevic, Aleksa Ilic, Nemanja Radovic
  • Centri: Marko Simonovic, Nikola Vucevic

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Kendrick Perric (FIBA)

Messico

Dopo aver partecipato al Mondiale 2014, il primo per loro in quasi 40 anni, il Messico ha vissuto anni di sostanziale stabilità, rimanendo appena fuori dal podio all’AmeriCup e mostrando buone cose nel torneo pre-Olimpico alla vigilia di Tokyo 2020. Partono sfavoriti rispetto a Lituania e Montenegro, ma l’esperienza dei vari Pako Cruz, Paul Stoll, e Gabriel Giron potrebbe aiutarli a superare le aspettative. Non sono più i tempi di Gustavo Ayon.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Paul Stoll, Gabriel Giron, Orlando Mendez
  • Guardie: Pako Cruz, Jorge Gutierrez, Moises Andriassi
  • Ali piccole: Gael Bonilla
  • Ali grandi: Jorge Camacho, Fabien James
  • Centri: Israel Gutierrez, Joshua Ibarra, Daniel Amigo

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Innamorati di Pako (FIBA)

Egitto

L’Egitto arriva alla Coppa del Mondo come una delle squadre meno ambiziose e competitive dell’intero torneo, ma un gruppo modesto composto da Lituania, Montenegro e Messico potrebbe aiutarli nel riuscire a togliersi qualche soddisfazione. Due nomi su tutti da seguire: Assem Marei, MVP del campionato turco nel 2019, e Anas Mahmoud, suo partner nel froncourt.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Karim Elgizawy
  • Guardie: Amr Zahran, Adam Moussa, Youssef Aboushousha
  • Ali piccole: Omar Hussein, Ehab Amin
  • Ali grandi: Khaleb Abdelgawad, Amr El Gendy, Anas Mahmoud
  • Centri: Patrick Gardner, Assem Marei, Omar Oraby

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Assem Marei è la speranza egiziana (FIBA)

Le stelle del girone

Citando il condottiero messicano Pako Cruz, è quasi esclusivamente tra Lituania e Montenegro che si trovano le stelle del Gruppo D in programma alla Mall of Asia Arena. Jonas Valanciunas, Ignas Bradzeikis e Rokas Jokubaitis tra i primi, Nikola Vucevic e Kendrick Perry per i secondi. Le prestazioni di questi cinque – che formerebbero un quintetto veramente solido – saranno vitali per determinare il primo posto nel girone.

Occhi sul coach: Kazys Maksvytis

Allenatore della nazionale lituana dal 2021, dall’estate successiva Kazys Maksvytis siede anche sulla panchina dello Zalgiris Kaunas, dove ha allenato il rientrante dal Canada e dall’NBA Ignas Bradzeikis. In più, con la squadra biancoverde ha se possibile rafforzato ancora di più quello spirito patriottico che coinvolge la pallacanestro e la Lituania 365 giorni all’anno. Dopo aver dimostrato di aver affinato il proprio comparto tattico, questa squadra avrà il cuore e l’anima del suo coach.

La partita da non perdere

A costo di essere scontato, il consiglio non può che cascare nuovamente sulle due squadre che determineranno l’esito del Gruppo D. Per questo motivo, non sarebbe male gustarsi Montenegro-Lituania, in programma alle 14:30 italiane del 28 agosto. L’unico problema? Coinciderà per quasi un tempo con l’ultima partita della fase a gironi degli Azzurri, contro le Filippine.

La domanda chiave: Valanciunas farà il Sabonis?

Domantas Sabonis ha giocato una stagione fuori dal normale con i Sacramento Kings, nonostante il suo infortunio al dito. Comprensibilmente, dopo essere stato sempre disponibile per la sua nazionale, quest’anno ha dato forfait. Di conseguenza, Jonas Valanciunas deve risultare ancora più leader per i suoi, seppur in maniera diversa dal figlio del grande Arvydas. L’efficacia di Sabonis nell’aprire il campo, però, non appartiene all’attuale centro dei New Orleans Pelicans. Sever un torneo da primo quintetto per trainare i lituani.

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Il grande assente per la Lituania (FIBA)

Gruppo E

Australia

Nuovamente senza Ben Simmons – qualcuno starà esultando leggendo questo incipit -, la nuova rincorsa dell’Australia ad una medaglia dopo il bronzo di Tokyo 2020 passa per un gruppo completissimo. Guidati come sempre dalla leadership di Patty Mills e Joe Ingles, questa sarà la prima occasione di vedere all’opera al completo la nuova generazione dei Boomers.

Insieme agli specialisti difensivi Josh Green e Matisse Thybulle, in fatti, il Mondiale 2023 sarà l’occasione giusta per vedere alla prova Josh Giddey nel rappresentare il proprio Paese. Il playmaker degli Oklahoma City Thunder, che ha brillato efficacemente nelle amichevoli estive, avrà anche al suo fianco un rientrante in NBA, passato per ultimo dal Partizan Belgrado: Dante Exum. Dunque, giusto per ricordarvelo, l’Australia potrà schierare Dante Exum, Josh Green e Matisse Thybulle contemporaneamente in campo, con il contributo di un rim protector come Duop Reath. Fare canestro? Non semplicissimo per gli avversari, ecco.

L’unico peccato, che potrebbe trasformarsi in un problema strutturale, è l’assenza causa infortunio di Jock Londale, capace di dare un’ulteriore dimensione offensiva a questa squadra. In un girone ricco di centri fisici ed esperti come Lauri Markkanen e Daniel Theis, il suo contributo avrebbe potuto essere più che chiave.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Dyson Daniels, Josh Giddey, Patty Mills
  • Guardie: Dante Exum, Chris Goulding
  • Ali piccole: Josh Green, Joe Ingles, Matisse Thybulle, Jack White
  • Ali grandi: Xavier Cooks, Nick Kay
  • Centri: Duop Reath

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Il futuro e presente dei Boomers (FIBA)

Germania

Se questo fosse un universo nel quale l’Italia non è qualificata, le mie attenzioni sarebbero rivolte maggiormente alla Germania, padrona di casa ad EuroBasket 2022 e se possibile ancora più rafforzata rispetto all’ultimo torneo internazionale in cui hanno brillato. Medaglia di bronzo di fronte ai propri tifosi, la nazionale di Gordon Herbert si affaccia al Mondiale con le potenzialtà espresse di una delle squadre più complete che ci siano tra Manila, Jakarta ed Okinawa.

A ben quattro validissimi giocatori NBA nei propri ranghi come Dennis Schröder, Franz Wagner, Daniel Theis ed il rientrante Moritz Wagner, la nazionale tedesca aggiunge uno dei migliori tiratori d’Europa in uscita dai blocchi come Andreas Obst, un giovanissimo playmaker destinato ai piani alti dell’EuroLega come Justus Hollatz e l’esperienza al comando dei vari Maodo Lo, Johannes Voigtmann e Johannes Thiemann.

Considerando l’importanza strategica di avere elementi come Isaac Bonga, Niels Giffey e David Kramer in determinati spezzoni di partita – magari con più minutaggio nella gara più abbordabile del girone, contro il Giappone -, sono loro i miei favoriti nel Gruppo E, che escluderà per forza di cose una tra la Germania, la Finlandia e l’Australia. Squadra che potrebbe portarsi a casa grandi successi in quest’ultima porzione d’estate.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Justus Hollatz, Maodo Lo, Dennis Schröder
  • Guardie: Andreas Obst, David Kramer
  • Ali piccole: Isaac Bonga, Niels Giffey, Franz Wagner
  • Ali grandi: Johannes Voigtmann, Johannes Thiemann
  • Centri: Daniel Theis, Moritz Wagner

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Il nuovo leader tedesco? (FIBA)

Finlandia

Dopo anni in cui il basket in Finlandia rispondeva al nome di Petteri ed al cognome di Koponen, il trascinatore designato di questa nazionale è diventato Lauri Markkenen. Reduce da un EuroBasket da dominatore assoluto e da un’ottima stagione NBA con gli Utah Jazz al fianco di Simone Fontecchio, il King of the North in versione FIBA è chiamato ad un’impresa che avrebbe del titanico: passare alla fase successiva eliminando una tra Australia e Germania.

Un compito sicuramente non facile, considerando sì la presenza di alcuni compagni che hanno già assaggiato palcoscenici simili come Sasu Salin, Mikael Jantunen e Alexander Madsen, ma anche alcuni elementi in rampa di lancio provenienti direttamente dalla NCAA, ancora alle prime armi quando si tratta di basket per nazionali: è il caso di Miro Little, Jacob Grandison e Ilari Seppala.

Con un gioco che avrà lo scopo principale di elevare all’ennesima potenza lo strapotere offensivo di Lauri Markkanen – consentendogli allo stesso tempo di non risultare un lasciapassare in difesa -, sarà curioso assistere agli aggiustamenti tattici di Lassi Tuovi in situazioni deficitarie: affrontare guardie nel perimetro come Josh Giddey, Dennis Schröder, Patty Mills o Maodo Lo non capita esattamente tutti i giorni.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Miro Little, Edon Maxhuni
  • Guardie: Jacob Grandison, Sasu Salin, Ilari Seppala
  • Ali piccole: Henri Kantonen, Elias Valtonen
  • Ali grandi: Mikael Jantunen, Lauri Markkanen, Alex Murphy
  • Centri: Olivier Nkamhoua, Alexander Madsen

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The King in the North (FIBA)

Giappone

Se l’Indonesia non è riuscita ad allestire un roster in grado di giustificare la presenza assicurata da squadra ospitante e le Filippine vantano un Jordan Clarkson che fa la differenza nei propri ranghi, il Giappone puntava tutto sulla presenza di Rui Hachimura per questo appuntamento casalingo ad Okinawa. Dopo aver contribuito largamente alla seconda parte di stagione NBA con i Los Angeles Lakers, però, l’ala nipponica ha fatto sayonara, lasciando la squadra in mano a Yuta Watanabe.

Il giocatore dei Brooklyn Nets, testimonial della Coppa del Mondo, è sicuramente quello più talentuoso in una squadra che per forza di cose parte senza i favori del pronostico in un gruppo così ricco di insidie. E francamente, dovendo affrontare nell’ordine Germania, Finlandia e Australia, sarebbe stato lo stesso con la presenza di Rui Hachimura. Qualcuno da tenere d’occhio? Josh Hawkinson, da anni in Sol Levante, naturalizzato che ha superato la concorrenza di Luke Evans.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Yuki Kawamura, Yuki Togashi
  • Guardie: Makoto Hiejima, Yudai Nishida, Keisei Tominaga
  • Ali piccole: Yudai Baba, Shuta Hara, Hirotaki Yoshii
  • Ali grandi: Soichiro Inoue, Yuta Watanabe
  • Centri: Josh Hawkinson, Koya Kawamata

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Sfavoriti in casa (FIBA)

Le stelle del girone

Detto del padrone di casa Yuta Watanabe, sono tanti i giocatori NBA che vedremo all’opera in questo girone. Dai tedeschi Dennis Schröder e Daniel Theis agli australiani Patty Mills e Matisse Thybulle. Se devo fare tre nomi da non perdere assolutamente di vista – e perdonerete le scelte all’insegna della scontatezza -, i candidati sono tre: Franz Wagner, Josh Giddey e Lauri Markkanen.

Partendo dall’ultimo, come detto in precedenza, ha sulle spalle un’intera nazionale, nell’estate in cui ha completato la leva militare obbligatoria in Finlandia: aspettatevi sprazzi di tripla-doppia. Lo stesso desiderio potrebbe avverarsi per Josh Giddey, passatore straordinario ed al contempo amante nell’assorbire contatto fisico in penetrazione: il basket FIBA sembrerebbe fatto su misura per lui. Infine, Franz Wagner, il giocatore tedesco con più talento dai tempi di Dirk Nowitzi. Non più davanti ai propri tifosi tra Colonia e Berlino, ma sarà un’altra estate da Wunderfranz.

Occhi sul coach: Tom Hovasse

Nonostante nel Gruppo E di Okinawa avremo modo di vedere nomi ben più altisonanti in panchina come Lassi Tuovi per la Finlandia, Brian Goorjian per l’Australia e Gordon Herbert per la Germania, è giusto dare spazio a chi la conduzione del Giappone se l’è letteralmente conquistata sul campo, ma con un’altra spedizione nazionale. Dopo aver trainato la compagine nipponica femminile alla medaglia d’oro nei Mondiali 2022, infatti, Tom Hovasse ha accettato di condurre quella maschile.

La partita da non perdere

Detto che ogni sfida di questo girone ha un fascino neanche tanto velato, quella che non bisogna assolutamente perdersi – dando la priorità agli ultimi minuti di Italia-Repubblica Dominicana che inizia un’ora e mezza prima, magari – è quella del 27 agosto alle 11:30 italiane tra Australia e Germania. Tanti scontri nascosti ed espliciti al suo interno, aggiustamenti tattici per limitare le stelle altrui, e molto spettacolo. Siateci, anche non necessariamente alla Okinawa Arena.

La domanda chiave: chi esce nel “Gruppo della Morte”?

La domanda chiave, certo. Ma anche il più difficile tra i quesiti posti in queste settimane di avvicinamento al Mondiale. Molto dipenderà dalle sfide inaugurali, che mettono di fronte Finlandia e Australia prima e Germania e Giappone poi. Se gli scandinavi dovessero compiere l’upset ai danni degli oceanici, i Boomers sono chiamati al riscatto immediato nella partita di cui sopra, con la nazionale tedesca. Se devo dare una risposta secca al momento direi Finlandia, ma la sfera di cristallo in questo caso è molto meno limpida del solito.

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Ancora la Finlandia di Lauri (FIBA)

Gruppo F

Slovenia

Secondo la voce del suo protagonista, nel documentario “Everything it takes”, si afferma che la Slovenia sia arrivata ad Okinawa prima e Manila poi per vincere la medaglia d’oro, aka l’ennesimo trionfo sportivo di una nazione piccolissima ma in grado di sfornare fenomeni uno dietro l’altro. Per quanto la possibilità di vederlo accadere mi faccia già venire qualche brivido emotivo mentre scrivo questa preview, vedo altamente improbabile che questo accada. Che non me ne voglia Luka Doncic.

Il fenomeno generazionale dei Dallas Mavericks restituirà ai tifosi presenti in Giappone ed incollati alle televisioni di tutto il mondo delle sensazioni alla Lauri Markkanen, seppur con una squadra più attrezzata a circondarlo. Nonostante l’infortunio di Vlatko Cancar e l’addio alla nazionale di Goran Dragic, infatti, sono pur sempre presenti i vari Jaka Blazic, Klemen Prepelic, Zoran Dragic e Mike Tobey degli ultimi anni d’oro per la squadra di Aleksander Sekulic.

Sicuramente favorita nel proprio girone, nella seconda fase però incontreranno due tra Australia, Germania, Finlandia e Giappone, e non sarà semplice superare quest’ostacolo. Fase ad eliminazione diretta? Forse. Arrivare in zona medaglia, però, vorrebbe dire riscrivere la storia di questo sport. Una cosa che sono i giganti sanno fare nelle proprie discipline, come Muhammad Ali. Thrilla in Manila?

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Luka Doncic, Aleksej Nikolic, Ziga Samar
  • Guardie: Jaka Blazic, Gregor Glas, Gregor Hrovat, Klemen Prepelic
  • Ali piccole: Jakob Cebasek, Zoran Dragic
  • Ali grandi: Bine Prepelic
  • Centri: Ziga Dimec, Mike Tobey

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Missione riscatto per la Slovenia di Luka (FIBA)

Georgia

Dopo essersi infortunato alla spalla a pochissimi giorni dall’inizio dell’Europeo in casa, Tornike Shengelia è ora pronto al 100% ad affrontare il suo primo Mondiale con la Georgia, circondato da quella che sembra essere a tutti gli effetti una squadra divisa a metà: da una parte un backcourt senza molto da dire eccezion fatta per due volti noti a Murcia come Rati Andronikashvili e Thaddus McFadden, dall’altra un frontcourt tra i migliori per talento individuale alla FIBA World Cup 2023.

Grazie alla presenza di lunghi così migliori dei propri compagni in altre zone del campo, è altamente probabile vedere allo stesso in campo tra tra Toko Shengelia, Sandro Mamukelashvili – che formerà un trio di europei in rampa di lancio con Victor Wembanyama e Jeremy Sochan nella San Antonio della prossima stagione -, Giorgi Shermadini e Goga Bitadze. Small ball? Nah.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Rati Andronikashvili, Luka Liklikadze, Giorgi Tsintsadze
  • Guardie: Thad McFadden, Duda Sanadze
  • Ali piccole: Mikheil Berishvili, Kakhaber Jintcharadze
  • Ali grandi: Sandro Mamukelashvili, Tornike Shengelia
  • Centri: Goga Bitadze, Giorgi Shermadini, Giorgi Turdziladze

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Toko, è tutto vero (FIBA)

Capo Verde

Se quella del Sud Sudan è stata una favola da sogno, immaginate cosa deve significare arrivare al Mondiale per uno Stato minuscolo e ben lontano dalle coste africane, bagnato in tutto e per tutto dall’Oceano Atlantico come Capo Verde. Non è stato facile, tanto per le disponibilità economiche della federazione quanto per il coinvolgimento di Walter Tavares, costretto a farsi diverse ore in volo per giorni consecutivi pur di esserci sia per il Real Madrid che per il suo popolo.

Se sarà interessante vedere il livello raggiunto in una competizione del genere da Ivan Almeida, reduce da una stagione incoraggiante con il Benfica, questa non può che essere la squadra del gigante con il numero 22. E pensare che se non fosse stato per un turista tedesco, colpito dalla stazza fisica di quell’adolescente dietro il bancone di un minimarket capoverdiano, tutto questo non sarebbe accaduto. Uno su mille, Gulliver in mezzo ai lilipuziani.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Shane Da Rosa, Fidel Mendonca
  • Guardie: Patrick Lima, Anderson Correia, Betinho Gomes
  • Ali piccole: Ivan Almeida, Joel Almeida, Kevin Coronel
  • Ali grandi: Kenneti Mendes, Will Tavares
  • Centri: Edy Tavares, Keven Gomes

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Il gigante capoverdiano (FIBA)

Venezuela

In quello che è un roster ricco di elementi presenti anche alla Coppa del Mondo di quattro anni fa, il Venezuela si è qualificato grazie ad un filotto di vittorie arrivate tra fine 2021 ed inizio 2022. Nel percorso di avvicinamento alla competizione, però, sono emerse tutte le difficoltà della Vinotinto, che ha perso tutte le amichevoli pre-Mondiale, compreso uno scarto di 56 punti contro l’Australia. Complessissimo per loro passare il torneo vista la mancanza di affidabilità sotto canestro contro Georgia e Capo Verde, senza considerare la sfida alla Slovenia.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Gregory Vargas, David Cubillan, Heissler Guillent
  • Guardie: Pedro Chourio, Yohanner Sifontes
  • Ali: Garly Sojo, Jhornan Zamora, Jose Materan
  • Ali grandi: Miguel Ruiz, Michael Carrera, Nestor Colmenares
  • Centri: Windi Graterol

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Michael Carrera e poco più per il Venezuela (FIBA)

Le stelle del girone

In quello che si può considerare un firmamento, Luka Doncic è senza alcun dubbio la stella polare di questo girone, chiamato a trascinare la sua Slovenia fin dall’inizio con i gradi del giocatore più forte dell’intera competizione, senza la presenza tanto di Nikola Jokic quanto di Giannis Antetokounmpo.

Chi potrebbe scrivere un altro capitolo di una carriera da romanzo è Walter Tavares, leader assoluto di Capo Verde e dominatore dell’area. Sarà interessante vederlo all’opera contro le torri georgiane, in particolare Sandro Mamukelashvili e Goga Bitadze, sia per il talento offensivo sia per la stazza fisica dei due.

Occhi sul coach: Aleksander Sekulic

Quando la Slovenia del leader Goran Dragic, del talentuosissimo giovane Luka Doncic e dell’asso nella manica Anthony Randolph ha alzato al cielo il trofeo di EuroBasket 2017, su quella panchina sedeva Igor Kokoskov, all’ultimo suo grande successo prima di intraprendere due strade risultate fallimentari alla guida della Serbia e del Fenerbahce.

Chi gli ha succeduto sulla panchina di quella nazionale è Aleksander Sekulic, che dopo aver perso l’appuntamento con il Mondiale 2019 ha guidato la Slovenia ai Giochi Olimpici e ad EuroBasket 2022. E se è indubbiamente vero che senza il miglior Luka Doncic le ambizioni di questa squadra calano drasticamente, l’uscita dello scorso anno contro la Polonia, senza trovare una soluzione per fermare Mateusz Ponitka, l’ha messo in dubbio. Tornerà in auge in queste settimane? Difficile.

La partita da non perdere

Sebbene dal punto di vista della godibilità della pallacanestro in scena potrebbe essere più interessante vedere la zona difensiva georgiana collassare per cercare di limitare in qualche modo Luka Doncic, la partita da non perdere nel Gruppo F è quella che mette di fronte due vecchi amici. Assoluti dominatori dell’EuroLega 2017-18 con il Real Madrid, l’asso sloveno e Walter Tavares si incontreranno di nuovo nell’ultima partita del girone, in programma il 30 agosto alle 14:30 italiane.

La domanda chiave: quanti record batterà Luka da Lubiana?

In ampia rampa di lancio ad EuroBasket 2017, leader assoluto alle Olimpiadi in Giapponee reduce dall’uscita anticipata a Berlino, questo sarà forse il primo grande appuntamento mondiale di Luka Doncic solo sull’isola per la Slovenia. Il fenomeno con il 77, oltre a dover giocare perfettamente fin dalla prima uscita contro il Venezuela, potrebbe anche riscrivere la storia statistica, battendo il record di punti in una singola partita, che risale al 1990 da parte del sudcoreano Hur Jae. I 15 assist di Toni Kukoc sono a rischio, così come il fatto che nessuno abbia mai realizzato una tripla doppia in una partita di Coppa del Mondo. Luka ci proverà.

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Luka Magic (FIBA)

Gruppo G

Spagna

Prima dell’inizio di EuroBasket 2022, nessuno dava anche una singola chance alla Spagna di alzare al cielo quel trofeo. C’era la Slovenia di Doncic, la Serbia di Jokic e la Grecia di Giannis, oltre alla sempreverde Lituania, una discreta Germania padrona di casa, e l’insidia Italia. Eppure, “la pallacanestro è un gioco semplice: 10 persone giocano quaranta minuti, e alla fine vince la Spagna”: ancora una volta, Sergio Scariolo con una medaglia d’oro al collo.

Fatta questa premessa, dare la Spagna fuori dal novero delle contendenti sarebbe quantomeno da stolti. Ma siamo realisti: quante possibilità ha questa squadra di vincere un altro titolo del mondo da campionessa iridata? “Poche”, ha detto Rudy Fernandez qualche giorno fa. In effetti, senza l’uomo della svolta Lorenzo Brown e con un Ricky Rubio nuovamente assente per problemi di salute mentale, diventa alquanto complesso.

Se aggiungiamo a queste defezioni una condizione fisica non ottimale dello specialista difensivo Alberto Diaz, le speranze in cabina di regia ricadono sul classe 2004 Juan Nuñez, reduce dal titolo in Germania con Ulm ma privo d’esperienza internazionale con la Roja. Per il resto, i soliti noti: i fratelli Hernangomez che vedremo ancora in Eurolega, la vecchia guardia con Llull, Rudy e Claver, e tanti piccoli tasselli che completano il puzzle come Joel Parra e Dario Brizuela. La novità più interessante? Santi Aldama, destinato a prendere l’eredità dei Gasol prima ed Hernangomez poi.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Alberto Diaz, Juan Nuñez
  • Guardie: Sergio Llull, Alex Abrines, Dario Brizuela
  • Ali piccole: Joel Parra, Rudy Fernandez, Victor Claver
  • Ali grandi: Juancho Hernangomez, Usman Garuba
  • Centri: Willy Hernangomez, Santi Aldama

Brasile

Se si pensa ai verdeoro su un campo da pallacanestro, la memoria va dritta ai tempi in cui questa divisa veniva indossata da Leandro Barbosa ed Anderson Varejao. La sensazione, però, è che un talento così diffuso per la nazionale brasiliana non si sia mai visto in passato, il che li rende in linea per accedere quantomeno al secondo turno tra i più tosti, in Indonesia.

Un quintetto che vanta Yago dos Santos, Vitor Benite, Leonardo Meindl, Bruno Caboclo e Cristiano Felicio è completo, solido e con tante caratteristiche intriganti in una competizione come la Coppa del Mondo. Se ci aggiungiamo l’esperienza di Marcelinho Huertas ed un Raul Neto desideroso di provare il suo talento vestendo la maglia del Fenerbahce nella prossima stagione, si può dare inizio alle danze. Samba e carioca a Jakarta.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Yago dos Santos, Raul Neto, Marcelinho Huertas
  • Guardie: Vitor Benite, George de Paula
  • Ali piccole: Gui Santos, Leonardo Meindl, Lucas Dias
  • Ali grandi: Bruno Caboclo, Tim Soares
  • Centri: Cristiano Felicio, Felipe dos Anjos

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Underdog brasiliani (FIBA)

Iran

L’Iran non è di certo nuovo ad una competizione come la Coppa del Mondo, riuscendo quasi sempre a strappare un pass nelle qualificazioni asiatiche. In particolare, negli ultimi anni è stato Hamed Haddadi a guidare i persiani, e questa potrebbe verosimilmente essere la sua ultima grande avventura mondiale. 38 anni a maggio, è ormai il passato – e recentissimo presente -, mentre il futuro risponde al nome di Mohammad Amini, potenziale assoluto.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Benham Yakhchali
  • Guardie: Mohammadsina Vahedi, Sajjad Mashayekhi, Matin Aghajanpour
  • Ali piccole: Mohammad Amini, Navid Rezaeifar, Piter Girgoorian
  • Ali grandi: Arsalan Kazemi, Jalal Agha Miri
  • Centri: Hamed Ehaddadi, Meisam Mirzaei, Hasan Aliakbari

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Eterno (FIBA)

Costa d’Avorio

Prima dell’inizio del Mondiale, il 36enne veterano ivoriano Souleyman Diabaté aveva detto che l’obiettivo dei suoi è arrivare al secondo turno. Contro Brasile e Spagna, con l’Iran in agguato, sarà quasi impossibile, ma la Costa d’Avorio non parte molto indietro rispetto alle altre squadre africane arrivate a Manila, Jakarta ed Okinawa. Dovessero proseguire oltre il Gruppo G, sarebbe una delle storie dell’intera competizione.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Souleyman Diabaté, Bazoumana Koné, Assemian Moularé
  • Guardie: Maxence Dadiet, Jean-Philippe Dally, Nisre Zouzoua
  • Ali piccole: Charles Abouo, Vafessa Fofana, Patrick Tapé
  • Ali grandi: Amadou Sidibé, Mike Fofana,
  • Centri: Cedric Bah, Traoré Aboubacar

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La Costa d’Avorio non ha nulla da perdere (FIBA)

Le stelle del girone

Prendendo per risapute e note le limitazioni di Costa d’Avorio ed Iran, concentriamoci sulle due ampie favorite per passare il turno nel Gruppo G. Credo che molti tifosi brasiliani si divertiranno con la connessione vista nella passata stagione in Germania dal duo Yago-Caboclo, mentre nella Penisola Iberica si farà il tifo particolarmente per Willy Hernangomez, MVP di EuroBasket 2022, e suo fratello Juancho, autore di una prestazione magistrale nella finale contro la Francia.

Occhi sul coach: Sergio Scariolo

Non c’è bisogno di elencare il suo leggendario palmarès per annoverare Sergio Scariolo tra i migliori allenatori di pallacanestro nella storia del gioco, ed il fatto che per lui non sia ancora arrivata una chance alla guida tecnica di una franchigia NBA dice molto della considerazione che hanno in America degli allenatori europei. Ma rimaniamo concentrati sul Mondiale.

Se la Spagna non parte tra le favorite, di sicuro non è colpa dell’allenatore che ha trasformato un gruppo ricco di talento individuale in una squadra abile di mostrare le migliori doti in ogni singolo istante in campo, sorprendendo largamente in difesa. Arginando campioni come Dennis Schröder prima ed Evan Fournier poi, si è preso applausi scroscianti all’ultimo EuroBasket, e sono sicuro che tirerà fuori qualche altra perla, che sia a Jakarta o Manila. In una parola? Immortale.

La partita da non perdere

Non me ne vogliano i tifosi iraniani o ivoriani, ma l’appuntamento da non perdere per il modesto Gruppo G non può che essere quello che mette di fronte Spagna e Brasile: fondamentalmente, uno spareggio per il primo posto nel girone. In questo caso, gli iberici sono favoriti, ma attenzione agli sprazzi improvvisi dei brasiliani, desiderosi di godersi dal primo all’ultimo minuto della loro permanenza, cercando di strappare un pass per Parigi 2024. Appuntamento il 28 agosto alle 14:30 italiane.

La domanda chiave: un’altra Spagna da miracolo?

A costo di essere clamorosamente smentito dai fatti, lo dico subito: no. E ovviamente non per quello che rappresenta la Spagna di Sergio Scariolo, ossia una squadra ormai abituata ai piani alti della pallacanestro globale, fatta di un gruppo che crede nei propri ideali e nella sua visione di giocare a basket. La mancanza sia di Lorenzo Brown che di Ricky Rubio, però, potrebbe essere fatale considerando lo status fisico di Alberto Diaz e il debutto in una Coppa del Mondo di Juan Nuñez. Vedremo, ma superare una seconda fase con potenzialmente sia Francia che Canada da avversarie è oltremodo improbabile.

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Il gioiello iberico agli ordini di Scariolo (FIBA)

Gruppo H

Francia

Nell’anno che ha visto i riflettori di tutto il mondo mediatico legato alla pallacanestro puntati sulla periferia di Parigi, il più grande prospetto dai tempi di LeBron James parla la lingua di Robespierre, Flaubert e di tutti i rivoluzionari francesi. Nell’appuntamento mondiale che vedrà i transalpini giocare il proprio girone a Jakarta, però, Victor Wembanyama non è presente.

Detto ciò, non è che si strapperanno i capelli dando un’occhiata alla propria batteria di centri: quale altra squadra si può permettere Rudy Gobert, Mathias Lessort e Moustapha Fall nella stessa nazionale? Anticipatemi: nessuno. Oltre ai tre giganti, ottimamente interscambiabili tra loro (il primo porta protezione al ferro, il secondo intensità a rimbalzo, il terzo un footwork da ballerino), non manca il ritorno di Nicolas Batum, il sempre affidabile Evan Fournier, ed il veterano Nando De Colo a fare da chioccia a Sylvain Francisco, una gioia per gli occhi in campo.

Come giusto ricordare, anche se dovesse arrivarci, la Francia non verrebbe considerata tra le migliori due europee per qualificarsi direttamente ai prossimi Giochi Olimpici. Questa, dunque, in vista dell’appuntamento più atteso all’ombra della Tour Eiffel, potrebbe rivelarsi una discreta fetta di mancata motivazione nella torta preparata da Vincent Collet.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Nando De Colo, Sylvain Francisco
  • Guardie: Evan Fournier, Elie Okobo, Yakuba Ouattara
  • Ali piccole: Nicolas Batum, Terry Tarpey, Isaia Cordinier
  • Ali grandi: Guerschon Yabusele
  • Centri: Rudy Gobert, Mathias Lessort, Moustapha Fall

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Strane sensazioni sulla Francia (FIBA)

Canada

Se il Gruppo E è quello dell’Inferno, il Gruppo H si merita perlomeno i gradi del Purgatorio. In quella che sarà una lotta impredibile per il primo posto nel girone con potenziale partenza sul 3-0, la Francia dovrà infatti vedersela con il Canada più talentuoso nella storia di questo sport. Dopo la delusione di Ottawa 2021, quando i biancorossi erano stati sconfitti in casa dalla Repubblica Ceca di Tomas Satoransky e Jan Vesely non riuscendo ad ottenere il pass per Tokyo, la nazionale canadese si presenta al Mondiale volenterosa di inaugurare il proprio palmarès.

Tuttavia, se Nikola Jokic ha dato forfait con la Serbia, anche il suo compagno in maglia Denver Nuggets ha deciso di non intraprendere il percorso mondiale con il Canada: Jamal Murray non ci sarà, ed è una grossa perdita per la produzione offensiva di questa squadra. Senza di lui, toccherà a Shai Gilgeous-Alexander prendere lo scettro del leader, supportato da altri validissimi giocatori NBA come RJ Barrett, Dillon Brooks, Kelly Olynik e Luguentz Dort.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Shai Gilgeous-Alexander, Trae Bell-Haynes
  • Guardie: Luguentz Dort, Nickeil Alexander-Walker, Phil Scrubb
  • Ali piccole: RJ Barrett, Melvin Ejim, Dillon Brooks
  • Ali grandi: Dwight Powell, Kyle Alexander
  • Centri: Zach Edey, Kelly Olynyk

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Senza Jamal Murray, sarà la Coppa del Mondo di SGA (FIBA)

Lettonia

La delusione di un popolo intero è racchiusa tutta in un post Instagram pubblicato da Kristaps Porzingis sulla via della Coppa del Mondo: in quella che sarà la prima apparizione della nazionale baltica ad un Mondiale, infatti, non ci sarà la grande speranza lettone, costretto a saltare la rassegna a causa di un fastidio continuo al piede. La squadra allenata da Luca Banchi, però, non è da considerare spacciata in partenza, considerando il gruppo collaudato che si è venuto a creare.

Con in testa i fratelli Bertans, la Lettonia potrà contare anche sulla solidità degli “italiani” Andrejs Grazulis e Arturs Strautins, senza dimenticare l’importanza nella pallacanestro moderna di un lungo come Rolands Smits. Il percorso sostanzialmente da imbattuta – una sola sconfitta di 1 punto al supplementare contro la Serbia nell’esordio del coach italiano su questa panchina -, parla da sé: la Lettonia lotterà per un posto a Manila, anche se pare un’impresa impronosticabile.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Arturs Zagars, Arturs Kurucs
  • Guardie: Dairis Bertans, Aigars Skele, Kristers Zoriks
  • Ali piccole: Rodions Kurucs, Arturs Strautins, Andrejs Grazulis
  • Ali grandi: Rolands Smits, Davis Bertans
  • Centri: Klavs Cavars, Anzejs Pasecniks

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I fratelli Bertans guideranno la Lettonia (FIBA)

Libano

In quella che è senza dubbio l’impresa più ardua di tutto il Mondiale, cercare di qualificarsi in un Gruppo con Francia, Canada e Lettonia, il Libano arriva alla competizione senza nulla da perdere e con due giocatori da tenere d’occhio. Wael Arakji, che gioca in patria con Beirut, ha tutte le carte in regola per poter essere una guardia competitiva in una basso-media competizione europea; leader assoluto della squadra, è stato nominato MVP dell’ultima Asia Cup dopo aver trainato i suoi all’argento. Avrà il supporto del naturalizzato Omari Spellman, 30esima scelta di Atlanta nel Draft 2018.

Il roster ufficiale:

  • Playmaker: Wael Arakji, Jad Khalil, Ali Mansour, Ali Mehzer
  • Guardie: Amir Saoud, Zarim Zeinoun, Sergio El Darwich
  • Ali piccole: Mark Alkhoury
  • Ali grandi: Omari Spellman, Karim Ezzedine, Hayk Gyokchyan
  • Centri: Ali Haidar

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Tenete d’occhio Wael Arakji (FIBA)

Le stelle del girone

Con un occhio di riguardo per Wael Arakji ed i fratelli Bertans, le stelle del Gruppo H non possono che indossare la maglia biancorossa o parlare francese. Il trio composto da Shai-Dort e Barrett punta a portare il Canada in alto, mentre la Francia si affiderà al rientrante Nicolas Batum ed alle altre due stelle NBA Rudy Gobert ed Evan Fournier, in attesa di Victor Wembanyama e – forse – Joel Embiid.

Occhi sul coach: Jordi Fernandez

Vincent Collet lo conosciamo abbastanza, così come Luca Banchi dopo le sue svariate esperienze nel campionato italiano. E allora per questo Gruppo H – e in generale per tutto il Mondiale 2023 – gli occhi saranno puntati su Jordi Fernandez, assistente allenatore spagnolo passato dai Denver Nuggets e dai Sacramento Kings, scelto dalla federazione canadese per intraprendere l’era successiva a Nick Nurse. Le premesse sono ottime, ma va testato in gare ufficiali.

La partita da non perdere

L’appuntamento imperdibile è anche quello inaugurale per questo gruppo in Indonesia: è scontato affermare che Canada-Francia sia vitale in ottica qualificazione per la fase successiva, vista la Spagna potenzialmente in agguato dal Gruppo G. Il 25 agosto alle 16:30 italiane, dunque, tutti incollati al televisore per la sfida tra i transalpini e i canadesi, con alcuni che parleranno la stessa lingua in campo. È la partita di cartello nella fascia serale in Asia, perché non dovrebbe essere la vostra spostando di qualche ora indietro l’orologio?

La domanda chiave: l’anno giusto per il Canada?

Dopo aver detto addio a Nick Nurse e non aver ottenuto il pass per le Olimpiadi 2020, il Canada ha deciso di voltare pagina con Jordi Fernandez, continuando a puntare su un core stabile ed ormai esperto. Seppur senza Jamal Murray, questa è una squadra in grado di contare ben più di un affidabile giocatore NBA, trainata dal talento e dall’estro di Shai Gilgeous-Alexander, dall’importanza difensiva di Luguentz Dort e dagli sprazzi di RJ Barrett, tra gli altri. Dovessero fare filotto nel Gruppo H, battendo anche la Francia, affronterebbero presumibilmente Spagna e Brasile forti del proprio potenziale. Nell’ottica della fase ad eliminazione diretta, fortificherebbe una nazionale con tantissima voglia di salire sul podio.

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