La stagione 2023/2024 dell’Eurolega femminile è pronta a partire. Oggi, quattro ottobre, tutte le sedici squadre scenderanno in campo per la prima giornata, in un campionato piuttosto differente rispetto agli scorsi anni. Il cambiamento principale è la ridotta presenza di giocatrici statunitensi, a causa del fatto che dal 2024 entreranno in vigore le nuove sanzioni imposte dalla WNBA.
Tutte le giocatrici che non saranno presenti ai training camp, che prenderanno il via il primo maggio 2024, non potranno prendere parte alla stagione. Questa nuova regola ha portato molte giocatrici statunitensi a rinunciare all’esperienza overseas, e ha scoraggiato molti club europei dall’investire su di loro, perché spesso perdere giocatrici prima di maggio significa non averle a disposizione nelle fasi finali dei campionati nazionali.
Questo ha dunque ridimensionato i roster, anche se alcune hanno deciso comunque di varcare l’oceano per l’inverno. In più, il livello europeo è in continua ascesa, con tante cestiste del continente ad alzare il livello di questa Eurolega, che come ogni anno si preannuncia interessante e tutta da seguire. In questa guida vi presentiamo prima le nostre quattro squadre favorite, poi faremo un focus sulle due italiane e poi sulle squadre da tenere sott’occhio, per guardare infine alle giocatrici più interessanti dei club rimanenti. Cominciamo!
𝘕𝘦𝘸 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴, 𝘯𝘦𝘸 𝘴𝘵𝘢𝘳𝘴 ⭐️
Let the games begin: the 2023-24 #EuroLeagueWomen season starts 𝘁𝗼𝗱𝗮𝘆.
Play hard and dream big 🔥 pic.twitter.com/KKca62quG0— EuroLeague Women (@EuroLeagueWomen) October 4, 2023
Le favorite per questa EuroLeague Women
Il Fenerbahçe è pronto a ripetersi dopo la vittoria dello scorso anno e per farlo ha di nuovo costruito un roster di altissimo livello nonostante l’addio di Vandersloot e la non conferma (per ora) di Breanna Stewart e Satou Sabally. Il ritorno di Emma Meesseman è forse la notizia più lieta in casa giallonera, insieme all’arrivo di Napheesa Collier, reduce da un quarto posto nell’MVP ladder della WNBA e da una stagione di puro dominio con le Minnesota Lynx (21.5 punti, 8.5 rimbalzi, 2.5 assist, 1.6 rubate e 1.2 stoppate di media).
Accanto a lei, non sono da sottovalutare le firme di Kitija Laksa e Yvonne Anderson. La prima porta grande solidità nel tiro da fuori (40,6% in Eurolega lo scorso anno), mentre la seconda garantirà estro e creatività in cabina di regia. Come se non bastasse, a roster ci sono anche Kayla McBride e Nikolina Milic, in una squadra piena zeppa di talento e affidata a nuova coach, Valerie Garnier, dopo la partenza di Marina Malkovic. Il Fener ha già dato prova del suo valore stravincendo la SuperCoppa europea contro l’ASVEL per 109-52. Lione non aveva le sue punte di diamante, ma il Fener è stato in grado di mandare sette giocatrici in doppia cifra, con Collier MVP alla prima partita disputata grazie ai 20 punti e 11 rimbalzi messi a referto.
Le possibilità che per il secondo anno consecutivo la finale si disputi tra due squadre turche, le stesse dello scorso anno, sono molto alte. Il Cukurova è infatti l’altra grande favorita della competizione, che punta a proseguire sul buon cammino intrapreso lo scorso anno, con un roster forse anche di livello più alto.
La conferma più importante è quella di Elizabeth Williams, alla cui solidità sotto canestro si aggiunge un tassello fondamentale: il ritorno di Alina Iagupova. La giocatrice ucraina è uno dei talenti più puri del basket europeo, solida su entrambi i lati del campo e con una dimensione perimetrale valida tanto quanto la sua fisicità. A completare il quadro delle lunghe arriva anche Virag Kiss, che con Agnes Studer in cabina di regia andrà a ricreare quella coppia che ha portato l’Ungheria fino al quarto posto europeo quest’estate.
Il nome più importante, però, è quello di Marina Mabrey, reduce da una stagione da 15 punti di media a partita tirando con il 39% da tre a Chicago e giocatrice di altissimo livello che ha trascinato Schio fino al terzo posto in Eurolega ad aprile. Mersin è una squadra che sul campo ha tutte le carte in regola per prendersi la rivincita sul Fener; sarà però necessario trovare un equilibrio ed evitare brutti episodi come quelli che hanno condizionato la scorsa stagione.
Nonostante un roster per la prima volta davvero rivoluzionato a causa delle nuove regole imposte dalla WNBA, anche l’USK Praga deve essere inclusa tra le squadre più accreditate alla vittoria finale.
Gli addii di Alyssa Thomas e Brionna Jones abbassano di gran lunga il tasso tecnico della squadra sui due lati del campo, però l’aggiunta a roster di Ezi Magbegor – presenza perenne nella lista delle Defensive Player of the Year – e la curiosità attorno al debutto europeo di Nyara Sabally – sorella minore della più conosciuta Satou Sabally – danno grande fiducia a coach Natalia Hejokova.
Il trio di esterne composto da Maria Conde, Teja Oblak e Maite Cazorla (altra nuova aggiunta) portano versatilità ed esperienza là dove altre compagini sono potenzialmente più lacunose; la conferma di Valeriane Vukosavljevic e l’innesto di Emese Hof – non ancora al meglio fisicamente – garantiscono sostanza ad frontcourt praticamente rinnovato.
La grande assente alle Final Four dello scorso anno è stata Salamanca, motivo per cui quest’anno la società spagnola ha deciso di investire in maniera oculata per tornare dove le compete. Sono state confermate solo Silvia Domínguez, Leonor Rodríguez e Mariella Fasoula, le quali traineranno le nuove arrivate creando fin da subito la giusta amalgama.
Salutata una leggenda del club come Maite Cazorla, le iberiche a sorpresa hanno firmato il capitano del Fenerbahçe, la point guard Olcay Cakir; Antonia Delaere e Laura Gil – rispettivamente campionessa e vice-campionessa d’Europa con le rispettive nazionali – prendono posto negli spot di ali e insegneranno i trucchi del mestiere alla neo arrivata Sika Koné. Infine sarà interessante conoscere il ruolo di Bria Hartley, verosimilmente la bocca di fuoco principale nel ruolo di guardia ma che sotto coach Pepe Vázquez potrebbe diventare un’arma portentosa in uscita dalla panchina.
Cosa aspettarsi dalle italiane?
Per Schio, il terzo posto in Eurolega dello scorso anno è stato il punto più alto della storia del club, che vorrebbe continuare sull’ottima strada intrapresa nonostante le difficoltà. Rimpiazzare due stelle del calibro di Marina Mabrey e Rhyne Howard era infatti un’impresa pressoché impossibile, anche se Schio in offseason si è mossa comunque con dei bei colpi.
La conferma del nucleo di italiane è un passo importante, a cui aggiungere le firme di Arella Guirantes e Julia Reisingerova. Nelle due partite ufficiali sinora disputate hanno dato entrambe delle ottime sensazioni: la prima è una guardia in grado di essere pericolosa in tutti i modi, ma che non deve accentrare troppo il gioco su di sé nei momenti più complicati delle partite; mentre la seconda è una lunga che, se riesce a stare alla larga dagli infortuni, porta grande fisicità sotto canestro e che può essere pericolosa anche da fuori.
Le altre due aggiunte sono Robyn Parks e Dorka Juhasz. La prima ha un’ottima conoscenza del campionato italiano, grazie alle due stagioni disputate a Campobasso, ma quest’anno potrà contare su responsabilità offensive più distribuite. Misurarsi con un livello di basket più alto non è sembrato un problema, come dimostrato dalla buona rookie season appena disputata in WNBA con le Chicago Sky. Anche Juhasz ha disputato un buon primo anno in WNBA con Minnesota, ma a Schio avrà più responsabilità offensive, e sarà chiamata a dare sfoggio della sua duttilità.
Fresche di successo in Supercoppa Italiana dopo anni di dominio scledense, la Virtus Bologna ha come obiettivo quello di stupire e centrare la sua prima storica qualificazione ai play-off di Eurolega. Guidata dalla imprescindibile Cecilia Zandalasini, le bianconere hanno dovuto far fronte ad un paio di cambiamenti tra campo e panchina.
L’addio di Kitija Laksa lascia un bel vuoto, mentre Cheyenne Parker è stata degnamente sostituita dagli arrivi delle americane Lauren Cox e Haley Peters; invece l’esperto Pierre Vincent – allenatore dal pedigree vincente come ampiamente dimostrato a Schio – ha sostituito il partente Giampiero Ticchi.
L’ossatura del roster è rimasta pressoché invariata puntando tanto sulla coesione del gruppo a partire dal blocco italiano guidato da Olbis André a cui si è aggiunta l’esperta Chiara Consolini; nel reparto straniere le conferme di Ivana Dojkic come principale costruttrice di gioco e Iliana Rupert – unico vero centro della squadra – sono i veri colpi della società che è riuscita a tenerle strette nonostante i tanti corteggiamenti delle rivali.

Chi dovremmo tenere d’occhio?
Il progetto di Valencia iniziato qualche anno fa di stabilirsi tra le migliori squadre d’Europa sta pian piano dando i suoi frutti. Anche quest’anno, infatti, le spagnole partono poco dietro le favorite e lo fanno grazie a un blocco di giocatrici che è rimasto lo stesso negli anni, e che costituisce anche l’ossatura della nazionale.
Valencia può contare sulle migliori giovani d’Europa e su un potenziale difensivo in grado di mettere in difficoltà chiunque, come dimostrato nella finale di SuperCoppa appena vinta contro Salamanca. Il ritorno di Bec Allen va sempre nella direzione della continuità con il passato, con l’aggiunta dell’ottima stagione giocata quest’anno dalla guardia australiana con le Connecticut Sun: 9.2 punti di media con un offensive rating di 101 punti a partita.
L’addio di Lauren Cox lasciava un vuoto sotto canestro che a Valencia hanno saputo riempire con l’esperienza di Merritt Hempe e Nadia Fingall, entrambi conoscitrici del contesto spagnolo grazie ai loro trascorsi rispettivamente a Saragozza e Madrid. La prima, in particolare, è reduce da un’annata con Aydin in EuroCup da 17 punti e 8.3 rimbalzi di media con 18.3 di valutazione.
Ad attirare le attenzioni della difesa sotto le plance, però, sarà sempre di più Raquel Carrera, protagonista di una crescita progressiva di anno in anno che l’ha portata a essere una delle lunghe più forti d’Europa – in Spagna già MVP della Supercoppa e delle scorse finali scudetto – a 22 ancora da compiere.

Tra le squadre che destano maggiore curiosità c’è l’ASVEL, campionessa in carica dell’EuroCup pronta ad affacciarsi all’Eurolega con un roster davvero stellare. Gabby Williams, Marine Johannès, Julie Allemand e Laura Quevedo costituivano lo scheletro di una squadra che era da Eurolega già dallo scorso anno, ma quest’anno hanno tutte alzato di molto il loro livello.
Allemand ha portato il Belgio alla vittoria dell’Europeo da protagonista, affrontando in finale Quevedo che, in uscita dalla panchina, è stata un fattore decisivo nel cammino della Spagna. Williams è una giocatrice che ha un feeling unico con il basket europeo e Marine Johannès arriverà in Francia solo tra qualche settimana, perché ancora impegnata a giocarsi una finale WNBA con New York, dove quest’anno ha giocato un ruolo preziosissimo come sesta giocatrice.
A orchestrare l’attacco dell’ASVEL arriverà poi la grande speranza del basket francese, ovvero Marine Fauthoux, autrice di una stagione da protagonista a Landes e con tutte le carte in regola per fare bene anche in una squadra di livello superiore come l’ASVEL. In attacco il potenziale è altissimo, bisognerà vedere come Lione riuscirà in difesa a limare la fisicità maggiore di altre squadre: Sandrine Gruda sarà di grande aiuto da questo punto di vista, anche se i suoi 36 anni potrebbero essere un fattore.

Tra le new entry di questa stagione c’è anche Saragozza, la cui vittoria nella Copa de la Reina le ha garantito l’ingresso in questa edizione della Eurolega Women. Il mercato operato durante la offseason ha dimostrato come la squadra di coach Cantero Morales voglia essere tutt’altro che una semplice comparsa.
Gli arrivi di Aleksa Gulbe e di Petra Holesinska – elementi cardine delle rispettive nazionali nell’ultimo europeo – uniti a quelli di Tanaya Atkinson e Christelle Diallo rendono Saragozza uno dei team più lunghi della competizione. La notizia più importante però è la conferma di Leonie Fiebich: la tedesca classe 2000 incarna l’anima del Casademont, perciò dopo un’annata da protagonista tra EuroCup ed EuroBasket, è pronta a sfruttare la sua leadership per trascinare le iberiche verso i play-off. Altrettanto fondamentali saranno Serena-Lynn Geldof e Vega Gimeno – già presenti nel roster della scorsa stagione – ma soprattutto Helena Oma, giocatrice che ha portato qui le aragonesi chiudendo da MVP la coppa di Spagna.
Da tener d’occhio anche l’Uni Gyor: il sorteggio non è stato favorevole alle ungheresi, tuttavia la possibilità di costruire un roster profondo e competitivo con largo anticipo potrebbe aver dato un piccolo boost alla squadra allenata da Laszlo Cziczas.
Salutate le due americane che in EuroCup avevano trascinato la squadra ai play-off, Gyor è corsa ai ripari firmando Cyesha Goree – capace di portare l’Ungheria al quarto posto a Women’s EuroBasket – e la seconda scelta dell’ultimo WNBA Draft 2023, Diamond Miller. In uscita dalla panchina saranno fondamentali Kristine Anigwe sotto le plance e Destiny Slocum nell’incrementare il fatturato alla voce punti; inoltre da non sottovalutare l’innesto di Janka Hegedus che ben si accoppia con le altre lunghe presenti.
Lo scheletro portante però è rappresentato dal gruppo delle magiare già parte della squadra nella scorsa stagione: Debora Dubei e Reka Dombai faranno staffetta nel ruolo di ala piccola, mentre Dora Ruff-Nagy si confermerà come principale creatrice delle manovre del Gyor.
Le giocatrici da seguire in questa EuroLeague Women
Per Ángela Salvadores, dopo l’esperienza a Valencia, si prospetta una stagione da protagonista. A Landes sarà il centro dell’attacco e potrà dare libero sfogo al suo talento, osannato sin dall’inizio della sua carriera.
Per ora è sembrata in grado di prendersi le sue responsabilità, vincendo l’MVP della SuperCoppa vinta con l’ASVEL (privo delle sue stelle) e dimostrando la sua grande capacità di creare dal palleggio per se stessa e per le compagne. Se riuscirà a trovare continuità nelle prestazioni e a proseguire la sua crescita difensiva come aveva iniziato a fare a Valencia la sua stagione potrebbe portarle delle buone soddisfazioni.
Tra le squadre meno pericolose dell’Eurolega c’è l’ACS Sepsi-Sic, che annovera però a roster una delle giocatrici più interessanti della competizione, ovvero Bethy Mununga. Ufficialmente è un’ala piccola, ma il suo atletismo la rende una giocatrice molto versatile, con grandi doti di rimbalzista (12.8 di media nella scorsa stagione di EuroCup, con un picco di 21 contro Aydin) e in grado di fare la differenza anche in difesa (quasi due rubate e una stoppata di media a partita nella scorsa stagione di EuroCup). Le buone prestazioni nel cammino che ha portato il Belgio alla vittoria dell’Europeo hanno sicuramente aumentato la sua fiducia, rendendola uno dei fari per questa prima storica stagione del Sepsi in Eurolega.
In questa stagione vedremo all’opera anche l’MVP dell’europeo under 16 del 2017, Maxuella Lisowa-Mbaka, uno dei prospetti più interessanti di questa Eurolega. Dopo una buona stagione in EuroCup con Ramla (8.3 di media con il 54% dal campo), la giovane belga ha concluso il campionato a Lucca, ma quest’anno ha scelto di continuare il suo cammino accanto al coach che l’ha portata all’oro europeo quest’estate, ovvero Rachid Méziane. La sua energia e la sua rapidità la rendono una giocatrice molto interessante, soprattutto nella sua metà campo: la sua capacità di difendere sul perimetro fa di lei un tassello chiave per Villeneuve D’Ascq.
Tra le squadre che più hanno colpito nei qualifiers c’è stato il DVTK Hun-Term: nella clamorosa eliminazione delle London Lions c’è stato lo zampino di Kayla Charles, classe 1998 che non farà rimpiangere la partenza in direzione Schio di Arella Guirantes.
L’esterna americana ha esperienza in WNBA con le divise di Connecticut, Atlanta e Seattle in qualità di giocatrice di rotazione, mentre in Ungheria ricoprirà un ruolo da leader su entrambi i lati del campo anche grazie alle sue caratteristiche tecniche e fisiche.
Al debutto nei preliminari di Eurolega ha registrato subito una doppia-doppia da 10 punti e 13 rimbalzi, chiudendo successivamente il doppio confronto con una media di 12.0 punti, 9.5 rimbalzi, 3.0 assist, 1.5 recuperi, 1.0 stoppata e 14.0 di valutazione in 33.4 minuti.
L’AZS UMCS Lublin potrà invece contare sull’innesto di Shyla Heal. Promessa della pallacanestro australiana non in grado di superare il severo iter della WNBA, la figlia d’arte – papà Shane Heal ha giocato 49 partite in NBA – è pronta a mettere un timbro importante sulla sua carriera europea.
Heal, a soli 22 anni, ha già dimostrato e vinto in Australia e può vantare quasi dieci anni di carriera da professionista (il suo debutto è arrivato soli 14 anni). Questi sono infatti i motivi che hanno spinto la compagine polacca a firmare la classe 2001 per rimpolpare un roster debole, ma che non ha nessuna intenzione di chiudere a zero vittorie la sua avventura in Eurolega. La guardia nativa di Kogarah farà il suo debutto in campo europeo contro le italiane del Famila Schio.
Restando in Polonia, Polkovice ha firmato Charli Collier, la prima scelta assoluta del WNBA Draft 2021, che sta ancora cercando la sua dimensione sul parquet e che dopo un paio di stagioni sottotono vuole riprendersi la scena. La squadra polacca può raccogliere i frutti dello scorso anno e riprovare l’assalto ai play-off, per questo Collier sarà una pedina fondamentale in uscita dalla panchina per portare punti e rimbalzi contribuendo ad una qualificazione storica.
Protagonista nella gara di ritorno contro il Besiktas – 11 punti e 5 rimbalzi in 19 minuti – la ex giocatrice di Ramat Hasharon ha chiuso i preliminari con 6.5 punti, 4.0 rimbalzi e 8.5 di valutazione media, un primo passo verso l’obiettivo prefissato.